Babinet trasfigura una realtà che conosce bene per riflettere sulla definizione di normalità. Riuscita l'alchimia tra Poelvoorde e Lacroix. Commedia, Drammatico - Francia2023. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Adattamento dall'opera Monster in the hall di David Greig. Espandi ▽
Lucie è un'adolescente orfana di madre che si deve prendere cura di suo padre William che è affetto da sclerosi multipla. È così costretta a mettere insieme lo studio, le faccende domestiche e il lavoro in una paninoteca per far quadrare il bilancio. La sua passione per la scrittura e per inventare storie spesso al limite della credibilità l'aiuta ad andare avanti nonostante tutto. L'annunciata visita di un assistente sociale mette però tutto in discussione. Potrebbe essere trasferita in una casa famiglia e quindi la sua vita deve apparire assolutamente 'normale'.
Olivier Babinet trasfigura una realtà che conosce bene creando un contesto in cui gli elementi parlano del presente senza doverlo però connotare con precisione. Il suo obiettivo era quello di realizzare un film in cui instillare, come lui stesso afferma, "una goccia di Miyazaki nei fratelli Dardenne". Ha cioè inserito nel film dei detour che si dirigono sul versante fantastico per evitare l'imitazione di quelli che ritiene dei maestri (il regista è nato a Strasburgo e vive a Parigi ma la coproduzione è belga).
La visione del film ci conferma che il suo obiettivo è stato raggiunto grazie anche all'alchimia che si crea tra i suoi due protagonisti Benoît Poelvoorde e Justine Lacroix. Recensione ❯
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Viggo Mortensen rivisita i codici del western declinandoli al femminile e arricchendoli di suggestioni originali. Drammatico, USA2023. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Far West, anni '60 del 1800. Una coppia di immigrati tenta di costruirsi faticosamente una nuova vita in una San Francisco corrotta. Espandi ▽
Il punto di vista sulla conquista del West è femminile, una donna québécoise si stabilisce in Nevada nel 1860 e combatte la sua guerra mentre il suo uomo è al fronte a combattere quella assurda degli uomini. Viggo Mortensen si impegna in un processo di riflessione e di decostruzione del suo doppio fallocratico. Almeno nei film che sceglie di dirigere. Dopo aver interpretato un figlio gay (Falling - Storia di un padre), sceglie un'eroina alle prese con la vigliaccheria maschile in tutte le sue espressioni, che si tratti del marito assente o dei predatori che si aggirano come avvoltoi intorno alla vergine vestale. Uomo orchestra - è attore, sceneggiatore, regista e compositore -, l’attore rivisita i codici del genere, li declina al femminile e li arricchisce di suggestioni originali (i riferimenti ai cavalieri del romanzo arturiano, la cultura francese dell’eroina…), muovendosi tra passato e presente e interessandosi al destino di una donna che coltiva giardini, mette fiori nelle pistole e recide le ingiunzioni patriarcali. Recensione ❯
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Un dramma agrodolce e gentile che riflette sulla maternità surrogata. Con il mattatore Fabrice Luchini. Drammatico, Francia2023. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un padre in lutto per suo figlio forma un legame improbabile con la futura madre surrogata del suo futuro nipote. Espandi ▽
L'ultrasessantenne Joseph, vedovo restauratore di mobili antichi di Bordeaux, riceve la notizia della morte del figlio Emmanuel, rimasto ucciso in un incidente aereo con il compagno Joaquim. Joseph elabora il dolore dedicandosi anima e corpo a una missione: rintracciare la ragazza che aveva accettato di prestare il proprio utero alla coppia e generare un figlio con lo sperma di Emmanuel. Si chiama Rita, ha 26 anni, è madre di una bambina di nove anni e non ha un soldo. In grembo porta un'altra bambina, la figlia di Emmanuel, che per Joseph diventa la sola ragione di vita: come impedire dunque che Rita la dia in adozione?
Fabrice Luchini è il mattatore di un dramma gentile e pacificato, in cui la questione eticamente spinosa della maternità surrogata viene affrontata dalla prospettiva altrettanto complessa di un uomo in lutto.
Dopo l'incontro con Rita, che avviene verso la metà e sposta l'ambientazione del film da un ambiente borghese a uno proletario, il film segue una via più scontata, inevitabilmente agrodolce, verso una conclusione pacificata, che però, a pensarci bene, è ciò che il tenace Joseph e la rude ma amorevole Rita in fondo meritano. Recensione ❯
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Un melò assolutamente implacabile dove le interpretazioni (straordinarie) hanno la precedenza su qualsiasi velleità di struttura. Drammatico, Musical - USA2023. Durata 141 Minuti.
