Regista e sceneggiatore australiano, Stephan Elliott nasce il 27 agosto 1964 a Sydney, in Australia. Comincia la sua carriera come assistente regista negli Anni Ottanta, un'epoca d'oro per il cinema australiano che, in quel decennio, stava attraversando il suo boom. Lavora a pellicole come Coca Cola Kid (1985) di Dusan Makavejev con Eric Roberts e Greta Scacchi e ad alcuni film tv come Robbery (1985) di Michael Thornhill e telefilm come Winners (1985) di Esben Storm. Sporadicamente, lavora anche come attore (Silver City di Sophia Turkiewicz con Anna Maria Monticelli).
Il debutto con Phil Collins
Nel 1993, dirige il suo primo lungometraggio: Scherzi maligni. E nel cast non ha attori qualunque, ma sceglie, oltre a Hugo Weaving, anche il cantante Phil Collins. La pellicola ha un discreto successo commerciale e questo spinge Elliott a riprovare l'esperienza.
Il cult: Priscilla, la regina del deserto
Arriva il capolavoro: Priscilla, la regina del deserto (1994) sempre con Weaving, ma anche con Guy Pearce e un Terence Stamp in stato di grazia. Una commedia kitsch che racconta la storia di tre drag queen sull'orlo di una crisi di nervi in viaggio per l'Australia su un bus chiamato, per l'appunto, Priscilla. Stephan Elliott raggiunge il punto massimo della sua carriera, il film, oltre a ricevere un Oscar per i migliori costumi e una candidatura ai BAFTA per la sceneggiatura originale, lo impone come uno dei più promettenti autori australiani.
The Eye
Nel 1999, torna sui grandi schermi con The Eye - Lo sguardo, anomalo noir ispirato all'omonimo romanzo di Marc Behm, da cui fu tratto nel 1983 il film Mia dolce assassina con Michel Serrault e Isabelle Adjani. Nonostante il cambio di registro, Elliott mantiene il suo stile fiammeggiante e suggestivo, giocando principalmente sulla bravura dei due interpreti protagonisti, l'allucinato inseguitore Ewan McGregor e la dark lady Ashley Judd, e su quelli che sono i cardini del cinema poliziesco degli Anni Quaranta, Alfred Hitchcock compreso.
Altri film
Dopo il meno fortunato Benvenuti a Woop Woop (1997), arriva la commedia Un matrimonio all'inglese (2008), basato sull'opera teatrale "Virtù facile" di Noel Coward e che racconta le angherie al vetriolo che una neosposa yankee deve subire dall'acida suocera britannica. Il film viene definito delizioso, spumeggiante, sardonico e dal ritmo perfetto e l'abilità registica di Elliott è semplicemente raffinata, spettacolare e contemporanea. Nel 2012, arriva invece il grottesco Tre uomini e una pecora (2012), dove Elliott rispolvera Olivia Newton-John.
