Il regista cileno chiude il cerchio con un terzo capitolo dall'alto livello estetico e sociale. Presentato in Concorso a Venezia 78 e prossimamente al cinema.
di Giancarlo Zappoli
Lorenzo Vigas chiude ad un alto livello estetico e sociale la sua trilogia sulla ricerca della figura paterna.
Ad ispirarlo è la realtà latinoamericana che vede aumentare in modo esponenziale la situazione per cui nei nuclei familiari l'assenza del padre è divenuta una condizione ormai 'normale'. Trova così nel giovanissimo Hatzín Navarrete l'interprete ideale per portare sul volto i segni di questa assenza.
Senza avere la pretesa di voler fare paragoni indebiti, date le diverse latitudini e temperie culturali, non si può evitare di dire che i fratelli Dardenne hanno un omologo venezuelano per l'umanità e la profondità di uno sguardo che non dimentica di collocare le vicende in spazi definiti e mai casuali.