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Ultimo aggiornamento martedì 1 dicembre 2020
Un gruppo di esilaranti stelle del teatro ossessionate da se stesse sconvolgono una piccola città conservatrice dell'Indiana a sostegno di una ragazza del liceo che vuole portare la sua ragazza al ballo. Il film ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 4 candidature a Satellite Awards, 1 candidatura a Critics Choice Award, 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a ADG Awards,
CONSIGLIATO NÌ
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Dee Dee Allen e Barry Glickman sono due star di Broadway in declino. Irriducibili narcisisti, stroncati dalla critica, decidono di ritrovare la gloria passata. Tra un bicchiere e una canzone abbracciano la causa di Emma, una studentessa dell'Indiana a cui è stato negato il diritto di andare al ballo della scuola con la fidanzata. Cambio di costume e di décor per le vedette che partono alla volta di un'America conservatrice e puritana in compagnia di Angie e Trent, artisti di secondo piano che possono dare una mano senza fare troppa ombra. Ma l'incontro con Emma e il suo dolore, cambia le carte in gioco e volge il narcisismo in militanza. Ciascuno farà i conti con le proprie ferite, lasciando cadere le maschere coi pregiudizi.
In America il ballo di fine anno (the prom) è una tradizione sociale, nel cinema americano una sorta di tribunale popolare dove il personaggio è punito (Carrie - Lo sguardo di Satana) o celebrato (Mean Girls) dai compagni di turno. Destituzione o coronamento, è un momento teatrale e un gesto esibizionistico che costituisce sovente l'acme del racconto.
Il 'motivo del ballo' è al cuore di molte produzioni di Ryan Murphy (Glee, The Politician...), vere e proprie parate della differenza. In The Prom, adattamento del musical omonimo creato per Broadway da Bob Martin, Chad Beguelin e Matthew Sklar, è l'omosessualità di una liceale dell'Indiana, discriminata dall'istituzione scolastica e dai coetanei.
Armata di buone intenzioni e di tante canzoni, la commedia musicale ripara all'ingiustizia con due attori e due attrici di Broadway al crepuscolo che agiranno non per nobiltà d'animo ma per puro opportunismo. Almeno al debutto, perché dietro al divertissement brucia di mille fuochi una lezione di tolleranza monopolizzata da Meryl Streep, il cui talento comico e il registro musicale cortocircuitano tutto al suo passaggio. È lei la colonna salda di un film radicato nel genere creato dalla Disney (l'High School Musical) e consacrato nel 2009 da Glee, la serie musicale di Ryan Murphy.
A immagine del progetto che sposava teenagers e musica, The Prom confronta due mondi e abbandona i suoi protagonisti alle loro fantasie. Pieno di un pathos e di un politicamente corretto che potrebbero provocare un'indigestione allo spettatore più cinico, è il primo film ascrivibile all'era Biden perché la parola d'ordine è 'ri-educare'. Con coraggio e immaginazione, ovviamente. In questo senso la sequenza più interessante è quella interpretata dall'esegeta in paillettes di Andrew Rannells nella hall di un centro commerciale, dove balla sulla linea sottile tra fede e fanatismo, offrendo a colpi di danza un'interpretazione decisamente più corretta delle sacre scritture.
Al piacere 'colpevole' del musical, The Prom aggiunge il messaggio LGBT friendly contro i pregiudizi, riconciliando le famiglie attraverso inattesi e rocamboleschi capovolgimenti. Le due protagoniste, al centro dello scandalo ma al margine della storia, Jo Ellen Pellman e Ariana DeBose, sono travolte dai mostri sacri che avrebbero dovuto fare corona e finiscono per prendersi la corona.
Meryl Streep (Mamma Mia!), Nicole Kidman (Moulin Rouge) e James Corden (The Late Late Show) 'ritornano a scuola' e animano un feel good movie sull'inclusione, più estetica che persuasiva, una commedia che ha il gusto del passato e la voglia di un avvenire migliore.
The Prom prosegue in fondo il lavoro di Glee, facendo della diversità il suo obiettivo. Il Glee club contava tra i suoi 'soci' una grossa diva soul, un'asiatica gotica, una cheerleader latina lesbica, un bad boy ebreo, un nerd sulla sedia a rotelle..., educando alla bellezza della differenza. Differenza che Ryan Murphy prende sempre sul serio ma poi boicotta, cadendo sul 'diritto a un trattamento di qualità'.
