gianleo67
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domenica 2 giugno 2013
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la prolissa magniloquenza del fratelli wachowski
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Cosa unisce eventi e personaggi di epoche diverse che combattono contro le convenzioni sociali per l'affermazione di un ideale più alto di verità e giustizia, per il dominio dell'amore sulla morte, per la generosa eredità di una sublime astrazione artistica come una melodia onnisciente sul destino dell'uomo. E' la domanda cui provano a rispondere i fratelli Wachowski (con la collaborazione di Tom Tykwer) orchestrando arditamente il sestetto di una sinfonia di destini: un giovane avvocato inglese dagli ideali libertari nel viaggio di ritorno dalle Indie Occidentali su di un brigantino di memoria darwiniana; le vicende di un giovane e talentuoso compositore omosessuale nell'inghilterra puritana e classista degli anni'30; una giovane giornalista di colore che prova a sventare una cinica macchinazione stragista nell'America della crisi energetica degli anni '70; le peripezie di un vegliardo editore dei nostri giorni alle prese con gli spietati secondini di un ospizio per anziani; lo spirito di ribellione che anima la giovane 'replicante' di una postmoderna società dei consumi rigidamente suddivisa in classi di purezza genetica; il difficile percorso verso la conoscenza e l'amore di un inquieto pastore di una Terra post-apocalittica dove convivono le primitive vestigia di una civiltà regredita all'età del ferro e le navi a propulsione atomica di una misteriosa comunità di sopravvissuti all'olocausto nucleare.
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Cosa unisce eventi e personaggi di epoche diverse che combattono contro le convenzioni sociali per l'affermazione di un ideale più alto di verità e giustizia, per il dominio dell'amore sulla morte, per la generosa eredità di una sublime astrazione artistica come una melodia onnisciente sul destino dell'uomo. E' la domanda cui provano a rispondere i fratelli Wachowski (con la collaborazione di Tom Tykwer) orchestrando arditamente il sestetto di una sinfonia di destini: un giovane avvocato inglese dagli ideali libertari nel viaggio di ritorno dalle Indie Occidentali su di un brigantino di memoria darwiniana; le vicende di un giovane e talentuoso compositore omosessuale nell'inghilterra puritana e classista degli anni'30; una giovane giornalista di colore che prova a sventare una cinica macchinazione stragista nell'America della crisi energetica degli anni '70; le peripezie di un vegliardo editore dei nostri giorni alle prese con gli spietati secondini di un ospizio per anziani; lo spirito di ribellione che anima la giovane 'replicante' di una postmoderna società dei consumi rigidamente suddivisa in classi di purezza genetica; il difficile percorso verso la conoscenza e l'amore di un inquieto pastore di una Terra post-apocalittica dove convivono le primitive vestigia di una civiltà regredita all'età del ferro e le navi a propulsione atomica di una misteriosa comunità di sopravvissuti all'olocausto nucleare.
Opera complicata (ma non complessa) e magniloquente quella degli autori di Matrix, è una strana miscellanea di generi diversi (il dramma avventuroso, il dramma sentimentale,il thriller politico, la commedia sociale, la fantascienza filosofica, il fantasy post-apocalittico) che ambisce a raggiungere il difficile sincretismo del saggio filosofico attraverso la costruzione di un complesso puzzle di quadri narrativi distinti e autonomi ricomposti nella cornice di una narrazione unitaria attraverso le mirabolanti acrobazie del montaggio e la suggestione di temi e sentimenti comuni che sembrano attraversare le storie come il filo conduttore di una sinfonia sublime e definitiva, nella bizzarra e ironica casualità di un mondo di destini conseguenti: una provvidenziale metempsicosi di spiriti liberi che rivendicano e perpetuano l'affermazione dell'amore sulla morte contro la grettezza e la stupidità delle retrograde civiltà di ogni tempo. Ne riesce un filmone decisamente prolisso (quasi 3 ore) ma tuttaltro che noioso, dove alla spettacolare visionarietà figurativa (fatta di effetti speciali ma anche di una notevole perizia scenografica) si alterna l'accuratezza della ricostruzione d'ambiente, la perfetta conoscenza dei meccanismi di genere, la camaleontica versatilità degli interpreti (utilizzati in ruoli diversi nelle diverse storie meta-temporali) e soprattutto il tentativo (non perfettamente riuscito) di