La serie evento RAI in quattro puntate tratta da uno dei romanzi senza tempo e più popolari di sempre della letteratura francese, diretta dal visionario regista danese Bille August. Espandi ▽
Marsiglia, 1815. Bonaparte è confinato all'Elba e gli anti-monarchici sono ricercati come spie e traditori. Edmond Dantès è un giovane marinaio della nave Pharaon quando, durante una tempesta, il capitano morente gli affida il comando dell'imbarcazione e una lettera confidenziale da consegnare a Parigi. Grazie alla sua guida coraggiosa, il Pharaon giunge sano e salvo a Marsiglia. Al suo arrivo, Dantès riceve la gratitudine dell'armatore Morrel per l'impresa e ritrova i suoi affetti più cari: l'amata Mercédès e il vecchio padre. Tuttavia, il suo successo suscita le invidie di Danglars, che ambiva alla promozione da scrivano di bordo a capitano, e di Fernand, innamorato di Mercédès.
I due complottano per sbarazzarsi di Dantès, che viene accusato ingiustamente e imprigionato nelle segrete del Castello d'If, al largo di Marsiglia. L'incontro con l'abate Faria, suo vicino di cella, cambierà il destino di Dantès, permettendogli di evadere e di diventare il misterioso conte di Montecristo. Con ogni mezzo a sua disposizione, metterà in atto la vendetta ambita e pianificata nei suoi quindici anni di prigionia.
La serie si distingue per un proprio stile e una propria identità narrativa, con scelte che non sempre aderiscono fedelmente al romanzo, suscitando alcune critiche da parte del pubblico, che tuttavia ha premiato l’adattamento con un grande seguito. La regia attenta di Bille August conferisce alla narrazione un ritmo lento e cadenzato, senza però mai far calare l’interesse dello spettatore. Recensione ❯
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Il Vietnam liminale di Park Chan-wook, le identità di Hoa Xuande e la versatilità di Robert Downey Jr. in una delle migliori serie del 2024. Drammatico, Storico, Thriller - USA2024. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Diretto da Park Chan-wook e prodotto da Robert Downey Jr., una serie thriller tratta dal romanzo di Viet Thanh Nguyen. Espandi ▽
Guerra del Vietnam: il Capitano, un giovane francovietnamita, lavora come spia comunista infiltrata tra gli alleati americani nel sud del Vietnam. Dopo la caduta di Saigon, il Capitano emigra a Los Angeles, dove continua la sua missione sotto copertura mentre esplora qui le complessità della sua identità scissa e le relazioni con vari uomini, appartenenti alle élites americane in campo militare, accademico e istituzionale, che metteranno in crisi la sua appartenenza e il suo tentativo di conciliare diverse parti della propria identità in un nuovo contesto culturale. Adattamento dell’omonimo romanzo premiato con il Pulitzer di Viet Thanh Nguyen, la serie è certamente uno dei migliori prodotti del 2024. Il simpatizzante esplora la complessa dualità dell’identità in un contesto di guerra e migrazione. Dualità o fluidità? Conflitto o scambio? Sono queste le scelte che il racconto e il protagonista si e ci pongono, e ci ritroviamo così, piacevolmente e in maniera straniante, indeboliti nella nostra conoscenza e concezione di una delle guerre maggiormente dipinte sullo schermo. E anche solo per questo, cioè per riuscire a ri-parlare di Vietnam e a farlo con originalità intellettuale, ce ne vuole. Nessun regista vivente poteva incarnare e proporre attraverso il medium audiovisivo questa complessità meglio di Park Chan-wook. In un’America che si promette terra di infinite opportunità e libertà, The Sympathizer svela, con maestria, il labirinto identitario di un uomo diviso tra due mondi. Recensione ❯
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Un affresco imponente, avvincente ed esaltante. Steve McQueen pensa in grande senza rinnegare il passato. Drammatico, Gran Bretagna, USA2024. Durata 120 Minuti.
La storia di un gruppo di londinesi durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Espandi ▽
Londra, 1940. Mentre sui cieli della città è iniziata l'offensiva della Germania nazista con una campagna di bombardamenti chiamata "Blitz", molti cittadini cercano di mettersi in salvo. Molti bambini vengono mandati dalle loro famiglie in campagna per tenerli al riparo dalla guerra. Tra questi c'è George che non ha nessuna intenzione di partire. Sale sul treno ma nel corso del viaggio decide di scappare per tornare verso casa. Non sarà però così semplice e dovrà affrontare numerose difficoltà. Durante il suo cammino trova persone disposte ad aiutarlo ma anche chi vuole approfittarsi di lui. Intanto la madre, che lavora in una fabbrica di munizioni, si mette disperatamente alla sua ricerca.
