mericorm
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domenica 10 settembre 2023
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film per me da oscar
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Lo ho trovato emozionante e per nulla scontato. L'idea di Whit ( Edward Norton) di ingaggiare degli attori che impersonificassero la morte, l'amore, il tempo per rispondere ai perché del protagonista ormai privo di ogni speranza, è a parer mio geniale. Un film pieno di colpi di scena e momenti emozionanti come quello in cui capiamo che, la donna apparentemente conosciuta da Smith nel centro di aiuto per genitori che hanno perso un figlio, è in realtà sua moglie. A seguito della morte della filgia, Smith aveva infatti voluto interrompere con lei ogni rapporto, incapace di accettare ciò che era successo e privo di ogni volontà di vivere. Per lui , dopo la morte della figlia, il tempo se ne è andato.
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Lo ho trovato emozionante e per nulla scontato. L'idea di Whit ( Edward Norton) di ingaggiare degli attori che impersonificassero la morte, l'amore, il tempo per rispondere ai perché del protagonista ormai privo di ogni speranza, è a parer mio geniale. Un film pieno di colpi di scena e momenti emozionanti come quello in cui capiamo che, la donna apparentemente conosciuta da Smith nel centro di aiuto per genitori che hanno perso un figlio, è in realtà sua moglie. A seguito della morte della filgia, Smith aveva infatti voluto interrompere con lei ogni rapporto, incapace di accettare ciò che era successo e privo di ogni volontà di vivere. Per lui , dopo la morte della figlia, il tempo se ne è andato. Eppure nella vita reale non è così, il tempo continua.. e l'unica cosa che resta sempre è l'Amore, ciò che era e che sarà, quell'amore che permette ad ognuno di trovare la "bellezza collaterale" che vi è in ogni cosa. Smith ricomincia a vivere proprio grazie all'Amore della moglie che lo aiuta ad affrontare il suo dolore, e all'aiuto delle persone che lo volevano bene e che cercano ,attraverso gli attori ingaggiati, di entrare nel suo mondo.
Un film che fa riflettere sull'importanza del tempo, della comunicazione con gli altri e dell'Amore che, come dice Amy (keira Knightley) è l'unico perché, l'unico senso, l'unica cosa che può farci ricominciare a vivere anche dopo momenti tragici.
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mericorm
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domenica 10 settembre 2023
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film per me da oscar
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Lo ho trovato emozionante e per nulla scontato. L'idea di Whit ( Edward Norton) di ingaggiare degli attori che impersonificassero la morte, l'amore, il tempo per rispondere ai perché del protagonista ormai privo di ogni speranza è a parer mio geniale. Un film pieno di colpi di scena e momenti emozionanti come quello in cui capiamo che la donna apparentemente conosciuta da Smith nel centro di aiuto per genitori che hanno perso un figlio, è in realtà sua moglie. A seguito della morte della filgia, Smith aveva infatti voluto interrompere con lei ogni rapporto, incapace di accettare ciò che era successo e privo di ogni volontà di vivere. Per lui , dopo la morte della figlia, il tempo se ne è andato.
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Lo ho trovato emozionante e per nulla scontato. L'idea di Whit ( Edward Norton) di ingaggiare degli attori che impersonificassero la morte, l'amore, il tempo per rispondere ai perché del protagonista ormai privo di ogni speranza è a parer mio geniale. Un film pieno di colpi di scena e momenti emozionanti come quello in cui capiamo che la donna apparentemente conosciuta da Smith nel centro di aiuto per genitori che hanno perso un figlio, è in realtà sua moglie. A seguito della morte della filgia, Smith aveva infatti voluto interrompere con lei ogni rapporto, incapace di accettare ciò che era successo e privo di ogni volontà di vivere. Per lui , dopo la morte della figlia, il tempo se ne è andato. Eppure nella vita reale non è così, il tempo continua.. e l'unica cosa che resta sempre è l'Amore, ciò che era e che sarà, quell'amore che permette ad ognuno di trovare la "bellezza collaterale" che vi è in ogni cosa. Smith ricomincia a vivere proprio grazie all'Amore della moglie che lo aiuta ad affrontare il suo dolore, e all'aiuto delle persone che lo volevano bene e che cercano ,attraverso gli attori ingaggiati, di entrare nel suo mondo.