agganciare questa epica dei sentimenti all'oscuro simbolismo di una civiltà umana dove emerge, quasi invisibile, il segno riconoscibile di una provvidenziale predestinazione (il simbolo messianico della stella cometa). Non ostante i limiti di una struttura narrativa così articolata e dispersiva ed la necessaria monotonia del registro che sembra appiattire le vicende in una sorta di temporalità sospesa e onnisciente (escamotage che banalizza il raccordo delle diverse 'anime narranti') è un film di cui si apprezzano il coraggio di una costruzione ambiziosa e insolita (in totale disprezzo del ridicolo cui va incontro), l'efficacia di un cinema d'azione dinamico e avvincente, rari momenti di vibrante e misurata elegia e la sottile ironia di alcune scelte espressive (lo strano favellare di Hanks ci ricorda con una certa nostalgia l'italiano medievale e maccheronico ideato da Monicelli nel suo Brancaleone da Norcia). Film dove prevalgono le componenti di regia e di scrittura più che di recitazione, si avvale comunque di un cast notevole tra cui la faccia da eterno naufrago di Tom Hanks, l'arzilla intelligenza di un estroverso Jim Broadbent e soprattutto l'energica avvenenza di una splendida Halle Berry, 'abbronzata' eroina femminista sulla tracce di una macchinazione lobbistica che ricorda un classico del genere con Robert Redford. Prolissa magniloquenza del fratelli Wachowski.
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yakuzajin
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giovedì 30 maggio 2013
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intrepido, innovativo, intelligente
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i primi 30 minuti ti chiedi, dove vuole andare a parare? poi piano piano è come se sentissi i registi che ti svelano la trama pezzetto per pezzetto e cominci a cogliere le citazioni, sottili e non, di cui il film è pieno. Cominci a capire il ruolo che ogni attore, lo stesso attore, ha in tutti e sei gli episodi, cominci a capire il fil rouge che le collega e quanto enorme ed articolata sia la sceneggiatura.
è una sorta di matrioska, di scatola cinese e la bravura dei registi secondo me è stata nel tessere una trama cosi complicata e svelarla minuto per minuto.
nel film c'è tutto, la redenzione, la forza degli ideali, il concetto di unita' sociale, la vigliaccheria, l'eroismo, il consumismo portato allo stremo e una critica alla societa' di ogni tempo e di ogni luogo.
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i primi 30 minuti ti chiedi, dove vuole andare a parare? poi piano piano è come se sentissi i registi che ti svelano la trama pezzetto per pezzetto e cominci a cogliere le citazioni, sottili e non, di cui il film è pieno. Cominci a capire il ruolo che ogni attore, lo stesso attore, ha in tutti e sei gli episodi, cominci a capire il fil rouge che le collega e quanto enorme ed articolata sia la sceneggiatura.
è una sorta di matrioska, di scatola cinese e la bravura dei registi secondo me è stata nel tessere una trama cosi complicata e svelarla minuto per minuto.
nel film c'è tutto, la redenzione, la forza degli ideali, il concetto di unita' sociale, la vigliaccheria, l'eroismo, il consumismo portato allo stremo e una critica alla societa' di ogni tempo e di ogni luogo.
c'è la societa' di fine 800 con il disprezzo verso i neri e la schiavitu considerata cosa normale, c'è la societa' di inizi 900 in cui il disprezzo è verso gli omosessuali, la societa degli anni 70 in cui c'è un disprezzo del bene comune nei confronti del dio denaro (il nucleare a tutti i costi), la societa' contemporanea che disprezza gli anziani e li rinchiude in una sorta di ospizio-lager, la societa' futura che disprezza coloro che non hanno un sanguepuro e li usa come forza lavoro e carne da macello e la societa' post-apocalittica che disprezza gli agricoltori della valle visti come cibo dai piu' forti e violenti.
in tutto cio' c'è una lotta per la verita' una rivalsa da parte del puro di cuore che non sempre finisce con l'eroe vincitore, vedi il caso di Sonmi l'involontaria eroina coreana, perchè questa è la vita.
perchè spesso non si vince ma comunque quello che hai seminato prima o poi sboccera', ed infatti nel futuro apocalittico lei è vista come una dea.
potrei continuare ore e ore a parlarne ma comunque non riuscirei a tirare fuori tutto quello che c'è nel film.
non mi sorprende che molti disprezzino questo film, non è facile da capire e se non hai una certa elasticita' mentale ed anche una certa cultura letteraria e cinematografia il film puo' risultare ostico.