L'affresco è imponente, sia a livello visivo che sonoro. Sono presenti i rumori fortissimi dei bombardamenti e delle esplosioni che accompagnano le immagini della città in fiamme, dei feriti negli improvvisati ospedali da campo e degli aerei che invadono i cieli. La ricostruzione realistica è meticolosa ma lontana da ogni tentazione documentaristica.
Blitz non rinnega l'opera precedente di McQueen ma mai come stavolta punta a una dimensione spettacolare puramente cinematografica. Recensione ❯
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La serie è basata sull'omonimo bestseller del New York Times di Scott Turow. Espandi ▽
Rusty Sabich è un procuratore distrettuale di grande successo, ma è anche il delfino di Raymond Horgan, la cui carriera politica è prossima al tramonto. Tra tutti loro si trova Carolyn Polhemus, una procuratrice di raggiante carriera che viene però trovata morta e legata nella sua abitazione. Rusty è incaricato di trovare il colpevole, un incarico che accetta nascondendo di aver avuto una relazione con la vittima. Quando questo fatto verrà a galla Rusty si ritroverà principale sospettato dell'indagine, che passa nella mani del suo rivale Tommy Molto, poco interessato a seguire altre piste. E ovviamente la relazione extraconiugale non potrà più essere nascosta alla famiglia di Rusty, minacciando di distruggerla per sempre.
Il romanzo d'esordio di Scott Turow, già portato sullo schermo da Alan J. Pakula nel 1990, rinasce a nuova vita in forma di serie Tv di grande successo, già confermata da Apple TV+ per una seconda stagione.
I registi offrono un tono patinato e dai toni volutamente ingrigiti a sposare la foschia morale della vicenda, ma soprattutto lavorano sul montaggio, colpendo gli episodi con alcuni stacchi duri e con nette ellissi. Recensione ❯
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Esilarante serie-comedy Original italiana Prime Video in sei episodi tutti da ridere. Espandi ▽
Marcello è un agente di polizia disilluso in crisi con la moglie e ossessionato dalle canzoni di Marcella Bella, Achille è il suo partner della Volante 12 che gli fa compagnia nei noiosissimi appostamenti, ed è sempre in cerca di qualche azione da segnalare con cui guadagnarsi il sospirato avanzamento di carriera. Katia è la dirigente del centralino di polizia, maniaca del controllo e madre di due gemelli adolescenti scavezzacollo, mentre Palmira detta Perri è una malcapitata recluta mandata al centralino in punizione per avere ceduto ad un attacco di rabbia mentre era di pattuglia, mentre Nicola è il giovane fanatico religioso che vorrebbe il suo posto. Dario è una sorta di groupie del crimine che affianca il trafficante di droga "libero professionista" Toni Totano, cercando di capirne i segreti.
Infine Felice è "il boss della laguna" che opera nell'ombra e Nanni una guardia in stile Napalm 51 che sorveglia tutti da remoto, pronto ad improvvisarsi "buon samaritano" per gli agenti in missione. I due poliziotti aspettano l'arrivo di un carico di droga, monitorati a distanza dalla sala operativa, nella speranza di fare la retata del secolo. Ma i malviventi sono attenti alle infiltrazioni degli informatori e restano in allerta.
Il 36enne Valerio Vestoso, già regista della serie Vita da Carlo, dirige la macchina tecnica ben oliata e il cast corale con agilità e un piglio che appare ispirato a Boris (complici anche le apparizioni di Tiberi e altri componenti del cast di quella serie). La scena conclusiva della stagione è un ottimo lavoro di regia e montaggio e fa ben sperare per il futuro della sitcom. Recensione ❯
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Una serie ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas. Espandi ▽
Giuseppe Stucky è ispettore-capo alla questura di Treviso: origini persiane ma dall'anima veneta, ama lavorare all'"Osteria da Secondo", dove si confronta con il proprietario, Secondo appunto, locandiere e un po' filosofo, discorrendo sulla natura umana e sulla vita, a partire dai casi. Stucky, pacioso e introverso, non sopporta la vista dei cadaveri, cerca di andare in profondità nella psicologia degli indagati, aiutato nelle indagini dai poliziotti Guerra e Landrulli e da Marina, medico legale per cui nutre un'affezione intensa che non riesce ad esprimerle. I diversi delitti evidenziano le peculiarità, i risentimenti sotterranei, le invidie e le gelosie di un Nord-Est benestante e altolocato, in cui l'assassino si ingegna per depistare e architettare finti suicidi o facili colpevoli, strategie che Stucky con pazienza e arguzia riesce a smascherare.
