Fortuna

Film 2020 | Drammatico, +13 108 min.

Anno2020
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata108 minuti
Regia diNicolangelo Gelormini
AttoriValeria Golino, Pina Turco, Cristina Magnotti, Anna Patierno, Libero de Rienzo Giovanni Ludeno, Marcello Romolo.
Uscitagiovedì 27 maggio 2021
DistribuzioneI Wonder Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,38 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Nicolangelo Gelormini. Un film con Valeria Golino, Pina Turco, Cristina Magnotti, Anna Patierno, Libero de Rienzo. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2020, durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 27 maggio 2021 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,38 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 8 giugno 2021

Da tempo la piccola Nancy vive chiusa in un silenzio che chi le sta intorno non sa spiegarsi. La verità è che custodisce un segreto doloroso, che un giorno rivelerà ad Anna e Nicola, i suoi amici del cuore. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Fortuna ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 14,4 mila euro e 7,4 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,38/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,85
PUBBLICO 4,78
CONSIGLIATO SÌ
Una favola nera a metà fra cronaca e fantascienza, ridondante nella forma ma genuina nelle intenzioni.
Recensione di Paola Casella
lunedì 19 ottobre 2020
Recensione di Paola Casella
lunedì 19 ottobre 2020

La bambina ha smesso di parlare. Si chiama Nancy, o forse Fortuna. Vive con la madre in un casermone della periferia del napoletano che è un non-luogo metafisico alienato e alienante, pieno di corridoi lungo i quali ci si perde, e dei quali non si vede la fine. La bambina frequenta una psicologa che cerca di capire perché non parli più. Sopra il casermone c'è un terrazzo dove si fanno feste rionali e dove i piccoli condomini giocano: fra questi Anna e Nicola, una bimba fantasiosa e un bambino bullizzato dai ragazzini più grandi. Tutti hanno segreti troppo giganti per essere raccontati. E tutti hanno paura del lupo.

Al suo esordio nella regia di un lungometraggio di finzione Nicolangelo Gelormini, già assistente di Paolo Sorrentino e regista di corti e video musicali, crea una fiaba nera non troppo lontana da quella immaginata dai fratelli D'Innocenzo in Favolacce (ma Fortuna è stato girato prima) e trasfigura eventi reali che verranno svelati solo alla fine.

La piccola protagonista vive due realtà parallele e sdoppiate: una ha i colori pastello e il formato 4:3, la madre è una bella signora educata e la psicologa una donna brusca e disinteressata a ciò che Nancy non può verbalizzare; l'altra occupa tutto lo schermo e ha tinte fosche, la madre è una sbandata concentrata su se stessa e sulle sue miserie, fra cui l'assenza coatta del marito, e la psicologa cerca di districare la matassa che tormenta Fortuna.

La trama si fa via via più complicata, ed è questo il principale problema di un film ben intenzionato e ricco di spunti interessanti, ma in cui la storia è subordinata all'immagine, e la comprensibilità è sacrificata al desiderio di mettere in campo tutto ciò che il regista sa fare con la cinepresa: un'overdose di suoni, colori, forme, simboli, angolazioni, dettagli.

Se l'atmosfera allucinata e la dimensione da incubo sono funzionali al racconto, l'insistenza sulle inquadrature artistiche, le composizioni millimetriche e le recitazioni stranianti distoglie dall'efficacia narrativa e mantiene in primo piano l'ambizione estetica del regista, che non ci permette mai di dimenticare la sua presenza in favore di ciò che viene narrato.

C'è un indubbio talento nella mano di regia di Gelormino e un genuino tentativo di trasfigurare l'orrore, ma la grammatica filmica è ridondante, spesso forzata e pretenziosa. Un intervento produttivo più importante avrebbe forse contenuto i virtuosismi registici e le contorsioni della trama per rendere il risultato più accessibile e meno barocco.