Non si sviluppa secondo i classici canoni, ma è uno di quei pochi film che finito di vedere ti fa' pensare anche nei giorni successivi, capendo cose che li per li non avevi capito.
complimenti al cast stellare e ai registi per questa grande opera enciclopedica...
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orion84
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giovedì 23 maggio 2013
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più per gli occhi che per la mente..
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È difficile descrivere un film come Cloud Atlas senza tener conto di ciò a cui ambisce. Ad una visione superficiale il film appare confuso, lungo e privo di un vero senso logico, salvato solo da interpreti eccellenti e da una componente visiva e uditiva di alto livello. Il punto però è proprio cercare di capire a cosa aspira questo film. Innannzittutto va detto che si tratta del riadattamento cinematografico di un romanzo, il film ne segue la logica ed è suddiviso in varie storie che si intrecciano una all’altra attraverso alcuni elementi che trasformano il protagonista di una nel comprimario di un’altra fino a creare un unico lungo viaggio della vita mosso principalmente da due sentimenti: la denuncia e la lotta contro l’ingiustizia e la privazione della libertà presenti in ogni epoca e la forza dell’amore e della speranza.
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È difficile descrivere un film come Cloud Atlas senza tener conto di ciò a cui ambisce. Ad una visione superficiale il film appare confuso, lungo e privo di un vero senso logico, salvato solo da interpreti eccellenti e da una componente visiva e uditiva di alto livello. Il punto però è proprio cercare di capire a cosa aspira questo film. Innannzittutto va detto che si tratta del riadattamento cinematografico di un romanzo, il film ne segue la logica ed è suddiviso in varie storie che si intrecciano una all’altra attraverso alcuni elementi che trasformano il protagonista di una nel comprimario di un’altra fino a creare un unico lungo viaggio della vita mosso principalmente da due sentimenti: la denuncia e la lotta contro l’ingiustizia e la privazione della libertà presenti in ogni epoca e la forza dell’amore e della speranza. Lo sforzo di non far perdere lo spettatore nel labirinto del film è apprezzabile, anche se certi elementi (non ultimo l’utilizzo continuo dei medesimi attori) fanno intuire abbastanza in fretta cosa vuole narrare l’autore, ovvero un viaggio in cui l’anima sopravvivve alla morte e al tempo e si evolve di continuo mantenendo però sempre alcune tracce del passato. Il sottoscritto non ha letto il libro, percui la mia analisi si ferma al film; il progetto è senza dubbi enorme, la regia è di qualità e tutta la parte tecnica del film merita un paluso; sicuramente di buon livello le interpretazioni di Tom Hanks e Hugo Weaving nonché di Jim Broadbent, assolutamente fuori luogo invece Hugh Grant che infatti è stato scelto all’ultimo probabilmente come ripiego. Nel complesso siamo di fronte ad un buon film, che si confronta con una trama complessa e con principi di forte impatto che forse lo schiacciano un po' sotto il peso delle proprie ambizioni. Di sicuro merita la visione (anche se le quasi 3 ore lo rendono un film per cinefili) in particolare per l’originalità della trama e per la parte visiva, davvero di forte impatto. Un film sopra la media ma che non si può definire ottimo per via di alcuni momenti un po’ troppo confusi e per un finale troppo scontato per tutte le storie narrate.
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mirkotmovies
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giovedì 16 maggio 2013
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il primo kolossal dell'anno
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I fratelli Wachowski dopo aver diretto quel capolavoro che è Matrix portano sul grande schermo Cloud Atlas, un film molto particolare che ha solo due strade, o si ama o si odia e non ci sono vie di mezzo.Per amarlo bisogna saperne cogliere ogni piccolo particolare e quindi è un film che consiglio solo a persone a cui intanto piace il genere ma con menti bene aperte perché altrimenti se si è il contrario si andrebbe al cinema a vedere un film di una durata di quasi tre ore che annoia molto e di cui non ci si capirebbe la trama e il significato.Dopo questa premessa posso dire la mia. Il film per me è un Capolavoro. Un Kolossal d'effetti speciali,trucco,costumi,scenografie,attori e storia. Sei storie ambientate in sei epoche diverse tra il passato,il presente e il futuro che però non sono raccontate una dopo l'altra ma che sono intrecciate insieme con la morale che ogni vita,ogni gesto,ogni gentilezza ecc si ripete appunto in diverse epoche e tempi diversi.
