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Una corsa contro il tempo per finire gli effetti speciali

I tentpole stanno testando al limite il sistema Hollywoodiano.
di Marlen Vazzoler

Lo spot di Green Lantern, la cui uscita in Italia è prevista per mercoledì 31 agosto 2011.
Ryan Reynolds (Ryan Rodney Reynolds) (47 anni) 23 ottobre 1976, Vancouver (Canada) - Scorpione. Interpreta Hal Jordan / Lanterna Verde nel film di Martin Campbell Lanterna Verde.

mercoledì 27 aprile 2011 - News

A meno di due mesi dall'uscita ufficiale di Green Lantern (17 giugno in Usa, 31 agosto in Italia), Variety riporta che la Warner Brothers ha aumentato di nove milioni il budget di 45 milioni di dollari per gli effetti speciali stanziato per il film diretto da Martin Campbell. Il budget iniziale non aveva considerato le spese necessarie per la realizzazione del 3D. Per questo motivo una sequenza realizzata completamente in computer grafica prima dei titoli era stata tagliata. Ma grazie ai nuovi fondi stanziati dallo studio è stata nuovamente ripristinata.
Le case di produzione per gli effetti speciali stanno lavorando oltre i normali orari di lavoro per riuscire a completare i 1400 effetti visivi richiesti. Sony Imageworks e Rising Sun Pictures, gli studi principali che si stanno occupando di Green Lantern, hanno affermato che consegneranno il loro lavoro entro la data prevista o secondo quanto stabilito dal contratto.
"Non c'è nessun problema con Green Lantern" spiega Chris de Faria, l'esecutive VP per la produzione digitale, l'animazione e gli effetti visivi per la Warner, "Stiamo cercando di aggiungere elementi per migliorare la pellicola fino all'undicesima ora. Questo non significa che stiamo mettendo a rischio il film fino all'undicesima ora... Le pellicole di quest'anno, così come quelle dell'anno scorso, sono più spettacolari e gli effetti visivi sono sempre più ambiziosi. Lo stress che viene scaricato sulla gestione della produzione è autentico... ma il nostro lavoro consiste nel creare nuovi strumenti e nuovi sistemi per poter affrontare [questi problemi]".

Economicità e tempo non vanno a braccetto
Lo stress viene creato a causa di una situazione paradossale. Gli studi non vogliono sprecare soldi pagando per vfx (effetti speciali visivi) che potrebbero finire sul pavimento della camera di montaggio, per questo motivo preferiscono che venga realizzato il taglio della pellicola prima che questa finisca nelle mani degli addetti agli vfx. Se regista e montatore impiegano troppo tempo per montare la pellicola, il lavoro per gli vfx si accumula, obbligando gli operatori a fare straordinari e aumentando di conseguenza i costi. Stessa situazione si crea quando si cerca di recuperare il tempo sprecato a causa dei ritardi accumulati durante le riprese comprimendo il tempo dedicato alla post-produzione. "Ci sono più probabilità che il tempo in post venga raddoppiato e non diminuito", ha spiegato Victoria Alonso, l'esecutive VP della Marvel per gli effetti visivi.
Normalmente in post-produzione vengono utilizzate dalle 21 alle 26 settimane per accomodare gli effetti visivi, ma questo periodo si è allungato ed ha raggiunto una finestra di 36-40 settimane che però non può essere protratta ulteriormente spiega de Faria. I problemi che stanno angustiando i tentpole con largo uso di vfx stanno diventando all'ordine del giorno e di questo passo il sistema rischierà di crollare. Il giorno in cui gli studi di vfx non riusciranno a consegnare in tempo il loro lavoro, il tentpole sarà costretto a cambiare data di uscita creando un effetto a catena che coinvolgerà lo studio, i rivali e gli esercenti. "Penso che il giorno in cui [il sistema] si romperà sarà il giorno in cui tutti cambieranno il loro modo di pensare" ha spiegato la Alonso, "Fino a quel giorno, i filmaker spingeranno fino ai limiti. Penso che dovremmo vedere qualcuno fallire per imparare la nostra lezione".

