Dopo un esordio nell'ambiente del cinema avvenuto in giovanissima età, iniziò la sua attività di operatore nel periodo del «muto»; con l'avvento del "sonoro" continuò la sua attività, imponendosi, fino dai primi anni, come uno degli operatori italiani più preparati e versatili. Per lungo tempo ebbe modo di collaborare di volta in volta con i con i migliori registi del momento, come Mario Camerini, Ferdinando Maria Poggioli, Mario Soldati ed altri. Negli anni del dopoguerra operò come direttore della fotografia in numerosi film: fra questi, meritano una particolare attenzione La signora dalle camelie (La traviata) (1948, Carmine Gallone), Vulcano (1950, William Dieterle), Due soldi di speranza (1952, Renato Castellani), Lo sceicco bianco (1952, Federico Fellini), Traviata '53 (1953, Vittorio Cottafavi), Pane, amore e fantasia (1953, Luigi Comencini). In essi, Gallea dimostrò non soltanto un'abilità tecnica di altissimo livello, ma anche innegabili qualità artistiche. Fu infatti capace di trasferire in immagini di grande efficacia lo spirito e la varietà di toni delle storie narrate nei diversi film, dimostrando, in questo tipo di lavoro, straordinarie qualità di interpretazione e di trasposizione visiva.