Adattamento musicale del romanzo di Alice Walker sulle lotte per tutta la vita di una donna afroamericana che viveva nel sud all'inizio del 1900. Espandi ▽
Nella Georgia segregazionista del primo Novecento, Celie e Nettie sono sorelle e sono inseparabili. Almeno fino al giorno in cui il padre incestuoso non 'svende' Celie al peggior offerente, Albert, un uomo alcolizzato e violento. Inconsolabile e 'battuta' dal marito, Celie sopporta tutto, i colpi, le umiliazioni, i figli del primo matrimonio. Ma un bastimento di vita e di amore bussa finalmente alla sua porta. Col vento del Sud arrivano Sofia, futura 'nuora' dalla personalità debordante che prende (letteralmente) a pugni il patriarcato, e Shug Avery, cantante blues indipendente e sensuale che insegna a Celie la bellezza e l'amore per se stessa.
Nel 1985 Steven Spielberg adatta il libro di Alice Walker, Whoopi Goldberg è la sua Celie, nel 2005 Oprah Winfrey produce a Broadway la sua popolare versione musicale. Ma evidentemente il racconto non ha finito di ispirare gli artisti e di trovare nuovi echi.
Le interpretazioni sono all'altezza della sfida, da Fantasia Barrino (Celie), che fa una brillante transizione sullo schermo, alle incandescenti Taraji P. Henson (Sofia) e Danielle Brooks (Shug), e garantiscono al musical la sua efficacia drammatica e il suo calore. Il film è un melò assolutamente implacabile dove le interpretazioni hanno la precedenza su qualsiasi velleità di struttura, di fluidità della narrazione o di limpidezza della forma. Recensione ❯
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Una giovane donna scopre l'amara verità sulla sua famiglia: è stata rapita da piccola. Espandi ▽
Dawn Longchamp è una ragazza che vive serenamente con quelli che crede i suoi genitori e suo fratello. Improvvisamente, scopre invece di appartenere alla ricca famiglia Cutler e di essere stata rapita da piccola. Recensione ❯
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Un cinema che cerca strade diverse. Porta in secondo piano la cronaca per fare spazio ai turbamenti dell'adolescenza. Drammatico, Italia2023. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Veronica, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente. Ha solo vent'anni e tutta la vita davanti, ma è difficile guardare al futuro. Espandi ▽
Dopo un lungo processo e 22 mesi di prigione, Veronica torna in libertà; è stata infatti scagionata dall'accusa di aver ucciso la madre e il suo amante. Rivede la sua migliore amica Giada e, proprio nella sua prima sera fuori dal carcere, va con lei in discoteca. Sui social escono subito le foto. La ragazza cerca di tornare a vivere una vita normale ma quello che le è successo a ha lasciato dei segni che non si possono cancellare. Ha infatti spesso i giornalisti e i fotografi che la assediano ogni volta che la vedono ed è continuamente osservata se non pedinata, come il giorno in cui è andata al cimitero alla tomba della madre. Assieme a Giada ripercorre tutto quello che è accaduto prima e durante la sera della tragedia, dal rapporto conflittuale con la madre che era spesso severa nei suoi confronti e la svalutava per il suo aspetto fisico, al legame con un padre affettuoso ma assente, fino all'incontro con i ragazzi olandesi della squadra di beach volley che hanno pernottato all'hotel e che lei e Giada hanno frequentato proprio poco prima l'omicidio all'Hotel Holiday. Recensione ❯
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Il gigante letterario Samuel Beckett: bon vivant parigino, combattente della Resistenza della seconda guerra mondiale, drammaturgo vincitore del premio Nobel, marito donnaiolo e recluso. Espandi ▽
Stoccolma, 1969. Ha vinto il Premio Nobel per la letteratura Samuel Beckett ma non sembra affatto contento. Sale sul palco, strappa bruscamente la busta dell'assegno e comincia a scalare le quinte e infilare un palco che diventa una galleria e poi un antro polveroso, dove il suo doppio lo attende. Insieme discutono chi meriterebbe davvero i soldi del premio, espiando la colpa, le tante colpe di una vita. Una lista di 'giusti' è stilata e inaugura i flashback. Dalla madre alla compagna, passando per un'amante o un amico perduto, Beckett ripercorre la sua vita: l'incontro con Joyce, la Resistenza in Francia, il teatro, il successo, il Nobel, la fine e il finale di partita.
James Marsh presenta un biopic convenzionale che non si prende i rischi della letteratura di Beckett, il drammaturgo che strappava l'infinitesimo al nulla.
