Il genio indiscusso di J.J. Abrams al servizio di uno show che ha rivoluzionato la serialità televisiva. La serie completa è su TIMVISION.
In principio fu Alias. Prima dell’ossessione per i numeri di Fibonacci, prima dell’illusione dei piedi a quattro dita, prima dei viaggi nello spazio, dei cubi bianchi e delle nubi nere assassine. Prima di Lost e Star Trek, di Super 8 e Mission Impossible, J.J. Abrams era al lavoro - e ci rimase per cinque anni, tra il 2001 e il 2006 - su un prodotto che insieme a pochi altri show avrebbe segnato l’inizio del processo di trasformazione del genere seriale televisivo.
Ambientata in un mondo di fanta-spie alle prese con fanta-organizzazioni criminali ossessionate da profezie rinascimentali, codici e simboli (a partire dall’occhio che appare nella sigla, "<o>"), Alias contiene in nuce molte delle caratteristiche del cinema di Abrams, dal gusto frattale per il mistero - un enigma che contiene un enigma che contiene un enigma, e così fino a rendersi conto dell’impossibilità della soluzione - all’amore per l’azione, per il fantastico, per i colpi di scena che rovesciano letteralmente la prospettiva sul mondo fictional creato.
Confezionato con la cura (e fatte le debite proporzioni: il denaro) di un action movie di Hollywood, amato da star come Christian Slater, Ethan Hawke, Roger Moore, Quentin Tarantino e Ricky Gervais, entrati tutti in qualche misura nello show, l’immaginario di Alias si colloca idealmente fra i servizi segreti del James Bond di Ian Fleming e i segreti occulti del Robert Langdon di Dan Brown - il tutto declinato in una prospettiva al femminile.
Al centro delle vicende c’è infatti una donna, Sydney Bristow (Jennifer Garner), assoldata come spia da un’organizzazione segreta, l’SD-6, creata sulla carta per affiancare la CIA. Ma l’assassinio del fidanzato di Sydney, ucciso dopo aver scoperto la sua doppia identità, porta la donna a scoprire un’incredibile verità: l’SD-6 non è altro che un’organizzazione criminale, più simile a una setta che a un’agenzia, vasta, ramificata e pericolosissima. Da questo momento, e per cinque stagioni, Sydney inizierà una girandola di doppi giochi che la porteranno nel corso del tempo ad assumere numerose identità, indossare fantasiosi travestimenti, usare con nonchalance gadget da super-spia pur mantenendo gli amici di una vita e una carriera universitaria di facciata.
Cast in stato di grazia - oltre a Jennifer Garner anche un allora sconosciuto Bradley Cooper, nel ruolo dell’amico Will Tippin - per una serie che, a differenza di Lost, mantiene alta l’attenzione fino al finale, necessario e devastante, dell’ultima stagione.