il presidente
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sabato 7 gennaio 2017
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non capisco le critiche
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Non capisco il motivo per cui questo film sia stato disintegrato ancor prima che uscisse nel sale. Dopo una prima fase di "rodaggio", il film risulta lineare, emozionante e non banale. Certamente non può essere definito un capolavoro ma nemmeno una delusione. Un cast eccellente e un Will Smith che viene rispolverato nella versione dove, probabilmente, rende meglio come in "Sette Anime" o ne "La Ricerca della felicità" (con buona pace di Smith stesso, che visto che ha dichiarato di star male dopo essere stato protagonista di film drammatici).
Il film, con la giusta interpretazione, è davvero una riflessione alla vita sui drammi familiari che, purtroppo, il destino può riservare.
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christianbrianza
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sabato 7 gennaio 2017
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buon film, filosoficamente un po meno
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Bellezza collaterale cosa? Che già non si capisca bene cosa sia in effetti questo concetto e che anche lo stesso regista provi a spiegarcelo nel film(con poco successo) mostra come la parte filosofica di questo film, che pretende di toccare argomenti non banali come amore tempo e morte, sia abbastanza debole.E questo rovina l intero prodotto diciamolo. Il film come pellicola gira anche, trama bizzara ma la sceneggiatura gira bene e tutto sommato scorrevole. E se ci si fosse fermati ai tre personaggi di Norton,Winslet e Mexico man filosofia e vita reale si intrecciano bene, con un certo piglio nel racconto e spiritoso al punto giusto. Ma il problema sta nella parte di storia di Will Smith, comunque sempre molto intenso nelle parte drammatiche, dove amore tempo e morte fanno a gara per dire una banalità dietro l altra senza andare mai veramente a scavare nel cuore di Will Smith che allo spettatore resta infine celato.
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Bellezza collaterale cosa? Che già non si capisca bene cosa sia in effetti questo concetto e che anche lo stesso regista provi a spiegarcelo nel film(con poco successo) mostra come la parte filosofica di questo film, che pretende di toccare argomenti non banali come amore tempo e morte, sia abbastanza debole.E questo rovina l intero prodotto diciamolo. Il film come pellicola gira anche, trama bizzara ma la sceneggiatura gira bene e tutto sommato scorrevole. E se ci si fosse fermati ai tre personaggi di Norton,Winslet e Mexico man filosofia e vita reale si intrecciano bene, con un certo piglio nel racconto e spiritoso al punto giusto. Ma il problema sta nella parte di storia di Will Smith, comunque sempre molto intenso nelle parte drammatiche, dove amore tempo e morte fanno a gara per dire una banalità dietro l altra senza andare mai veramente a scavare nel cuore di Will Smith che allo spettatore resta infine celato. L unico punto in cui ci si può mettere in contatto è l immedisimazione, punto di forza de La ricerca della felicità, ma allora tutto il contesto filosofico risulta retorica, certo magari d effetto per chi abituato a cinecomics o sparattitto, ma un po poco per chi cercava un film "spiazzante", alla Sorrentino. In conclusione è film gradevole, piangere piangerete, ma non vi cambierà certo la vita
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valewes
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giovedì 5 gennaio 2017
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will smith ma non solo
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Trama lineare, ma non banale, con piccoli, ma fondamentali e continui, turning point che ne scandiscono bene il ritmo. Collateral Beauty nel complesso risulta essere un gran bel film, che sin dalle battute iniziali presenta le figure di Norton e della Winslet come accessorie ma necessarie (emblematica la prima scena il cui il buon Edward si abbassa al livello di mero “presentatore” del suo capo, Will Smith, il quale DEVE essere, almeno per l’accezione strappalacrime di questo film, il protagonista assoluto). Il cast, bisogna dirlo, stellare, esalta, sebbene a prima vista non sembri, Norton e Kate Winslet, e, se mai ce ne fosse bisogno, li consacra nell’ampio olimpo dei grandi attori che, quando serve, sanno adattarsi a ruoli apparentemente minori allo scopo di esaltare un Will Smith, eccellente sì, ma che senza di loro non sarebbe così ben delineato e non si apprezzerebbe più di tanto.
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Trama lineare, ma non banale, con piccoli, ma fondamentali e continui, turning point che ne scandiscono bene il ritmo. Collateral Beauty nel complesso risulta essere un gran bel film, che sin dalle battute iniziali presenta le figure di Norton e della Winslet come accessorie ma necessarie (emblematica la prima scena il cui il buon Edward si abbassa al livello di mero “presentatore” del suo capo, Will Smith, il quale DEVE essere, almeno per l’accezione strappalacrime di questo film, il protagonista assoluto). Il cast, bisogna dirlo, stellare, esalta, sebbene a prima vista non sembri, Norton e Kate Winslet, e, se mai ce ne fosse bisogno, li consacra nell’ampio olimpo dei grandi attori che, quando serve, sanno adattarsi a ruoli apparentemente minori allo scopo di esaltare un Will Smith, eccellente sì, ma che senza di loro non sarebbe così ben delineato e non si apprezzerebbe più di tanto. Il loro lavoro da “gregari” è dunque fondamentale, così come quello della Mirren, forse la vera protagonista femminile della pellicola, per rendere la presentazione del protagonista una climax ascendente, rispettata al suo apice, come detto, da una grande interpretazione del protagonista (sulla scia del Grande Gatsby versione 2013 firmato Baz Luhrman, in cui il fenomenale Leo, alias Jay Gatsby, godette di una presentazione coi fiocchi ad opera di musiche, luci e di una superba Carey Mulligan nei panni di Daisy Buchanan).
