Titolo originale | Des Teufels Bad |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Austria, Germania |
Regia di | Severin Fiala, Veronika Franz |
Attori | Anja Plaschg, Maria Hofstätter, David Scheid, Tim Valerian Alberti, Elias Schützenhofer . |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 3,59 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 20 febbraio 2024
Storia di una donna nell'Austria del XVIII secolo. Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
|
Austria, metà del diciottesimo secolo. In una comunità contadina nella foresta, la giovane Agnes celebra speranzosa il matrimonio con Wolf e lo segue in una nuova abitazione, lasciando la famiglia. Tutte le sere prega Dio di darle presto un figlio, ma le proibitive condizioni di vita e le aspettative di obbedienza iniziano a gravare sulla ragazza, che si sente in difetto nel suo ruolo di moglie devota. Una spirale di depressione che la porterà a distaccarsi sempre più dalla rigida routine della comunità, e ad essere additata come prigioniera del "bagno del diavolo".
Opera scioccante e senza mezze misure fin dal prologo - che in pochi minuti costruisce una mini-parabola dell'orrore capace di togliere il fiato allo spettatore - il nuovo film di Veronika Franz e Severin Fiala è una ricostruzione angosciante e molto ben documentata di un periodo storico pieno di lati oscuri.
La storia della protagonista, Agnes, si rifà a delle testimonianze autentiche, ma casi simili erano ampiamente diffusi: donne messe in condizioni di vita insostenibili che si ritrovano senza via d'uscita, e che talvolta finivano per appellarsi all'unica giustizia esistente scegliendo di farsi condannare a morte piuttosto che vivere nella disperazione.
Franz e Fiala (autori di Goodnight mommy e di The lodge) mettono in piedi una ricostruzione del settecento rurale europeo che è sporca ed efferata. Dai costumi (si veda ad esempio il maglione di Wolf) alla bellissima fotografia che taglia la nebbia invernale, il lavoro tecnico è eccellente e favorisce l'immersione in un mondo che sembra senza scampo anche per chi non ha problemi a vivere nel "sistema".
Che ci sia di mezzo Ulrich Seidl nella produzione può forse spiegare meglio la sensazione di un cinema asfittico, in cui la punizione è parte della comprensione. Sono numerose le scene brutali che coinvolgono anche bambini e animali, tutto per rendere l'idea di quanto la vita che Agnes credeva predisposta dal Signore diventi per forza di cose una via crucis tutta personale.
A creare un senso viscerale di pathos e fastidio (in egual misura) è anche la prova di Anja Plaschg, musicista sotto il nome di Soap&Skin che oltre al contributo delle musiche si rivela attrice a tutto tondo: almeno un paio di sue inquadrature nel momento culminante del film sono di quelle che restano impresse a lungo nella memoria del pubblico.
Pubblico che dovrà presentarsi all'appuntamento sapendo che la visione non è per nulla facile; e per quanto ci sia una componente di puro "shock value" che è implicita alla divulgazione di una storia del genere, Franz e Fiala tengono dritta la barra della coerenza interna, fermandosi sempre a un passo dal sadismo gratuito.
Siamo stati molto colpiti e sorpresi da Des Teufels Bad (letteralmente "Il Bagno del Diavolo"), una rivisitazione al femminile di un genere storico del primo "Nuovo cinema tedesco", l'Heimatfilm critico di fine anni Sessanta tipo Scene di Caccia in Bassa Baviera (1969) di Peter Fleischmann. È un film questo - a rappresentare l'Austria nel Concorso della Berlinale - dalle tinte macabre, nella fattispecie [...] Vai alla recensione »
Veronika Franz e Severin Fiala per questo secondo lungometraggio di finzione dopo The Lodge, presentato al Sundance e visto in Italia al Torino Film Festival, continuano a battere la pista horror in una produzione di Ulrich Seidl, con il quale la Franz collabora in scrittura dal 1997. Il paesaggio sommerso dalla neve lascia posto ad una foresta, alle ombre e alle nebbie che l'avvolgono, ai fiumi che [...] Vai alla recensione »
Un tema quasi sempre costante in gran parte delle produzioni cinematografiche odierne è indubbiamente la situazione delle donne all'interno della società, sia che si tratti di lungometraggi ambientati nel passato che di opere ambientate nei giorni nostri. Ma se in molti si sono "lamentati" di una scarsità di idee e di una certa monotematicità che riguarda il cinema contemporaneo mondiale, è anche vero [...] Vai alla recensione »