Lavorare sulla cronaca nera rielaborandola attraverso la finzione cinematografica (come hanno fatto ad esempio Fabio Grassadonia e Antonio Piazza in Sicilian Ghost Story) è sempre un gesto di coraggio, e il coraggio nel cinema italiano è necessario. Ma Fortuna è eccessivamente intorcinato e innamorato della propria estetica a metà fra horror e fantascienza, dimenticando che spesso meno è meglio, soprattutto se si tratta di affrontare temi di primaria importanza.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 5 giugno 2021
Giovanna Oliviero

Fortuna non è un film che digerisci.  Dopo averlo visto continui a domandarti, a pensarci, a ispezionarlo con la mente. La storia, l'orrore, la violenza quasi non esistono, non continui a ripensare a quello. Riguardi nella tua mente le impeccabili riprese di una stuprata periferia, ripensi alle fughe immaginifiche dell'infanzia inconsapevole, ricordi i volti indifferenti e quelli [...] Vai alla recensione »

domenica 16 maggio 2021
Eugenio

Ma quante scene alla David Lynch ci sono in Fortuna, opera prima di Nicolangelo Gelormini? Già assistente alla regia di Paolo Sorrentino, il cineasta al suo esordio, riprende una terribile storia di cronaca fatta di infanzia violata e la trasfigura in un surreale gioco (per così si può definire) onirico e soprattutto psiconalitico.

mercoledì 16 giugno 2021
Giorgio

Ho visto Fortuna. Andate a vederlo! Normalmente quando vedo un bel film il giorno dopo ci ripenso spesso. Da quando sono uscito dalla sala ieri, sto pensando a Fortuna continuamente. Non parlo delle bravissime attrici, ma di ciò che mi è rimasto dentro. Si può svelare l'orrore senza mostrarlo, senza narrarlo ma semplicemente lasciando a suoni ed immagini di entrarti dentro e farti vivere il sentito [...] Vai alla recensione »

lunedì 14 giugno 2021
silvia

È possibile raccontare un dramma tanto crudele attraverso gli occhi innocenti di chi ancora non sa dare un nome al male? Tra realtà ed immaginazione, tra urla e silenzi, tra desideri e paure Fortuna ci prende per mano e ci racconta la sua storia, accompagnata da piccole attrici meravigliose e simmetriche immagini stupende.consigliato, anzi consigliatissimo! un colpo al cuore, che non si può perdere! [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 giugno 2021
matteo petraroia

che bel film, da vedere assolutamente!

sabato 5 giugno 2021
Paola Bocchetti

Credo che con questo film Nicolangelo Gelormini abbia fatto una piccola rivoluzione regalando, FINALMENTE, un nuovo linguaggio al cinema italiano.Usare la bellezza e la poesia per raccontare l'orrendo, senza snaturarlo, senza edulcorarlo, senza mistificarlo, senza confonderlo con altro, ma mostrandolo crudelmente per ciò che è. Questo film parla attraverso una sceneggiatura intensa ed essenziale, [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
giovedì 27 maggio 2021
Giovanni Bogani

C’è un cinema italiano figlio, nipote e bisnipote del neorealismo, sciacquato e diluito dal detergente della commedia, un cinema che riprende ma non inquadra, e poi c’è un altro cinema.

Per esempio, ecco il film d’esordio di Nicolangelo Gelormini, napoletano, architetto di formazione, già aiuto regista di Paolo Sorrentino. È un cinema che sfodera tutte le armi del linguaggio visuale, che sembra mettere in una provetta Wes Anderson e David Lynch, Sofia Coppola e Spike Jonze. È un cinema disegnato, fatto di inquadrature millimetriche, di spinte violente sull’acceleratore e brusche frenate con il montaggio e con il suono. E nasce Fortuna. Film d’esordio non banale, e non fine a se stesso.

Ricorda Favolacce dei fratelli D’Innocenzo, il film più discusso e più esaltato dell’anno scorso: ma Fortuna è stato diretto prima, non c’è un’influenza reciproca. C’è, forse, un clima comune, un’aria che si respira. Parte del cinema italiano fugge dal realismo. Una lunga scia che passa, in forme e modi differenti, da Sorrentino fino a Gabriele Mainetti, passando persino da Salvatores, da Cosimo Gomez, dai Manetti Bros. Ma non andiamo tanto lontano, torniamo a Fortuna.

