Titolo originale | Third Person |
Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Belgio |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Paul Haggis |
Attori | Liam Neeson, Olivia Wilde, Adrien Brody, Moran Atias, James Franco, Mila Kunis Kim Basinger, Maria Bello, Riccardo Scamarcio, Vinicio Marchioni, Gisella Marengo, David Harewood, Isabella Blake-Thomas, Caroline Goodall, Emanuela Postacchini, Patrick Duggan, Loan Chabanol. |
Uscita | giovedì 2 aprile 2015 |
Distribuzione | M2 Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,03 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 26 aprile 2019
Un puzzle, un mistero dove la verità è rivelata a poco a poco, dove gli indizi vengono colti con la coda dell'occhio e dove nulla è veramente come appare. In Italia al Box Office Third Person ha incassato 351 mila euro .
Third Person è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO NÌ
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Michael è un premio Pulitzer, alle prese con un nuovo libro che non trova la strada. Da tempo non è più lo scrittore duro, vero e folgorante dell'esordio. C'è stato un grande dolore nella sua vita, che sta provando a superare lasciandosi sedurre da Anna, scrittrice a sua volta, ambiziosa e tormentata. Mentre i due bisticciano in un grande hotel di Parigi, a Roma, l'americano Scott perde la testa per una ragazza Rom, Monika, ed è disposto a darle tutti i soldi che possiede per toglierla dai guai. New York, infine, è il teatro della fatica di Julia, ex attrice di soap, per riprendersi la custodia del figlio, dopo un oscuro incidente domestico.
Paul Haggis si è incartato. Càpita. Questo non fa di lui un ex grande sceneggiatore o un regista che non farà meglio la prossima volta, ma semplicemente un autore che, al quarto film, si è ritrovato con una combinazione di carte che gli ha impedito un buon gioco. Le ragioni sono in parte evidenti e in parte chiuse nel segreto personale che lo ha spinto a scrivere quel che ha scritto e a non correggere la marcia strada facendo. È lui stesso, però, a confessare delle incertezze sul finale (in un primo tempo modificato e poi riportato alla misura lunga originale), ma è comprensibile che a quel punto non restasse granché da fare, perché le (mancate) premesse erano tutte già depositate, nel corso del film.
Tre storie legate da un tema troppo denso e universale - l'amore, nella sua declinazione di atto di fiducia - per farsi filo abbastanza sottile da scomparire alla vista nelle cuciture; soprattutto perché Haggis non resiste alla tentazione di unire le tre vicende, per di più in maniera immaginaria, non realmente fattuale, e lì cominciano i guai seri. Lì si fa strada con verosimiglianza l'idea che possa aver concepito il tutto, a monte o solo ad un certo punto, come una passeggiata nella mente del personaggio dello scrittore. Qualcosa del genere: "scrivo di me, della mia storia, o mi appello ad una "terza persona", una storia altra, parallela, ambientata altrove, che poi torna ribelle a far capolino nel luogo e nel momento in cui mi trovo (la stanza d'albergo), perché la distanza del creatore dalla creatura non è mai facile da gestire o addirittura è una chimera?" Domande che spaventano, perché, a meno di non essere Charlie Kaufman o di non frequentare un genere più personale e sperimentale di quanto non sia il melodramma alla Haggis, il rischio di seguire questa pista è quello di smarrirsi nella nebbia della presunzione e della vacuità, trascinandosi dietro la platea intera.
Vittime anche tra i minori: pretestuosi terzi incomodi di queste non storie, motore esterno di un virtuale giro del mondo più faticoso che spericolato.
Paul Haggis regista premio Oscar per "Crash", dopo l’ultimo non emozionante thriller “The next three days” torna alla regia con un titolo paradigmatico: "Third person". Il tre, simbolo di perfezione ed assoluta purezza, purtroppo non ha un corrispondente nella storia delle tre vite che si incrociano, intersecano, si infittiscono in tre diverse città del [...] Vai alla recensione »
Il film ha tutti gli ingredienti per essere un bel film . Ben girato , ben ambientato , gli interpreti sono corretti , la colonna musicale eccellente , la storia o meglio le storie interessanti ma tutti questi ingredienti mescolati insieme sembrano non dare il risultato sperato .A questo punto il film dovrebbe non essermi piaciuto ed invece ho visto il film con interesse fino alla fine malgrado [...] Vai alla recensione »
Roma, New York e Parigi sono i tre palcoscenici in cui si sviluppano le storie dei protagonisti. A Roma un uomo si innamora di una ragazza Rom appena conosciuta in un bar. A Parigi uno scrittore cerca di ritrovare la vena creativa e di fare i conti con un tormentato passato e una giovane e complicata amante. A New York una ex attrice deve fare i conti con un passato incidente domestico.
Le pubblicità sono ben confezionate, orologi, automobili, autovetture, computer case di moda e una squadra di calcio, sono ben rappresentate in un film nel quale le storie che dovrebbero Intrecciarsi sono cucite in mal modo, forse organizzando il finale durante le riprese. Leam Neeson non fa molto oltre a lanciare gli occhiali sulla scrivania, cammina in strada con uno sguardo perduto.
