Titolo originale | We Don't Live Here Anymore |
Anno | 2004 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA, Canada |
Durata | 101 minuti |
Regia di | John Curran |
Attori | Mark Ruffalo, Laura Dern, Naomi Watts, Peter Krause, Sam Charles . |
Uscita | venerdì 22 aprile 2005 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,52 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 22 febbraio 2019
Un film sulla vita matrimoniale e i suoi problemi. Racconta della relazione di un uomo sposato con la moglie del suo migliore amico e di come la loro storia sconvolga il delicato equilibrio dei rapporti per culminare in uno scambio di coppie. In Italia al Box Office I giochi dei grandi ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 247 mila euro e 138 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Sembra uno di quei copioni scritti apposta per Robert Redford e Barbra Straisand questo "We don't live here anymore" (Non abitiamo più qui), che in italiano diventa il poco fedele ma significativo I giochi dei grandi. E forse non a caso l'esordio di Curran è stato premiato proprio al Sundance, il festival di Redford, per la sceneggiatura. La storia si racconta in una frase: due coppie di amici, con figli, si incrociano, si scambiano, e anche se dall'esterno possono sembrare simili, sono in realtà diversissime, perché ogni persona è diversa dall'altra e uniche sono le sue emozioni, i suoi sentimenti, i suoi sogni.
Tenere in piedi un film da camera come è questo, dove non accade praticamente nulla, dove i silenzi hanno la stessa e forse più importanza delle parole, è una sfida disperata. Vinta meravigliosamente da John Curran, che dirige i quattro protagonisti come fossero un quartetto d'archi: nessuno spazio agli assolo ma una sintonia perfetta, che scandisce ritmo, timbrica e fraseggi di raffinatezza superba. Gli fanno da contrappunto una colonna sonora altrettanto ispirata e una regia di polso, ricca di invenzioni notevoli ma mai stridente, per una volta di fattura cinematografica e non figlia della cultura da videoclip imperante. Le scene di sesso, i litigi coniugali, il jogging tra amici, le corse in bici con i figli, sono trasmesse con una delicatezza che più d'una volta stringe il fiato nel petto. Merito di Curran, tenere insieme ogni elemento dell'orchestra fino all'ultima nota, e di quattro attori, Mark Ruffalo, Naomi Watts, Laura Dern e Peter Krause, che accettano di restare nei ranghi per il bene del film. Non sono ancora celebri, e nessuno di loro può dirsi davvero "protagonista" di questo film, ma sarà difficile per pubblico e produttori prescindere da I giochi dei grandi, negli anni a venire, quando penseranno a loro.
I GIOCHI DEI GRANDI disponibile in DVD o BluRay |
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Lo diciamo che è tratto da uno splendido libro di Andre Dubus III, che vale cento volte il film?
il film è una piuttosto fedele trasposizione del magnifico romanzo breve di Andre DUbus, Noi non abitiamo più qui. Peccato che la critica si dimentichi sempre di citarlo.
E' la seconda volta che vedo questo film. Neanche questa volta l'ho seguito benissimo, ma il giudizio della prima "Visione" è più che confermato. La scommessa, mi pare, è basata sui paradossi di due coppie che si conoscono molto bene (O almeno così credono), ma all'interno delle quali esiste una crisi, vuoi di per sé, vuoi perché uno dei "Lui" è innamorato della moglie dell'amico.
"L'inferno sono gli altri" diceva Jean Paul Sartre; e l'asserzione sembra applicarsi, oggi, soprattutto ai rapporti di coppia. Dopo la versione sofisticata di gioco (al massacro) d'amore appena vista in "Closer", un altro film americano viene a raccontarci i terremoti sentimentali di una generazione, quella dei trenta- quarantenni. Amici per la pelle, Jack (Mark Ruffalo) e Hank (Peter Krause) sono [...] Vai alla recensione »
Spiace ripetere sempre la solita litania, come delle cornacchie appollaiate, però, scusate, il titolo originale, We Don’t Live Here Anymore, “non abitiamo più qui”, è bellissimo, molto seventies, e definisce già da solo un intero mondo e dei personaggi. Quali giochi? I grandi? Quasi quasi era meglio il titolo col quale doveva in un primo tempo uscire, Coppie in fedeli.
Comincia tutto con una furtiva occhiata d’intesa tra Mark Ruffalo e Naomi Watts, sposi infelici e fedifraghi, che lascia presagire (e pregustare) l’esplosione della passione e la lacerazione violenta delle rispettive unioni coniugali con Laura Dem e Peter Krause. Ma I giochi dei grandi è un dramma trattenuto che lascia in attesa di qualcosa che, purtroppo, non avverrà.
Due coppie di amici, una piccola città universitaria, un dedalo di tradimenti incrociati, inganni, menzogne, calato nell’eterno gioco dell’io so che tu sai che io so, ma senza la minima certezza circa le ragioni profonde dei propri e degli altrui comportamenti. Perché Hank, scrittore in crisi, lascia che il suo caro amico Jack si dia al bel tempo con sua moglie Edith sotto il suo naso? Perché Edith [...] Vai alla recensione »
«I giochi dei grandi» («We Don't Live Here Anymore») promette d'inserirsi nella scia del recente e notevole «Closer», ma alla prova dello schermo si rivela insufficiente un po' su tutti fronti. Tratto da due testi dello scrittore Andre Dubus, pubblicati per la prima volta a metà degli anni Settanta (e si vede), il film mette in scena la morbosa schermaglia tra due coppie confinate nel microcosmo di [...] Vai alla recensione »
Il doppio adulterio de «I giochi dei grandi» di John Curran ha una doppia caratteristica: come accade nella vita reale, l'infedeltà coniugale non comporta necessariamente la rovina e la fine della famiglia; come non accade nella vita reale, gli amanti clandestini sono ansiosi, piagnucolosi, schiacciati dal senso di colpa e sembra non provino mai piacere, tanto le loro strette risultano affannate e [...] Vai alla recensione »