Shining |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson.
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Titolo originale The Shining.
Eventi,
Ratings: Kids+16,
durata 116 min.
- USA 1980.
- Nexo Digital
uscita martedì 31 ottobre 2017.
- VM 14 -
MYMONETRO
Shining
valutazione media:
4,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La pietra miliare delle pietre miliari al cinemadi paolino77Feedback: 1000 | altri commenti e recensioni di paolino77 |
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venerdì 19 agosto 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si tratta di un film struggente da qualsiasi punto di vista. Kubrick sviluppa la trama come nessun altro avrebbe potuto fare. La qualità figurativa è una delle maggiori della storia del cinema. Sembra quasi che il regista si annulli nello spingere la tecnica di ripresa ai limiti possibili, ma solo perchè dotato dell'intuito e del talento nella scelta del mezzo (altrimenti il film sarebbe una porcata e non uno dei migliori della storia del cinema) mentre i livelli di lettura si moltiplicano in un'opera che resterà molto più a lungo di quasi tutte le contemporanee, come quelle di Fellini. E' chiaro che a Kubrick, come a Hitchcock, interessa più il modo di raccontare una storia che la storia stessa, ma sa bene che al cinema bisogna fare il contrario (prime il che cosa, poi il come che da esso deve scaturire) perchè il film diventi intenso, presente, forte, implacabile, perfino pietroso, come lui e pochi altri geni hanno saputo fare. L'essenzialità che a una visione superficiale impopverisce il film in realtà lo arricchisce, "Shining" è uno dei film più geometrici e per alcuni aspetti paradossalmente semplici che siano stati fatti. ma è una semlpicità ottenuta togliendo via via quella zavorra che Frank Capra riteneva essere tutto il girare salvo quei due o tre modi che appartengono al film. I modelli per Kubrick sono sempre stati i registi semplici, che badavano relativamente poco alla forma, perchè anche essa è spazzatura senza l'idea (lo sosteneva pure Ciccio Ingrassia). Kubrik è una sorta di Re Mida del cinema, che rende oro tutto quello che tocca, e l'emozione che abbiamo visitando i luoghi del film è davvero quella di Wendy (l'unica persona normale della faccenda, davvero da film di Frank Capra - o Lewis Milestone o Leo Mc Carey - che manifesta la sua meraviglia visitando le sale dello splendido hotel). Shelley Duvall ha lamentato che il particolare - sbalorditivamente virtuosistico - uso degli obiettivi di Kubrick ha reso più belli gli oggetti che gli attori, ma cos' doveva essere, anche perchè l'Overlook Hotel, come il computer Hal in "2001", è il vero protagonista del film. Almeno su questo Kubrick e Stephen King, autore del romanzo originale (la cui traduzione italiana ha colto bene il senso con "Una splendida festa di morte") dovrebbero essere d'accordo.
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