Un film che fa riflettere sull'importanza del tempo, della comunicazione con gli altri e dell'Amore che, come dice Amy (keira Knightley) è l'unico perché, l'unico senso, l'unica cosa che può farci ricominciare a vivere anche dopo momenti tragici.
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elgatoloco
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mercoledì 2 dicembre 2020
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bello, malinconico, impegnativo
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Dovendo caratterizzare in breve questo"Collateral Beauty"(David Frankel, sceneggiatura di Alan Loeb, 2016) mi sovvengono questi tre aggettivi , posti come frase di lancio, in quanto in effetti sono caratteristiche precipue di questo iflm, a tratti spinoso e impegnativo, non"Piacevole"perché si parla della morte di bambini piccoli che lasciano in una condizione particolare un dirigente pubblicitario(un inteso, bravissimo Will Smith), Certo: il concetto di"Collateral Beauty"riesce, anche proprio esteticamente, un po'"curioso", duro da cogliere in pieno, anche se legato a quello d Arthuri Lovejoy, "The great Chain of the Being"(1936), che però non è totalmente sovrapponiibile ad esso, in quanto un contro è la catena dell'essere, altro invece la bellezza delle singole parti-un conto è il DNA che è in ogni essere vivente , un altro la bellezza di ogni elemento.
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Dovendo caratterizzare in breve questo"Collateral Beauty"(David Frankel, sceneggiatura di Alan Loeb, 2016) mi sovvengono questi tre aggettivi , posti come frase di lancio, in quanto in effetti sono caratteristiche precipue di questo iflm, a tratti spinoso e impegnativo, non"Piacevole"perché si parla della morte di bambini piccoli che lasciano in una condizione particolare un dirigente pubblicitario(un inteso, bravissimo Will Smith), Certo: il concetto di"Collateral Beauty"riesce, anche proprio esteticamente, un po'"curioso", duro da cogliere in pieno, anche se legato a quello d Arthuri Lovejoy, "The great Chain of the Being"(1936), che però non è totalmente sovrapponiibile ad esso, in quanto un contro è la catena dell'essere, altro invece la bellezza delle singole parti-un conto è il DNA che è in ogni essere vivente , un altro la bellezza di ogni elemento... Ma il film di Frankel, abile quanto esteticamente valido(ciò è indubbio)mostra altro: se il dirigente è"fuori di testa"come si dice sommariamente e sbagliando, se i suoi amici.collaboratori ritengono di doverlo dichiarare"incapace di gestire l'azienda", almeno , per dimostrarlo assumono un'investigratrice, certo non"appariscente"(sembra una nonna mormona, si dice nel film stesso), saranno soprattutto tre attori(attori o anche altro?)a emblematizzare le forze che il dirgente evoca("AMore", Tempo"e"Morte")scrivneod perisno delle lettere,, tanto che alla fine non sappiamo, appunto, se si tratti veramente"solo di attori"(il mio punto interrogrativo, nel testo che sta sopra), quasi tre"Ghost"quali quelli dell'immortale"A Christmas Carol"di Charles Dickens, dove non è per nulla un caso l'ambientazione natalizia del film....Certo è che alla fine Howard(WIll Smith, appunto)ritrova le sue"facoltaà"riprendendo contatto con la moglie, che non aveva neppure riconosiuto, in precedenza, durante una seduta di un"gruppo d'incontro".... Magistrali le interpretazioni di Edward Norton, il miglioire amico di Howard(con la sua battura quando gli chiedono"Sei ricco?".risposta"Divorziato"), dei 3"attori"(definizione, appunto, provvisoria), Keira Knightley("Amore"), Jacob Latimore("Tempo")e Helen Mirren("Morte"), ma anche di Michel Pen^a, altro lavoratore del essttore pubbliciatrio in cirisi perché colpito da un cancro che non perdona, di Kate Winslet, altro socio fondatore della società pubblicatria, di Naomie Harris, che è la moglie di Howard. Grande film d'attori, ben diretti e coordinati da Frankel. El Gato
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fabio 3121
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sabato 9 maggio 2020
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cast sprecato per un film evanescente!