L’effetto domino, che accompagna il film in tutta la sua durata, è emblema della tempestività, della pertinenza e della giusta collocazione degli aiutanti ai personaggi (lo sono i tre amici/colleghi per il proprio capo, e le tre entità, morte, tempo e amore, per i rispettivi problemi degli stessi), che come tessere posizionate al posto giusto e con la giusta inclinazione, fanno sì che la trama si svolga senza intoppi e che catena si completi fino alla fine, facendo crollare le ansie e le paure di tutti.
Dunque il film risulta essere ben riuscito, nonostante non manchino alcune pecche (una colonna sonora da grande film e all’altezza del cast / si respira troppa America, nel bene e nel male, per un film e per degli argomenti che dovrebbero essere più universali / e forse tutto davvero alla fine si risolve in maniera troppo perfetta, quasi irreale).
Woody Allen l’avrebbe probabilmente definito un film da “Oh quanto mi sento bene” esclamato dallo spettatore qualsiasi durante i titoli di coda, ma con buona pace sua e di tutti coloro che non amano il lieto fine senza compromessi, Collateral Beauty merita.
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filippotognoli
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giovedì 5 gennaio 2017
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amore-tempo-morte
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Insieme a "Alla ricerca della felicita" e "Sette Anime", Will Smith con "Collateral beauty" chiude una ideale trilogia sulla vita e sulla morte.Il film tocca tematiche altissime in modo credibile e coinvolgente. Dal padre che perde una figlia e di conseguenza la voglia di vivere, al padre che invece deve riconquistare sua figlia, al desiderio di diventare mamma di una donna single, alla paura di confessare una malattia terminale ai propri cari. Oltre che all'ottima sceneggiatura, la pellicola di Frankel deve la sua riuscita anche e soprattutto ad un cast di attori superbi in evidente stato di grazia. Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Michael Pena, Helen Mirren, Keira Knightley, fanno a gara a chi e' piu' bravo, uscendone tutti vincitori.
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Insieme a "Alla ricerca della felicita" e "Sette Anime", Will Smith con "Collateral beauty" chiude una ideale trilogia sulla vita e sulla morte.Il film tocca tematiche altissime in modo credibile e coinvolgente. Dal padre che perde una figlia e di conseguenza la voglia di vivere, al padre che invece deve riconquistare sua figlia, al desiderio di diventare mamma di una donna single, alla paura di confessare una malattia terminale ai propri cari. Oltre che all'ottima sceneggiatura, la pellicola di Frankel deve la sua riuscita anche e soprattutto ad un cast di attori superbi in evidente stato di grazia. Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Michael Pena, Helen Mirren, Keira Knightley, fanno a gara a chi e' piu' bravo, uscendone tutti vincitori. Praticamente impossibile non emozionarsi e commuoversi. Da vedere con gli occhi e col cuore.
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(di arnaco)
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ricbossss
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giovedì 5 gennaio 2017
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deludente, nonostante il cast più che dignitoso
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Film assolutamente al di sotto delle aspettative... Partiamo dai personaggi. Ognuno di essi ha una vita problematica: Claire vorrebbe una famiglia, Whit ha una figlia che lo odia, e Simon ha addirittura un tumore. Ognuno di essi meriterebbe un approfondimento psicologico che non c'è; drammi, in particolare quello di Simon, che vengono liquidati con 3 frasi sconnesse di una pazzoide (la Morte) che dispensa consigli con una leggerezza davvero snervante. Whit risulta il più ambiguo, si atteggia a persona profonda ed emotiva, e poi, nella stessa scena, magari tra una lacrima e l'altra, tira fuori una battuta completamente avulsa dal contesto. Infine il "protagonista" Haward (Will Smith) è mal sviluppato e non risulta mai davvero coinvolgente, nè il vero protagonista del film.
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Film assolutamente al di sotto delle aspettative... Partiamo dai personaggi. Ognuno di essi ha una vita problematica: Claire vorrebbe una famiglia, Whit ha una figlia che lo odia, e Simon ha addirittura un tumore. Ognuno di essi meriterebbe un approfondimento psicologico che non c'è; drammi, in particolare quello di Simon, che vengono liquidati con 3 frasi sconnesse di una pazzoide (la Morte) che dispensa consigli con una leggerezza davvero snervante. Whit risulta il più ambiguo, si atteggia a persona profonda ed emotiva, e poi, nella stessa scena, magari tra una lacrima e l'altra, tira fuori una battuta completamente avulsa dal contesto. Infine il "protagonista" Haward (Will Smith) è mal sviluppato e non risulta mai davvero coinvolgente, nè il vero protagonista del film. Il regista si prefissa obiettivi e temi ben al di sopra della propria portata, e il film che ne esce risulta confuso, disorganico, a tratti noioso e soprattutto inconcludente. Una forzatura
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[+] davvero commovente e drammatico
(di luck82)
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soledinverno
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giovedì 5 gennaio 2017
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molto bello, film che fa riflettere
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Film strappalacrime ben realizzato interpretato da tutti gli attori in modo superbo, soprattutto da Will Smith che pur non parlando molto riesce a trasmettere tutto attraverso i suoi sguardi sofferenti e pieni di dolore.
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