Titolo originale | The Romanoffs |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Matthew Weiner |
Attori | Ellen Marguerite Cullivan, Cyndy Day, Aaron Eckhart, JJ Feild, Mike Doyle Charlie Gorrilla, Marthe Keller, Isabelle Huppert, Paul Reiser, Diane Lane, John Slattery, Christina Hendricks, Jack Huston, Henry Kaufman, Amanda Peet, Corey Stoll. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento venerdì 5 ottobre 2018
La famiglia Romanov fu l'ultima dinastia a governare la Russia dal 1613 fino a quando i bolscevichi presero il potere nel 1917. La serie ha ottenuto 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild,
CONSIGLIATO N.D.
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Arriva dal 12 novembre su Amazon Prime Video (in lingua originale) una saga familiare sui generis, in cui ogni puntata propone una storia (diciamo pure un film, dai 69 ai 90 minuti) a se stante, con location e cast sempre diversi. Il fil rouge che le attraversa tutte è l'umorismo sulla stirpe dei Romanoff, famiglia nobile leggendaria a cui i personaggi delle singole storie - ognuno a modo suo e secondo peculiari motivazioni - dichiarano di appartenere.
Dietro la macchina da presa troviamo, con una certa sorpresa, l'autore di Mad Men Matthew Weiner, vincitore di 9 Emmy Awards: "Se è riconoscibile il mio stile? Non so dirlo. Mi sono affidato alla stessa squadra di Mad Men, dal direttore della fotografia fino al costumista e diversi attori, però poi è la storia che decide lo stile. Questa è volutamente diversa in tutto e per tutto da Mad Men: mi piace cambiare, diversificare, osare e usare altri toni. Qui mi sono divertito, ad esempio, nella prima puntata a firmare qualcosa di molto vicino a un melodramma francese. Ho provato anche a girarlo come un autore francese".
Il risultato - pur lontano dall'estetica del cinema francese - è ammirevole e divertente. Un pilot che vede Aaron Eckhart alle prese con una vecchia zia aristocratica, discendente appunto dalla famiglia Romanoffs, letteralmente incontentabile. L'incontro con una colf musulmana carismatica le cambierà vita e prospettiva, aprendo un nuovo destino per tutti.
Così Ines Melab, scusandosi per il suo inglese imperfetto (al contrario del suo italiano, più fluente): "Porto sullo schermo una storia vicina a quella di mia madre. Interpreto una donna forte ma molto gentile, con una grossa energia interiore, paziente, appassionata, decisa a svolgere al meglio il suo lavoro malgrado le circostanze per lei non sempre favorevoli".
Marthe Keller si è divertita come pochi nei panni della nobildonna esigente: "Un personaggio così eccessivo, detestabile e delizioso, ma soprattutto ben scritto, è raro che capiti tra le mani".
Il contrasto tra le protagoniste è voluto, sottolinea Weiner: "Mi piaceva sviluppare l'archetipo della principessa che viene dal nulla e deve scontrarsi con una strega cattiva per arrivare al lieto fine. Sono convinto che esistano sempre due lati della stessa medaglia: così la mia nobildonna razzista, cattiva ed egoista si rivela una donna dall animo docile". Il tutto con una chiara intenzione ironica di base: "Non avevo interesse a firmare una storia priva di umorismo. La battuta, lo scherzo, ci devono sempre essere. Anche quando la storia è seria e sembra un melodramma o triste". Per chiudere, le aspettative: "Mi auguro che questa serie possa essere per il pubblico una chance per riflettere sulla propria famiglia. E su quanto oggi, convinti di essere connessi, siamo sempre più soli".
Chi compie qualcosa di magnifico è destinato ad eterna insoddisfazione, personale e del pubblico. Se il weiner dei Soprano ci aveva (insieme a Chase e agli altri) battezzato al linguaggio televisivo e il weiner di mad men ce l'ha definitivamente fatto sposare, allora sarebbe quasi spontaneo che l'ultimo sacramento rimasto sarebbe l'estrema unzione.