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Avengers: Age of Ultron, il segreto del successo

Il meccanismo seriale dove contano tutti gli episodi.
di Gabriele Niola

In foto una scena del film.
Scarlett Johansson (Scarlett Ingrid Johansson) (39 anni) 22 novembre 1984, New York City (New York - USA) - Scorpione. Interpreta Natasha Romanoff / Black Widow nel film di Joss Whedon Avengers: Age of Ultron.

venerdì 24 aprile 2015 - Approfondimenti

C'è un segreto dietro al grande successo dell'universo cinematografico Marvel e non sta tanto nelle individualità autoriali (non sempre eccellenti) o nei singoli film (non tutti del medesimo livello), quanto nel complesso, cioè nel racconto più grande formato da tutti i lungometraggi insieme, quello in virtù del quale si è disposti ad accettare film meno buoni. È il meccanismo seriale: non contano i singoli episodi, che possono essere più o meno interessanti, appassionanti o noiosi, ma il grande fiume in cui si sfociano, ovvero come contribuiscano al racconto di una trama maggiore.
Avengers: Age of Ultron arriva ora in sala a chiudere una storia partita subito dopo il precedente The Avengers e sviluppata lungo Iron Man 3, Captain America - The Winter Soldier e Thor - The Dark World, quella del bastone di Loki, perduto, caduto in mani sbagliate e infine recuperato dagli eroi. Avengers: Age of Ultron in questo senso funziona come il finale di una stagione costituita dai film precedenti, allo stesso modo in cui The Avengers chiudeva quella che l'aveva preceduto.
L'avvicinamento dei meccanismi delle produzioni hollywoodiane a quelli della serialità televisiva è stato lento ed inesorabile a partire dall'inizio degli Anni Duemila, quando contemporaneamente titoli come I Soprano o The Wire davano il via all'età dell'oro della serialità televisiva e in sala Harry Potter cominciava un lunghissimo racconto destinato a durare dieci anni. I successi del mago della Rowling e delle serie tv dimostravano che il pubblico è disposto, se non proprio ad un certo punto abituato, a seguire trame lungo diverse annate, di stagione in stagione come di film in film. Twilight, Hunger Games o i Batman di Christopher Nolan sono solo alcuni esempi che prendono le idee di trilogie come quelle di Ritorno al futuro o Guerre stellari per unirle (chissà se consapevolmente o meno) agli esperimenti di serialità cinematografica dei diversi Heimat di Edgar Reitz ed espanderle in qualcosa di produttivamente più audace, legato ed omogeneo per stile e narrazione. Eppure solo ha tentato davvero di andare oltre e sfruttare quel meccanismo per dar vita ad un universo più complesso, uno che quindici anni fa probabilmente non avrebbe trovato un pubblico così determinato a seguirlo.
Ogni film viene concepito come un episodio a sè ma rimane in grado di unirsi agli altri. Sia attraverso le note scene dopo i titoli di coda o i diversi richiami interni al film, le singole storie dedicate agli eroi del mondo Marvel si parlano e possono prendere spunto tutte da un oggetto comune, un MacGuffin ricorrente che poteva essere il Tesseratto nella prima fase o per l'appunto il bastone di Loki in questa seconda. Autoconclusivi ma anche parte di qualcosa di più grande i film Marvel portano tutti un ad Avengers, cioè un momento in cui fondere le loro istanze e chiudere le diverse sottotrame in un finale con il botto (letteralmente!) che, come tutti i finali di stagione, contiene anche gli embrioni per la stagione successiva.
Sono tecniche di conquista e mantenimento del pubblico che la televisione conosce da decenni ma solo recentemente ha messo davvero a frutto grazie ad una scrittura sofisticata, e che il cinema, geloso del successo dello schermo minore e desideroso di sfruttare i suoi segreti, ha iniziato a rubare. Avengers: Age of Ultron in particolare è denso di chiusure e annunci, costituisce il termine di molte storie e la partenza di diverse altre, destinate a loro volta a chiudersi nel 2020. La Marvel infatti, come fanno i network televisivi con le serie di grande successo, ha annunciato la propria pianificazione (rendendola di fatto ufficiale) da qui ai prossimi 5 anni. Un misto di lungometraggi e serie televisive che in maniere differenti si legheranno tra loro fino al gran finale dei finali, ovviamente in due parti per massimizzare gli incassi, pensato per unire le trame "terrestri" con quelle "spaziali" di Guardiani della galassia, titolo apparentemente staccato da questi altri film ma nel lungo periodo destinato ad entrare anch'esso nel racconto più grande, nella grande "serie" Marvel.

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