Un dramedy universale che affonda le sue radici sulla politica per farsi portavoce dell’essenza e dei dilemmi della senilità. In anteprima esclusiva su TIMVISION.
I profondi occhi blu di Nick Nolte spiccano come due laghi di montagna in un volto segnato dal tempo e riflettono l’interiorità complessa del suo personaggio, l’ex presidente Richard Graves, a tratti afflitto da indicibile malinconia a tratti incendiato da assoluta determinazione. Richard vede continuamente, prima di tutto negli attacchi che subisce dai media, l’effetto delle sue azioni passate, ma è anche un combattente e si rifiuta di arrendersi, decidendo invece di esplorare nuove strade e dare retta al suo istinto, anche se in molti lo prendono per pazzo.
È come Jerry Maguire, non sta affatto perdendo la testa, le sue sono piccole illuminazioni. Sta cercando di trovare un’epifania alla fine di questa vita e realizza che se gli restano ancora solo cinque buoni anni da vivere, allora cercherà di sfruttarli al meglio.
Joshua Michael Stern
Graves è così non solo una serie sulla politica, ma più in generale sulla senilità e come tale ancora più universale. Inoltre, sebbene sia definita un dramedy, ha soprattutto toni da commedia, in particolare per quel che riguarda le relazioni dell’ex-presidente con il resto della sua famiglia. Per quanto Richard cerchi di cambiare rimane del tutto assorbito da se stesso e miope alla situazione di chi gli sta vicino. Dalla moglie i cui tentativi di carriera politica vanno in una direzione piuttosto diversa dalle sue iniziative sensazionalistiche, fino ai figli che lo ignorano o addirittura lo detestano, completando così una famiglia disfunzionale e fonte di continui equivoci e di situazioni ridicole. A loro si aggiunge poi l’assistente Isaiah, che nella sua ingenuità è spesso scioccato dalle azioni degli altri e la vittima degli scherzi di Graves quando è di buon umore.
Inoltre il passato dell’ex-presidente non è fatto solo di errori e rimorsi, tanto che un episodio è dedicato al suo incontro con un vecchio amico, l’ex premier inglese, con ai tempi della presidenza aveva lavorato fianco a fianco ed entrambi serbano un buon ricordo di quei momenti.
La serie non manca comunque di provocazioni graffianti e politiche, per esempio l’ospitalità che l’ex-presidente concede nel proprio ranch a immigrati messicani senza permesso, per salvarli dal rimpatrio, è l’esatto contrario del pugno duro di Trump e della sua minaccia di costruire un Muro. Graves non lo fa però con uno spirito da liberal compassionevole, bensì come sfida aperta al governo federale nel più puro sentire repubblicano del Texas, a riprova di un personaggio magnetico, ricco di contraddizioni e sfaccettature tutte da scoprire.