Un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste e trova nelle forme del road-movie il suo desiderio di fuga. Drammatico, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Un road movie intimo e poetico sul desiderio di libertà, sulle forme imperfette dell'amore, e sulla fatica ma anche la necessità di smettere di sopravvivere e cominciare a vivere. Espandi ▽
Ester, una donna ceca di circa 45 anni, si è occupata per gran parte della sua vita del figlio adolescente David, affetto da disabilità mentale. Per le vacanze estive viene invitata da alcuni amici in Italia ma il comportamento di David crea numerosi problemi. Mette in moto il camper degli amici e parte assieme al figlio verso il sud del paese. Durante il viaggio il loro destino s'incrocia con quello di Zuza, una ragazza senza fissa dimora che si unisce a loro. E, giunti in Calabria, per la prima volta Ester pensa che la sua vita e quella del figlio possa essere migliore.
In un approccio quasi semi-documentaristico e supportato dalla convincente prova di Anna Gaislerová nei panni di Ester, Caravan mette a fuoco il peso degli obblighi ma anche l'intensità dei legami familiari che la cineasta aveva già affrontato in Bába, primo premio della Cinéfondation al Festival di Cannes del 2009.
Talvolta è tentato da virate simboliche forse anche evitabili (il mare, i vetri, l'arcobaleno), ma nel suo fragile equilibrio c'è anche la forza di un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste. Recensione ❯
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Un'epopea horror interconnessa e multipiano sulla scomparsa di studenti delle scuole superiori in una piccola città. Espandi ▽
Nella fittizia cittadina americana di Maybrook, in Pennsylvania, 17 bambini, sui diciotto di una classe delle elementari, sono misteriosamente scappati di casa, nel cuore della notte, alle due e diciassette minuti. Le indagini non arrivano a niente e un mese dopo, in seguito a un'assemblea con i genitori, che prelude alla riapertura della scuola, la vita di alcune persone legate alla scomparsa viene stravolta da un crescendo di eventi sempre più inquietanti. Si tratta della maestra Justine, di Archer, il padre di uno dei ragazzi scomparsi, e di un poliziotto di nome Paul che ha una relazione extraconiugale con Justine.
Il nuovo film del promettente regista di Barbarian è una fiaba nera, che porta con originalità il folk horror nella provincia americana contemporanea.
Le cautele sulla privacy dei genitori, sul mantenere comportamenti sempre appropriati - tanto da stigmatizzare una insegnante che si permette di abbracciare un bambino o di portarne a casa un altro rimasto appiedato - o sulla riservatezza delle indagini, sembrano il primo bersaglio satirico di Weapons. Recensione ❯
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Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan riprendono i ruoli di Tess e Anna Coleman nel sequel di Quel pazzo venerdì. Espandi ▽
Il film riprende anni dopo che Tess (Curtis) e Anna (Lohan) hanno attraversato una crisi di identità. Anna ha ora una figlia e una futura figliastra. Mentre affrontano la moltitudine di sfide che si presentano quando due famiglie si uniscono, Tess e Anna scoprono che la fortuna potrebbe davvero colpire due volte. Recensione ❯
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Una storia di coraggio e libertà, ambientata nella Sicilia degli anni 90 e ispirata a fatti reali. Espandi ▽
Sicilia, 1993. Ludovica è un'esperta sommozzatrice costretta dalla mafia a svolgere un lavoro per pagare i debiti contratti dal compagno, morto in un incidente stradale. Deve dunque aiutare la subacquea Sabrina, giovane e meno esperta, e il pericoloso scagnozzo Rocco a recuperare il carico di tritolo di una vecchia nave affondata durante la Seconda Guerra Mondiale. Per tutta la durata della missione, i tre convivono in una salina abbandonata dove, poco a poco, la presenza di Ludovica si insinua tra le crepe della relazione oppressiva tra Rocco e Sabrina.
Il film ci immerge in un triangolo carico di tensione e attrazione, e dal fondo di quelle pulsioni contrastanti affiora un amore femminile liberatorio.
Afrodite si rivela profondamente femminista, ma non in maniera forzata e senza cedere all'enfasi ideologica; è femminista nei gesti, negli sguardi, nella possibilità per due donne di ribellarsi all'uomo che le tiene soggiogate e di riscrivere il proprio destino. Recensione ❯
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Un fratello e una sorella scoprono un rituale terrificante nella casa isolata della loro nuova madre adottiva. Espandi ▽
Dopo la scomparsa del padre, trovato morto sotto la doccia, Andy vorrebbe l'affidamento della sorella Piper, ipovedente, a cui è molto legato. Però gli mancano tre mesi ai diciotto anni e perciò vengono affidati provvisoriamente a Laura, una ex assistente sociale che ha perso la figlia dodicenne Cathy, annegata. In casa c'è anche Oliver, un altro ragazzino affidato. Laura ad un certo punto sembra seguire un suo piano diretto a qualcosa di oscuro e tenebroso.