Gabriel Byrne, attore segreto ed elegante che regala al protagonista un bagliore, giocando con lo spazio, interrogando e provocando. L'attore, ben oltre il dialogo, come un personaggio di Beckett, utilizza i silenzi, riproporziona lo spazio e rimanda la morte. È Vladimiro ed Estragone insieme, un atto di fede davanti al vuoto. Recensione ❯
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Un'opera che non pone domande e non innesca un messaggio. La realtà sembra rimanere chiusa fuori. Drammatico, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Negli anni '60, un amore impossibile tra due ragazze nasce per caso tra le mura di un ospedale psichiatrico, più simile a una prigione che a un istituto di cura. Espandi ▽
Girasoli è la storia di una fanciulla affatto folle ma disturbata da un’infanzia traumatica, che guarda i pazzi ‘veri’ con sguardo ora annegato, ora lucido. Questo “nido del cuculo” che Marlon attraversa con poca grazia e nessuna pratica della sublimazione, è una bolla separata che non cerca mai un rapporto dialettico con la realtà, da qualche parte là fuori e mai chiamata in causa. Alla fine dell’internato dell’infermiera protagonista, nonostante gli scoppi di violenza e gli abusi telefonati, la sensazione è di aver assistito a un corso di osservazione comportamentale, da cui si esce come si è entrati, lasciando i pazzi al loro destino. Coniugato al femminile, Girasoli cavalca lo spirito dei tempi senza rendere un buon servizio alla causa di ‘coloro che sono perdute’, di chi ha perso la strada, senza innescare nemmeno il messaggio che denuncia da sempre il cinema avventurandosi negli ospedali psichiatrici: in nome di cosa, di quale teoria medica o di quale pregiudizio dichiariamo malato qualcuno? Recensione ❯
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Un poliziotto indaga su degli omicidi della Cina degli anni '90. Espandi ▽
Cina, primi anni 90. Il capitano di polizia Ma Zhe, trasferito in una località della Cina rurale, trova sistemazione per il suo ufficio in una sala cinematografica dismessa. Questa sede improvvisata diverrà il fulcro delle indagini su una serie di delitti insoluti, avvenuti tutti in riva a un fiume. Il sospettato sembra essere un uomo infermo di mente, adottato dalla prima vittima, ma le successive morti confondono le idee su alibi e moventi degli indagati, rivelando nel contempo segreti a lungo taciuti presso la comunità del villaggio. Le pressioni politiche spingono Ma Zhe a chiudere il caso nel modo più semplice, ma il detective vuole andare fino in fondo.
Dopo alcuni dialoghi surreali, e l'espediente narrativo della stazione di polizia collocata in un cinema, si comincia a comprendere che le ambizioni del regista vanno ben oltre. Wei Shujun adatta un racconto di Yu Hua e lo trasforma in un omaggio cinéphile a certo cinema onirico anni 70.
Un'umanità fragile e impaurita sembra inconsapevole del proprio destino, protesa a nascondere la propria natura per preservare le maschere dello status quo. Un lavoro suggestivo, destinato a rivelarsi più compiutamente in una seconda visione, che aiuta a comprendere i simbolismi dell'ultimo ed enigmatico segmento. Recensione ❯
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Due ragazzi, un amore inaspettato e il vuoto che li attrae. Espandi ▽
Giorgio e Marco vengono da due mondi diversi: il primo
è il figlio di un avvocato affermato, il secondo di un
agricoltore, lotta per emanciparsi dalla periferia di
una città del profondo sud. Entrambi sognano un amore
travolgente e soprattutto, per motivi diversi, brucia-
no dalla voglia di emergere. La forza che li ha attrat-
ti li costringerà a combattere per stare insieme. Il
'vuoto' che li spinge l'uno verso l'altro porterà i
protagonisti ad inseguirsi, camminando in bilico pro-
prio sul vuoto che li attrae: due ragazzi e un senti-
mento inaspettato. Recensione ❯
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Un fantasy apocalittico che parte bene ritrovando una coinvolgente libertà nel finale. Drammatico, Italia2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo romanzo dell'autore Alessandro Bertante Espandi ▽
A causa di una tempesta solare, si interrompe il funzionamento di ogni apparecchio elettronico. Nello stesso giorno viene trovata sulla montagna di un paese sperduto una neonata. Passano 12 anni. Nina vive col padre, la madre è morta da poco. Nina non interagisce con i suoi coetanei e non va a scuola, è considerata come una strega. L'unico legame forte e autentico che ha è quello con la natura. Un giorno arriva in paese uno sconosciuto, Fosco, che viene accolto con generosità dagli abitanti del posto. In realtà l'uomo è a capo di una banda di predoni. Nina, per sopravvivere, deve raggiungere la montagna e imparare a convivere coi lupi.