È un film che cerca il disorientamento dello spettatore, con effetti forti. Dalla prima immagine: la ruota di un Luna Park che gira, gira all’infinito, mentre scorrono i titoli, e poi sembra catapultare sulla terra la protagonista. Ed è lei il primo effetto speciale. La piccola attrice, Cristina Magnotti, era la protagonista dei primi episodi de L’amica geniale, era la bambina bionda, Marisa Sarratore. Qui ha lo stesso sguardo quasi alieno, che assorbe, che sembra sapere già tutto. Ha capelli monumentali, e un’anima fragile. È disorientata, non parla, è sottoposta continuamente a incontri con una psicologa che digita compulsivamente sullo smartphone invece di ascoltarla.

Ci metti un po’ per entrare dentro il linguaggio visivo di Gelormini, che ritaglia davanti ai nostri occhi un mondo mostruoso: spazi desolati, casermoni pieni di corridoi, geometrie di spazi vuoti, come se invece che vicino a Napoli fossimo sulla Luna. La realtà la scopri con fatica: la realtà, forse, la vedi davvero solo nei titoli di coda.

Uno dei fatti di cronaca più orribili della storia recente, la morte di una bambina di sei anni, caduta dall’ottavo piano di un palazzo al Parco verde di Caivano, vicino Napoli, nel 2014, è l’evento tragico e reale sotteso a tutto il film. Una tragedia non casuale: l’epilogo di una storia di abusi, violenze sessuali, connivenze, silenzi durati anni.

E tu spettatore, dopo lo shock iniziale, diciamo dei primi quindici minuti, ti rendi conto che magari è proprio questo un modo meno abusato, meno usurato e dunque più efficace per raccontare una storia del genere. Uno stile realistico avrebbe attivato in noi gli anticorpi del già visto, del retorico. Questo fantarealismo spezzato, in cui tutto si frantuma, in cui addirittura le sequenze si bloccano di botto, precipitando in un silenzio e in un nero – non una dissolvenza: proprio un abisso improvviso di nero – o in cui, al contrario, la voce della bambina che canta Babbino caro viene travolta da un’ondata di rock, beh, taglia la palpebra chiusa delle nostre abitudini, forse riesce persino a farci vedere.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 9 giugno 2021
Raffaele Meale
Quinlan

La tragica storia di Fortuna Loffredo la si può facilmente reperire online, anche perché all'epoca dei fatti e per la durata dell'iter giudiziario se ne discusse ampiamente, anche sulla cronaca nera nazionale. Non è dunque il caso di soffermarsi oltre su questo punto, anche perché l'esordio alla regia di Nicolangelo Gelormini (che nel 2010 insieme a ventisei colleghi aveva firmato il collettivo Napoli [...] Vai alla recensione »

martedì 1 giugno 2021
Massimo Causo
Duels.it

Il fuori tempo in cui Nicolangelo Gelormini iscrive Fortuna, suo lungometraggio d'esordio, è quello di un dramma astratto eppure tristemente reale, risalente al 2014 e collocato a Caivano, comune del napoletano. Una di quelle storie di terrore familiare e sociale che si rievocano quasi con timore: vicenda di abusi su bambini, sacrificati da genitori compiacenti a creature dell'orrore nascoste dietro [...] Vai alla recensione »

domenica 30 maggio 2021
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Una bambina (Cristina Magnotti) con due nomi, Nancy e Fortuna, una madre e una psicologa (alternativamente interpretate da Valeria Golino e Pina Turco), e una vita difficile. Non a dettare, bensì a ispirare è una tragedia: la morte di Fortuna Loffredo, bambina di sei anni gettata dall' ottavo piano di un palazzo al Parco Verde di Caivano, Napoli, nel 2014.

sabato 29 maggio 2021
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Un' altra favolaccia. Il cinema italiano sembra vivere di queste sciagure, con i bambini maltrattati e gli adulti che meritano la galera. Per dire, in "Indivisibili" di Edoardo De Angelis, anno 2016, due gemelle siamesi non venivano separate dal chirurgo perché i genitori le facevano cantare ai matrimoni: l' esibizione fruttava più soldi di un duetto.