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I fratelli Wachowski dopo aver diretto quel capolavoro che è Matrix portano sul grande schermo Cloud Atlas, un film molto particolare che ha solo due strade, o si ama o si odia e non ci sono vie di mezzo.Per amarlo bisogna saperne cogliere ogni piccolo particolare e quindi è un film che consiglio solo a persone a cui intanto piace il genere ma con menti bene aperte perché altrimenti se si è il contrario si andrebbe al cinema a vedere un film di una durata di quasi tre ore che annoia molto e di cui non ci si capirebbe la trama e il significato.Dopo questa premessa posso dire la mia. Il film per me è un Capolavoro. Un Kolossal d'effetti speciali,trucco,costumi,scenografie,attori e storia. Sei storie ambientate in sei epoche diverse tra il passato,il presente e il futuro che però non sono raccontate una dopo l'altra ma che sono intrecciate insieme con la morale che ogni vita,ogni gesto,ogni gentilezza ecc si ripete appunto in diverse epoche e tempi diversi.Ogni attore interpreta vari personaggi diversi e alcuni attori fanno delle recitazioni magistrali come Tom Hanks, per non parlare poi del trucco e dei costumi che per quanto sono fatti bene nelle varie storie i personaggi a volte sono quasi irriconoscibili, e ci sono gli spettacolari effetti speciali con delle bellissime scenografie. Ogni storia poi ha un significato profondo al suo interno e anche molta originalità come per esempio il futuro in cui l'umanità torna ad essere primitiva. Credo che non ci sia altro da aggiungere riguardo a questo straordinario Kolossal che almeno per me è da non perdere.
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simone c.
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mercoledì 15 maggio 2013
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un capolavoro mancato
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Peccato. Cloud Atlas poteva entrare nella storia del cinema, perchè l'intuizione di fondo è geniale. Ciò che lascia perplessi è la realizzazione. In alcune parti riesce ad essere assolutamente all'altezza, in particolare quelle curate dai fratelli Wachowski, in altre invece risulta mediocre. Il film non riesce a tenere il ritmo e la colonna sonora non lascia il segno. Comunque sia, assolutamente da vedere per gli appassionati del cinema!
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caterina.c
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lunedì 6 maggio 2013
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non fatevi ingannare dallo strepitoso cast
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Non fatevi ingannare dal cast, il film non scorre, ha una trama a dir poco mediocre e personalmente credo che si poteva fare di meglio che non un film così brutto. Il senso del film si perde nei meandri delle due ore e mezzo di divagazioni che non portano a niente se non a un finale commento personale del tipo ... Questo film se lo potevano risparmiare. Se potevo gli avrei dato zero stelle. Non lo noleggiate.
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jacopo b98
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mercoledì 1 maggio 2013
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cloud atlas - da non perdere
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Sei storie, recitate sempre dagli stessi attori, ambientate tra passato, presente e futuro si incrociano tra loro. Tratto dal romanzo di David Mitchell, sceneggiato e diretto dai registi di Matrix (Larry ha cambiato sesso e nome in Lana) insieme al regista di Lola corre e Profumo, questo kolossal ha lasciato perplesse molte persone e soprattutto molti critici che, specialmente in Italia, l’hanno stroncato e definito come “il trionfo del make-up”. Questa definizione è, a mio parere, un po’ troppo affrettata ed ingiusta. Infatti il film è interessante e persino ammirabile per il coraggio delle idee, originali e non scontate, messe in campo dai registi-sceneggiatori.