La prima parte di Nina dei lupi funziona decisamente bene, dalle scene iniziali della tempesta solare che lascia il luogo al buio all'immagine della galleria, che diventa zona di frontiera, così come i flashback con il volto in primo piano della madre di Nina, immagine di una felicità perduta o solo immaginata.
Il film cerca spesso l'incontro tra l'immaginario del cinema di genere e la componente più onirica. E se nel primo caso il film si adegua correttamente alle forme del fantasy apocalittico, nel secondo invece cerca delle soluzioni prima più forzate ma poi si libera in un finale coinvolgente dove davanti agli occhi di Nina si aprono nuovi scenari. Recensione ❯
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Gemma Arterton insegue un uomo che ha truffato innumerevoli vittime. Espandi ▽
Il seducente Robert Freegard (James Norton) si finge agente segreto dell'MI5 sotto copertura, circuendo innumerevoli vittime. La sua carriera di truffatore, però, è in bilico quando Alice (Gemma Arterton), una donna inizialmente innamorata di lui, incomincia a nutrire dei sospetti sulla sua vera identità. Parte, così, una caccia all'uomo ad alto rischio... Recensione ❯
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Una donna in bilico tra famiglia e lavoro, in una città che sta scomparendo. Espandi ▽
Mentre la città svedese di Kiruna sprofonda, Frigga è combattuta tra la sua famiglia e il lavoro come responsabile della sicurezza nella più grande miniera sotterranea del mondo. Recensione ❯
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Parabola di un antieroe in cerca di riscatto, infarcita di cliché dei film sulla boxe e schiacciata dal peso del suo stesso immaginario. Drammatico, USA2023. Durata 105 Minuti.
Il percorso di redenzione di un pugile tra passato e presente. Espandi ▽
In attesa di combattere un incontro al Madison Square Garden, Mikey Flanaghan, ex pugile di origini irlandese tornato a combattere dopo anni di lontananza dal ring, decide di sistemare i conti in sospeso della sua vita. Dalla mattina alla sera, l’uomo attraversa New York ripensando con dolore al passato (l’abbandono forzato della boxe, l’alcolismo, l’incidente che l’ha portato in prigione, la fine del matrimonio…) e incontrando le persone che ama: un amico di famiglia che lo aiutò dopo il suicidio della madre; un amico prete; l’ex moglie e la figlia nel frattempo diventata adolescente; il padre che lo sempre maltrattato. L’incontro sarà per Mikey l’occasione per dare un senso alla sua esistenza. C’è tutta la retorica del cinema sulla boxe, in Day of the Fight: l’autodistruzione del campione che ha portato la violenza del ring nella vita privata; il retaggio di un passato familiare che grava sull’anima del guerriero; l’insperata seconda occasione che offre la possibilità del perdono; il rimorso per peccati impossibili da cancellare; il combattimento come testimonianza di un coraggio e una forza indomiti; il mito della caduta, della rinascita e, forse, della salvezza. Tutto è ricalcato e greve, come se per il regista aderire al genere del film sulla boxe – com’è noto il più cinematografico degli sport, quello che meglio si adatta alla parabola dell’antieroe in cerca di riscatto – implicasse anche sobbarcarsi tutti i suoi cliché, senza alcuna ironia o senso della misura. Recensione ❯
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Qualche buona idea alla base ma non basta. Il film di Michael B. Jordan è troppo prevedibile. Drammatico, Sportivo - USA2023. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il terzo capitolo della saga cinematografica nata come spin-off del celebre, osannato e mai dimenticato Rocky. Espandi ▽
Adonis è prossimo a ritirarsi, gli manca solo di vincere un ultimo incontro per uscire di scena nel modo più glorioso e poi dedicarsi alla famiglia. Quando però Adonis incontra Damian, detto Dame, suo vecchio amico dei giorni in cui viveva in una casa famiglia, realizza di avere con lui un debito da pagare. Damian infatti era andato in galera nel corso di una rissa che proprio lui aveva scatenato. Damian sembra chiedere l'impossibile: un incontro di pugilato per il titolo dei pesi massimi, ma del resto lo stesso Adonis aveva avuto una analoga chance, quindi come potrà dirgli di no?
Michael B. Jordan è protagonista e pure regista di Creed III, dove dimostra una buona mano e qualche idea, ma non bastano a salvare un film di ottundente prevedibilità.
Discutibile anche l'interpretazione di Jonathan Majors, che sfoggia un fisico impressionante e sicuramente è meglio di Florian Munteanu nei panni del figlio di Ivan Drago dello scorso capitolo (e poco ci voleva), ma rimane un attore interlocutorio. A volte funziona come maschera grottesca ma qui non aiuta una scrittura già di suo farraginosa. Recensione ❯
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