paolocorsi
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mercoledì 27 gennaio 2016
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odissea nel cervello
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Quando 35 anni fa vidi al cinema il film notai come il pubblico si divertisse all'interpretazione di Jack Nicholson; un attore molto amato da Kubrick la cui verve che si ricollega a quella di Peter Sellers in "Lolita" e "Il dottor Stranamore". Kubrick era anche un genio della comicità, una qualità che costituisce un elemento essenziale e spesso sottovalutato dei suoi film. Come fare una cosa meglio di come sia mai stata fatta? Questa era la sfida che Kubrick lanciava a se stesso e ai suoi collaboratori, agli attori che ne hanno dovuto patire le conseguenze, ma non ne hanno discusso la fondatezza. Il regista cercava "la magia" e non rivelava agli attori cosa aveva visto che gli piaceva e cercava di far loro ripetere in una serie infinita di ciak (126 in una scena di Shelley Duvall).
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Quando 35 anni fa vidi al cinema il film notai come il pubblico si divertisse all'interpretazione di Jack Nicholson; un attore molto amato da Kubrick la cui verve che si ricollega a quella di Peter Sellers in "Lolita" e "Il dottor Stranamore". Kubrick era anche un genio della comicità, una qualità che costituisce un elemento essenziale e spesso sottovalutato dei suoi film. Come fare una cosa meglio di come sia mai stata fatta? Questa era la sfida che Kubrick lanciava a se stesso e ai suoi collaboratori, agli attori che ne hanno dovuto patire le conseguenze, ma non ne hanno discusso la fondatezza. Il regista cercava "la magia" e non rivelava agli attori cosa aveva visto che gli piaceva e cercava di far loro ripetere in una serie infinita di ciak (126 in una scena di Shelley Duvall). Danny Lloyd non sapeva di recitare in un film dell'orrore e si diverti' molto come Nicholson del quale il regista sfruttò al meglio quel fattore inquietante che ne aveva fatto un interprete ideale di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", uno dei film preferiti da Kubrick. Stephen King, l'autore del romanzo originale non poteva accettare il cupo pessimismo kubrickiano, che già nel precedente Barry Lyndon si era espresso in una lettura dalla Storia e una metafora della vita dell'uomo tragiche. Come Hitchcock, pur essendo un virtuoso della tecnica Kubrick non ha mai un fotogramma che sia gratuito anzi ha sempre tagliato persino troppo. E non ha mai una luce "innocente": come in un incubo, un sogno febbrile,una discesa agli inferi, una illuminazione - che ha qualcosa di clinic, da sala operatoria - della grande zona oscura dell'inconscio. Ecco perché non poteva piacere a King: lui trattava del male di un luogo, Kubrick tratta del male nell'uomo. L'Overlook Hotel è sede dell'inconscio collettivo. I suoi fantasmi sono quelli della Storia: è questa a possedere Jack, in essa lui fa ritorno. Come per Hitchcock la vita terrena è un passaggio attraverso le tenebre. Passaggio, dunque verso qualcosa anche se a differenza del cattolico Hitchcock Kubrick ha dichiarato di non credere in nessuna delle religioni monoteiste. "Shining" non spiega, apre invece molti interrogativi, sullo stesso film. L'uomo e la scimmia posseggono il 99% dei geni in comune. Dopo "2001" Kubrick, ricordando che nel subconscio siamo molto simili ai nostri primitivi antenati ha raccontato storie di vari scimmioni moderni, che rappresentano meglio o peggio la evoluzione nei millenni. Un certo cipiglio della sua opera dimostrerebbe che egli è un moralista. Osservando "Shining" lo spettatore non può fare a meno di provare un certo disagio, non tanto dal confronto coi protagonisti, quanto da quello con se stesso (guardate quanti specchi ci sono nel film). Implicitamente ciò sembra indicare quanto lo spettacolo in generale porti a una fuga dalla realtà: un tipico atteggiamento da moralista. Alla gente non piace che si ricordi la verità, soprattutto la propria. Jack è un uomo comune, ma si spera che non ce ne siano troppi come lui. Quanto a Danny, è ancora più inquietante e getta una luce di scandalo per quello che potrebbe essere la tappa evolutiva dell'uomo che lui rappresenta. In mezzo a questi due disgraziati (in senso diverso e in modo diverso ma per motivi che potrebbero essere analoghi), a questi cervelli in mutazione Wendy ci fa quasi conforto di non essere troppo intelligente. Ci sarebbe molto da dire sugli altri personaggi, come il direttore dell'albergo col suo toupet ma è finito lo spazio.
