Titolo originale | La Jaula de Oro |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Messico |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Diego Quemada-Diez |
Attori | Brandon López, Rodolfo Dominguez, Karen Martínez, Carlos Chajon, Ramón Medína Héctor Tahuite. |
Uscita | giovedì 7 novembre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Parthénos |
MYmonetro | 3,60 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 2 settembre 2015
Tre adolescenti guatemaltechi cercano di raggiungere gli Stati Uniti d'America per inseguire il sogno di un'altra vita. Il film è stato premiato al Festival di Giffoni,
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CONSIGLIATO SÌ
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Tre adolescenti guatemaltechi, Juan, Sara e Samuel, cercano di raggiungere gli Stati Uniti d'America per inseguire il sogno di un'altra vita, lontano dalla povertà in cui sono cresciuti. Alla frontiera, dopo il primo scontro con gli agenti, Samuel tornerà a casa, mentre Juan e Sara, cui si è aggiunto Chauk, un indio del Chiapas che non parla lo spagnolo, andranno avanti. Il loro sarà un percorso pieno di insidie, un cammino nella disperazione, contro tutto e tutti.
Al centro dell'opera prima di Diego Quemada-Díez c'è il concetto di frontiera. Intesa come limite e separazione, linea immaginaria che separa i ricchi dai poveri, terre economicamente sviluppate da altre ferme sotto il giogo di una grande arretratezza. Un confine da aggirare, navigando su corsi d'acqua, strisciando in angusti cunicoli, camminando sulle rotaie di una ferrovia che dovrebbe portare al progresso, ad una realtà migliore, almeno sulla carta. Il viaggio di Juan, Sara e Chauk è quello di tutti i migranti, di uomini alla ricerca di un luogo solo concettualmente distante in cui giocarsi la possibilità di essere diversi da quello che la geografia ha scelto per loro alla nascita. Nonostante la chiarezza delle riflessioni su cui si sviluppa, La gabbia dorata non è un'opera a tesi, realizzata esclusivamente per evidenziare uno scottante problema geopolitico, ma un film in cui le tematiche affrontate aderiscono alla linea narrativa, al respiro del racconto, allo sviluppo dei personaggi. Già dalla scelta di girare in Super 16, risulta chiara la volontà di avvicinarsi a una vibrazione dell'immagine d'impianto documentario oppure, ancor meglio, a una ricostruzione affidabile di una storia che ne racchiude mille altre simili, tutte autentiche. Dentro a una rigorosa organizzazione degli spazi, restituita da una direzione artistica secca e severa, si muovono tre attori adolescenti coi quali lo spettatore instaura subito una forte empatia: anche le evoluzioni dei loro rapporti, dall'iniziale avversità che il risoluto Juan prova verso Chauk fino al totale ribaltamento, stanno a sottolineare l'importanza della condivisione, della solidarietà, il falso mito dell'individualismo. Esordio riuscito e maturo, forse un po' troppo compiuto e definito nella sua misura di vero e falso, è il lavoro di un regista che sa benissimo come muoversi all'interno di un idea di cinema molto precisa. Non per niente, Diego Quemada-Díez ha maturato un'esperienza ventennale accanto a nomi come Ken Loach, Oliver Stone, Alejandro González Iñárritu e Fernando Meirelles.
“De que me sirve el dinero si estoy como prisoniero dentro de esta gran nacion? Cuando me acuerdo hasta lloro, que aunque la jaula sea de oro no deja de ser prision” “A cosa mi serve il denaro se vivo come un prigioniero in questa grande nazione? Quando ci penso piango, benché la gabbia sia d’oro non smette di essere una prigione” La [...] Vai alla recensione »
La Juala de oro è un film assolutamente splendido. Era da tanto tempo che non vedevo un film così intenso, così ben girato, recitato e diretto. Un film durissimo che tratta della emigrazione dai paesi latino-americani per seguire il sogno statunitense. Ma è anche un tema sulla crescita individuale e di gruppo, sulla solidarietà e sulla solitudine che la consapevolezza [...] Vai alla recensione »
Il viaggio degli immigrati che fuggono dal Sud del Mondo verso un sogno di speranza riposto sempre al Nord, in un Eldorado ricco, industriale e civilizzato offre al neo regista de “La Gabbia dorata” l’opportunità di compiere idealmente il percorso evolutivo dell’uomo moderno dalla sfera dell’antico equilibrio spirituale e naturale al caotico e contraddittorio materialism [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta del lungo e pericoloso viaggio intrapreso da tre ragazzi guatemaltechi, a cui si aggiunge anche un indio, al fine di lasciare il proprio paese ed emigrare nei tanto agognati Stati Uniti d'America, e più precisamente a Los Angeles. I 4, poi divenuti 3 per defezione di uno di loro, affronteranno innumerevoli disagi, pericoli e paure nel corso di un cammino che [...] Vai alla recensione »
