Titolo originale | Good Omens |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, Fantasy |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Douglas Mackinnon |
Attori | Adria Arjona, Ilan Galkoff, Frances McDormand, Michael Sheen, Sam Taylor Buck David Tennant, Jag Patel, Simon Merrells, Lourdes Faberes, Benedict Cumberbatch, Jon Hamm, Miranda Richardson, Nina Sosanya, Doon Mackichan, Gloria Obianyo, Daniel Mays, Sian Brooke. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 dicembre 2023
La serie ispirata all'opera letteraria "Buona apocalisse a tutti!" di Neil Gaiman e di Terry Pratchett.
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La Fine del Mondo sta arrivando, il che significa che un Angelo viziato e un Demone sregolato che si sono appassionati alla vita sulla Terra sono costretti a creare un'inaspettata alleanza per fermare l'Apocalisse. Sfortuna vuole che abbiano perso di vista l'Anticristo, un ragazzino di 11 anni che, inconsapevole, è designato per dare inizio all'Apocalisse. I due saranno obbligati a imbarcarsi in un'avventura per ritrovarlo e cercare, così, di salvare il Mondo prima che sia troppo tardi.
Nel panni dei protagonisti, lo scozzese David Tennant (Doctor Who) e il gallese Michael Sheen (Masters of Sex) in inedite versioni con chioma, rispettivamente, rossa e bionda. Nel cast anche Jon Hamm (Mad Men) nei panni di un arcangelo Gabriele dalla fastidiosa perfezione.
Gaiman ha annunciato che ha già il materiale per il seguito, basato sugli appunti di Pratchett.
La terza stagione della serie
Recensione di a cura della redazione
La terza stagione dà vita a una conversazione fortuita avvenuta quasi 35 anni fa tra Neil Gaiman e il compianto Terry Pratchett, in cui venne delineato "cosa sarebbe accaduto dopo" ai meravigliosi personaggi del mondo del loro romanzo best-seller internazionale.
Battibecchi vivaci tra inferno e paradiso in un felice equilibrio tra trama leggera e digressioni sul passato
Recensione
di Andrea Fornasiero
Dopo il lockdown dovuto al Covid, la vita di Aziraphale e Crowley continua serena, con occasionali incontri in libreria o in qualche locale, ma Gabriel, l'arcangelo supremo, arriva sulla Terra nudo e senza memoria. Si dirige proprio verso la libreria di Aziraphale il quale, per proteggerlo e scoprirne il mistero, compie un miracolo insieme a Crowley. I due, una volta scoperti, racconteranno di aver voluto far innamorare Nina e Maggie, proprietarie rispettivamente di un coffee shop e di un negozio di vinili. Dovranno così cercare di farle innamorare per davvero, mentre tentano di deviare le attenzioni di inferno e paradiso dallo smemorato Gabriel.
Torna con un taglio diverso Good Omens, dove una trama leggera e diverse digressioni sul passato dei due protagonisti trovano un felice equilibrio.
Esaurita la materia narrativa del romanzo "Buona Apocalisse a tutti!", la seconda stagione si basa, a dire dello showrunner Neil Gaiman, su idee che che erano state prese in considerazione da lui e dallo scomparso Terry Pratchett per il proseguimento della storia. Lasciati per strada alcuni personaggi della scorsa annata, la ripartenza di Good Omens è soprattutto bene attenta a evitare di dover ricorrere a troppi effetti speciali, non finendo così per scontrarsi frontalmente con i limiti produttivi incontrati nella prima stagione.
Soprattutto però è piuttosto diversa la struttura di queste sei puntate, dove ben tre sono in larga parte dedicate ai flashback di Aziraphale e Crowley, rispettivamente ai tempi di Giobbe, dell'era vittoriana e della Seconda Guerra Mondiale. Mezza stagione è così una sorta di serie antologica, dove la trama portante dello smemorato Gabriel si siede in panchina per lasciar spazio a passaggi da Monty Python come l'ottimo episodio su Giobbe.
Anche le puntate che invece seguono la vicenda di Gabriel, e delle due negozianti Nina e Maggie, hanno un tono leggero: non c'è più un'Apocalisse che incombe e l'invasione di demoni - per altro intenzionalmente esigui e pure ridicoli - è volutamente limitata a un angolo di strada. Una trama che è quasi un pretesto per offrire argomenti di conversazione ad Aziraphale e Crowley. Ma le cose prendono una diversa e più drammatica concretezza nel finale, che lascia il rapporto tra i due in sospeso per la prossima annata. Si tratta dunque di una stagione di passaggio, ma non per questo minore, punteggiata da star nuove e di ritorno.
C'è ovviamente Jon Hamm ancora una volta nei panni di Gabriel, c'è Derek Jacobi in quelli del misterioso arcangelo Metatron e torna Miranda Richardson, non più nelle vesti di una medium bensì in quelli del demone Shax. Hanno poi un ruolo minore ancora una volta gli ex "League of Gentlemen" Mark Gatiss, Steve Pemberton, Reece Shearsmith; i primi due come zombie nazisti e il terzo non più nei panni di Shakespeare come nella prima stagione, bensì in quelle del demone Furfur. A dominare la scena sono naturalmente Michael Sheen, nelle vesti paciose e sorridenti dell'angelo, e David Tennant in quelle rock del diavolo. Entrambi ora sono rinnegati ma nei vari flashback hanno ancora ognuno il proprio ruolo tra le schiere dell'inferno e del paradiso, cosa che ne rende i battibecchi più vivaci.
Nel complesso alcuni episodi sono più divertenti di altri, ma il tono rimane coerente nel proprio sguardo divertito ai miti della religione cristiana e al loro controverso rapporto con le sfortune degli uomini. Il finale promette poi di entrare ancora più nel vivo della questione, mettendo finalmente alla prova la bontà di Aziraphale. Spiace solo per l'assenza di Morte, che davvero non dovrebbe mancare da qualsiasi adattamento o omaggio a Terry Pratchett, tanto più che nella prima stagione aveva pure la voce di Brian Cox. Ma ci sarà occasione, si spera nel finale della trilogia.
Una serie che richiama la comicità dei Monty Python
Recensione
di Andrea Fornasiero
Per scongiurare l'Apocalisse prevista per l'anno 2018 dalla strega profeta Agnes Nutter, la sua discendente Anathema si allea a un impacciato informatico, ottenendo anche l'aiuto dell'angelo Aziraphale e del demone suo amico Crowley. Dovranno trovare il giovane Anticristo prima che sia troppo tardi, ma a complicare le cose arrivano i quattro cavalieri dell'apocalisse, Guerra, Carestia, Inquinamento e l'irresistibile Morte.
Michael Sheen e David Tennant, circondati di guest star, tengono in piedi una serie che richiama la comicità dei Monty Python e le avventure attraverso il tempo del Doctor Who. Purtroppo gli effetti speciali non sono all'altezza e azzoppano soprattutto l'episodio finale.