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Ultimo aggiornamento venerdì 27 novembre 2020
Dopo il successo di Cesare deve morire, premiato con l'Orso d'Oro al Festival di Berlino, i fratelli Taviani si ispirano a cinque novelle del "Decamerone". Il film ha ottenuto 3 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Maraviglioso Boccaccio ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 552 mila euro e 241 mila euro nel primo weekend.
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Nel 1348, mentre la peste infuria a Firenze, dieci giovani si riuniscono in una casa di campagna e per dieci giorni si raccontano storie d'amore, di sesso, di burle clamorose, nell'intento di scacciare la paura della malattia e della morte. Paolo e Vittorio Taviani adattano il Decamerone di Boccaccio alle esigenze del Ventunesimo secolo, affrontando di petto il timore che attanaglia l'esistenza dei giovani (italiani) contemporanei. È un intento encomiabile e un impegno coraggioso che riesce solo in parte, malgrado la consumata abilità narrativa e poetica dei due registi-sceneggiatori.
La parte vitale e assai godibile del film è quella che mette in scena le novelle boccaccesche, affidandone i ruoli principali ad alcuni volti noti del cinema giovane contemporaneo: un'idea giusta per attirare al cinema le nuove generazioni, ma più o meno azzeccata a seconda dell'abilità recitativa del singolo interprete. Così mentre Kim Rossi Stuart brilla per ironia ed espressività teatrale nell'episodio dedicato a Calandrino, in assoluto il più memorabile (richiamando il tono grottesco e surreale di Kaos, in particolare l'episodio de La giara), Riccardo Scamarcio risulta involontariamente comico e sopra le righe nell'episodio meno riuscito, quello che vede al centro la bella Catalina (Vittoria Puccini, anche lei troppo contemporanea e troppo impenetrabile). Appassionato e coerente con le sensibilità dell'epoca (nonostante alcuni fastidiosi "modernismi" come "non gliela dà" e "è una merda") il segmento sui due amanti presi di mira dal padre geloso di lei (un magnifico Lello Arena); divertente e opportunamente leggero quello sulle suore peccatrici, di cui è mattatrice Paola Cortellesi. Con l'ultima novella, quella che vede protagonista Federico degli Alberighi e il suo falcone, i Taviani toccano la nota che avrebbe potuto (dovuto?) rendere uniforme l'intera narrazione: lirica, essenziale, imbevuta di intensità e ben servita dal pudore e pathos di Josafat Vagni e Jasmine Trinca.
Ciò che indebolisce la costruzione filmica è la cornice, costituita dai giovani che si riuniscono insieme a novellare. Dopo alcune immagini potenti e necessarie per raccontare la peste a Firenze e soprattutto il terrore del contagio, con il conseguente isolamento dei malati dalla comunità, il racconto della fuga in campagna, affidato a un cast di giovanissimi in pieno spleen da accademia di recitazione appare ridondante e artefatto, soprattutto a confronto con le storie narrate, che avrebbero potuto benissimo essere inanellate una dietro l'altra senza intermezzi e siparietti.
Ciò che si colloca invece molto al di sopra della media del cinema italiano è la regia pittorica e sensuale dei Taviani, l'ambientazione nei luoghi e nei palazzi che ci fanno ricordare che l'Italia è il cuore artistico del mondo (senza mai sconfinare nel travelogue o nella cartolina), i costumi di Lina Nerli Taviani allo stesso tempo sontuosi ed essenziali, medievali e postmoderni, le scenografie rigorose di Emita Frigato e la fotografia di Simone Zampagni, che usa la luce come i grandi maestri del colore. In questa messinscena c'è la riappropriazione orgogliosa di un patrimonio culturale, di spazi dimenticati in favore di pessime ricostruzioni ambientali e di una tradizione tutti italiani, ovvero la rivendicazione di un'identità nazionale: questa è la principale eredità che i Taviani lasciano ai giovani, e il punto di partenza dal quale farli ripartire, senza paura.
MARAVIGLIOSO BOCCACCIO disponibile in DVD o BluRay |
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In realtà meriterebbe forse una stella e mezza, ma la delusione è così cocente e mi lascia così amareggiato che una stella è anche troppa. Film didascalico, che non rispecchia minimamente l'autore di cui il titolo si fregia. Recitazione del cast oltre l'imbarazzante, pochi guizzi, regia piatta, il tutto coinvolgente quanto una mattonella. Sembra uno di quei film fatti apposta per incassare i soldi [...] Vai alla recensione »
Ho letto il Decamerone da poco, un grande capolavoro del più grande novelliere della letteratura mondiale. L’opera di Boccaccio, con le sue cento novelle, trova la sua origine nel contesto storico della peste del 1348 a Firenze e nel rifugio dei dieci giovani nella casa in cui si svilupperanno i racconti, dieci al giorno per dieci giorni.