Dopo il successo di Talk to Me, questa nuova opera dei gemelli Philippou conferma le loro qualità nel saper costruire vicende macabre con un consistente sottofondo drammatico e psicologico: la storia in sé batte terreni già noti, ma lo fa con grande intensità e convinzione.
Dopo una prima metà nel corso della quale vengono presentate situazioni e personaggi accumulando stranezze e inquietudini, la seconda metà preme decisamente il pedale sull'acceleratore della violenza e del gore in modo efficace e impressionante in un parossismo nel quale i nodi vengono al pettine e il piano delittuoso deflagra in pieno. Recensione ❯
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Consapevole di non poter tenere testa all'originale, il sequel-reboot sceglie la via dell'umiltà e della sintesi. E non sbaglia. Commedia, USA2025. Durata 85 Minuti.
Solo un uomo ha le pall....ottole giuste per guidare la squadra di polizia e salvare il mondo. Espandi ▽
Frank Drebin jr. ha ereditato dal padre l'infallibilità nel catturare i criminali, ma anche la goffaggine e l'atteggiamento anti-sociale, che lo rende spesso più un pericolo che una risorsa per le forze della Legge. Dopo aver sgominato una rapina, l'indagine su un caso di possibile suicidio lo mette sulle tracce di Richard Cane, magnate della tecnologia che ha escogitato un piano criminoso per riportare l'umanità a uno stadio primordiale e ferino. Ma Cane non sa con chi ha a che fare.
Il passaggio da Leslie Nielsen a Liam Neeson inevitabilmente sacrifica qualcosa in termini di vis comica, ma lo compensa con il metatesto legato all'attore irlandese, da anni incastrato in revenge movie di serie B e finalmente affrancato, in un ruolo che gli permette il lusso di irridere la sua recente carriera.
In sostanza sono 85 minuti - e la brevità aiuta - di gigantesca comfort zone, che ha pochissimo senso di esistere in assoluto nella storia del cinema, ma ha pieno diritto di cittadinanza nel particolare di un preciso target generazionale, bisognoso della consolazione nostalgica di un amarcord, seppur in tono minore. Recensione ❯
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Il documentario accende i riflettori sul fandom dei BTS, noto come ARMY (acronimo di Adorable Representative M.C. for Youth), oggi composto da oltre 90 milioni di fan in continua crescita a livello globale. Espandi ▽
Il film esplora il fandom appassionato che ha proiettato i BTS - icone pop del XXI secolo - tra i nomi più noti al mondo. Il film racconta storie di fan al ReactorCon, un evento dedicato ai BTS a Lewisville, Texas; di un maestro di danza a Seul che insegna le coreografie della band; e di chi, dal 2013, lavora instancabilmente per far scalare le classifiche al gruppo.
Contrariamente agli stereotipi che dipingono i fan del pop come semplici adolescenti urlanti, ARMY è un movimento intergenerazionale, culturalmente consapevole e socialmente attivo, tanto variegato quanto il mondo stesso. Il film cattura lo spirito collettivo e attivista che rende ARMY un simbolo di speranza e unità in un mondo sempre più frammentato. Recensione ❯
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Un uomo parte per ritrovare l'essenza della sua vita. Espandi ▽
Munir non riesce a respirare. Lo pneumologo gli fa una serie di accertamenti e poi lo rassicura, invitandolo a fare approfondimenti sulla sua salute mentale. Il bisogno di tornare a respirare non è fisico, ma psicologico. Tutto sembra andare per il peggio nella vita di Munir, scrittore arabo esiliato che prende la decisione di partire per una remota isola della Germania, isolata dal resto del mondo. Lì incontrerà un’albergatrice sui generis, la volitiva Valeska, con cui avrà uno scontro-incontro, per poi compiere, grazie alla piccola comunità dell’isola che lo accoglie, un viaggio di guarigione e riappacificazione, anzi tutto dentro se stesso.
È un’opera potente, immaginifica e poetica Yunan, fimata dal regista siriano Ameer Fakher Eldin. Racconta l’avventura esistenziale dell’autore arabo Munir, a cui la vita non sorride da un bel po’.
