acrux
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giovedì 17 gennaio 2013
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deludente
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Film noioso, interminabile, scontato. Persino attori del calibro di Tom Hanks perdono di valore in questo film. Sembra di vedere un B-movie degli anny 80, qualche scena nella Seul futuristica rubata da "Blade runner" e la macelleria umana in stile matrix.... originale? Il messaggio stesso del film è scontato per 3 ore. Le storie dovrebbero essere connesse ma è la pellicola ad essere disconessa....
Ephic Fail.
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fiby87
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giovedì 17 gennaio 2013
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geniale nella forma, ridondante nel contenuto.
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Cloud Atlas non è un film come molti altri, non racconta una storia come solitamente succede, se avesse voluto raccontarne una, d'altronde, non ne avrebbe raccontate sei. Cloud Atlas è il racconto di un'intuizione: la consapevolezza che le nostre scelte sono legate strettamente a quelle degli altri. Ce lo racconta facendoci innamorare dei suoi personaggi, facendoceli disprezzare per le loro debolezze e rendendoci orgogliosi di loro per un atto di coraggio inaspettato. Ci racconta cos'è l'uomo, nella sua capacità di rifiutare una vita banale e già scritta per abbracciarne una non semplice ed in qualche modo sempre eroica. Lo fa con storie e generi cinematografici differenti. Ed è così che guardando ognuna di queste storie non arriviamo mai al punto di affezionarcene troppo, mai al punto di preferirne una sola.
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Cloud Atlas non è un film come molti altri, non racconta una storia come solitamente succede, se avesse voluto raccontarne una, d'altronde, non ne avrebbe raccontate sei. Cloud Atlas è il racconto di un'intuizione: la consapevolezza che le nostre scelte sono legate strettamente a quelle degli altri. Ce lo racconta facendoci innamorare dei suoi personaggi, facendoceli disprezzare per le loro debolezze e rendendoci orgogliosi di loro per un atto di coraggio inaspettato. Ci racconta cos'è l'uomo, nella sua capacità di rifiutare una vita banale e già scritta per abbracciarne una non semplice ed in qualche modo sempre eroica. Lo fa con storie e generi cinematografici differenti. Ed è così che guardando ognuna di queste storie non arriviamo mai al punto di affezionarcene troppo, mai al punto di preferirne una sola. Siamo sempre costretti a guardarne il messaggio subliminale ed è lì che le opinioni divergono. C'era chi si aspettava un inizio o una fine e si è trovato davanti ad un eterno intreccio rispetto a cui perfino la vita e la morte di questo o quell'altro dei personaggi in gioco sembrano diventare banali e di scarsa importanza. Ancora una volta l'importante è la scelta. Il messaggio può essere trito e ritrito ma la forza con cui è stato espresso, la pomposità con cui ci viene presentato, la ridondanza con cui ci è stato passato per tre ore ci spingono a riflettere sulla sua reale importanza, facendo rientrare appieno le nostre storie nell'intreccio. Gli do 4 stelle e non 5 perché per quanto geniale e ben fatto, per quanto il messaggio sia importante e le storie possano piacere non è abbastanza scorrevole; raccontare lo stesso messaggio non è sufficiente in un progetto di queste dimensioni. Che Cloud Atlas sia banale, incomprensibile o illuminante, questo in realtà sta solo alla sensibilità dello spettatore. Tykwer e i fratelli Wachowski hanno deciso di lanciare questo messaggio in modo forte, innovativo e non banale a livello cinematografico...cosa raccoglierne? A noi la scelta.
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kevin de blasio
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giovedì 17 gennaio 2013
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cloud atlas dice dell'uomo
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I fratelli Wachowski, creatori dell’universo fantascientifico di Matrix tornano alla ribalta assieme a Tom Tykwer. Cloud Atlas, in italiano L’atlante delle nuvole, è l’adattamento cinematografico del fortunato omonimo romanzo del 2004 di David Mitchell. Di produzione tedesca, il film “chiacchiera” (per dirla alla loro maniera) di sei storie che si intrecciano, a quanto pare molto di più che nel libro, in un vorticoso viaggio nella storia passata, presente e futura dell’umanità (che nel futuro del film diventerà unanimità). Romanzo a parte il progetto dei Wachowski e Tykwer è decisamente ambizioso: le tematiche in ballo sono tante e parecchio complesse. Cloud Atlas, tra parentesi il titolo è bellissimo, tratta della vita e della morte, del trascendente e dell’immanente.
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I fratelli Wachowski, creatori dell’universo fantascientifico di Matrix tornano alla ribalta assieme a Tom Tykwer. Cloud Atlas, in italiano L’atlante delle nuvole, è l’adattamento cinematografico del fortunato omonimo romanzo del 2004 di David Mitchell. Di produzione tedesca, il film “chiacchiera” (per dirla alla loro maniera) di sei storie che si intrecciano, a quanto pare molto di più che nel libro, in un vorticoso viaggio nella storia passata, presente e futura dell’umanità (che nel futuro del film diventerà unanimità). Romanzo a parte il progetto dei Wachowski e Tykwer è decisamente ambizioso: le tematiche in ballo sono tante e parecchio complesse. Cloud Atlas, tra parentesi il titolo è bellissimo, tratta della vita e della morte, del trascendente e dell’immanente. Affronta tematiche attuali, come il razzismo e l’omosessualità e tematiche che invece esistono da sempre come il razzismo e l’omosessualità; affronta problematiche socio-culturali difficili come lo sfruttamento incosciente e senza limiti dei poteri forti sui deboli e delle risorse naturali. Parla di amore, di passione e dell’angoscia del suicidio. Mostra come un piccolo gesto possa scatenare nel tempo una rivoluzione. Insomma, Cloud Atlas dice dell’uomo e soprattutto vorrebbe mostrare come le singole vite degli uomini e le loro pur piccole azioni siano legate strettamente al futuro dell’intera umanità. Tanta carne a cuocere per un film molto lungo, 170 min circa. Purtroppo una durata non proprio giustificata e non sempre sostenuta da una sceneggiatura brillante. La prima parte del film è decisamente meno briosa della seconda, prigioniera in attesa della liberazione finale, quando in un crescendo veramente ben costruito tutte e sei le storie trovano epilogo in un sapiente prolungato finale. Cast eccezionale. “Da ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro”. Cloud Atlas.