Si fa presto a dire “immigrato”. Vediamo l’immigrato quando è nel nostro territorio e cerchiamo di non incrociare gli occhi con lui, più confortevole è stare con e nelle nostre “gabbie”. Lo vediamo in qualche modo già inserito nella nostra società, ad esempio come ce lo ha mostrato Andrea Segre nei suoi “Io sono Li” [...] Vai alla recensione »
Tre giovani guatemaltechi intraprendono il, viaggio della speranza verso gli USA per sfuggire da una realtà di fame e miseria. Uno dei tre, Samuel, rinuncerà al viaggio alla prima difficoltà con inerente reimpatrio dal Messico. Juan e Sara, gli altri due cui si è aggiunto Chauk -un indio del Chapas che parla solo il proprio dialetto tribale- proseguono il [...] Vai alla recensione »
Una storia che ne racchiude mille altre simili, il viaggio di tutti gli imigrati che stufi di rimanere fermi sotto il giogo di una grande arretratezza cercano, oltre una frontiera, terre economicamente sviluppate e ricche Il registra esordiente Diego Quemada-Diez ha fatto più volte il cammino tra il Guatemala e la frontiera Usa e ci racconta storie ed esperienze [...] Vai alla recensione »
"La gabbia dorata" è un film del 2013, diretto da Diego Quemada-Diez, incarnato da centinaia di migranti, intensamente interpretato dai suoi giovani protagonisti, tutti attori non professionisti. Il film è una sincera testimonianza delle innumerevoli difficoltà affrontate da centinaia di migliaia di persone costrette, ogni giorno, a lasciare il proprio paese( qui siamo in America Latina) pur di raggiungere, [...] Vai alla recensione »
Si fa presto a dire “immigrato”. Vediamo l’immigrato quando è nel nostro territorio e cerchiamo di non incrociare gli occhi con lui, più confortevole è stare con e nelle nostre “gabbie”. Lo vediamo in qualche modo già inserito nella nostra società, ad esempio come ce lo ha mostrato Andrea Segre nei suoi “Io sono Li” [...] Vai alla recensione »
bello tutto, bello anzi bellissimo il finale. da vedere
un capolavoro di semplicità. movimenta di macchina semplici e bellissima postura dei corpi dei tre ragazzi. un regista da seguire in ogni cosa. bello bello bello.
L'unica pecca che gli si può trovare, forse, è nella musica, che non mi è parsa dello stesso livello del film. Per il resto questo piccolo capolavoro merita davvero di essere visto e apprezzato. Ken Loach può dorimire sogni tranquilli, c'è chi è pronto a proseguire il suo insegnamento...
La gabbia dorata di Diego Queimada-Diez Tre giovani guatemaltechi, Juan (Brandon Lopez),Sara (Karen Martinez), e Samuel (Carlos Chajon) fuggono da una favela senza speranza, in baracche di legno con i servizi igienici – e l’igiene è un eufemismo - in comune, allineate come casematte di una provvisoria caserma lungo corridoi di terra battuta ed erba, dove i bambini, futura [...] Vai alla recensione »
Molto notevole davvero il film di Diego Quemada-Diez. Spagnolo trasferitosi negli Stati Uniti, forte di esperienze - alla fotografia - con Loach per Terra e libertà, con González Iñarritu per 21 grammi, con Fernando Meireles per The Constant Gardener. Qui al primo film. Ci pare di precipitare nel passato remoto oppure in una di quelle fantasie su un futuro miserabile e repellente che vanno tanto di [...] Vai alla recensione »
Tre ragazzi (in realtà una è una ragazza) sognano l'America. Vivono in condizioni penose nel Guatemala e decidono di compiere il pericolosissimo tragitto che attraverso il Messico li può portare negli Usa. Alla prima drammatica difficoltà uno dei tre abbandona il progetto, sostituito da un indio del Chapas. Lo spagnolo Diego Quemada-Diez è stato operatore in molti film diretti da Meirelles, Iñarritu, [...] Vai alla recensione »
Vero come un documentario, emozionante come un romanzo di formazione, lirico e avventuroso come l'Odissea, epico come un film di John Ford. E intessuto di storie e esperienze reali che il regista (esordiente!) ha raccolto facendo più e più volte il cammino dei suoi personaggi, tra il Guatemala e la frontiera degli Usa. Accumulando per dieci anni incontri e racconti, senza fermarsi ai nudi fatti ma [...] Vai alla recensione »
Tre adolescenti decidono di lasciare il loro misero villaggio guatemalteco per poi attraversare il confine del Messico ed entrare negli Stati Uniti alla ricerca di una vita migliore. Il fatto che il film inizi con un atto dal valore fortemente simbolico, il taglio dei lunghi capelli a cui Sara rinuncia per farsi passare da ragazzino, esprime già un sentimento di dolore per l'atto dell'abbandono e l'energia [...] Vai alla recensione »