Il Cimitero degli animali di Stephen King rivive in una versione dignitosa ma senza grandi pretese. Recensione di Andrea Fornasiero, legge Lorenzo Frediani.
di A cura della redazione
Louis è un dottore provato dai traumi a cui ha assistito nel pronto soccorso di una grande città. Si trasferisce quindi con moglie e figli in una cittadina del Maine, in una casa vicino a un grande bosco. Lì si trova un cimitero degli animali, ma anche un antico luogo sacro indiano dove chi viene seppellito non rimane sottoterra.
Secondo adattamento del romanzo di Stephen King, Pet Sematary propone poche variazioni sul tema e nessuna soluzione di regia degna di nota. Il cast è buono, ma non basta a farne una versione rinnovata degna di interesse. Film e libro affrontano il taboo del decesso e la difficoltà di venirci a patti nella nostra società del benessere, a cui si aggiunge qui un'ulteriore coloritura gotica.
Dai registi che avevano folgorato il pubblico con il disturbante Starry Eyes ci si aspettava più originalità.
In occasione dell'uscita al cinema di Pet Sematary, Lorenzo Frediani interpreta la recensione di Andrea Fornasiero.