L’attore libanese Georges Khabbaz, nei panni del protagonista, regge egregiamente sulle sue spalle tutto il film, firmando una performance straordinaria dal punto di vista sia fisico che emotivo, nel dare voce e corpo alla vulnerabilità di un uomo. Un uomo sofferente, spezzato, devastato dalla vita, che vorrebbe farla finita. Recensione ❯
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Un film di grande ricchezza visiva con un gruppo di supereroi alle prese con problemi molto umani. Azione, Avventura, Commedia, Fantascienza - USA2025. Durata 115 Minuti.
Una delle famiglie più iconiche della Marvel torna sul grande schermo, i Fantastici Quattro. Espandi ▽
I fantastici 4 sono eroi celebrati in tutto il pianeta, vivono in una Terra diversa da quella che conosciamo, dove gli anni Sessanta non sembrano essere mai finiti e si sono invece evoluti. Ora però un'incognita turba l'intelligenza di Reed: Sue è infatti incinta e nemmeno lui sa prevedere quali problemi e poteri porterà con se il figlio di due superesseri.
I Fantastici 4 - Gli inizi mette il più intelligente degli eroi Marvel di fronte a due problemi più grandi di lui: la paura profondamente umana di diventare padre e la minaccia persino metafisica del Divoratore di Mondi. Matt Shakman, che già aveva dimostrato intelligenza nel ricostruire il passato iconico della Tv americana in WandaVision, valorizza le scenografie facendo di I Fantastici 4 - Gli inizi un film di grande ricchezza visiva.
L'incognita genetica del figlio è quanto di più profondamente umano si possa immaginare: la paura di Reed è quella di ogni padre, impotente di fronte alla crescita del figlio e ai suoi possibili disturbi. Pedro Pascal riesce a trasmettere tutto questo, ancorando il film a un istinto primordiale di protezione. Recensione ❯
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Uno spettacolo imponente, in cui il messaggio politico si accompagna al repertorio immortale dei Pink Floyd. Un'esperienza che arricchisce. Concerto, 2025.
Un grido potente contro l'indifferenza, un viaggio visivo e sonoro tra musica, presa di coscienza e forti emozioni. Espandi ▽
Che il tour "This Is Not a Drill" di Roger Waters sia stata una faccenda politica, in misura quantomeno pari all'importanza artistica, è cosa nota. E se non era già chiaro prima di mettere piedi a uno dei concerti del tour, lo diveniva dopo pochi minuti, una volta comparsa la scritta che recita: "Se siete tra quelli a cui piacciono i Pink Floyd ma che non sopportano le mie posizioni politiche andatevene pure aff... al bar qui accanto".
Sono diversi anni che Roger Waters tira dritto per la sua via, incurante delle conseguenze: le sue posizioni radicali su pandemia, Ucraina, Palestina lo hanno reso persona non grata in Polonia e Germania, dove in sostanza può esibirsi solo tra mille difficoltà (con buona pace della tanto decantata libertà delle democrazie occidentali, direbbe - non senza ragione - lo stesso Waters).
This is Not a Drill: Live from Prague è un monumento audiovisivo a tutto questo, al canzoniere dei Pink Floyd che Waters porta in dote e al controcanto politico, ormai inscindibile dalle performance musicali. Recensione ❯
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Martin (Francesco Venerando) e Ryan (Malich Cissé) sono due ragazzi di vent'anni, entrambi stanchi delle loro rispettive vite. Martin è un ribelle che sogna di vivere al di fuori degli schemi imposti da questa società, mentre Ryan è un ragazzo africano arrivato in Italia in modo clandestino. Quest'ultimo, dopo essersi scontrato con la realtà del "sogno europeo", all'interno di cui non riesce a trovare il suo posto, desidera solo tornare a casa dalla sua famiglia, in Africa. Insieme a Beatrice (Sabrina Martina), una vecchia amica di Martin che si appassiona al loro progetto di fuga, i due decidono di risistemare una vecchia barca a vela abbandonata con la quale Ryan potrà tornare a casa. Ma non tutto è come sembra e questa avventura stravolgerà le loro vite e il senso di esse. Recensione ❯
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La storia di due famiglie il cui egoismo, l'alienazione, le relazioni senza amore e l'indifferenza le conducono a un esito fatale. Espandi ▽
In un resort di lusso sperduto in una zona paludosa della Georgia, una famiglia benestante sta trascorrendo le vacanze estive. Mirian e Lana sono scappati dalla città, i loro figli adolescenti Datuna e Nia li hanno seguiti malvolentieri e nessuno sembra sapere o avere voglia di comunicare con gli altri. Nel resort trascorre le vacanze anche un'altra famiglia, formata da Keta, vecchia amica di Lana, da suo marito Tengo e dalla figlia Bebe, ancora una bambina. Nella noia delle giornate tutte uguali, mentre gli adulti si smarriscono in un dolore silenzioso e invisibile, i più piccoli Nia e Bebe fanno amicizia, ignorando il dramma che potrebbe inghiottirli.
