Al piacere 'colpevole' del musical, il film di Ryan Murphy aggiunge il messaggio LGBT-friendly contro i pregiudizi, riconciliando le famiglie attraverso inattesi e rocamboleschi capovolgimenti. Da venerdì 12 dicembre su Netflix.
di Marzia Gandolfi
Dee Dee Allen e Barry Glickman sono due star di Broadway in declino. Irriducibili narcisisti, stroncati dalla critica, decidono di ritrovare la gloria passata. Tra un bicchiere e una canzone abbracciano la causa di Emma, una studentessa dell'Indiana a cui è stato negato il diritto di andare al ballo della scuola con la fidanzata. Cambio di costume e di décor per le vedette che partono alla volta di un'America conservatrice e puritana in compagnia di Angie e Trent, artisti di secondo piano che possono dare una mano senza fare troppa ombra. Ma l'incontro con Emma e il suo dolore, cambia le carte in gioco e volge il narcisismo in militanza. Ciascuno farà i conti con le proprie ferite, lasciando cadere le maschere coi pregiudizi.
In America il ballo di fine anno (the prom) è una tradizione sociale, nel cinema americano una sorta di tribunale popolare dove il personaggio è punito (Carrie - Lo sguardo di Satana) o celebrato (Mean Girls) dai compagni di turno. Destituzione o coronamento, è un momento teatrale e un gesto esibizionistico che costituisce sovente l'acme del racconto.