Fosse uscita intorno al primo aprile, questa notizia sarebbe sembrata uno scherzo. Invece, come riporta il sito The Wrap, sembra proprio che Sylvester Stallone e Robert De Niro non vedano l'ora di fare a botte. Ovviamente, non nella vita reale, ma in un film chiamato Grudge Match e che sarebbe diretto da Peter Segal (Terapia d'urto, 50 volte il primo bacio).

Si tratta di una commedia su due pugili in pensione, intenzionati a tornare per un'ultima volta sul ring, per un incontro contrassegnato dal rancore reciproco. Ovviamente, è facile ricordare il passato nella boxe di questi due attori, considerando l'impegno di Stallone nella serie di Rocky e quello di De Niro nei panni di Jake LaMotta in Toro scatenato. Tuttavia, i due non sembrano essere in forma per un film del genere, in particolare De Niro. Va anche detto che la Warner Bros non ha ancora dato il via libera ufficiale al progetto, che eventualmente inizierebbe le riprese all'inizio del prossimo anno.

Aaron Sorkin, "Steve Jobs come i Beatles"
Dopo il lavoro svolto su The Social Network e premiato con l'Oscar, Aaron Sorkin è sembrato la scelta ideale per sceneggiare la biografia di Steve Jobs firmata da Walter Isaacson. Questo però non significa che il compito sia semplice. "È un po' come scrivere sui Beatles", ha detto Sorkin durante una conferenza, per poi aggiungere "vedo un campo minato dalle delusioni", riferendosi ai fan di Jobs, che potrebbe avere da ridire sul suo lavoro.

E in effetti, proprio per non destare false speranze di adesione totale alla biografia di Isaacson (allo stesso modo in cui nel film su Zuckerberg lo vediamo scaricato dalla fidanzata, nonostante nelle vita reale sia da dieci anni con la stessa donna, che recentemente ha sposato), Sorkin ha ricordato al pubblico presente che i biopic sono più simili "a un dipinto che a una fotografia". In questo senso, il suo massimo interesse sarà quello "di trovare il punto di attrito". Infine, anche se non sa proprio chi interpreterà Jobs in questa pellicola, sostiene che dovrà essere un attore "intelligente e che parla rapidamente".

Robert Iger critico verso i suoi prodotti
Non capita spesso che un dirigente di una grande azienda mostri il suo disappunto verso alcuni dei film che vengono creati in casa. È accaduto invece con Robert Iger, CEO della Walt Disney, che ha espresso forti critiche nei confronti delle pellicole live-action che vengono realizzate dallo studio, che invece dovrebbero essere migliori e realizzati in "maniera più solida".

Va detto che la Disney ha vissuto tre mesi molto particolari. Se il recente grande successo The Avengers è una vittoria di Iger, che tre anni fa aveva deciso di investire pesantemente per acquistare la Marvel, va anche detto che la produzione della pellicola ha poco a che fare con le scelte interne della major e più invece con il lavoro dei Marvel Studios. D'altro canto, l'enorme flop di John Carter è imputabile completamente alla Disney, sia per la scelta di offrire un budget così alto ad Andrew Stanton, regista impegnato fino a quel momento solo con l'animazione, che per la promozione non straordinaria di questo titolo. Chiarissima invece la strategia per il futuro: ogni anno, due prodotti di animazioni Pixar/Disney; due pellicole della Marvel; dai sei agli otto titoli live-action Disney; e l'accordo di distribuzione per i film dei Dreamworks Studios.

Il trailer de I miserabili
Dopo gli Oscar vinti per Il discorso del re, c'era grande attesa per il ritorno al cinema del regista Tom Hooper. Si tratta della versione cinematografica de I miserabili basata sul musical teatrale e che in questo caso può vantare un cast formato da Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway e Amanda Seyfried. Attenzione alla data di uscita americana, ossia il 14 dicembre. Chiaramente, si punta ancora una volta agli Oscar.

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