Opera prima del georgiano Vakhtang Jajanidze, un dramma dal ritmo estatico e dallo stile evanescente, tutto giocato sull'ampiezza degli scenari naturali e sul vuoto di comunicazione fra i personaggi.
La tragedia è latente in Gli esseri reali, s'annida dentro immagini vuote che però fanno presagire il peggio, strette tra un fuoricampo che preme ai bordi delle inquadrature e i silenzi carichi di risentimento che appesantiscono i dialoghi vuoti. Recensione ❯
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Una dramedy che racconta le difficoltà dell'essere genitori ai giorni nostri. Espandi ▽
Blu è un bambino di nove anni che ama vestirsi da femmina e sogna di interpretare la Sirenetta. Suo padre Lucio, voce progressista di una nota trasmissione radiofonica, è spiazzato. Sua moglie Elena, pur con mille timori, tende ad assecondare le richieste di Blu. Ad aiutarli in questo percorso di consapevolezza e accettazione, un gruppo di "Genitori Unicorni", guidato da un'abile psicoterapeuta.
Una fiaba a lieto fine, con uno spessore socioculturale importante, che mira a esplorare il ruolo dei genitori di fronte alle scelte dei figli. Scelte che riguardano la loro identità, il loro corpo, il loro futuro.
C'è lo sguardo nuovo che la regista Michela Andreozzi invita a indossare, di rimessa in discussione delle proprie certezze, al di là di preconcetti e convenzioni. Uno sguardo che volge verso l'amore senza condizioni. È quello che prova mamma Elena, un'intensa Valentina Lodovini, per Blu, ma anche quello che sente forte papà Lucio, Edoardo Pesce in uno dei suoi ruoli più vulnerabili e apprezzabili, un maschile in piena crisi. Recensione ❯
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Un racconto di formazione che mette a fuoco la possibilità di esprimere i propri sentimenti e di elaborarli prima che sia troppo tardi. Espandi ▽
"Valbruma", fine anni '80. Tommaso Berger arriva dai nonni in corriera, lasciandosi alle spalle Milano dove sua madre è stata ricoverata in una clinica per malattie mentali. Nella nuova scuola si imbatte in Elise Moser, una ragazza volitiva che gli intima di lasciare libero il suo banco. Elise è la figlia di un avvocato che lavora a Milano e non si accorge nemmeno della sua esistenza. Tommy invece vede bene quella ragazza inquieta e polemica, e comincia a trascorrere del tempo con lei.
La regista e sceneggiatrice Ambra Principato prosegue sulla strada che aveva già intrapreso in maniera convincente con il suo film d'esordio. E fa bene, perché è fra i pochi (e in assoluto l'unica donna) in Italia ad occuparsi di un genere gotico fra l'horror, il thriller e il romance, attingendo a piene mani dalla cinematografia mondiale (soprattutto anglosassone) del genere, e aggiungendo una sua cifra "local" interessante.
Il film parla di tutti coloro che si sentono non visti dagli altri, e allo stesso tempo delle sensibilità che riescono a vedere oltre il reale e a percepire delle presenze, che per questo vengono messe sottochiave, discriminate e bullizzate. Recensione ❯
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La storia di un gruppo di amici perseguitati da un assassino dopo aver cospirato per coprire un incidente automobilistico. Espandi ▽
Dopo aver causato un incidente d'auto mortale, cinque amici nascondono il loro coinvolgimento e fanno un patto per mantenere il segreto evitando di affrontare le conseguenze. Un anno dopo, il loro passato torna a tormentarli e sono costretti a confrontarsi con una terribile verità: qualcuno conosce quello che hanno fatto l'estate precedente ed è deciso a vendicarsi. Gli amici, perseguitati uno a uno da un assassino, scoprono che è tutto già successo in passato e si rivolgono a due sopravvissuti del leggendario "Massacro di Southport" del 1997 per chiedere aiuto.
Quarto capitolo della serie, sequel dell'omonimo film del 1997 e di Incubo finale dell'anno dopo, So cosa hai fatto fa rimpiangere lo stile genuino dello slasher che negli anni '90 guardava al teen movie degli '80.
La regista di Do Revenge, che si avvale di un reparto tecnico quasi tutto al femmnile, abbandona quasi da subito le derive autoironiche della storia per concentrarsi molto sui suoi aspetti più moralistici che morali. Così, ancora una volta, fumare dell'hashish con gli amici porterà a conseguenze terribili punite anche con la morte uncinata. Recensione ❯
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