La serie Stucky, diretta da Valerio Attanasio e liberamente tratta dai romanzi di Fulvio Ervas, focalizza tutta l'attenzione sul delitto e sui suoi moventi, senza perdersi nelle vite dei protagonisti.
Giuseppe Battiston (già Stucky in Finché c'è prosecco c'è speranza in cui interpretava l'ispettore alla sua prima indagine) tratteggia un personaggio che tiene conto del precedente, rimarcandone alcuni tratti ma dandone contemporaneamente una nuova versione con un assetto personologico forte, sempre credibile e coerente, attraverso il comportamento, i discorsi e le azioni. Recensione ❯
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Una rivisitazione contemporanea e unica di uno dei generi più popolari e significativi della storia della letteratura, del cinema e della televisione: il giallo con protagonista un detective privato. Espandi ▽
John Sugar è un investigatore privato di stile e spessore, con una passione per il cinema classico americano che colora la sua percezione della città (nonché l'approccio narrativo della serie stessa). Immerso nelle torbide acque di Los Angeles, Sugar è alla ricerca di una ragazza scomparsa, Olivia Siegel. La sua indagine si svolge in un mondo intriso di segreti, quelli di Hollywood, caratterizzato da personaggi dubbi e da verità celate, dove nulla è mai come sembra.
Molto attesa, Sugar risponde positivamente alle aspettative rivisitando il genere noir in chiave contemporanea e mescolando le atmosfere classiche, caratterizzate da mistero e da una moralità ambigua, con le sfide del Ventunesimo Secolo.
La serie sfida le convenzioni del noir tradizionale, introducendo colpi di scena che reinventano la trama, dimostrando come il genere sia ancora capace di evolversi, esplorando e sperimentando nuovi temi. La performance di Farrell conferisce a Sugar un misto di carisma e vulnerabilità, mescolando gli archetipi del genere al pari della serie stessa, che gioca sui confini tra realtà e finzione, e tra passato e presente, attraverso omaggi visivi e tematici ai classici del cinema noir. Recensione ❯
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Un film incantevole, un viaggio fantastico e metaforico che porta alla luce una verità familiare semplice, ma profonda. Animazione, Avventura, Commedia - USA, Spagna2024. Consigli per la visione: Film per tutti
Le avventure di Ellian, la tenace figlia dei sovrani di Lumbria, che deve intraprendere una pericolosa missione per salvare la famiglia e il regno. Espandi ▽
Figlia dei sovrani di Lumbria, la principessa Ellian sta per compiere quindici anni. Nonostante la giovane età, da circa un anno ha dovuto crescere molto in fretta, prendendo in mano le redini del regno: i suoi genitori, infatti, sono stati vittime di un incantesimo che li ha trasformati in mostri privi di razionalità. Con i loro corpi enormi, il re e la regina trascorrono le proprie giornate scorrazzando maldestramente tra le mura del palazzo, rompendo qualsiasi oggetto capiti nel loro raggio di azione. Come se non bastasse, i due sovrani non sembrano riconoscere più la figlia e paiono tutt’altro che inclini ad assumere il ruolo di genitori. Determinata a riconquistare l’armonia familiare perduta, Ellian decide di mettersi in contatto con i misteriosi oracoli della Foresta Oscura.
Prodotto dal creatore di A Bug’s Life, Toy Story e Cars John Lasseter, Spellbound – L’incantesimo è una favola per adulti e bambini intelligente e delicata, dedicata alle relazioni familiari, e mette in scena con delicatezza il viaggio di un’eroina dispersa nei meandri di una Foresta Oscura in cui le avversità rappresentano ostacoli interiori e relazionali. Le luci e le ombre che si nascondono nei rapporti familiari – che in fondo sono rapporti umani – diventano i punti di riferimento per ritrovare la strada giusta in un momento di disorientamento, si trasformano nei punti cardinali cui appellarsi per riguadagnare razionalità e armonia quando le emozioni negative prendono il sopravvento. Recensione ❯
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Prodotto e diretto da George Clooney (insieme a Grant Heslov), la serie racconta le azioni degli agenti di sicurezza Bureau of Legends. Espandi ▽
Beni Martian, un agente della CIA richiamato a Londra dopo sei anni sotto copertura in Etiopia, è costretto a interrompere bruscamente ogni legame con Sami. Sotto la supervisione di Naomi, Martian deve affrontare la sorveglianza costante e il sospetto crescente dei superiori, il direttore Bosko e il vice Henry, mentre indagano sulla scomparsa di un agente sotto copertura in Bielorussia, nome in codice Coyote. Intanto, Martian addestra la giovane recluta Danny per una missione in Iran. Tra segreti, tradimenti e scelte morali difficili, Martian si trova intrappolato in un gioco di lealtà dove nulla è come sembra.