Un problema che riguarda tutti
Ma questo non è un problema che riguarda solo la Warner. Anche la Marvel sta sentendo il fiato sul collo per la realizzazione degli vfx. Per quanto riguarda Captain America gli studi per gli vfx sono più indietro rispetto al programma stabilito dalla Marvel. Uno degli studi che lavora agli effetti di Transformers: Dark of the Moon è entrato nel seguente regime lavorativo: 12 ore al giorno, 7 giorni su 7. Le vacanze di pasqua dei responsabili per gli vfx sono state addirittura cancellate per riuscire a finire il lavoro richiesto.
Con un crescente numero di tentpole e sequel realizzati a così poco tempo di distanza l'uno dall'altro, nessuno studio vuole certamente rischiare di non finire il film per la data di uscita prevista, come era successo con Titanic. In questo modo però c'è il rischio che la pellicola sia realizzata non come era stata concepita perché non c'erano le risorse o il tempo necessario. Un esempio è stata la decisione, sempre della Warner, di non far uscire in 3D la prima parte di Harry Potter e i doni della morte. La conversione è stata realizzata successivamente per l'edizione home-video. Nel caso di X-Men le Origini: Wolverine (2009) sono stati realizzati vfx inferiori a X-Men (2000) per riuscire a completare il film in tempo per la data di uscita: basta osservare le lame di Wolverine. Anche X-Men: First Class sta lottando contro il tempo, per il momento il marketing non ha rilasciato nessun nuovo trailer e la data di uscita è prevista per i primi di giugno. Probabilmente anche in questo caso stanno danno precedenza al completamento degli effetti speciali.
Se per Alonso la soluzione è di creare uno script delle riprese prima di annunciare la data di uscita ufficiale, de Faria non è della stessa opinione in quanto "Riuscire a creare degli strabilianti vfx in un ambiente in cui le sceneggiature sono in costante cambiamento, il tempo a disposizione degli attori è in continuo cambiamento e le date di uscita cambiano" è un utopia. Anche rimandare la data di distribuzione può diventare un'arma a doppio taglio, in quanto il tempo in eccesso può essere utilizzato per migliorare la pellicola e aggiungere lavoro extra.
Mirare a realizzare qualcosa che il pubblico non ha mai visto, spiega de Faria, fa alzare la posta e gli studio non possono permettersi di non accettare la sfida. E con la creazione di film sempre più complessi in cui il 3D e l'uso di un più alto numero di fotogrammi al secondo diventerà man mano la standardizzazione, il processo per i tentpole difficilmente cambierà.

Il processo degli vfx
Ma qual è al momento il processo per gli vfx a cui vari tentpole sono soggetti?
David S. Cohen nel suo pezzo su Variety lo riassume così:
- un film richiede vfx mai visti per il marketing e la storia;
- piani ambiziosi e poco tempo lasciano poco tempo come margine d'errore;
- problemi di pianificazione causano incontri urgenti tra gli esecutive degli studio, i venditori e i filmaker per riportare sui binari il film;
- le chiamate d'emergenza a qualsiasi studio di vfx in qualsiasi parte del mondo per finire qualche lavoro dell'ultimo minuto;
- una corsa contro il tempo per rispettare la scadenza nonostante l'aiuto extra.

L'intera macchina del marketing e del merchandise gira attorno alla data di uscita, annunciata in alcuni casi prima ancora del completamento della sceneggiatura (Star Trek 2: 29/06/2012), prima del completamento del casting (The Hunger Games: 23/03/2012), o dell'inizio delle riprese (The Dark Knight Rises: 20/07/2012). Pensiamo a The Avengers (04/05/2012), le cui riprese sono iniziate questo lunedì. La data di uscita del film è prevista per il maggio del prossimo anno e sicuramente richiederà un lavoro in post maggiore di tutti gli altri film prodotti dalla Marvel fino a questo momento, e se si considera una finestra di 40 settimane, non è molto il tempo a disposizione per riprese e montaggio.

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