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80 anni: non solo Sean e Clint (2)

Compleanni importanti nel 2010.
di Pino Farinotti

Robert Wagner
Robert Wagner (94 anni) 10 febbraio 1930, Detroit (Michigan - USA) - Acquario.

lunedì 19 aprile 2010 - Focus

Robert Wagner
Non c'è dubbio che fra i magnifici nati nel '30 Connery e Eastwood prevalgano. Tuttavia non solo soli, altra gente di cinema merita una menzione. E come. Il nome di Robert Wagner racconta molto meno dei due scritti sopra. Eppure l'attore americano nato a Detroit era un divo quando Sean e Clint non sapevano ancora cosa avrebbero fatto nella vita. Per il grande pubblico Robert Wagner è soprattutto Jonathan Hart della serie Cuore e batticuore che nei primi anni ottanta era perennemente nelle hit parade televisive di tutto il mondo. Wagner, allora cinquantenne in grande forma, era un uomo d'affari, ricchissimo che, con sua moglie Jennifer (Stefanie Powers) intendeva la vita come tutta di ultimi giorni, eccitante e avventurosa, e pericolosa. Ma Wagner, il meglio lo aveva già dato da molto tempo.
Alto e snello, occhi azzurri, lineamenti perfetti, forse troppo. Era già protagonista a 23 anni, in film importanti e in ruoli diversi. Di lui disse John Ford, che lo diresse in Uomini alla ventura ('52) " nessun americano è più americano di Robert". È stato il principe Valiant alla corte di re Artù, e poi Jesse James nel non banale La vera storia di Jess il bandito del grande Nicholas Ray. Nei ruoli di guerra dava il meglio, come ne I diavoli del pacifico, un film del '56, ma senza enfasi, con un'estetica quasi vicina ai titoli sul Vietnam. Negli anni sessanta De Sica lo volle per il complesso I sequestrati di Altona. E Wagner fu a proprio agio anche coi contenuti di un Sartre. Wagner non è mai stato proprio di moda, ma è stato un grande personaggio, portatore di indicazioni buone, magari improprie per la prospettiva di oggi.

Opposto
Un percorso che si può definire opposto a quello di Wagner è quello di Gene Hackman, ottantenne californiano. L'attore fa parte della schiera dei nuovi venuti che nei primi anni settanta avevano portano un ricambio di immagine e di ruoli. Erano mutati i modelli. Attori come Bronson, Marvin, e altri, erano caratteri, e facce, normali che nelle epoche precedenti sarebbero stati solo caratteristi, e infatti lo erano stati. Non più l'eroe a tutto tondo ma quasi un antieroe col quale ti potevi confrontare, perché mostrava (quasi) gli stessi tuoi difetti e debolezze. Il cinema della realtà.
Gene si fa notare dal grande pubblico in un ruolo, non da protagonista, in Gangster Story, ma nel '71, ultraquarantenne, non solo è protagonista dell'ottimo Braccio violento della legge, ma si aggiudica anche l'Oscar. È una grande legittimazione, certo meritata. Da quel momento l'attore si produrrà in tutti i ruoli possibili, azione, dramma, commedia. È l'agente dell'FBI umano e vecchia maniera antagonista del collega "laureato" e tutto codici Willem Dafoe in Mississippi Burning, e certo stai dalla sua parte. È lo sceriffo cattivissimo ne Gli spietati, di Eastwood (80enni a confronto) che gli porta un secondo Oscar. È un travestito grottesco e irresistibile in Piume di struzzo. Ed è un presidente degli Stati Uniti vigliacco e assassino in Potere assoluto, sempre diretto dal suo coetaneo Eastwood. Nel cinema contemporaneo Gene Hackman è certo un nome molto importante.

Francese
Un altro ottantenne, un francese, è Jean-Louis Trintignant. Nel 1967 diede corpo e volto a Jean-Luc Duroc, che divenne il personaggio più famoso del cinema di quegli anni. E con lui Anne Gautier, interpretata da Anouk Aimée. Chi non ricorda, appunto, i due protagonisti di Un uomo, una donna di Lelouch? Una delle più belle storie d'amore mai rappresentate. Due vedovi si incontrano durante una visita al collegio che ospita i loro figli. Davvero "cultura popolare": la musica di Francis Lai in testa a tutte le classifiche, a poi la macchina di lui, la Ford Mustang, che ebbe un balzo strepitoso di vendite in Europa. Insomma Jean-Louiss, un ometto piccolo ed esile, senza particolare appeal, divenne amico di tutti. E tutti ... gli adulti, lo ricordano. Anche noi italiani gli siamo legati, per quel suo ruolo di studente impacciato accanto a Gassman nel Sorpasso. E anche lì c'era una macchina nel suo destino, la famosa Aurelia supercompressa che gli costava la vita.

Triste
Il 27 febbraio scorso ha compiuto ottant'anni Joanne Woodward, la vedova di Paul Newman. Compleanno triste, il secondo senza l'amatissimo marito. Si erano conosciuti sul set de La lunga estate calda e sono rimasti insieme per mezzo secolo. Ma Joanne non era solo la "moglie" di Newman, ma un'attrice straordinariamente dotata. Paul diceva di lei "è nata attrice, io mi sono dovuto costruire". Hanno fatto molti film insieme, lei è stata spesso sua moglie anche sul set, e mai moglie remissiva. Questa sua dotazione naturale le fece vincere un Oscar a soli 27 anni, con La donna dai tre volti, dove l'attrice copre ruoli opposti, alla Jekyll e Hide.

Compatibile
Un ottantenne che non ha potuto diventarlo, ma che va ricordato è Steeve McQueen. Non c'è più da trent'anni, ma non si direbbe. Un altro eroe. La vecchiaia proprio non sarebbe stata compatibile con lui. Superava il filo spinato con la moto. La sua era una vita spericolata, appunto.

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