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attiliocoppa
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mercoledì 20 gennaio 2016
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mi raccomando divertitevi
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Questo é un film in cui un padre odia suo figlio. Un film in cui una moglie onesta ma un po' stupida lo striglia solo quando capisce - meglio tardi che mai - che razza di uomo é. Un figlio di cotanti genitori ha dovuto inventarsi un mondo parallelo, personificando con Tony il suo inconscio per sopravvivere al terrore di suo padre ma anche per rimettere sotto il governo della sua precoce intelligenza i suoi poteri paranormali cui Kubrick ci chiede di credere o quantomeno di vedere come una buona prospettiva. Kubrick, come Danny nel film, si diverte con e nel Overlook Hotel (che scrive Jack impazzito? "Tutto lavoro e niente gioco..." mentre la brava mogliettina si prende cura della loro temporanea casa e del figlio, col quale si diverte insieme).
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Questo é un film in cui un padre odia suo figlio. Un film in cui una moglie onesta ma un po' stupida lo striglia solo quando capisce - meglio tardi che mai - che razza di uomo é. Un figlio di cotanti genitori ha dovuto inventarsi un mondo parallelo, personificando con Tony il suo inconscio per sopravvivere al terrore di suo padre ma anche per rimettere sotto il governo della sua precoce intelligenza i suoi poteri paranormali cui Kubrick ci chiede di credere o quantomeno di vedere come una buona prospettiva. Kubrick, come Danny nel film, si diverte con e nel Overlook Hotel (che scrive Jack impazzito? "Tutto lavoro e niente gioco..." mentre la brava mogliettina si prende cura della loro temporanea casa e del figlio, col quale si diverte insieme). Danny, come fa Kubrick girando questo film, agisce con coscienza (cioè con la ragione) nel fantastico. Una qualità rara, almeno per un regista cinematografico. E la ragione vuol dire anche divertimento: non a caso Kubrick ha paragonato il suo lavoro al gioco di un bambino. Aiutato da straordinari collaboratori, egli spinge la tecnica cinematografica al massimo limite possibile, trovando significati filosofici e abissi di mistero pure in una dispensa. Mentre viaggiano verso il sabba (per chi non l'avesse capito nonostante la musica fin troppo forte - perché, in un perfezionista come Kubrick? - dei titoli di testa, un arrangiamento di Wendy - ex Walter - Carlos del Dies Irae del V movimento "Sogno di una notte di sabba" della Sinfonia fantastica di Berlioz) già capiamo che questa famiglia non funziona, già percepiamo quell'odio, quell'aggressività, quel terrore, per quale motivo, Kubrick non sembra spiegare, ma forse lo spiega, nel film. A parte la poesia di scatoloni e barattoli il film presenta molte scene in cui l'arte di Kubrick raggiunge davvero la magia, come la festa degli anni '20, la corsa di Danny col triciclo, l'incontro di Jack con il barman. Nicholson si dà da fare, riuscendoci, a rendere simpatico un uomo pessimo (sul motivo per cui Kubrick, regista al di là del bene e del male (come Danny, bambino...) ci rende simpatici pedofili, delinquenti, assassini, esseri repellenti come Stranamore, ecc. ci sarebbe molto da riflettere). Prima di salvarsi Danny deve affrontare dure prove: in una, in particolare, parla come posseduto da Tony, con la sua voce (scena presente solo nella versione americana) ripetendo "redrum" (rovescio di "murder", omicidio, anche se il sottotitolo italiano - approvato da Kubrick - é "morte") e non riconoscendo la madre. In una scena successiva, in entrambe le versioni, Danny continua a parlare con la voce del suo amico immaginario mentre col coltello della madre in una mano scrive col rossetto, così come l'aveva vista su una porta nelle sue visioni, la parola che ripeteva nella sua trance precedente, prima di risvegliarsi tra le braccia dell'adorata mamma, nel loro e nostro terrore di leggere al verso giusto, allo specchio, quella parola.
