Third Person |
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Un film di Paul Haggis.
Con Liam Neeson, Olivia Wilde, Adrien Brody, Moran Atias, James Franco.
continua»
Titolo originale Third Person.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 130 min.
- Belgio 2013.
- M2 Pictures
uscita giovedì 2 aprile 2015.
MYMONETRO
Third Person
valutazione media:
1,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tre storie, tre coppie, tre sofferenzedi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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mercoledì 8 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui sono narrate parallelemente tre storie di tre coppie ambientate in tre città diverse: New York, Parigi e Roma. Nel corso dello svolgimento delle varie vicende i protagonisti risolveranno le proprie situazioni drammatiche, riuscendo a superare (non sempre bene) ed in parte risolvere quello che per loro si verifica come un momento molto problematico della loro vita. Non senza, ovviamente, una forte sofferenza, sia pure, a volte, pure necessaria.
Quest'ultima pellicola di Paul Haggis in pratica presenta principalmente il tema della sofferenza e del dolore vissuti in maniera differente dai componenti di tre coppie e dagli individui che ruotano intorno a loro. La visione che il regista ha delle relazioni sentimentali è altamente drammatica e non troppo positiva e quello che infatti si riesce ad evincere dalle varie storie presentate è che la sofferenza, sia pure per motivi diversi, fa parte o, al limite, è un elemento inscindibile dai rapporti umani, e che, in base a come ognuno reagisce, porterà ad una rottura definitiva o meno. Il tema senza alcun dubbio risulta molto interessante e soprattutto motivo di riflessione per lo spettatore, ma purtroppo Haggis presenta delle storie, a volte assurde o, almeno, con delle situazioni assurde da renderle così poco credibili ed accettabili. Prima fra tutte quella ambientata a Roma dalla coppia formata da Adrien Brody e dalla bella Moran Atias che, a parte un inizio plausibile, si snoda in avvicendamenti poco realistici. Inoltre, anche il metodo con cui il regista presenta i vari casi dei personaggi risulta parecchio confuso ed alla fine, nel corso della spiegazione dei fatti, troppo disordinato nonchè pretenzioso col ricorso attraverso la macchina da presa al sovrapporsi delle immagini dei vari personaggi uno di seguito all'altro che non fa che confondere enormemente lo spettatore. Certamente, il messaggio dell'universalità della sofferenza e del dolore arriva, ma non così diretto e soprattutto in una maniera così poco spontanea da rivelare le continue ed incessanti rivisitazioni scritte del copione da parte di Hahhis e del suo stesso scarso convincimento del tutto.
Un vero peccato che questo regista che ha creato sceneggiature sublimi e da Oscar quale quella del film "MIllion Dollar Baby" di Clint Eastwood abbia sprecato quest'occasione che invece si preannunciava interessante nel suo svolgersi e nel suo complesso, ma capita anche ai migliori di fare un flop e nemmeno il grandioso e scelto cast di bravi e famosi attori (Liam Neeson, Adrien Brody, James Franco, Kim Basinger, Olivia WIlde, Maria Bello, Mila Kunis, e molti altri ...) riesce un poco a risollevare la pellicola nel suo valore e dal tedio che più volte anche si insinua.
Molto più avvincente ed accattivante il trailer di presentazione che il film stesso.
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