María Icíar Bollaín Pérez-Mínguez nasce a Madrid il 12 giugno 1967, figlia di un ingegnere aeronautico e di una professoressa di musica.

Gli inizi come attrice
Esordisce a soli 15 anni con un ruolo importante in El sur (1983) di Victor Erice a cui seguiranno Malaventura (1988) di Manuél Gutiérrez Aragón, Un paraguas para tres (1992) di Felipe Vega. Sui nostril schermi si fa conoscere per il ruolo assegnatole in Terra e libertà (1995) da Ken Loach. Riceverà poi nel 2000 la nomination ai Goya per Leo di Jose Luis Borau'. They're Watching Us (2002), or The Night of the Brother (2005).

Da produttrice a regista
Divenuta partner della società "Producciones La Iguana" nel 1995 scrive e dirige il suo primo lungometraggio Hola, ¿estás sola? , storia di due ragazze che sognano un paradiso terrestre e intraprendono un lungo viaggio alla volta del mare che le porta, tra gli altri e oltre a un trionfo al box office, il Premio come regista esordiente al Festival di Valladolid e la nomination per la migliore Opera Prima da parte dell'Academy spagnola.
Nel 1999 cosceneggia con il romanziere Julio Llamazares Flores de otro mundo (storia di quattro donne che attraversano la Spagna rurale sperando di trovare l'amore) con il quale vince la Settimana della Critica a Cannes e ottiene un rinnovato successo di pubblico. Con Ti do i miei occhi (scritto e diretto da lei) ha vinto 7 Premi Goya oltre a numerosi premi internazionali.
Tra gli ultimi film diretti troviamo il film biografico Yuli - Danza e libertà (2018), la commedia Il matrimonio di Rosa (2020) e il thriller Una donna chiamata Maixabel.