Frasi celebri:
"Hanno rivelato di essere stronzi completamente inaffidabili." (Halloran a proposito dei coniugi Torrance in una scena tagliata nella versione non americana del film)
"Il perdente deve mantenere pulita l'America!" (Wendy correndo con Danny nel labirinto di siepi; si perde nella traduzione italiana)
Curiosità:
Jack sembra scambiare parole e sorrisi maliziosi con delle donne prima della chiusura invernale dell'hotel; sul tabellone nel seminterrato dove Wendy controlla le caldaie ci sono molte foto pornografiche.
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armando78
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mercoledì 20 gennaio 2016
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come uno spirito
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Come uno spirito Kubrick dirige un film di uno spessore e una densità abissali eppure incredibilmente fluido. Lo stile é realistico, coerentemente con i più convincenti racconti di esperienze paranormali. Il regista modifica, con l'aiuto di Diane Johnson, i personaggi del romanzo di King: il protagonista arriva all'hotel già preparato psicologicamente a uccidere. Egocentrico e megalomane, é amareggiato dai suoi fallimenti e irritato, annoiato, oppresso dalla moglie, che disprezza, e dal figlio, che odia. Una preda non difficile per chi lo incaricherà di svolgere un cupo ruolo. Wendy non é attraente e, almeno apparentemente, forte come nel libro ma é una delle poche creature buone del cinema kubrickiano, premurosa e amorevole, che rivelerà le risorse che il marito presuntuoso non aveva saputo apprezzare.
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Come uno spirito Kubrick dirige un film di uno spessore e una densità abissali eppure incredibilmente fluido. Lo stile é realistico, coerentemente con i più convincenti racconti di esperienze paranormali. Il regista modifica, con l'aiuto di Diane Johnson, i personaggi del romanzo di King: il protagonista arriva all'hotel già preparato psicologicamente a uccidere. Egocentrico e megalomane, é amareggiato dai suoi fallimenti e irritato, annoiato, oppresso dalla moglie, che disprezza, e dal figlio, che odia. Una preda non difficile per chi lo incaricherà di svolgere un cupo ruolo. Wendy non é attraente e, almeno apparentemente, forte come nel libro ma é una delle poche creature buone del cinema kubrickiano, premurosa e amorevole, che rivelerà le risorse che il marito presuntuoso non aveva saputo apprezzare. Anche Danny (splendidamente interpretato da Danny Lloyd) é buono e mite, ma possiede una certa ambiguità, come bambino é al di là del bene e del male e ha un ruolo decisivo (aiutato dallo "shining" ma anche e soprattutto dalla sua precoce intelligenza e astuzia) nello sviluppo degli eventi. Un personaggio cui Kubrick teneva molto, opponendosi fermamente alla idea della Johnson di farlo morire. Grandissima la fotografia di John Alcott, che ricrea una luce naturale, cioé corrispondente alla situazione in cui ci si trova nel film, in riprese non in ambienti naturali e coerentemente con la progressione della storia da un caldo autunno a un gelido inverno. Alcott era un perfezionista ideale per la collaborazione con un regista come Kubrick. Che "Shining" sia anche un film sperimentale é confermato ad esempio da Shelley Duvall, che ricorda come il regista usasse spesso per i primi piani obiettivi "sbagliati" (non esiste un capolavoro, un artista che non abbia violato qualche regola; non esiste una regola della composizione musicale che Bach, ad esempio, non abbia sovranamente violato; per il genio la legge suprema é quella della ispirazione), così che lei e Nicholson apparissero imbruttiti, stravolti o isterici come le scene richiedevano. Kubrick, che nel montaggio finale aveva già eliminato una scena che suggeriva che la morte non sarebbe che un travestimento di forme di vita sconosciuta, tagliò una scena piuttosto importante dopo la prima del film rendendolo più oscuro e ridusse di 24 minuti la versione fuori da USA e Canada, aumentando le cose che restano inspiegate e sacrificando inquadrature bellissime. Nicholson, che considera Kubrick il più grande dei registi, dimostra quanto anche lui sia non meno grande come attore in scene come quella dopo la scoperta di Wendy della sua follia o del suo primo incontro col barman-fantasma Lloyd (che come il cameriere Grady sembra un automa, una marionetta, un giocattolo nelle mani di qualcosa o qualcuno, come diventa Jack) o quando manda via Wendy che lo ha disturbato mentre lavorava. Kubrick voleva un finale che il pubblico non riuscisse a prevedere, e che é particolarmente inquietante: nessuno ha notato che nella foto nel bel mezzo di una parete, per tutto l'inverno sotto il naso della famiglia Torrance, si trovasse l'impensabile. La consueta straordinaria intuizione espressiva del regista, grande musicofilo, governa la scelta dei brani musicali (è interessante anche considerare i playback, cioè le sonorizzazioni in sede di ripresa, come La Sagra della Primavera di Stravinsky nella scena del labirinto in cui uno tra Jack e Danny deve morire, considerando che il pezzo é un rituale sacrificale).