È vero che Curtis Hanson si è in parte "incartato"specialmente nel finale e secondo me nella scena della distruzione dei vasi di rose, ma il film mantiene un suo fascino e crea un'atmosfera accattivante giocata prevalentemente sulla lentezza dei gesti delle parole. Si rivede inoltre un Liam Neeson accettabile nella recitazione lontano dagli stereotipi del vendicatore [...] Vai alla recensione »
Il film è uscito nel 2013 con la regia di Pual Haggis che è anche sceneggiatore e produttore, Haggis conseguì per il film Crash un Oscar per la sceneggiatura e una nomination per la regia (oltre l'Oscar per il migliore film) successivamente diresse: Nella valle di Elah e The next three days. Il film non ebbe successo di critico e fu un flop al box office: a fronte di un budget [...] Vai alla recensione »
Film in cui sono narrate parallelemente tre storie di tre coppie ambientate in tre città diverse: New York, Parigi e Roma. Nel corso dello svolgimento delle varie vicende i protagonisti risolveranno le proprie situazioni drammatiche, riuscendo a superare (non sempre bene) ed in parte risolvere quello che per loro si verifica come un momento molto problematico della loro vita.
Un film sicuramente molto particolare e curato nella regia e nella colonna sonora. Tre storie parallele che denotano un filo comune che le unisce. E soprattutto il personaggio principale, uno scrittore in crisi di ispirazione, che rappresenta la vera chiave di lettura di questo film che affascina e stupisce, nonostante qualche punto debole nella sceneggiatura, soprattutto per ciò che riguarda alcune [...] Vai alla recensione »
A volte capita allo spettatore di potersi confrontare con la visione dello spettacolo umano,questa possibilità è offerta soltanto da un regista che sceglie il proprio sacrificio. E' questo il caso;Haggis intraprende la strada del racconto reale ed immaginario che colpisce solo chi ha la forza di osservare. Il protagonista del racconto è un solo uomo che si impegna nella [...] Vai alla recensione »
non dico che gli attori non recitino bene e che non sia un bel cast ma....che noia!!!! non accade niente..la storia non si concretizza, nessuna delle 3 storie per dire il vero...a me non è piaciuto..l'ho interrotto dopo un'ora di visione
forse non ho seguito bene il film, però chiedo: se Neeson e Wilde sono a Parigi e la Kunis e la cameriera che pulisce la loro stanza (tanto da perdere li l'indirizzo del dibattimento), come fa a prendere un taxi e arrivare dalla Bello a New York? Brody e Atias come arrivano da Roma a Taranto?
ma scusate. ma quindi lei se la fa con il daddy? ma quindi lui è un sadico? ma james franco è gay? ma nella lingua zingara c'è una radice anglosassone?
Racconti e aneddoti dolorosi e felici sull'amore. Svilito, maltrattato, osannato, indispensabile AMORE.Quanto siamo disposti a sacrificare noi stessi per amore? Fino a che punto è giusto?
Grossa delusione dall'autore dell'ottimo "Crash- contatto fisico", pluripremiato alla notte degli Oscar. Anche in questa pellicola Haggis intreccia una pluralità di storie (quelle principali sono tre, molte di meno che in Crash) e anche qui si pone l'obiettivo ambizioso di trattare un argomento impegnativo: se in Crash la tematica era quella sociale dell'integrazione [...] Vai alla recensione »
Film con una sceneggiatura confusa delle vicende di 3 coppie a Roma (e Taranto), Parigi e New York a tratti inverosimile (la storia della coppia a Roma) con un cast di riguardo che recita male, non per nulla il film costato 28 milioni di $ ne ha incassatri neanche 3). Il regista dal suo primo film è in caduta verticale.
Attori eccezionali come James Franco, Liam Neeson e Adrien Brody sbattuti in un film che più brutto non si può. Non si capisce come un regista come Haggins abbia potuto allestire un pasticcio di storia pretenziosa quanto balorda come questa. Un film da evitare come la peste bubbonica!
Penso che gli unici personaggi reali siano lo scrittore, la sua ex moglie, la sua amante, il padre di lei e l''editor. Tutti gli altri sono i personaggi del romanzo che l''uomo sta scrivendo e che ricalcano in un modo o nell''altro la tragedia della perdita del figlio. I non sequitur e gli indizi che vengono lanciati agli spettatori rendono probabile questa interpretazione.
Penso che gli unici personaggi reali siano lo scrittore, la sua ex moglie, la sua amante, il padre di lei e l''editor. Tutti gli altri sono i personaggi del romanzo che l''uomo sta scrivendo e che ricalcano in un modo o nell''altro la tragedia della perdita del figlio. I non sequitur e gli indizi che vengono lanciati agli spettatori rendono probabile questa interpretazione.
