Titolo originale | The Bookshop |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Spagna, Gran Bretagna, Germania |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Isabel Coixet |
Attori | Emily Mortimer, Bill Nighy, Hunter Tremayne, Honor Kneafsey, Michael Fitzgerald Frances Barber, Reg Wilson, James Lance, Patricia Clarkson, Harvey Bennett, Jorge Suquet, Lucy Beckwith, Nigel O'Neill, Lana O'Kell, Adie Allen, Lucy Tillett, Toby Gibson, Gary Piquer, Alfie Rowland, Sophie Heydel, Mary O'Driscoll, Karen Ardiff, Charlotte Vega, Barry Barnes, Conor Smith, Rachel Gadd, James Murphy (II), Nick Devlin, Richard Felix, Franchesca McGill Perkins, Misho Amoli, Kai Cheung. |
Uscita | giovedì 27 settembre 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Bim Distribuzione, Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,98 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 febbraio 2020
Una vedova cerca di superare il dolore per la morte del marito aprendo una libreria in un paesino della costiera. In Italia al Box Office La casa dei libri ha incassato 396 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Fine Anni '50. Hardborough, Inghilterra. Florence Green ha perso il marito nel secondo conflitto mondiale e ha deciso di aprire una libreria (seguendo un impulso che la lega al primo incontro con quello che sarebbe divenuto suo marito) in quest'area culturalmente depressa. La sua impresa non sarà semplice perché nella cittadina c'è chi vuole utilizzare l'edificio per altre (presunte) iniziative culturali e farà di tutto per fermarla. Non sarà però del tutto sola perché troverà la collaborazione di una bambina e di un anziano appassionato lettore.
Isabel Coixet torna ancora ad occuparsi di figure femminili e questa volta fa riferimento al romanzo del 1978 di Penelope Fitzgerald.
Con simili premesse (l'origine letteraria datata e la trama) ci si aspetta un film vecchio stile ed in parte l'attesa viene suffragata dalla messa in scena. Party in cui le chiacchiere e gli sguardi sono fondamentali, porte che cigolano, pettegolezzi femminili, personaggi solitari avvolti dal mistero non mancano. Però si rivela interessante il modo in cui vengono utilizzati, a partire dalla contestualizzazione.
Quando Florence giunge in quella zona provinciale della Gran Bretagna la voce narrante (di cui scopriremo alla fine l'identità) ci fa quasi 'sentire' le implicazioni legate al piacere della lettura. Non si tratta solo di sensazioni tattili legate alla carta su cui sono impresse le parole ma ancor più di ciò che si prova leggendo e delle emozioni che accompagnano lo scorrere delle ultime righe di un libro che ci è piaciuto.
A questo si aggiunge la riflessione sull'effetto dirompente (che ormai si va sempre più perdendo in questi nostri tempi) della letteratura all'epoca. Romanzi come "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury o, in misura maggiore e fomentatrice di 'scandalo' tra i benpensanti, "Lolita" di Vladimir Nabokov erano al centro di un dibattito che andava al di là della ristretta cerchia letteraria. Basta pensare alle proteste che Stanley Kubrick ricevette da importanti associazioni di 'difesa della famiglia' quando decise di trarne un film per rendersi conto dell'impatto. Florence acquista 250 copie del romanzo e lo pubblicizza in vetrina, lei che di sensuale non ha nulla e quando indossa un abito rosso manifesta innumerevoli perplessità ma sa riconoscere, magari con consulenza di supporto, il valore di un testo.
Questa volta Coixet non presenta però solo il versante in chiaro della femminilità perché alla neolibraia contrappone una 'domina' dell'alta borghesia che ha messo sotto tutela il marito generale (tanto da spingerlo a raccontare false versioni di quanto accade) ma utilizza tutti i mezzi per contrastare la diffusione di una cultura non allineata. Troverà sulla sua strada un lettore accanito che si dimostra capace di uscire dalla gabbia protettiva della lettura per affrontare la vita reale e una bambina tanto riccioluta quanto determinata.