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Con un cast stellare, mi aspettavo un gran bel film...invece sono rimasto molto deluso perchè la sceneggiatura non solo non mi ha convinto ma soprattutto non mi ha proprio coinvolto. Una storia davvero piatta che trasmette tanta negatività da parte del suo protagonosta principale (Will Smith). Simpatica e brava come sempre Helen Mirren ma non basta. La pellicola insomma rasenta la sufficienza.
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maryjr91
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lunedì 3 febbraio 2020
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emozionante
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Ho letto per caso il titolo di questo film e subito mi ha incuriosito la trama. Nonostante l'abbia visto molto dopo la sua uscita, quando già erano presenti una serie di recensioni negative in merito al film, devo ammettere che ho apprezzato moltissimo non solo la storia, dolorosa e malinconica ma per nulla pesante o noiosa, ma anche vedere Will Smith nei panni di un padre sofferente per la morte della figlia di sei anni che stravolge completamente la sua vita sentimentale, affettiva e lavorativa al punto che comincia a scrivere delle lettere al tempo, amore, morte. Gli amici e colleghi di lavoro, per aiutare Howard a riprendere in mano la propria vita, decidono di ingaggiare degli attori per impersonare queste entità e permettergli di accettare la realtà delle cose.
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Ho letto per caso il titolo di questo film e subito mi ha incuriosito la trama. Nonostante l'abbia visto molto dopo la sua uscita, quando già erano presenti una serie di recensioni negative in merito al film, devo ammettere che ho apprezzato moltissimo non solo la storia, dolorosa e malinconica ma per nulla pesante o noiosa, ma anche vedere Will Smith nei panni di un padre sofferente per la morte della figlia di sei anni che stravolge completamente la sua vita sentimentale, affettiva e lavorativa al punto che comincia a scrivere delle lettere al tempo, amore, morte. Gli amici e colleghi di lavoro, per aiutare Howard a riprendere in mano la propria vita, decidono di ingaggiare degli attori per impersonare queste entità e permettergli di accettare la realtà delle cose. La frase cardine del film è quella pronunciata da un'anziana il giorno della morte della piccola Olivia alla madre: "bellezza collaterale, la bellezza che è in ogni cosa e che circonda ogni uomo". Tutti dovremmo imparare a scorgerla...
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claudiaravio
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venerdì 26 luglio 2019
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spettacolare
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Film profondo.. bellissimo! Consiglio
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alaflai
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martedì 22 gennaio 2019
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mamma mia , che pessimo film
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Inguardabile, film pessimo ,patetico. Che spreco! 😒
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martedì 22 gennaio 2019
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pessimo
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Uno dei film più brutti che abbia visto, un cinepanettone cinico e baro. Will Smith con la stessa espressione bovina dall'inizio del film fino alla fine. che porcheria.....
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giorpost
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venerdì 4 gennaio 2019
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un dramma ben eseguito nel quale i figli avuti, persi o desiderati fungono da perno della storia
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Howard Inlet gestisce un' importante agenzia di pubblicità nella New York dei nostri tempi, insieme ai fidati amici (e soci) With, Claire e Simon. Leader carismatico e principale azionista della società, dopo anni di successi sul lavoro come nel privato, subisce il più tremendo dei drammi possibili: perde sua figlia. A due anni di distanza dal lutto, Howard è ormai un uomo senza più scopi nella vita e preda della depressione che lo porta a trascurare affetti, se stesso e gli affari. Intanto With, anche suo migliore amico, vede allontanarsi sempre più sua figlia Allison che lo incolpa (con giusta ragione) della fine del matrimonio con sua mamma mentre Claire, scapola incallita impaurita dal tempo che corre, è alla disperata ricerca di un donatore che possa renderla madre dopo un accanito carrierismo e Simon, infine, sta combattendo in solitudine contro la malattia che lo ha colpito per la terza volta, perseguendo l'unico scopo rimastogli, ovvero non lasciare la sua famiglia nella fame.