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jekyll
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venerdì 18 dicembre 2015
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ho scoperto come vanno le cose, sono schizofrenico
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Se non si accetta una visione tragica della Storia e delle storie, é difficile amare un film di Kubrick. Che anche questo sia un Requiem é chiaro fin dai titoli di testa, con la musica del Dies Irae. Sin dall'inizio si percepisce che qualcosa non funziona. Quella dei Torrance è una famiglia disfunzionale. Jack, insegnante licenziato e scrittore fallito che disprezza la moglie e odia il figlio, arriva all'hotel facile preda di oscure forze. Isolato in un ambiente spettrale entra in contatto con i suoi spettri. Il fatto che quando si rivolge ai fantasmi dell’hotel c’è sempre uno specchio potrebbe suggerire che siano una proiezione di se stesso. La magnifica recitazione di Nicholson, sublimata nel beffardo sorriso della foto finale, rende perfettamente il mistero del personaggio: follia, possessione diabolica, l'orco cattivo delle fiabe.
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Se non si accetta una visione tragica della Storia e delle storie, é difficile amare un film di Kubrick. Che anche questo sia un Requiem é chiaro fin dai titoli di testa, con la musica del Dies Irae. Sin dall'inizio si percepisce che qualcosa non funziona. Quella dei Torrance è una famiglia disfunzionale. Jack, insegnante licenziato e scrittore fallito che disprezza la moglie e odia il figlio, arriva all'hotel facile preda di oscure forze. Isolato in un ambiente spettrale entra in contatto con i suoi spettri. Il fatto che quando si rivolge ai fantasmi dell’hotel c’è sempre uno specchio potrebbe suggerire che siano una proiezione di se stesso. La magnifica recitazione di Nicholson, sublimata nel beffardo sorriso della foto finale, rende perfettamente il mistero del personaggio: follia, possessione diabolica, l'orco cattivo delle fiabe. Sono presenti i possibili sensi del ritorno come quello di Jack da sempre e per sempre nel quadro e del divenire come quello di Danny che trova l'uscita dal labirinto. Kubrick gioca a spiazzare le aspettative dello spettatore rispetto a quello che crede e lo stupisce con quello che non prevede. Ma anche lo "shining" é presentato in una luce ambigua. Intanto è imperfetto e frammentario, e non sarà per quello che il bambino si salverà; inoltre ha un ruolo di morte (o di sacrificio): quella del nero e quando Wendy colpisce Jack in cima alla scala, come sottolinea il montaggio. Il film é un lavoro incessante e puntiglioso di Kubrick sull'immagine, come nel fare ripetere a Nicholson una scena un centinaio di volte, nell'attesa di qualcosa (che Kubrick non rivela all'attore) passato per un attimo in un suo sguardo. Egli ha così bene diretto la scena degli anni '20 da conferirgli un inquietante senso di realismo temporale (il grande critico d'arte Federico Zeri ha parlato di "forza magica"). Se qualcuno volesse far credere che esiste una macchina in grado di portare ovunque nel tempo o nello spazio, Kubrick fornirebbe la prova (falsa) ideale. Guardando il film crediamo che i fantasmi esistano, il loro punto di vista scaturisce da alcune scene, dove ci sembra di scorgere uno sguardo dall'aldilà, dal mondo dei morti. Forze di morte in cui il dentro (la mente, il cervello) e il fuori (le percezioni extrasensoriali) non sono distinguibili. "Shining" ha rinnovato le divisioni seguite a ogni uscita di un nuovo film kubrickiano, soprattutto nella critica, che già era arrivata all'offesa per i film precedenti, su tutte Pauline Kael, la zarina della critica cinematografica newyorkese, che odiava Kubrick e fece allusioni infamanti sulla sua persona oltre che aver definito i suoi film "senza immaginazione" e "mondezza". Dopo la prima accoglienza tiepida, Kubrick tagliò il film di quattro minuti, e di ben ventisei per il mercato fuori da USA e Canada. Soprattutto ha sacrificato molte scene di Wendy, la cui caratterizzazione del personaggio l'autore del romanzo originale Stephen King ha sempre deplorato. Ma Wendy, forte soprattutto dell'istinto materno (i caldi maglioncini che Danny cambia continuamente nel film), si rivelerà meno sprovveduta di quel che sembrava. Più che la "roba di seconda mano" o addirittura il "ladrocinio" di cui parlava la celebrata critica succitata, quella di Kubrick è una autentica lezione di cinema, una dichiarazione di fede nella vittoria della visione (Danny) rispetto alla scrittura (Jack), con tutto quello che rappresentano.
