In equilibrio tra realtà e mito, ecco le quattro stagioni della saga vichinga sul leggendario Ragnar Loðbrók. La serie completa è disponibile solo su TIMVISION.
La saga vichinga del leggendario Ragnar Loðbrók e della sua agguerrita dinastia è al centro di questa serie prodotta da Michael Hirst, il quale ha già firmato un altro periodo dove si intrecciano potere e amore reali, I Tudors. La serie disponibile su TIMVISION conserva le medesime caratteristiche, salvo offrire un ritratto del suo protagonista, l’ambizioso, imperscrutabile e scaltro Ragnar, più crudo e avvincente.
Le fonti letterarie su questo personaggio offrono un racconto vago e frammentario, ma Hirst opta per riempire i buchi con scelte narrative di puntuale realismo: “Tutto quello che scrivo parte dal reale” ha confermato. “Non mi piace il fantasy, tutto si basa su ricerche accurate, anche se Vikings resta un prodotto finzionale. Non è un documentario: io sono un narratore e questa è la mia saga”.
La serie prende le distanze dallo stereotipo del vichingo istintivo, bruto e accecato dalla brama: il suo fascino sta proprio nell’aderenza alla realtà storica che restituisce un ritratto del tipico scandinavo guerriero molto simile a quella di Ragnar, individuo manipolatore affabulatore e al contempo abile stratega e guerriero, dominato dal desiderio di accumulare beni tanto quanto conoscenze. Spietato, violento, sleale, ma anche affascinante e potente.
Con l’introduzione del personaggio – fittizio – della prorompente e severa Lagertha, inoltre, Vikings dà vita a uno dei personaggi femminili più forti e seducenti del piccolo schermo: da moglie coraggiosa e affidabile a condottiera indomabile e indipendente, è uno sgarro alla fedeltà storica di corposo valore.
Vikings si dipana lungo l’arco di decenni, prendendosi il tempo per ricostruire minuziosamente non solo dinamiche di relazioni parentali e affettive complesse e spesso labili, ma anche una cultura e relativi riti e tradizioni che si rivelano man mano fatalisti, efferati e cruenti.
Serie rivolta a un pubblico appassionato e abbastanza smaliziato per godere del forte impatto di una rappresentazione che non lesina sulla messa in scena della guerra, Vikings naviga in efficace equilibrio tra realtà e mito.