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Howard Inlet gestisce un' importante agenzia di pubblicità nella New York dei nostri tempi, insieme ai fidati amici (e soci) With, Claire e Simon. Leader carismatico e principale azionista della società, dopo anni di successi sul lavoro come nel privato, subisce il più tremendo dei drammi possibili: perde sua figlia. A due anni di distanza dal lutto, Howard è ormai un uomo senza più scopi nella vita e preda della depressione che lo porta a trascurare affetti, se stesso e gli affari. Intanto With, anche suo migliore amico, vede allontanarsi sempre più sua figlia Allison che lo incolpa (con giusta ragione) della fine del matrimonio con sua mamma mentre Claire, scapola incallita impaurita dal tempo che corre, è alla disperata ricerca di un donatore che possa renderla madre dopo un accanito carrierismo e Simon, infine, sta combattendo in solitudine contro la malattia che lo ha colpito per la terza volta, perseguendo l'unico scopo rimastogli, ovvero non lasciare la sua famiglia nella fame. L'azienda è infatti in enormi difficoltà economiche visto che i principali clienti erano contatti di Howard, ragion per cui i tre soci di minoranza puntano alla sua vendita, che però non può realizzarsi senza il consenso di quest'ultimo. With, inseguendo un'attrice di terz'ordine inspiegabilmente andata via da un casting, fa la conoscenza di un terzetto di teatranti di cui la medesima provinante fa parte: saranno loro ad ispirare l'intuizione che rivoluzionerà lentamente gli eventi, in una storia dove poco (o nulla) è come ci appare e nella quale i figli, avuti, persi o desiderati, ne sono il perno.
Collateral Beauty (USA, 2016) è un'opera appartenente al filone del dramma che si fonde col fantastico; ci si chiede se i 3 "attori" che aiutano, sottoforma di Tempo, Morte e Amore (le tre entità a cui il protagonista si rivolge inviando delle lettere) i compagni di Howard a far uscire dal tunnel quest'ultimo, siano essi stessi i fautori dell'intuizione di With. Il loro intento, in ogni caso, sarà quello di aiutare -dietro lauto compenso- quattro brave persone a risolvere i propri guai sotto Natale. Non proprio una novità...
Pellicola corale, questa, che vanta diversi attori di rilievo, come Michael Peña, al suo ennesimo film in stile Crash, che ancora una volta si dimostra valido; Edward Norton fa il suo, come sempre, pur non aiutato -in questo caso- dai dialoghi; Kate Winslet realizza una prova soddisfacente ma inferiore ad occasioni migliori nelle quali ha potuto mostrare la sua straordinaria bravura; Helen Mirren è imbattibile come al solito, sempre in tiro e calata nella parte. Altro discorso, invece, per la Knightley, che appare svogliata, fuori tema e truccata malissimo oltre che per Will Smith, personaggio principale: l'ex Fresh Prince ha il difetto di aver cominciato la sua carriera nel rap sperperando i soldi in case e gioielli, salvo poi fare l'incontro giusto subito dopo (quel Medina che gli produsse la nota sit-com e che lo tolse dai guai). In America sono molti a non perdonargli quel passo falso, ma nel tempo ha avuto modo di dimostrare il suo innegabile valore, confermandolo in questo film nel quale risulta molto convincente. Nella speranza che un giorno Smith scelga un soggetto non ambientato nella Grande Mela (esistono altre città, Willie!) credo che questa sia una delle sue performance migliori.
Considerando l'argomento trattato ed un casting dall'inusuale melting pot, è venuta fuori un' opera delicata che non cede alla tentazione del fazzoletto facile, anzi: si ride con alcune battute riuscite ("Lei è ricco?", "Sono divorziato...") e ci si commuove solo verso la fine allorquando Howard è costretto ad affrontare la realtà decidendo, tra l'altro, di avvicinare Madeleine, nel cui ruolo troviamo l'efficacissima Naomie Harris.
Film del genere, a mio modesto avviso, andrebbero sempre sostenuti, perché fungono da terapia per tante persone che attraversano una fase difficile.
Bene il regista, ma poteva fare molto meglio.
Voto: 7
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giovedì 3 gennaio 2019
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bello, bello, bello!
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e nn m'interessano le vs critiche! è stato drammatico, ho sofferto, ma sono stata bene! ho visto un grande Will Smith, adorabile, il suo dolore sembrava reale, e gli amici che hanno fatto di tutto x lui! e la sorpresa finale....... la moglie! beh, a me è bastato! altri film da cui mi aspettavo tanto, data anche la pubblicità che li aveva preceduti, mi hanno lasciato poco o niente! io lo consiglio alle persone semplici, che hanno un cuore puro e che sanno ancora commuoversi!
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