Sicuramente conosciuto ai più per il suo passato ruolo politico, nello specifico in qualità di segretario nazionale del Partito Democratico, sindaco di Roma, candidato premier, vicepresidente del Consiglio e ministro dei Beni culturali, Walter Veltroni è anche un regista cinematografico. Non ha mai nascosto il suo amore per il cinema, come spettatore e come autore. Probabilmente un amore in parte dovuto al padre, Vittorio Veltroni, radiocronista EIAR e poi dirigente della RAI, scomparso quando il figlio aveva appena un anno.

L'impegno per il cinema
Prima di diventare autore per la settima arte Walter Veltroni si è interessato a tutto quello che riguardava il cinema per far sì che potesse fruirne un pubblico sempre più vasto.
Come detto, il politico, scrittore, giornalista e regista romano, classe 1955, ha da sempre mostrato uno spiccato interesse per l'ambito cinematografico-televisivo, che ha avuto modo di trattare anche nelle sue opere di saggistica.
Un interesse nato fin dalla tenera età e che ha cominciato a emergere già nel 1973 quando Veltroni ha conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore rilasciato dall'Istituto di stato per la Cinematografia e la Televisione.
Altra data importante della sua vita segnata dal cinema è il 2006 quando si è fatto promotore di "CINEMA. Festa Internazionale di Roma", il festival cinematografico della capitale, oggi riconosciuto a livello internazionale e che ogni anno vanta numerosi e importanti ospiti, la cui prima edizione si è tenuta a ottobre dello stesso anno.
Menzione anche per la partecipazione, in qualità di doppiatore, al film d'animazione Disney del 2005 Chicken Little - Amici per le penne, titolo al quale ha prestato la voce per il personaggio del sindaco Rino Tacchino dando il compenso ricevuto in beneficenza.

Il debutto alla regia
Nel marzo 2014 Veltroni debutta come regista con Quando c'era Berlinguer, film documentario ispirato alla vita del segretario del PCI Enrico Berlinguer. Per questo docufilm gli è stato assegnato il Premio penisola sorrentina Arturo Esposito 2014 e il Nastro d'Argento 2015 al miglior documentario.
L'anno successivo realizza un altro documentario, I bambini sanno, una commovente fotografia dell'Italia attraverso i racconti di trentanove bambini tra i 9 e i 13 anni. Sempre nel 2015 Veltroni ha anche diretto uno degli episodi del film corale Milano 2015.
Fino al 2018 continua la sua carriera come regista per film documentari. Essi sono, nell'ordine, Gli occhi cambiano, Indizi di felicità e Tutto davanti a questi occhi, che racconta la Shoah attraverso un'intervista a Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz.

I film di finzione
È del 2019 il suo primo film non documentario. Si tratta di C'è tempo, con protagonista Stefano Fresi che interpreta un osservatore di arcobaleni. Trattandosi di un lavoro precario, ha anche altri lavoretti. Un giorno scopre improvvisamente di avere un fratello acquisito, Giovanni, di tredici anni e, per conoscerlo, lascia il suo lavoro in Piemonte per raggiungere Roma nonostante non si convinto all'idea di diventare tutore del ragazzo e di occuparsi di lui.

Il ritorno ai documentari
Dal 2020 al 2022 torna a dirigere film documentari e ne realizza quattro: Fabrizio De André e PFM - Il concerto ritrovato, che riporta in vita le registrazioni di un concerto svoltosi il 3 gennaio 1979 presso il padiglione C della Fiera di Genova, e che ripercorre il sodalizio artistico tra Fabrizio De André e la Premiata Forneria Marconi (PFM) raccontando i ricordi di chi quei momenti li visse in prima persona, Edizione straordinaria, che raccoglie alcune edizioni straordinarie del Telegiornale, TG1, TG2 e TG3 e/o gli annunci in diretta di molti fatti che hanno fatto la cronaca dagli anni 50 a oggi, È stato tutto bello - Storia di Paolino e Pablito, sul calciatore che ha regalato all'Italia il sogno del mondiale del 1982, e Adesso tocca a noi.

Dalla carta allo schermo
Ma Walter Veltroni, oltre che regista, è anche autore di opere letterarie. Tra queste c'è anche il romanzo "Quando", pubblicato nel 2017, dal quale lo stesso autore ha tratto un lungometraggio dal titolo omonimo con protagonisti Neri Marcorè e Valeria Solarino, presentato al Bari International Film Festival 2023.