Malgrado la voce magnifica della Pellman e della DeBose, che ha già "Hamilton" nel curriculum e il West Side Story spielberghiano nel futuro, la parte del leone è riservata alle star (in The Prom) non specializzate in danza e canto, che amano recitare i cliché e farsi paladini di soggetti sensibili. A risentirne sono le performance, prive di virtuosità coreografiche e musicali. Non bastano i nostalgici riferimenti a Broadway a salvare i 'numeri', servirebbe un po' della perfezione tecnica della vecchia scuola. Nell'attesa, godiamoci lo spettacolo e riscaldiamo i cuori spezzati dal 2020.
È un musical malato, The Prom, incerto tra artificio e realismo, sogno e realtà. Murphy non sceglie una strada ma non per questo ha per forza torto. Riesce ad essere supportato dalla prova di attori ispirati, dichiaratamente narcisisti come nel personaggio di Dee Dee interpretata da Meryl Streep che però trova lo slancio di un’illusione perduta quando ricorda il primo incontro [...] Vai alla recensione »
Alcuni divi di Broadway in cerca di facile pubblicità abbracciano la causa di una giovane lesbica dell'Indiana a cui è stata negata la possibilità di partecipare al ballo della scuola insieme alla sua fidanzata. All'inizio del nuovo film di Ryan Murphy, una cattiva recensione del New York Times decreta il fallimento di uno spettacolo di Broadway. Nella recensione della versione teatrale di The prom [...] Vai alla recensione »
Su Netflix è arrivato invece «The Prom», nuovo lavoro di Ryan Murphy, creatore di serie tv di grande successo come «Glee» e «American Horror Story».Quando dirige lungometraggi, però, Murphy spesso crolla sotto i colpi della retorica (si pensi al pessimo «Mangia, prega, ama»), fatta in parte eccezione per il suo lavoro migliore, «A Normal Heart».Purtroppo, anche «The Prom» (adattamento dell'omonimo [...] Vai alla recensione »
Nel 2010 una studentessa gay di Fulton, Mississippi, cita in giudizio il suo liceo che le vieta la partecipazione al rituale «prom», il ballo di fine anno, accompagnata da un partner di sesso femminile. Nel 2016 l' episodio ispira un musical, The Prom, che ottiene sei candidature al Tony; nel 2020 Ryan Murphy trasforma il musical in un film, attualmente in onda su Netflix, con una messa in scena reminiscent [...] Vai alla recensione »
Ci sono Hollywood e Ratched dentro il terzo lungometraggio diretto da Ryan Murphy. Il creatore delle due serie tv Netflix uscite proprio nel 2020 porta dentro The Prom la ricerca del successo degli aspiranti attori e registi di Hollywood e i fantasmi del passato di Ratched. Forse Murphy è oggi una di quelle figure che possono danzare tra presente e passato, che è capace di girare un film di ambientazione [...] Vai alla recensione »
Diretto da Ryan Murphy (creatore di Glee e altre serie di successo come The Politician, Hollywood e American Horror Story), The Prom è l'adattamento cinematografico dell'omonimo musical di Broadway. Scritto da Bob Martin e Chad Beguelin - responsabili rispettivamente di libretto e testi della versione teatrale - il film, seppur con qualche cambiamento, ne segue fedelmente la storia.
Basta conoscere appena Ryan Murphy per capire che la trasposizione cinematografica del musical The Prom - in scena a Broadway nella stagione 2018/2019 e candidato a sette Tony - dev'essergli sembrata un'idea irresistibile: è la storia di una liceale dell'Indiana (dove Murphy è nato) che si vede bandire dall'agognato ballo della scuola perché intenzionata ad andarci con la sua ragazza, e di un quartetto [...] Vai alla recensione »
Quale è la corrispondenza tra una rossa e scintillante Meryl Streep e un film per ragazzi? Nessuna, perché il nuovo film prodotto da Ryan Murphy disponibile su Netflix dall' 11 dicembre non è un film per ragazzi, ma la tematica centrale, quella dei diritti LGBT, è tanto forte da consentirne paradossalmente una rappresentazione mixata tra leggerezza e profondità.
Dall'11 dicembre su Netflix, "The Prom" è l'adattamento cinematografico del celebre musical in due atti di Broadway che ha ottenuto sette nomination ai Tony Awards e goduto di oltre trecento repliche in due anni. Dallo sforzo teatrale collettivo di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar del 2016, Ryan Murphy - originario dell'Indiana e creatore anche della serie televisiva "Glee" - ha tentato la [...] Vai alla recensione »
L'America, si sa, soffre di amnesia, vive di «attimi che muoiono», e uno degli attimi maggiori, per gli americani, è il prom che dà il titolo all'ultimo film di Ryan Murphy. In un paesino dell'Indiana, lontano dall'ego di Broadway, una ragazza normalissima, Emma, viene intralciata nel suo normalissimo sogno di partecipare al ballo con la sua ragazza segreta, Alyssa.
