Scorretta, cinica, esilarante: l'opera prima di Tom Edmunds è una piccola e imprevedibile lezione di cinema. Recensione di Claudia Catalli, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
William è un aspirante suicida seriale. Le prova tutte: lancio dal ponte, gas, impiccagione, avvelenamento, ma non riesce mai a porre fine alla sua vita. Decide allora di stipulare un contratto di morte non rescindibile con un killer esperto, Leslie, che avrà una settimana per ucciderlo. Peccato che in sette giorni molte cose cambino e la vita di William, grazie a un incontro fortunato, sembri finalmente acquistare un senso.
È una piccola, inattesa e preziosa lezione di cinema l'opera prima di Tom Edmunds. Lo stile è squisitamente british e si serve di due attori sensazionali per dare vita a una black comedy anticonvenzionale e irriverente.
Cinico ed esilarante, il film è farcito di punte di amarezza, puntualmente stemperate dall'umorismo. Un curioso e stravagante inno alla non omologazione.
In occasione dell'uscita al cinema di Morto tra una settimana (o ti tidiamo i soldi), in sala dal 22 novembre, Veronica Bitto interpreta la recensione di Claudia Catalli.