Non si esce soddisfatti dalla visione del film dei Taviani 'ispirato' al Decameron di Boccaccio. Sulle prime rimane una insoddisfazione a fior di pelle; dopo emerge a poco a poco il motivo di questa insoddisfazione. Il film dà spazio a quella che erroneamente viene chiamata la cornice del Decameron, cioè il contesto in cui le novelle sono inserite. Tuttavia questa scelta accettabile e condivisibile [...] Vai alla recensione »
Manca una identificabile percorso tematico. . Le novelle sembrano scelte a caso senza un'attenzione alla contemporaneità. E' solo con Federico degli Alberighi , che si apprezza un autentico pathos poetico e che fa rimpiangere come non si sia voluto insistere su questo filone. I ragazzi, splendidi, sembrano appena usciti da una beauty farm e si comportano [...] Vai alla recensione »
Il film non prende è lento parte male fin dai titoli di testa che sembrano fatti con un programmino di quelli gratuiti a parte gli abiti nuovi e puliti che nei periodi della peste non erano così reperibili ma non pretendiamo troppo, il problema è la sceneggiatura che non ti appassiona nonostante il libro del trecento lo faccia, hanno provato a renderlo attinente con scene di nudo ma per il resto non [...] Vai alla recensione »
Dopo il successo di "Cesare deve morire " i fratelli Taviani tornano dietro la cinepresa con un adattamento di una delle opere più importanti e significative della letteratura italiana. Il film inizia subito con una regia molto dinamica rappresentano la tragedia della peste, ma si dilungano troppo togliendo spazio alla cornice dell'opera. Il film procede con una struttura molto teatrale che però non [...] Vai alla recensione »
MERAVIGLIOSO BOCCACCIO UN FILM DEI FRATELLI TAVIANI. GLI APPESTATI SONO TORNATI, QUESTA E' L' IDEA ULTIMA DEL FILM DEI TAVIANI CHE DAL DECAMERONE HANNO TRATTO IL MODUS NARRATIVO DI LINGUAGGIO LETTERARIO TRASPOSTO NEL CINEMA , DOVE IL RACCONTO VIENE SVOLTO DA PERSONAGGI CHE FUNGONO DA CORO DI SCENA E I PROTAGONISTI DEGLI EPISODI SONO TRATTI DA ALCUNE NOVELLE DI BOCCACCIO.
Siamo nella Firenze del 1348 travagliata dalla peste e sette fanciulle e tre giovani si rifugiano in campagna nell’attesa che l’epidemia abbandoni la città. Per trascorrere le giornate, i dieci ragazzi decidono di raccontare ogni giorno delle brevi storie a tema. Passione, erotismo, eventi drammatici, situazioni grottesche, malattie e morte, sono solo alcuni degli argomenti [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un gruppo di giovani che, durante il periodo della peste scoppiata nella città di Firenze, fugge dalla città e si rifugia in una villa sulle colline toscane trascorrendo così le giornate raccontandosi delle novelle gli uni con gli altri. L'ultima opera dei fratelli Paolo ed Emilio Taviani è liberamente tratta dal Decamerone di Boccaccio [...] Vai alla recensione »
MARAVIGLIOSO BOCCACCIO (IT, 2015) diretto da PAOLO E VITTORIO TAVIANI. Interpretato da LELLO ARENA, KASIA SMUTNIAK, KIM ROSSI STUART, RICCARDO SCAMARCIO, PAOLA CORTELLESI, CAROLINA CRESCENTINI, EUGENIA COSTANTINI, MICHELE RIONDINO, VITTORIA PUCCINI, FLAVIO PARENTI, JOSAFAT VAGNI, JASMINE TRINCA, ROSABELL LAURENTI SELLERS, MIRIAM DALMAZIO Ormai dai fratelli Taviani ci si può aspettare sempre [...] Vai alla recensione »
Meraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani [Raccontare 5/10] Boccaccio affatto boccaccesco. Ritenuto dai suoi non lettori un testo indecente, dai Taviani è portato alla sua origine di “narrazione” della vita. Ovviamente con un occhio alla contemporaneità. Esteticamente ineccepibile, Meraviglioso Boccaccio riesce ad essere un bel film inutile.
Attori ridicoli e inascoltabili, regia casuale e appannata, film ridicolo. Taviani basta!!
Di meraviglioso non c'è proprio niente. Avevo molte aspettative per questo film, e per il cast e per la lucidità della regia. Lento, artificiale, dai toni melò, una soap di vecchia scuola, uscita proprio male. Non direste mai che la regia è dei Taviani. Che delusione,accidenti! Sfoggia un cast di attori dignitosi che non rendono, sono completamente dissociati dalla presunta unitarietà che la regia [...] Vai alla recensione »
film recitato male, didascalico, assolutamente inferiore alla aspettative. Il gruppo degli attori e attrici scelti per fare i novellatori e novellatrici sono imbarazzanti. Oltretutto quasi tutti loro non sono toscani e si sente! Altrettanto imbarazzanti i protagonisti delle novelle raccontate (ad esclusione di Rossi Stuart). Costumi che vanno bene per una recita parrocchiale, tempi morti e regia poco [...] Vai alla recensione »
Due eroi del nostro cinema alle prese con una sfida davvero insostenibile (persino per loro): fare un film in costume, sul Boccaccio, con due euro due. La messinscena è tanto generosa nelle intenzioni quanto misera nel risultato. Una mission impossible. Ma era proprio necessaria?