L'adattamento americano di una delle serie francesi di maggior successo negli ultimi anni, The Bureau, è un ottimo esempio di spy story che si distingue per un approccio molto introspettivo.
La serie è un raffinato esempio di come il genere spy possa evolversi, abbandonando gli stereotipi dell'azione spettacolare per esplorare territori più intimi e complessi, dove la posta in gioco non è solo politica, ma anche profondamente personale. Recensione ❯
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Dentro gli archivi iconici e inediti, e tra le testimonianze dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi e di coloro che lo hanno avversato e criticato. Espandi ▽
Prima le società e gli investimenti nell'edilizia, poi l'emittenza televisiva. Infine, la politica. Ma quella appartiene al Berlusconi "vecchio": la serie documentaria diretta da Simone Manetti si ferma infatti al giuramento di Berlusconi al Quirinale dell'11 maggio 1994. La parabola fortunatissima e spregiudicata di Silvio Berlusconi invece inizia nel 1976, con la costruzione del quartiere residenziale di lusso Milano 2, ai margini della metropoli, e ancora prima del complesso Edilnord di Brugherio (MB). E proprio dalla tv via cavo di Milano 2, riservata a un gruppo chiuso di residenti, il futuro creatore di Fininvest, poi Mediaset, accorpandola ad altre emittenti locali, costruisce una costellazione di tv che trasmettono in tutto il Paese, dando l'impressione di un network nazionale. L'obiettivo: vendere la pubblicità.
La docu-serie si concentra sulla filosofia aziendale, il marketing e il successo economico delle imprese berlusconiane, lasciando fuori le vicende giudiziarie e rinviando all'intelligenza dello spettatore le considerazioni sul merito dei metodi e delle condizioni che hanno permesso la sua ascesa.
Siamo di fronte ad un'operazione molto apprezzabile, dal ritmo deciso e dai riferimenti puntuali di storia della televisione e della comunicazione politica. Recensione ❯
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Storia di una donna nell'Austria del XVIII secolo. Espandi ▽
Austria, metà del diciottesimo secolo. In una comunità contadina nella foresta, la giovane Agnes celebra speranzosa il matrimonio con Wolf e lo segue in una nuova abitazione, lasciando la famiglia. Tutte le sere prega Dio di darle presto un figlio, ma le proibitive condizioni di vita e le aspettative di obbedienza iniziano a gravare sulla ragazza, che si sente in difetto nel suo ruolo di moglie devota. Una spirale di depressione che la porterà a distaccarsi sempre più dalla rigida routine della comunità, e ad essere additata come prigioniera del "bagno del diavolo".
Opera scioccante e senza mezze misure fin dal prologo - che in pochi minuti costruisce una mini-parabola dell'orrore capace di togliere il fiato allo spettatore - il nuovo film di Veronika Franz e Severin Fiala è una ricostruzione angosciante e molto ben documentata di un periodo storico pieno di lati oscuri. Che ci sia di mezzo Ulrich Seidl nella produzione può forse spiegare meglio la sensazione di un cinema asfittico, in cui la punizione è parte della comprensione. Sono numerose le scene brutali che coinvolgono anche bambini e animali, tutto per rendere l’idea di quanto la vita che Agnes credeva predisposta dal Signore diventi per forza di cose una via crucis tutta personale. Recensione ❯
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Una miniserie dedicata al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della telegrafia senza fili e pioniere delle moderne comunicazioni, Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Espandi ▽
1937, ultimo anno di vita di Guglielmo Marconi, Nobel per la fisica nel 1909, ha già raggiunto una fama internazionale. Il rapporto con il governo del Duce, finanziatore privilegiato dei suoi studi, si fa sempre più teso perché Mussolini vorrebbe che Marconi lavorasse su invenzioni belliche. Isabella Gordon, ambiziosa giornalista italo-americana, desidera realizzare un film sulle personalità che hanno dato prestigio all'Italia, tra cui Marconi. Bottai coglie l'occasione per usare la giornalista come spia dell'operato di Marconi. Lo scienziato, nonostante il suo notorio riserbo, le concede di farsi intervistare, ma abilmente svicola le domande sull'attualità, concentrandosi sul narrare la propria storia, dalla sua prima scoperta attivata dalla "lontananza".