sabato 29 maggio 2021
Stefano Giani
Il Giornale

Il punto di partenza è realtà. Il caso di Fortuna Loffredi, la bimba di 6 anni uccisa per essersi negata all' ennesima molestia. Il risultato è un film che altera i connotati disgustosi della storia reale, mettendo in primo piano una bambina che non parla per un evidente trauma e una psicologa a sostegno. Un tema e un argomento difficile, nel quale il regista si perde.

sabato 29 maggio 2021
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Ha sei anni e vive due realtà parallele. In una è Nancy, con una madre amorevole, un padre presente, una casa linda e il sogno di tornare nel pianeta alieno da cui proviene; è in cura da una psicologa distratta. Nell'altra è Fortuna, ignorata dalla ruvida madre, col padre lontano; il condominio dove abita è sporco e sordido; non parla, nemmeno con la psicologa che pure è l'unica che si preoccupa per [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 maggio 2021
Cristina Borsatti
Il Piccolo

L'ottimo debutto al lungometraggio di Nicola Gelormini, aiuto regista di Paolo Sorrentino, parte da un fatto di cronaca (il brutale omicidio di Fortuna Loffredo, morta a soli sei anni al Parco Verde di Caivano nel 2014) senza ricostruire fedelmente i fatti, interessato piuttosto a un'immersione nella mente della piccola protagonista. Colpisce di questo riuscito esordio la capacità di manipolare la [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 maggio 2021
Emiliano Morreale
La Repubblica

Ispirandosi alla vera storia di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni scaraventata dal balcone di un condominio di Caivano, a nord di Napoli, la cui morte rivelò una serie di abusi sui minori, l' esordiente Gelormini (già assistente di Paolo Sorrentino) sceglie una chiave singolare, con l' intento di schivare la semplice denuncia. Il film comincia come una specie di strana fiaba, con una bambina [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 maggio 2021
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

Teorizza il cineasta esordiente Nicolangelo Gelormini, 43 anni, napoletano, presentando il suo film "Fortuna", da oggi nelle sale con I Wonder Pictures: "La sinestesia è un concetto caro all'arte. E il Cinema (la maiuscola è sua, ndr), che all'arte ha strappato il settimo posto, ne ha ereditato i proponimenti. La via del racconto non si è fermata al volto della protagonista, ma si è addentrata nei [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 maggio 2021
Marco Minniti
Asbury Movies

Sceglie un registro onirico per raccontare un fatto di cronaca agghiacciante, Fortuna, esordio nel lungometraggio di fiction del regista Nicolangelo Gelormini. Un evento, o meglio una serie di eventi, che portarono alla morte di una bambina di sei anni, culmine di una serie di documentate violenze sessuali su minori. Un calderone purulento, quello svelato dal regista, che tuttavia viene qui trasfigurato [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 maggio 2021
Anna Chiara Bertoli
Cult Week

Il 24 giugno 2014, una bambina di sei anni, Fortuna Loffredo, muore scaraventata giù dall'ottavo piano di un palazzone alla periferia di Napoli. Del fatto, viene ritenuto responsabile un vicino di casa, che della bambina abusava regolarmente, e non solo di lei. Poco tempo prima un altro bambino, nello stesso posto, aveva fatto la stessa fine. Come rappresentare in un film un orrore simile? Se l'è chiesto [...] Vai alla recensione »

martedì 25 maggio 2021
Emanuela Martini
Film TV

Si sa che il mondo al di là dello specchio è sempre sfalsato rispetto al nostro. Nei mondi di Fortuna, sei anni, reginetta del pianeta Tabbys, che prima o poi riuscirà a riportarla a sé, ci sono due mamme, una gentile e una sgraziata, due psicologhe, una comprensiva e una nervosa, due palazzi, uno bianco e uno decrepito, due nuance, da un lato pastelli soffici e dall'altro toni più cupi.

mercoledì 21 ottobre 2020
Margherita Bordino
Art Tribune

Quando la finzione spaventa tanto quanto la realtà. Fortuna, opera prima di Nicolangelo Gelormini, è un film disturbante, che lascia interdetti. Una favola nera, buia che riguarda il tradimento degli adulti nei confronti dei più piccoli. Da un fatto di cronaca reale a un film di finzione a due atti in cui predominano il sogno e l'inferno. Un film di cui sentiremo parlare.