The Prom inizia con una pessima recensione. Ad essere precisi, l'adattamento in stile "ricchi premi e cotillon" del musical in scena a Broadway dal 2016 al 2018 parte con un brutto episodio di discriminazione: Emma Nolan (Jo Ellen Pellman), maturanda alla James Madison High School di Edgewater, Indiana, vuole portare la sua ragazza al ballo di fine anno.
Altro grande passo avanti nell' inclusione. Un musical con una coppia di lesbiche. La comunità lgbtq non ha ancora adottato il film, solo una questione di tempo (aveva già apprezzato lo spettacolo di Broadway che Ryan Murphy ha trasferito al cinema, rubacchiando qua e là dalla serie "Glee"). Pari diritti vuol che ognuno può avere la sua quota di zuccherosità mista a cinismo, con canzoni, balletti, [...] Vai alla recensione »
Lo stesso senso di distanza ritorna infatti in un altro recente film/viaggio nell' Heartland americano, anche se molto più stilizzato. È The Prom, l' adattamento del musical di Matthew Sklar, Chad Beguelin e Bob Martin diretto da Ryan Murphy per Net flix, che ha prodotto anche Hillibilly Elegy. Partito da Atlanta nel 2016 e arrivato in cartellone su Broadway nell' autunno del 2018 per chiudere nemmeno [...] Vai alla recensione »
Benvenuti nel nuovo codice Hollywood. Se dal 2024 l'Oscar sarà inclusivo per legge e i film dovranno osservare la rappresentanza di minoranze sociali vere o presunte, c'è chi si porta avanti e sforna il film "perfetto" per questa sorta di nuovo codice Hays del terzo millennio. Il colpo gobbo riesce a Ryan Murphy, già regista di Mangia, prega, ama che al suo primo musical - The Prom - confeziona un'opera [...] Vai alla recensione »
Esce oggi su Netflix l'atteso The Prom, trasposizione cinematografica del musical di Broadway di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar. Si tratta del primo film nato dal multimilionario accordo che il colosso dello streaming ha stipulato con Ryan Murphy (300 milioni di dollari in cinque anni per un complessivo di dieci progetti). Nonostante il coinvolgimento di un cast che annovera nomi come [...] Vai alla recensione »
Quando vent'anni fa Lars Von Trier confezionò quel suo straordinario musical desolato e irripetibile, "Dancer in The Dark" (Palma d'Oro a Cannes con l'anatema concorde della critica paludata), mi spiegò che quel film era una sorta di auto-risarcimento. Figlio di genitori comunisti, per tutta l'infanzia aveva palpitato segretamente per i musical, merce proibita in casa perché bollata come 'propaganda [...] Vai alla recensione »
Dee Dee Allen (Meryl Streep) e Barry Glickman (James Corden) sono, invero assi più lei, due stelle di Broadway, la cui luce s'è affievolita con l'ultimo spettacolo: un flop, capace di incrinare se non comprometterne le carriere. Nel frattempo, in una cittadina conservatrice dell'Indiana la liceale Emma Nolan (l'esordiente Jo Ellen Pellman), nonostante il supporto del preside (Keegan-Michael Key), si [...] Vai alla recensione »
Due stelle di Broadway, in declino, corrono in soccorso, per farsi pubblicità, di una ragazzina lesbica dell' Indiana, alla quale è stato impedito di partecipare, con la fidanzatina, al ballo della scuola. Se questo è il primo dei progetti di Ryan Murphy, dopo l' accordo milionario firmato con Netflix, siamo a posto. Musical fiacco, per non dire noioso, addirittura irritante in alcuni dei suoi protagonisti, [...] Vai alla recensione »
"Mi ha richiesto un enorme sforzo interpretare una così vanitosa e prevaricatrice, una tremenda narcisista (ride) Non so proprio da dove l' abbia tirata fuori. Io sono forse tutte queste cose, ma non sono una diva: è un ruolo che mi va largo, e perciò l' ho amato". Parola di Meryl Streep, nostra signora del cinema: ventuno - record - nomination agli Oscar, tre statuette - non protagonista per Kramer [...] Vai alla recensione »