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Film ambientato in un piccolo paese della Gran Bretagna alla fine degli anni ’50. Una giovane vedova di guerra rimasta fedele alla memoria del marito amatissimo, grande lettrice come il consorte conosciuto non a caso in una libreria londinese, decide di aprire una libreria in quel borgo. Lo fa perché è convinta che i libri tengono una grande compagnia e le librerie costituiscono [...] Vai alla recensione »
“La casa dei libri” (La libreria, 2017) è il tredicesimo lungometraggio della regista spagnola Isabel Coixet. Film leggero, importante, soave, indefinibile, tattile e volano nelle parole di un libro e degli scatoloni che aprono i pensieri. Una foglia che cade e non fa rumore ma che fa entrare dentro il frasario e la delicatezza di un libro da aprire, assaporare e leggere in silenzio. [...] Vai alla recensione »
Quando la sceneggiatura di un film segue la trama di un libro, si è inevitabilmente portati a interrogarsi sulle corrispondenze e sulle eventuali divergenze, con un’operazione che finisce per enfatizzare la lettura contenutistica del film, a scapito del linguaggio formale. Tuttavia non si può prescindere dal confronto tra le due trame, dato che, in questo caso, la regista Isabel Coixel ha subito la [...] Vai alla recensione »
Florence Green torna nel luogo d’origine cercando di riassestare la propria vita e ricominciare da capo, dopo la perdita del marito. Grande appassionata di lettura decide di utilizzare la sua vecchia abitazione – un edificio storico – per aprire una libreria, scoprendo amaramente che le sue ambizioni saranno osteggiate dalla ricca del villaggio, una perfetta e mai così graziosame [...] Vai alla recensione »
Film molto british , diretto da una regista catalana , così che cerca di coniugare la passionalità della lettura con spirito iberico con la proverbiale compostezza e pragmatismo inglese nella sempre misurata e controllata espressione o movenza dei personaggi. Fine anni 50, Florence è una vedova di guerra con il progetto di aprire una libreria ad Harborough, borgo inglese [...] Vai alla recensione »
“La Casa dei Libri “ della regista Isabel Coixet, è un film tratto dal romanzo “La Libreria” di Penelope Fitzgerald in cui si racconta di una giovane vedova che, subito dopo la morte del marito, si trasferisce da Londra nella cittadina sul mare di Hardborough dove compra una vecchia casa che poi adibisce a libreria.
Il film La casa dei libri di Isabel Coixet è un po’ una delusione, promettente ma troppo sentimentale la storia, con una recitazione sempre sopra le righe, macchiettistica. Non conosco il libro di Penelope Fitzgerald da cui il film è tratto, e non nego che possa essere interessante, e che sia il pubblico femminile a tener su il mondo dell’arte, cioè del non essenziale. [...] Vai alla recensione »
Piu’ lento non si poteva fare. Pause imbarazzanti nei colloqui..... di salva solo la fotografia anche perche’ i luoghi lo hanno consentito. No
Ho visto oggi questo film.Mi è piaciuto moltissimo .Ho ritrovato in esso sensazioni sparite da tempo nei film o forse anche dall'anima.I sogni che vengono infranti,se realizzati,dalla cupidigia di chi non demorde mai.Non dimentichero' quanto mi ha donato in dolcezza e partecipazione.Lo rivedrei anche subito per quanto mi è piaciuto. Franca
“Finché c’è vita c’è speranza... che prospettiva terrificante “ Fare tanto con così poco: ecco il pregio principale di questo film. Amerete le atmosfere “so british”, la splendida fotografia ed una regia di ottima scuola. Emily Mortimer, pur non essendo la migliore scelta per il personaggio, se la cava benissimo come tutto il cast [...] Vai alla recensione »
Sceneggiatura debole dialoghi da fotoromanzo attori impacciati storia scontata e veramente povera di sostanza se ne sconsiglia la vista a quelli con un sistema nervoso facilmente (ma anche no) irritabile
Bello...inaspettatamente bello... La visione di questo film mi ha riportato le stesse emozioni che ho provato da ragazzino quando ho scoperto i libri di Karen Blixen ( che con questo film non ha nulla a che fare se non in una certa atmosfera che forse ci ho trovato solo io).
Drammatico ma leggero, film dolce, non stressante, pulito, un buon film. Potrebbe sessere una storia vera, e visto il finale forse e vera, chissa se la struttura non era veramente a norma, avrei accettato i consigli, e avrei optato per una cosa meno obsoleta.