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jekyll
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sabato 12 dicembre 2015
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hotel inferno
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Shining è un viaggio attraverso l'angoscia, l’orrore e il demoniaco. Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King di cui Kubrick trovò eccezionale il soggetto per l'equilibrio tra l'elemento psicologico e quello soprannaturale, che gli permise di giocare sull'ambiguità dei rapporti tra immaginazione e realtà. Gli errori di continuità (come oggetti che scompaiono o cambiano di colore o posizione da un'inquadratura all'altra, destra che si trasforma in sinistra, corridoi che non portano da nessuna parte), perturbano lo spettatore nei punti di riferimento, in modo da scavalcarne il pensiero critico e la razionalità.
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Shining è un viaggio attraverso l'angoscia, l’orrore e il demoniaco. Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King di cui Kubrick trovò eccezionale il soggetto per l'equilibrio tra l'elemento psicologico e quello soprannaturale, che gli permise di giocare sull'ambiguità dei rapporti tra immaginazione e realtà. Gli errori di continuità (come oggetti che scompaiono o cambiano di colore o posizione da un'inquadratura all'altra, destra che si trasforma in sinistra, corridoi che non portano da nessuna parte), perturbano lo spettatore nei punti di riferimento, in modo da scavalcarne il pensiero critico e la razionalità. Rispetto al romanzo originale, Kubrick ha apportato delle modifiche significative nei caratteri dei protagonisti (con permanente disapprovazione di King), in particolare in quello della moglie, che nel libro era più attraente e dalla personalità più forte, a giudizio di Kubrick poco credibile per adattarsi a rimanere a lungo con un tipo come Jack. Kubrick considerava Nicholson il più grande attore vivente e trovava straordinaria Shelley Duvall nella sua eccentricità. Jack arriva all'hotel preparato psicologicamente al male. Amareggiato del fallimento della sua vita come scrittore, disprezza la moglie e odia suo figlio, che é più intelligente di lui. In un ambiente spettrale e insoddisfacente, ripara nell’immaginazione, finendo tra i fantasmi di un passato idealizzato e invidiato. La schizofrenia del protagonista è sottolineata dal suo riflettersi negli specchi: ogni volta che si rivolge a uno dei fantasmi dell’hotel c’è uno specchio, il che potrebbe suggerire che siano una proiezione di se stesso.Quella dei Torrance è una famiglia disfunzionale. La madre è affettuosa, ma è debole e ha permesso o sottovalutato gli abusi del padre. Neanche il bambino, che traumatizzato ha dovuto inventare un meccanismo con cui difendersi, è completamente innocente: basti vedere come il montaggio sottolinei una sua "vendetta" verso il padre nella scena in cui Wendy lo colpisce in cima alle scale (scena che pone lo stesso "shining" in una luce inquietante). Danny, nonostante la sua mitezza e il suo stoicismo, è terrorizzato dal padre. Probabilmente rappresenta anche le vittime di abusi sessuali e di altro genere dei genitori o degli adulti, come anche Jack è probabilmente stato: una catena che si tramanda nelle generazioni. Per spezzarla bisogna riflettere, tornare sui propri passi come fa il bambino nel finale del film, per non diventare come Jack o esserne vittima. Danny è come se fosse il regista del film. La corsa sul triciclo ricorda il viaggio oltre l'infinito dell'astronauta in 2001. La sua estrema sensibilità, il suo talento fuori dall'ordinario disturba i poteri infernali dell'Overlook, dei quali percepisce subito la presenza. E vince uscendo dal labirinto per la sua grande intelligenza. Alla fine madre e figlio fuggono da un inferno. Per tornare a un'altro più grande?