Un bellissimo omaggio grazie alla regia di Lucio Pellegrini che riesce ad essere originale negli elementi di azione e di spionaggio che coinvolsero realmente il noto fisico nell'ultimo periodo della sua vita.
Accorsi è perfetto in questa parte e, in alcuni momenti, nelle movenze ricorda Cary Grant in Intrigo internazionale; un personaggio completo e sfaccettato di cui si sente l'onore e la stima che ha nel rappresentarlo. Recensione ❯
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Per fare amicizia, Maria si unisce a una scuola per modelle molto ambigua. Espandi ▽
Marija ha tredici anni, un problema alla gamba dalla nascita che la costringe a zoppicare, e una vita priva di sbocchi in un paesino rurale della Lituania. Incontra però la coetanea Kristina, il cui sogno è diventare modella: insieme le due si lasceranno incuriosire da una scuola che promette di insegnare loro il mestiere di modelle. L’esordio alla regia della giovane Saule Bliuvaite è di quelli che lasciano il segno. Con uno stile viscerale ma accattivante, Bliuvaite racconta del rapporto tra delle giovani donne e il loro corpo quando quest’ultimo rappresenta l’unica speranza di un destino diverso, portandole ad abusare di se stesse in nome di un ideale fraudolento. Seppur lucido e mai indulgente, il trattamento che la regista fa del materiale non scade mai nello scabroso o nel cinico, lasciando alle due brave interpreti Vesta Matulyte e Ieva Rupeikaite lo spazio per esprimersi come individui a tutto tondo. È un esordio ad effetto da parte di una giovane autrice con esperienza di prima mano nella materia, e capace di essere sufficientemente ammiccante in termini di stile da farsi notare a livello internazionale. Recensione ❯
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Un sicario lotta per la sua sopravvivenza ritrovandosi incastrato tra la polizia e l'organizzazione criminale Yakuza. Espandi ▽
La leggenda di “Beat” Takeshi non risuona più forte come un tempo, ma Kitano rimane una personalità cinematografica unica. In questo piccolo divertissement, al limite dello sketch, giustappone le due anime – quella drammatica e quella comica – che da sempre nel suo cinema si sono rincorse e ibridate. È un brillante esercizio di stile, meta e autoironico, che mette allo specchio un’unica vicenda prima in chiave seria e poi farsesca. Con solo se stesso in scena, un paio di comprimari e qualche set modesto, un consumato performer televisivo come lui riesce a creare commedia dal nulla, attraverso il montaggio e un istinto innato per la gag, che più è elementare e più fa ridere. Un paradosso che deve molto, quasi tutto, al vissuto che lo spettatore proietta sul suo volto, e che non avrebbe un effetto minimamente paragonabile in qualunque altra configurazione che questa. Recensione ❯
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Un doc originale e dai risvolti noir, persino thriller, su uno dei più curiosi misfatti nel mondo dell'arte italiana. Documentario, Italia2024. Durata 71 Minuti.
L'irriverente documentario di Manfredi Lucibello sull'arte contemporanea e le sue derive. Espandi ▽
Giancarlo Politi nel 2000 invita il fotografo Oliviero Toscani a curare una sezione della prima edizione della Biennale d’arte di Tirana. Il documentario inizia proprio a casa di Toscani. Un Toscani però fittizio, non reale, un attore che racconta lo sviluppo del progetto. Dopo aver seguito i passi che hanno portato dalla chiamata al fotografo fino alla creazione di questa sezione della biennale, il regista torna a casa di Oliviero Toscani, quella vera. Il fotografo non sapeva nulla. Non era stato lui. Gli artisti non esistevano. Erano stati creati da qualcuno che si era messo nei panni del fotografo italiano. Il regista affascinato da questo mondo che, appunto, ha regole tutte sue, indaga con minuzia ed ironia il progetto sotto i suoi diversi aspetti, cercando i motivi, i moventi che hanno portato alla creazione di artisti e opere inesistenti, trovando il misfatto. Il film, narrato con uno stile documentativo con inserimenti dall’aspetto di cinema thriller, scompone parti di un sistema basato sulle idee e sulle operazioni degli artisti. Recensione ❯
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