La casa dei libri, film coraggioso, favola moderna dove la realtà ed il sogno sono vincenti sulla malvagità e sulla cattiveria umana.
Critica : Lento, troppo lungo a tratti fatica a sostenere le situazioni durante la tramaAspetti positivi : Poetico, buona la regia, molto ben recitato da tutti gli attori
C'è un aspetto che unisce il mondo dell'editoria libraria e quello del cinema di qualità. Entrambi dipendono tantissimo dal pubblico femminile. Senza le lettrici e le spettatrici, entrambi i comparti chiuderebbero le saracinesche. Ed è davvero malinconico ascoltare sprezzanti commenti sui "film per donne" o sui libri per un target femminile. Nessun prodotto culturale, o quasi, è privo di criteri di riferimento sul pubblico potenziale, e ci mancherebbe altro. Ma le donne il "loro cinema" e la "loro letteratura" se li sono conquistati sul campo. Da questo punto di vista, La casa dei libri è un film esemplare, poiché unisce in un colpo solo bibliofilia e amore per il grande schermo, con una storia esemplare - certo - ma tutt'altro che consolatoria.
Certo, per apprezzarlo bisogna mettere da parte il radicalismo cinefilo, dimenticare certe sentenze di Truffaut ("cinema inglese è una contraddizione in termini"), non farsi irritare da un approccio minimalista, elegante, sussurrato e talvolta stucchevole. Ma ogni film è sempre un esempio di come il cinema negozia la sua esistenza, e sopravvivenza, con il mondo. Di come il cinema sta parlando di se stesso mentre parla d'altro.
La casa dei libri era un romanzo sull'amore per la lettura ed è ora un film, nuovamente, sull'amore per la lettura. La sua letterarietà è fuori discussione. Scoprire come a volte la letteratura sia stata messa in pericolo non da oscurantisti pronti a bruciare i volumi ma da mecenati interessati a polverosi "centri per l'arte" fa comprendere come anche dentro il mondo della cultura e dei "bon vivant" ci siano limiti e pregiudizi.
Benché diretto da una regista catalana, la brava Isabel Coixet, La casa dei libri è la quintessenza del film "british". È british nel soggetto, che ha per teatro la provincia inglese di fine anni 50. Una vedova di guerra, Florence, ha deciso di aprire una libreria a Hardborough, ma è ostacolata dall'ipocrita borghesia locale, che non vede la necessità di un negozio di libri.
Già il nome del paesino di pescatori di mette sulla strada: Hardborough (borgo difficile). Alla fine degli anni '50, quando Lolita di Nabokov ammaliava le metropoli e scandalizzava la piccola provincia, una vedova di guerra (la Mortimer) fa di un edificio storico una libreria, provocazione culturale che genera sorpresa e invidia distruttiva. Aiutata da una ragazzina curiosa, riesce a suscitare l'ammirazione [...] Vai alla recensione »
Sono solo libri. Eppure... Eppure senza di loro la vita avrebbe tutt'altro sapore. Soprattutto in un paesotto della profonda Inghilterra, alla fine dei grigi anni 50 del secolo scorso. Per dirla tutta, la stragrande maggioranza degli abitanti non ne ha mai sentito il bisogno, dei libri. C'è solo un misantropo, rinchiuso da decenni nella sua austera magione, che si fa mandare per posta volumi su volumi. [...] Vai alla recensione »
Il film adatto a chi non concepisce altro che i libri di carta. Chi almeno concepisce la possibilità del Kindle si divertirà invece con "Non-fiction" di Olivier Assayas, in anteprima al Milano Film Festival che si è aperto ieri a Milano (speriamo esca presto, è perfido e acuto, spietato contro gli scrittori che raccontano i fatti propri mascherandoli appena).
Florence Green è una donna sola in lotta contro le convenzioni della società piccolo-borghese e bigotta dell'Inghilterra alla fine degli anni Cinquanta. Rimasta vedova si trasferisce in un villaggio sul mare col sogno di aprire una libreria. L'amore per la letteratura e la libertà di pensiero la porteranno a compiere piccoli gesti rivoluzionari, come quello di vendere il nuovo Nabokov, Lolita, o altre [...] Vai alla recensione »