Anno | 2022 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Walter Veltroni |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento venerdì 23 settembre 2022
Tre attori per interpretare Pio La Torre nelle diverse fasi della vita, dall'infanzia al sostegno alle lotte dei braccianti all'ingresso nel Pci, e tante interviste a materiali di repertorio per il film tra realtà e ricostruzione.
CONSIGLIATO N.D.
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Quarant'anni fa, la mattina del 30 aprile 1982, Pio La Torre, politico, sindacalista, segretario regionale del Pci in Sicilia, fu assassinato insieme al suo amico e collaboratore Rosario Di Salvo mentre si recava in ufficio a Palermo. Mandanti, concluse il processo svoltosi quasi dieci anni dopo nell'aula del carcere dell'Ucciardone: i boss della Cupola di Cosa Nostra. Tre attori per interpretare La Torre nelle diverse fasi della vita, dall'infanzia al sostegno alle lotte dei braccianti all'ingresso nel Pci, e tante interviste a materiali di repertorio per il film tra realtà e ricostruzione con cui Walter Veltroni, insieme alla sceneggiatrice Monica Zappelli, ricorda un uomo che si ostinava a voler cambiare il mondo e la sua terra. "Ora tocca a noi" è la frase che La Torre disse a Emanuela Macaluso pochi giorni prima di essere ucciso.
Basterebbero i primi minuti in cui Sergio Mattarella racconta la figura e il legame con Pio La Torre, segretario regionale del partito comunista italiano ucciso dalla Mafia nel 1982, per descrivere l'alta austerità dello sguardo di Veltroni, sempre più sovraccarico e sempre più rivolto ad una formalità puramente istituzionale. Perchè nella sua nuova opera Ora tocca a noi.