In bilico tra sceneggiato di Raiuno e fiction ridarella di Mediaset, i fratelli Taviani, con un trattamento registico fresco come una reliquia, ci portano al teatro parrocchiale ad assistere al saggio di fine corso. Non manca proprio nessuno, c'è pure Elisa di Rivombrosa e tutti sono belli e costumati, tante faccette carine e tante casette belline, ma il contenuto? L'emozione? Un po' di trasporto [...] Vai alla recensione »
5 novelle dal Decameron di Giovanni Boccaccio: 1) l’amore tra Ghismunda (Smutniak) e Guiscardo (Riondino), osteggiato dal padre di lei (Arena); 2) Federigo degli Alberighi (Vagni); 3) La novella di Calandrino (Rossi Stuart); 4) La badessa e le brache del prete; 5) La novella di Messer Gentil de’ Carisendi e Monna Catalina. I Taviani purtroppo deludono ancora.
Di fronte a un capolavoro come il "Decamerone", i fratelli Taviani, pur con grande dispendio di mezzi, riescono a realizzare un prodotto che sembra non avere anima, privo di emzioni e che dà solo una pallida eco dell'opera di riferimento. Pur volendo evitare qualsiasi paragone con il tentativo pasoliniano - fatto con mezzi enormemente minori - non si può non notare che il [...] Vai alla recensione »
Il Decamerone per intero è ovviamente non filmabile. Bisogna fare una scelta: ed essa, da parte dei Taviani, è stata buona. Ricordo che la novella di Madonna Dianora, non filmata, è forse la migliore del libro, e chiude per sempre l'epoca cavalleresca. Nel film la cornice storica pare un po' sbrigativa, la colonna sonora non sempre appropriata (ma bello è&nbs [...] Vai alla recensione »
Meravigliosa Toscana, ma la scelta delle novelle è cupa. L'anima del Decamerone, la gioia di vivere che è figlia e madre dell'amore non traspare dalle scene. Il protagonista è il male della peste, non l'amore che la sconfigge e fa trionfare la vita.
Non è un film basato sulla storia del poeta/scrittore, ma una sequela di "sorielle" tratte dai capolavori boccacciani; il tutto narrato sullo sfondo di un gruppo di amici fuggiti dalla peste che ha colpito Firenze, e rifugiati in una villa delle colline fiorentine. Film senza troppe pretese, simpatico, con una bella fotografia e - a volte - con i bei paesaggi toscani.
Ci sono film così belli che verrebbe voglia di migliorarli, e non è un paradosso. Mondi così carichi di suggestioni che si vorrebbe entrarvi dentro per farli propri, approfondirli, magari modificarli. Succede con Maraviglioso Boccaccio, che anziché saziarci di emozioni e sensazioni sembra sempre fermarsi sulla soglia, lasciando addosso un senso di incompiutezza che è anche invito a riprendere, a interrogare [...] Vai alla recensione »
Ancora una volta i Taviani attingono a una fonte letteraria facendola propria; e, in questo caso, il gioco di appropriazione è quanto mai naturale visto che il Decamerone per la toscana origine di Boccaccio, li cala interamente dentro l'humus culturale natio. Nella chiave di rigore e apparente semplicità che ne caratterizza l'opera, i Taviani si avvicinano al capolavoro seconda una lettura critica [...] Vai alla recensione »
La delusione che si prova alla fine di "Maraviglioso Boccaccio" (dopo il favoloso Leopardi, non poteva mancare...) è che il folgorante inizio (la scena migliore del film) e il successivo breve pedinamento dei cadaveri, corpi divorati dalla peste nella Firenze del '300, lasciano lo spazio solo alla lettura estatica di alcune novelle del Decameron fatta da alcune fanciulle e ragazzi, che si rifugiano [...] Vai alla recensione »
Elegante commedia in costume dei fratelli Taviani, una spremuta di cinque novelle del Decamerone. Certo più gustosi i due episodi buffi dei tre sentimentali. Con l'ingenuo pittore Calandrino (Kim Rossi Stuart) che si crede invisibile. O la rigida badessa Usimbalda (Paola Cortellesi) che esce dalla cella con in testa i mutandoni dell'amante. Di boccaccesco, nel senso oggi in voga, non c'è proprio nulla; [...] Vai alla recensione »