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Julia Stiles

Julia Stiles (Julia O'Hara Stiles) è un'attrice statunitense, è nata il 28 marzo 1981 a New York City, New York (USA). Julia Stiles ha oggi 43 anni ed è del segno zodiacale Ariete.

Datele l'occasione giusta e la vedremo agli Oscar

A cura di Fabio Secchi Frau

Bionda attrice americana dal volto fresco e dal sorriso smagliante, acclamata dalla critica come una delle giovani promesse del cinema hollywoodiano, che è riuscita a passare dai film per teenagers alla difficile scalata del grande schermo con ruoli da adulta.

Gli esordi
Di origini irlandesi, italiane ed inglesi, Julia Stiles è la terza figlia di un insegnante di una scuola elementare e di un'artista del Greenwich Village. Incoraggiata alla danza moderna fin dall'infanzia, è stata poi introdotta nel teatro di stampo shakesperiano.
A soli 11 anni, ha fatto il suo debutto in una piéce off-Broadway al LaMaMa Theater, che sarà una delle sue "case artistiche" assieme al Kitchen Theater: è sui loro palcoscenici che la sua passione per la recitazione crescerà. L'anno seguente comincia a lavorare professionalmente negli spot commerciali, fino a quando, nel 1994, viene presa seriamente in considerazione dal grande regista Neil Jordan per il ruolo di Claudia in Intervista col vampiro - Cronache di Vampiri, che però poi andò ad un'altra enfant prodige del grande schermo, Kirsten Dunst.
Dopo aver studiato alla New York's Professional Children's School, a 15 anni debutta cinematograficamente in I love you, I love you not (1996) di Billy Hopkins (inedito in Italia), recitando accanto a Jeanne Moreau, Claire Danes, Jude Law e James Van Der Beek (il famoso Dawson televisivo). Continueranno ad affidarle piccole parti in parecchi film: la figlia di Harrison Ford in L'Ombra del Diavolo (1997) di Alan J. Pakula e una bambina che subisce violenze in Women Had Wings (1997) di Lloyd Kramer (prodotto ed interpretato da Oprah Winfrey, la regina dei talk show americani) con Ellen Barkin, Tina Majorino e John Savage.
Nel 1998, arriva il suo primo ruolo da protagonista in Wicked di Michael Steinberg, dove dimostra una grande versatilità come attrice (nonostante la giovane età che potrebbe essere un handicap). Ma non è con questa pellicola che verrà notata dalle majors, bensì con il film tv The '60's di Mark Piznarski. Sarà il ruolo di Katie Herlihy, figlia borghese della middle-class nel pieno del '68, che le spalancherà le porte di Hollywood e allo stesso tempo le permetterà di realizzare uno dei suoi più grandi desideri: recitare Shakespeare in un film. Infatti, ritroveremo Julia Stiles in ben tre pellicole di stampo shakesperiano, dato che sul finire degli anni Novanta, la moda cinematografica, per effetto di Shakespeare in Love (di John Madden 1998), aveva rivalutato il grande autore inglese, portando sullo schermo molte delle sue opere.
In 10 cose che odio di te (1999) di Gil Junger, versione per teen-agers di "La bisbetica domata", sarà la scorbutica Kate, vincendo il Chicago Film Critics Award; in Hamlet 2000 (2000) di Michael Almereyda, trasposizione cinematografica dell'"Amleto", sarà un'incantevole ed inavvicinabile Ophelia accanto ad Ethan Hawke; e in O come Otello (2001) di Tim Blake Nelson, dall'"Otello", sarà la non troppo provocante collegiale Desi-Desdemona, partner di Mekhi Phifer. E ancora Shakespeare, anche tornata al teatro off-Broadway, portando sul palcoscenico la produzione di "La dodicesima notte" nel ruolo di Viola.

Un nuovo inizio dopo lo studio
Interrompe temporaneamente la sua carriera per dedicarsi allo studio alla Columbia University, ma poi riprende prontamente entrando nel cast del film di David Mamet Hollywood, Vermont (2000).
In Italia, la notorietà arriva a passo di danza, nei panni di Sara, una ragazza bianca della piccola borghesia che decide di coltivare il suo sogno di diventare ballerina di danza classica e si innamora di un ragazzo di colore con cui condividerà la passione per l'hip hop, nel cult Save the last dance (2001) di Thomas Carter. Il film è mediocre, ma lei conferma le sue doti di interprete.
Con l'arrivo del nuovo millennio sarà la partner fissa di Matt Damon nella serie di spy-story targate Bourne (The Bourne Identity, 2002; The Bourne Supremacy, 2004; The Bourne Ultimatum, 2007) e reciterà anche accanto a chi le rubò il debutto (Kirsten Dunst) in Mona Lisa Smile (2003) di Mike Newell, con Julia Roberts, ed infine terrà testa ad una matrona del cinema come Shirley MacLaine in Carolina di Marleen Gorris (2003).
Dopo tanta gavetta, finalmente l'occasione di entrare nello star system americano che le dà fiducia, offrendole finalmente un ruolo "da grande" nel remake di Il Presagio (di Richard Donner, 1976), l'horror Omen - Il Presagio (2006) di John Moore, nella parte della madre del demoniaco Damien. Dopo la partecipazione al sequel The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo, nel 2012 è nel cast del pluricandidato all'Oscar Il lato positivo - Silver Linings Playbook di David O. Russell, prima di ritornare nel nuovo Jason Bourne di Paul Greengrass e nel thriller Conspiracy - La cospirazione.
È un punto d'arrivo, il consolidamento di una delle nuove e giovani divette americane degli anni 2000. Difficile resistere al suo musetto attraente, difficile non amarla e non apprezzarla. Come ha fatto giustamente notare qualche critico italiano: "datele l'occasione giusta e la vedremo la sera degli Oscar".

Ultimi film

Azione, Thriller - (USA - 2016), 123 min.
Thriller, (USA, Canada, Svezia - 2015), 90 min.
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