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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 aprile 2019
Ted Kennedy causò la morte di una volontaria in un incidente automobilistico nel 1969 ma la storia rimase avvolta nel mistero. Al Box Office Usa Lo Scandalo Kennedy ha incassato 17,4 milioni di dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Venerdì 18 luglio 1969, il senatore americano Ted Kennedy, l'ultimo rimasto dei quattro fratelli, è in vacanza a Martha's Vineyard. Dopo avere registrato un'intervista televisiva e partecipato a una regata velica, la sera festeggia con amici e le ex segretarie di Bobby sull'adiacente isola di Chappaquiddick. Durante un giro in auto con Mary Jo, che sta provando a coinvolgere nel proprio staff, perde il controllo del mezzo e finisce in acqua. Il politico esce incolume dall'abitacolo, mentre la giovane resta dentro. Ted chiama gli amici Joey e Paul, che si sforzano inutilmente di raggiungere Mary Jo, poi si allontana dal luogo senza dare l'allarme e denunciare l'accaduto. Il giorno dopo il senatore e i suoi collaboratori cercano di gestire la situazione, mentre sul luogo dell'incidente arriva la polizia.
All'infinita saga cinematografica sui Kennedy si aggiunge un nuovo tassello, diretto da John Curran su sceneggiatura di Taylor Allen e Andrew Logan. Un film che ricostruisce l'episodio che rischiò di compromettere la carriera dell'ultimo rampollo del patriarca Joe, qui mostrato (interpretato da Bruce Dern) anziano e malato, ma ancora cinico e duro.
Curran racconta i fatti nel corso di una settimana, cercando di non alimentare uno scandalo che fu evitato, anche per il concomitante allunaggio dell'Apollo 11. La missione spaziale fa da sfondo all'accaduto, anche perché il programma spaziale fu fortemente voluto e sostenuto da Jfk e a questo si richiama il fratello minore nell'intervista iniziale. Una fiducia nel ruolo dell'America che accomuna la famiglia, legata al potere con un filo doppio. L'attenzione verso il passi di Aldrin e Armstrong sulla Luna distrae gli americani dall'incidente dai contorni poco chiari e dal comportamento confuso del protagonista del film, che avrebbe potuto portare a un'incriminazione per omicidio colposo.
Lo scandalo Kennedy dopo un preambolo che precede il fatto, punta l'attenzione su come Ted e il suo entourage affrontarono l'emergenza, cercando di limitare i danni. Il momento stesso dell'uscita di strada e dell'annegamento non diventa spettacolo, ma torna soprattutto nei ricordi confusi del sopravvissuto, a rendere la difficoltà dell'affrontarlo e lo stato di smarrimento che ne seguì. Kennedy alterna gesti quasi calcolati ad altri avventati, cercando di evitare coinvolgimenti da una parte e di mantenere una sua "integrità" dall'altra. Il film è anche il ritratto del brutto anatroccolo di famiglia, dopo il "preferito" Joe morto giovanissimo, il "carismatico" Jack (Jkf) e il "brillante" Bobby. Una sorta di erede al trono di rincalzo, con una sorta di complesso di inferiorità, convinto di sapere solo cacciarsi nei guai e che, in questo nuovo episodio, trova una conferma dei proprio dubbi.
È forse anche il punto di svolta che lo porterà a essere definito "il Leone del Senato" e diventare uno dei politici più influenti e capaci del Dopoguerra. Il protagonista si pone il problema di come rimediare ai propri errori, sia dal punto di vista intimo sia da quello pubblico, dove è circondato da una serie di assistenti e personalità influenti, inserito in una fitta rete di relazioni e avvolto dal rispetto di cui gode la famiglia.
Curran si occupa da una parte del Ted solo, spaventato, confuso e determinato, dall'altra del Kennedy suo malgrado sempre sotto la luce dei riflettori. Così il dramma personale va verso il thriller politico con buoni risultati, grazie anche all'immedesimazione del protagonista Jason Clarke. Al sesto lungometraggio, tra i quali vanno ricordati I giochi dei grandi (2004) , Il velo dipinto (2006) e Tracks - Attraverso il deserto (2013), è una conferma per un regista che affronta film diversi senza troppe velleità autoriali, ma in grado di raccontare in maniera pertinente e non banale.
Uno dei pochi film inchiesta americani. Un film coraggioso che mina indirettamente il mito dei Kennedy, duro a morire nell’Occidente progressista e benpensante. Jason Clarke rende in modo convincente il personaggio tratteggiato nello script, un ragazzotto ingenuo e un po’ pasticcione che soffre per il paragone implicito con i tre fratelli maggiori, tutti morti eroicamente per la Patria, [...] Vai alla recensione »
Anche se decisamente sbilanciato sul versante soggettivo.-biografico, questo"Chappaquiddick"(2017, John Curran), indicato, chissà perché, da qualche fonte(non da tutte; da altre, ben più giustanmente, come statunitense), come di produzione svedese, racconta la storia di Ted(Edward)Kennedy, il"terzo Kennedy"dopo Jack ( John Fitzgerald, in realtà)e [...] Vai alla recensione »
Cronaca di una catastrofe politica, nella forma di un thriller molto documentato e allo stesso tempo non particolarmente avvincente, Lo scandalo Kennedy lavora con le marche tipiche di questo tipo di produzione: la regia di John Curran sta addosso ai personaggi, usando la macchina a mano come un reporter; la fotografia gioca sui cromatismi sgranati tra l’inchiesta giornalistica e la patina retrò [...] Vai alla recensione »
"Chaooaqyuddick"(JOhn Currran, scritto da Taylor Allen e Andy Logan, 2017)parla dello scandalo che investi'nel 1969 il"burtto anatroffcollo"(considerato tale anche dal padre Joe Kennedy, notoriamente legato alla mafia itrlandese negli USA), ossia il terzo Kennedy, Ted(Edward), bruciando il suo sogno di essere presidente dopo Jack-John.