Nel raccontare la storia italiana lo sguardo di Veltroni segue una sua formalità istituzionale, dove gli unici sprazzi di puro istinto muoiono ancor prima di nascere. Special Screening
di Lorenzo Levach Sentieri Selvaggi
Basterebbero i primi minuti in cui Sergio Mattarella racconta la figura e il legame con Pio La Torre, segretario regionale del partito comunista italiano ucciso dalla Mafia nel 1982, per descrivere l'alta austerità dello sguardo di Veltroni, sempre più sovraccarico e sempre più rivolto ad una formalità puramente istituzionale. Perchè nella sua nuova opera Ora tocca a noi. Storia di Pio La Torre, presentato nella sezione Special Screening, si raccolgono tutti gli elementi linguistici del regista romano che confeziona, attraverso il racconto di uno politici e attivisti più importanti nella lotta alla malavita organizzata, in un congegno al massimo del suo compimento stilistico ma estremamente algido, quasi racchiuso in un'idea di cinema a compartimento stagno. [...]
di Lorenzo Levach, articolo completo (2142 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 22 ottobre 2022