martedì 20 ottobre 2020
Valerio Caprara
Il Mattino

Sui piani della sensibilità dello sguardo e della limpidezza compositiva, l' esordio di Gelormini nel lungometraggio mantiene le diffuse attese indotte da una serie di esperienze da regista, sceneggiatore e montatore di spiccata qualità. Ed è plausibile, dal punto di vista dell' originalità creativa, l' idea di costruire attorno ai dati di cronaca della turpe vicenda del Parco Verde di Caivano, una [...] Vai alla recensione »

martedì 20 ottobre 2020
Francesco Alò
Il Messaggero

Sembra di vedere Mulholland drive di David Lynch ma siamo tra i palazzoni di una periferia napoletana. Mamma è una fatina, papà sembra delizioso (Valeria Golino e Libero De Rienzo), con gli amichetti si gioca alla fantascienza sognando di tornare, nei panni della regina Nancy, sul pianeta da cui si proviene. Sembra tutto un positivo incantesimo napoletano, compresi i capelli stirati a onde della protagonist [...] Vai alla recensione »

martedì 20 ottobre 2020
Leonardo Lardieri
Sentieri Selvaggi

Storia ispirata a fatti realmente accaduti nel 2014 al Parco Verde di Caivano, provincia di Napoli, bella opera prima presentata nella Selezione Ufficiale di questa edizione della Festa del Cinema di Roma. Sindrome di disorientamento temporale, questa è la condizione in cui si muove tutto l'intreccio, una favola nera tra sogno e fantasia, incubi e disturbi associativi che lasciano orbitare lo spettatore [...] Vai alla recensione »

martedì 20 ottobre 2020
Stefano Terracina
Moviestruckers

Fin dai titoli di testa di Fortuna, esordio alla regia di Nicolangelo Gelormini, è palese che lo spettatore non si troverà di fronte ad un'opera di facile fruizione, né tantomeno di facile interpretazione. Decidere di raccontare uno dei più sconvolgenti eventi di cronaca italiana può rivelarsi un'impresa davvero ardua e il rischio di confezionare l'ennesima ricostruzione giornalistica priva di qualsiasi [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 ottobre 2020
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

Fortuna è una bimba spaesata. La mamma (Valeria Golino) e il papà (Libero De Rienzo) la chiamano Nancy, la psicologa (Pina Turco) piuttosto che provare ad ascoltarla, a tirarne fuori l'angoscia, trascorre l'ora del colloquio a smanettare sullo smartphone. Solamente sul terrazzo condominiale del suo palazzone fatiscente, la ragazzina insieme alla migliore amica Anna e al fratellino di questa torna [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 ottobre 2020
Paolo Travisi
Il Messaggero

Alla Festa del Cinema di Roma, un'opera prima che colpisce allo stomaco, con protagoniste Valeria Golino, Pina Turco e la giovanissima Cristina Magnotti. Fortuna è il nome della protagonista del film, come il nome di una delle vittime di abusi sessuali al Parco Verde, Fortuna Loffredo, che il 24 giugno del 2014 precipitò dall'ottavo piano del palazzo in cui viveva.

NEWS
CELEBRITIES
martedì 18 maggio 2021
Fabio Secchi Frau

Interprete cinematografica - e regista - che si è divisa nella lunga carriera fra l'Italia, l'America e la Francia, Valeria Golino è una delle più apprezzate interpreti italiane negli Usa, soprattutto per via di quella sua voce roca, quel corpo sinuoso [...]

TRAILER
giovedì 13 maggio 2021
 

La bambina ha smesso di parlare. Si chiama Nancy, o forse Fortuna. Vive con la madre in un casermone della periferia del napoletano che è un non-luogo metafisico alienato e alienante, pieno di corridoi lungo i quali ci si perde, e dei quali non [...]

NEWS
mercoledì 5 maggio 2021
 

La storia della piccola Fortuna che vive in un quartiere degradato e nasconde un segreto mostruoso. Vai all'articolo »

FESTA DI ROMA
lunedì 19 ottobre 2020
Paola Casella

Gelormini esordisce nel lungo con un film ispirato a tragici fatti di cronaca nera. Presentato alla Festa del Cinema di Roma. Vai all'articolo »

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