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renato c.
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lunedì 30 novembre 2015
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grande kubrick!!
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Stanley Kubrick non si smentisce mai, sforna capolavori di genere totalmente diversi l'uno dall'altro: da "Orizzonti di gloria" a "Spartacus" da "2001-Odissea nello spazio" ad "Arancia meccanica" e così via! Certo che la volta che decide di fare un horror lo fa veramente terrificante!! E Jack Nicholson è veramente adatto a fare queste parti così versatili! Se ricordiamo a quanto era simpatico in "Qualcuno volò sul nido del cuculo" vederlo poi nella parte di questo orribile personaggio.....! Certo che Kubrick ci mette tutti gli ingredienti: dal sangue che esce dagli ascensori alla bella donna che esce nuda dalle vasca da bagno che si trasforma in un cadavere in decomposizione! Senza nessuna offesa, perchè come attrice è stata ottima, la non di certo sfolgorante bellezza: Shelly Duvall! Fors
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Stanley Kubrick non si smentisce mai, sforna capolavori di genere totalmente diversi l'uno dall'altro: da "Orizzonti di gloria" a "Spartacus" da "2001-Odissea nello spazio" ad "Arancia meccanica" e così via! Certo che la volta che decide di fare un horror lo fa veramente terrificante!! E Jack Nicholson è veramente adatto a fare queste parti così versatili! Se ricordiamo a quanto era simpatico in "Qualcuno volò sul nido del cuculo" vederlo poi nella parte di questo orribile personaggio.....! Certo che Kubrick ci mette tutti gli ingredienti: dal sangue che esce dagli ascensori alla bella donna che esce nuda dalle vasca da bagno che si trasforma in un cadavere in decomposizione! Senza nessuna offesa, perchè come attrice è stata ottima, la non di certo sfolgorante bellezza: Shelly Duvall! Forse perchè il regista non voleva far vedere che il protagonista cercava di uccidere una bella donna! Ottimo anche il personaggio interpretato da Scatman Crothers che sacrifica la propria vitaper salvare la donna ed al ragazzo! Ottima e terribile poi anche l'atmosfera creata dalla colonna sonora! Il film poi inizia pacificamente per diventare sempre più thriller gradualmente! Non comprendo una cosa che ho letto: perchè Kubrick, nelle versioni destinate all'Europa, ha voluto tagliare 25 minuti di film?! In ogni caso, anche nella versione europea il film rimane ottimo!!
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raysugark
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lunedì 2 novembre 2015
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the shining
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Nel 1975 dopo che Stanley Kubrick fece Barry Lyndon, voleva lavorare su un progetto che potesse essere ancora una volta filosofica e indimenticabile come i suoi precedenti capolavori 2001 a space Odyssey, A Clockwork Orange e Barry Lyndon. Ma non riuscì a trovare un libro che potesse essere la base della sua prossima pellicola, finché nel 1977 non uscì il terzo Best-seller di Stephen King The Shining. Nel 1980 esce l'ennesimo capolavoro di Kubrick ma allo stesso tempo rivoluzionario cinematograficamente The Shining.
The Shining viene riconosciuta per aver usato per l'Intera durata della pellicola lo steadicam, una macchina da presa la quale prima si usava solo come sperimentazione nelle altre pellicole come Rocky o Marathon Man.
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Nel 1975 dopo che Stanley Kubrick fece Barry Lyndon, voleva lavorare su un progetto che potesse essere ancora una volta filosofica e indimenticabile come i suoi precedenti capolavori 2001 a space Odyssey, A Clockwork Orange e Barry Lyndon. Ma non riuscì a trovare un libro che potesse essere la base della sua prossima pellicola, finché nel 1977 non uscì il terzo Best-seller di Stephen King The Shining. Nel 1980 esce l'ennesimo capolavoro di Kubrick ma allo stesso tempo rivoluzionario cinematograficamente The Shining.
