Night Teeth

A Los Angeles c'è stato in passato uno scontro tra umani e vampiri e nessuno si è battuto con più ferocia contro i succhiasangue dei cittadini di Boyle Heights, nell'Eastside. Da allora vampiri e umani coesistono su un patto di non aggressione: non uccidono, non dissanguano i non consenzienti e non entrano a Boyle Heights. Ma una sera il potente vampiro Victor rompe questo patto e rapisce la ragazza di Jay, scatenando il caos. Jay ha un lavoro da autista, che i vampiri vogliono usare per attirarlo in trappola, ma lui decide di lasciare il lavoro al fratello Benny per dedicarsi alla ricerca della ragazza rapita. L'ingenuo Benny finisce così nella trappola pensata per Jay, in balia di una vampira sciroccata e dalla sua più empatica compagna.

Tutto in una notte, con i vampiri ma senza fantasia. Night Teeth segue uno schema previbilissimo e la base del racconto appare tra le più improbabili. Il cast e la fotografia ci provano, ma sembrano essere gli unici a crederci...

Al suo secondo film, il regista di I See You Adam Randall si imbatte in una sceneggiatura inqualificabile dell'esordiente Brent Dillon. Ne viene un pasticcio dove la ragazza di Jay è un non-personaggio e Jay, presentato come protagonista, è ridotto a comprimario presente in poche scene, come del resto il villain incarnato da Alfie Allen del Trono di Spade. Per altro non si capisce perché, se Victor è un vampiro così potente, sia stato al gioco tanto a lungo prima di ribellarsi. Né è chiaro come gli altri vampiri pensino di controllarlo, ma vengono poi abbattuti fuori scena anche quando sono in superiorità numerica e Victor ha annunciato le proprie intenzioni, dunque non gode più di alcuna sorpresa.

Cercare qui qualcosa di logico è del resto del tutto fuori luogo fin dalla premessa del quartiere latinoamericano che spaventa i vampiri. Quando poi arriva dal nulla la legione della notte, armata di balestre e al centro di una sottotrama che non va da nessuna parte, è meglio stendere un velo pietoso.

L'odissea notturna di Benny insieme alla vampira pazza e a quella dal cuore d'oro - per lunga parte isolata dal resto del film - avrebbe anche potuto funzionare, se solo ci si fosse sforzati di trovare un'idea spiazzante o due. Tutto invece segue un copione già visto e lo fa nel modo più scontato possibile, senza nemmeno i brividi della violenza esplicita e neppure dei più banali "jump scare".

Anche le scene d'azione con le vampire sono del tutto deludenti, risolte con una facilità e una sciatteria che lascia senza parole. Quando poi inizia a chiarirsi la dinamica sentimentale tra le due e Benny, tutto prende a procedere nel modo più ovvio e il finale pure ricorre a un espediente ben poco convincente.

Non si salva insomma quasi niente, se non la fotografia notturna, le location metropolitane di lusso e l'alchimia romantica tra Jorge Lendeborg Jr. (Bumblebee) e Debby Ryan (Insatiable). Lucy Fry (Godfather of Harlem) nelle vesti della vampira sadica e gelosa pure se la cava, mentre concedono solo un cameo Alexander Ludwig (Vikings), Sydney Sweeney (Euphoria e White Lotus) e Megan Fox, che già aveva vestito panni vampireschi in Jennifer's Body. Lei e Sweeney avrebbero le battute più divertenti del film, ma non possono funzionare perché Night Teeth esorcizza da subito ogni rispettabilità. Ridere delle sue battute significa partecipare a un gioco imbarazzante, che nemmeno abbraccia il proprio trash. Night Teeth è un film che si può solo deridere. 