Le ragazze di Charles Manson, i loro crimini e la loro deprogrammazione in un film fieramente femminista. Recensione di Andrea Fornasiero, legge Emanuela Rei.
di A cura della redazione
Legate alla setta di Charles Manson, Leslie, Patricia e Susan sono state coinvolte in crimini efferati e condannate dalla giustizia americana. Karlene Faith è una sorta di assistente sociale che opera in carcere e si offre di aiutarle. Le tre infatti sono ancora incantate dalle parole di Manson, che ripetono a ogni occasione come un insegnamento di vita.
Il film si pone come una visione dell'altra faccia della medaglia, raccontando l'umanità soggiogata dalla setta, ma pure l'importanza della sorellanza femminile all'interno di quel microcosmo.
Forse più interessante che appassionante, perché sceglie intenzionalmente una prospettiva meno clamorosa, Charlie Says è un ottimo esempio di "female gaze" cinematografico, ossia di quanto una prospettiva diversa possa svelare nuovi dettagli o retroscena di una storia, anche della più arcinota.
In occasione dell'uscita al cinema di Charlie Says, Emanuela Rei interpreta la recensione di Andrea Fornasiero.