The Shining viene riconosciuta per aver usato per l'Intera durata della pellicola lo steadicam, una macchina da presa la quale prima si usava solo come sperimentazione nelle altre pellicole come Rocky o Marathon Man. Kubrick la usò ufficialmente specialmente per le scene angoscianti dove la famiglia Torrance nell'Overlook Hotel, pieno di solitudine e freddezza da dare la pelle d'oca accompagnate dalle musiche di György Ligeti e di Krzysztof Penderecki. Altre scene indimenticabili sono, dove Danny Torrance girovaga con il suo triciclo attorno alle stanze degli ospiti, per poi incontrare le inquietante gemelle. Normalmente è difficile che le pellicole d'orrore classiche possano inquietare ancora oggi a distanza di 30, 50 anni, perché i dialoghi di minaccia, le scene di suspense e di angoscia sono state usate tantissime volte nelle altre pellicole da non poter sconvolgere il pubblico. Ma sia The Shining che Psycho riescono ad inquietare ancora oggi, perché hanno uno stile e un'idea talmente difficile da imitarne in altre pellicole.
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francy99
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domenica 26 luglio 2015
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shining: l'horror vero
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Ottimo passaggio, da parte di Kubric, dal libro al film che riesce a incanalare e rielaborale i punti salienti del libro ritoccandoli in parte. Bravissimi gli attori (considerando la difficoltà nell'interpretazione dei personaggi, e ottimi gli effetti speciali, considerando l'anno di produzione. Nulla da ridire, a parte: Ottimo Lavoro Kubric!
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fabio1957
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lunedì 22 giugno 2015
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eecezionale horror
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Quello che sorprende leggendo i commenti, le recensioni e le notizie su questo film è che, sembra di capire, all'epoca fu il pomo della discordia tra King e Kubrick e questa diatriba pare sia andata avanti per molto tempo,addirittura king pretendeva di non abbinare il film al romanzo da cui è tratto.La questione mi pare oziosa,il film è uno dei capolavori di Kubrick e King con il libro ha scritto sicuramente un ottimo horror.Ovviamente la versione del regista , come è nelle sue corde è meno soprannaturale e spinge più sul versante psicologico,il tasto dello scrittore è decisamente più metafisico,tuttavia il matrimonio funziona alla grande e perciò la polemica era ed è speciosa.
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Quello che sorprende leggendo i commenti, le recensioni e le notizie su questo film è che, sembra di capire, all'epoca fu il pomo della discordia tra King e Kubrick e questa diatriba pare sia andata avanti per molto tempo,addirittura king pretendeva di non abbinare il film al romanzo da cui è tratto.La questione mi pare oziosa,il film è uno dei capolavori di Kubrick e King con il libro ha scritto sicuramente un ottimo horror.Ovviamente la versione del regista , come è nelle sue corde è meno soprannaturale e spinge più sul versante psicologico,il tasto dello scrittore è decisamente più metafisico,tuttavia il matrimonio funziona alla grande e perciò la polemica era ed è speciosa.Le immagini,la fotografia e il ghigno di Nicholson sono impresse nell'immaginario di tutti i cultori del cinema di qualità.
Grande opera
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fabio1957
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lunedì 22 giugno 2015
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eecezionale horror
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Quello che sorprende leggendo i commenti, le recensioni e le notizie su questo film è che, sembra di capire, all'epoca fu il pomo della discordia tra King e Kubrick e questa diatriba pare sia andata avanti per molto tempo,addirittura king pretendeva di non abbinare il film al romanzo da cui è tratto.La questione mi pare oziosa,il film è uno dei capolavori di Kubrick e King con il libro ha scritto sicuramente un ottimo horror.Ovviamente la versione del regista , come è nelle sue corde è meno soprannaturale e spinge più sul versante psicologico,il tasto dello scrittore è decisamente più metafisico,tuttavia il matrimonio funziona alla grande e perciò la polemica era ed è speciosa.
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Quello che sorprende leggendo i commenti, le recensioni e le notizie su questo film è che, sembra di capire, all'epoca fu il pomo della discordia tra King e Kubrick e questa diatriba pare sia andata avanti per molto tempo,addirittura king pretendeva di non abbinare il film al romanzo da cui è tratto.La questione mi pare oziosa,il film è uno dei capolavori di Kubrick e King con il libro ha scritto sicuramente un ottimo horror.Ovviamente la versione del regista , come è nelle sue corde è meno soprannaturale e spinge più sul versante psicologico,il tasto dello scrittore è decisamente più metafisico,tuttavia il matrimonio funziona alla grande e perciò la polemica era ed è speciosa.Le immagini,la fotografia e il ghigno di Nicholson sono impresse nell'immaginario di tutti i cultori del cinema di qualità.
Grande opera
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