Al di là della qualità della recitazione (ottima), e dell'argomento tristemente melò, il film a mio parere ricorda molto da vicino un'altra pellicola in cui i destini individuali dei personaggi si intrecciavano in un grande racconto corale, The Hours. Ma a differenza di quest'ultimo film, Third Person lascia l'amaro in bocca per i molti sentieri narrativi lasciati [...] Vai alla recensione »
Il film è girato a Roma nei due episodi , romano e parigino. Infatti si riconoscono (per l'episodio ambientato a Parigi) via Veneto in esterno (cafè de paris) e l'hotel Boscolo di piazza della repubblica in interno. Il particolare è che fanno passare Roma come una sorta di città del terzo mondo e Parigi come città di classe e stile.
L'ho visto ieri sera per la prima volta, e mi sto scervellando per capire quale sia il collegamento tra le 3 storie (di per sè insignificanti e anche un po' al limite, quasi squallide) che - credo - venga spiegato nella conversazione finale tra Michael (Liam Neeson) e la moglie Elaine (Kim Basinger): la mia sensazione, forse sbagliata, è che lo scrittore (Liam Neeson, Michael) [...] Vai alla recensione »
La visione del film mi ha lasciato un senso di incompiuto che non mi sono spiegato immediatamente, cercavo di capire, con la mia scarsa cultura in materia, se fosse stata colpa della regia o della sceneggiatura ed ero fuori strada. I bambini (tutti i cuccioli) hanno bisogno di protezione; il film esamina tre modi sbagliati (rectius malati) di fornire protezione ai piccoli: l'eccesso, il pretesto, [...] Vai alla recensione »
Il film in se, pur rispecchiando i canonici clichè che plasmano la vita di ogni giorno, tra amore e menzogne,non riesce nell’intento di trasmettere allo spettatore la possibilità di immedesimarsi nelle storie vissute dai protagonisti. il buco spazio/temporale in cui il regista Paul Haggins collega le due storie tra New York e Parigi rende meno credibili i dialoghi e il racconto [...] Vai alla recensione »
Il problema di Third Person è che se si leggono recensioni di differenti critici o post in differenti forum, ognuno dà una diversa interpretazione del finale e del senso complessivo della trama. E non è un problema da poco.
il film non è male,bella fotografia, ma la storia risulta in gran parte confusa o non perfettamente seguibile,la prima parte sembrano scene montate a spezzoni,ma quello che alla fine mi è venuto da pensare è che brody fosse neesom da giovane che rivedesse la sua vita dopo la morte del bambino,molte incongruenze me l'hanno fatto pensare,oppure il film me lo sono fatto io,mah....
Una noia mortale. Immagini e montaggio da spot pubblicitario.Contenuto ZERO
Uno scrittore a corto di idee (L. Neeson) dopo un primo romanzo esaltante, ne sforna altri 4/5 sempre peggiori, fino a quest'ultimo cui sta lavorando nella finzione filmica, imbarazzante tanto è illeggibile. Uno sceneggiatore/regista a corto di idee (P. Haggis) dopo un primo film esaltante (Crash), prova a riutilizzare la stessa formula (storie parallele che magicamente si intrecciano) producendo [...] Vai alla recensione »
Il FIlm è ben scritto, all'inizio si fa fatica a seguirlo perchè bisogna aspettare circa un'ora per capire il film, quando tutto si risolve e si ricollega si esce dal cinema increduli, i personaggi sono bellissimi, personaggi felliniani
Stupendo , uno dei piu bei film di questa stagione, lo andrei a rivedere anche subito.....un cast eccezionale, una trama coinvolgente,ottima regia,....due ore eventi che ti volano via senza accorgertene....non capisco tutte queste critiche negative......e poi il tema trattato...l'amore, in tutte le sue sfaccettature....impossibile non apprezzare questo film.
Film stupendo, cast eccezionale, trama coinvolgente....il miglior film di Haggis!...due ore e venti che ti volano per quanto ti prende la storia......non capisco tutte queste critiche negative!.....bohhhhh
Avrebbe voluto esordire con Million Dollar Baby, di cui aveva scritto la sceneggiatura, ma quando si è fatto avanti Clint Eastwood ha saputo fare le cosa migliore, consegnandogliela. Ha atteso qualche mese e si è lanciato con Crash - Contatto fisico: basso budget, grandi attori, il successo sperato. Da allora, Paul Haggis ha continuato a scrivere e a girare, contribuendo anche al restyling di James Bond (Casino Royale).
Tre magnifiche città, un plotone di divi e un regista di qualità. Chissà che bel film. Invece è una boiata pazzesca, un incomprensibile, già dal titolo, pastrocchio sentimentale, che si divide tra Roma, Parigi e New York. Tre storie diverse. dove s'intrecciano i destini di cameriere, scrittori, turisti e pittori. Tutti con una piva Lunga così. Forse è mal di testa da chiacchiere.
Sceneggiatore d'indiscusso talento premiato con tre Oscar per Crash , Paul Haggis riprende la formula narrativa degli episodi paralleli che s'intersecano. Le storie sono tre, si svolgono in altrettante capitali (Parigi, Roma e New York) e schierano un campionario di attori noti. Liam Neeson è il Pulitzer che, lasciata la moglie, è alle prese con la giovane amante Olivia Wilde, aspirante scrittrice [...] Vai alla recensione »