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Sei storie, recitate sempre dagli stessi attori, ambientate tra passato, presente e futuro si incrociano tra loro. Tratto dal romanzo di David Mitchell, sceneggiato e diretto dai registi di Matrix (Larry ha cambiato sesso e nome in Lana) insieme al regista di Lola corre e Profumo, questo kolossal ha lasciato perplesse molte persone e soprattutto molti critici che, specialmente in Italia, l’hanno stroncato e definito come “il trionfo del make-up”. Questa definizione è, a mio parere, un po’ troppo affrettata ed ingiusta. Infatti il film è interessante e persino ammirabile per il coraggio delle idee, originali e non scontate, messe in campo dai registi-sceneggiatori. L’idea della reincarnazione nei secoli non era mai stata trattata in modo così radicale e complesso. Tuttavia il film alla fin fine è una parabola sulla libertà e sulla schiavitù, sempre più terribile pian piano che si va avanti con gli anni, fino ad arrivare all’azzeramento totale di essa in un futuro così remoto da essere tornati all’età della pietra. Il film tratta inoltre alcuni temi, dall’omosessualità alla transessualità, che potrebbero anche essere non proprio graditi ad un certo pubblico. Se ci si fa caso le sei storie sono sempre la stessa storia, narrata solo in modo diverso. In ogni caso è un film davvero troppo ambizioso, per riuscire nella sua totalità. Il tutto comunque è supportato dal grandioso apparato scenografico e dalla musica composta dallo stesso Tykwer. Attori eccezionali. Fiasco colossale al botteghino: costato oltre cento milioni di dollari (ma non prodotto da nessuna major) ne ha incassati circa venti.
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franko1991
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lunedì 29 aprile 2013
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intrecci di vite, intrecci di anime
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Stupendo film , in 3 ore di emozioni e di continui sguardi verso la vita dopo la morte, non pronuncia mai la parola "Dio"....
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kaylake
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domenica 28 aprile 2013
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guardare oltre
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Credo che la cosa importante di questo film nn sia tanto capire alla perfezione le 6 storie narrate, ma quanto il messaggio, la chiave che viene rivelata alla fine del film. Secondo me vale la pena vederlo, certo è lungo ma alla fine si scopre diciamo il senso di tt le storie, il loro intreccio. E' cm vedere 2001 Odissea nello spazio o American Beauty sn dei film cn messaggi importanti,nn conta l'inquadratura, l'attore figo o effetto speciale ma la morale che vi si cela!....Nn è il solito filmetto fantasy alla Harry Potter che si capisce tt in 30 secondi.... bisogna fare uno sforzo in più, questo film lo richiede! ;)
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cenox
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mercoledì 24 aprile 2013
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un gigafilm che non offre molte spiegazioni
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Questo film colossale (della durata di quasi tre ore!!) intreccia ben sei storie,ambientate ognuna in un epoca differente, così da coprire una buona parte della storia dell'umanità. Inizialmente pensavo, soprattutto dalla locandina che reca la scritta "ogni cosa è connessa", che tutte le storie fossero finalizzate ad avere un senso insieme le une con le altre (anche perchè gli attori si rivedono nelle diverse storie)...ma purtroppo non è così!! Le storie raccontano ciascuna un aspetto negativo degli eventi dell'epoca corrispondente per sottolinare che pur passando il tempo, l'uomo continua a commettere gli errori (che poi si ripetono sempre); gli attori vengono riutilizzati (anche se con trucco e parrucco diversi) per meri fini di budget e non per una connessione vera.
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Questo film colossale (della durata di quasi tre ore!!) intreccia ben sei storie,ambientate ognuna in un epoca differente, così da coprire una buona parte della storia dell'umanità. Inizialmente pensavo, soprattutto dalla locandina che reca la scritta "ogni cosa è connessa", che tutte le storie fossero finalizzate ad avere un senso insieme le une con le altre (anche perchè gli attori si rivedono nelle diverse storie)...ma purtroppo non è così!! Le storie raccontano ciascuna un aspetto negativo degli eventi dell'epoca corrispondente per sottolinare che pur passando il tempo, l'uomo continua a commettere gli errori (che poi si ripetono sempre); gli attori vengono riutilizzati (anche se con trucco e parrucco diversi) per meri fini di budget e non per una connessione vera. In definitiva affermo che non tutto viene spiegato, e dopo aver visto un film così lungo, e impostato per non farci capire una mazza fin quasi alla fine, mi aspettavo molto di più!
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