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lionora
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giovedì 17 gennaio 2013
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questione di legami
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Sei storie di genere (si va dalla commedia al melodramma, dal cyberpunk al thriller,..) e ambientazione spazio temporali diverse si condensano grazie a un montaggio assolutamente perfetto che riesce a collegare senza mai annoiare, nè creare confusione.
Impossible quindi non appassionarsi ad almeno uno dei sentieri narrativi, predilezione che può cambiare a seconda dei gusti o dell'umore del momento... (Ad esempio io ho trovato la storia del musicista noiosa e inconcludente, mentre sensazionale quella dei vecchietti in casa di riposo e appassionante quella ambientata nella NeoSeul)
Alla fine però si rimane un poco perplessi: c'è un vero legante? o in certi casi il filo rosso rimane unicamente sul piano filosofico-teorico?
Così, pur ammettendo che mi sono divertita nel riconoscere i vari attori trasformati, sostengo anche che l'idea di fargli interpretare, a volte, la propria reincarnazione, a volte un altro personaggio crea una confusione non necessaria.
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Sei storie di genere (si va dalla commedia al melodramma, dal cyberpunk al thriller,..) e ambientazione spazio temporali diverse si condensano grazie a un montaggio assolutamente perfetto che riesce a collegare senza mai annoiare, nè creare confusione.
Impossible quindi non appassionarsi ad almeno uno dei sentieri narrativi, predilezione che può cambiare a seconda dei gusti o dell'umore del momento... (Ad esempio io ho trovato la storia del musicista noiosa e inconcludente, mentre sensazionale quella dei vecchietti in casa di riposo e appassionante quella ambientata nella NeoSeul)
Alla fine però si rimane un poco perplessi: c'è un vero legante? o in certi casi il filo rosso rimane unicamente sul piano filosofico-teorico?
Così, pur ammettendo che mi sono divertita nel riconoscere i vari attori trasformati, sostengo anche che l'idea di fargli interpretare, a volte, la propria reincarnazione, a volte un altro personaggio crea una confusione non necessaria...
Questi e pochi altri elementi rendono Cloud Atlas un capolavoro decisamente mancato, ma anche un esperimento interessante e godibilissimo.
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zio.paolo.asroma
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mercoledì 16 gennaio 2013
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grande aspettativa grande delusione
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PENSAVO DI ANDARE A VEDERE UN FILM ALLA "MATRIX" CON EFFETTI DIGITALI SPETTACOLARI MA CON UNA TRAMA PIU' PSICOLOGICA ED INTRIGANTE.
UN FILM NOIOSO.
PIU' DI DUE ORE TEDIANTI ALLA RICERCA DEL FILM D'AUTORE DOVE NON HO TROVATO INTERESSANTE NE' GLI EFFETTI SPECIALI NE' LA FOTOGRAFIA TANTO MENO LA TRAMA.
ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO.
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bedtimedavide
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martedì 15 gennaio 2013
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capolavoro,anche superiore a matrix!
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Da non grande estimatore della trilogia dei fratelli Wachowski ero abbastanza scettico prima della visione di Cloud Atlas,complici anche il mistero che da sempre girava attorno alla trama e il trailer abbastanza 'dispersivo'.Ma oltre ogni mia aspettativa la pellicola mi ha letteralmente travolto.Le quasi 3 ore di film non pesano per nulla,considerando che è come appunto seguire 6 'episodi' che insieme hanno creato un capolavoro.C'è poco da dire appunto sulla trama,è davvero difficile raccontare di cosa narri,possiamo dire che Cloud Atlas è una sorta di storia della vita,evoluzione della persona contro ogni forma di oppressione (razzismo,omofobia,tirannia...),una antologia di situazioni costanti legate all'evoluzione umana che creano un indissolubile legame tra passato,presente e futuro che è poi il vero cuore del film.
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Da non grande estimatore della trilogia dei fratelli Wachowski ero abbastanza scettico prima della visione di Cloud Atlas,complici anche il mistero che da sempre girava attorno alla trama e il trailer abbastanza 'dispersivo'.Ma oltre ogni mia aspettativa la pellicola mi ha letteralmente travolto.Le quasi 3 ore di film non pesano per nulla,considerando che è come appunto seguire 6 'episodi' che insieme hanno creato un capolavoro.C'è poco da dire appunto sulla trama,è davvero difficile raccontare di cosa narri,possiamo dire che Cloud Atlas è una sorta di storia della vita,evoluzione della persona contro ogni forma di oppressione (razzismo,omofobia,tirannia...),una antologia di situazioni costanti legate all'evoluzione umana che creano un indissolubile legame tra passato,presente e futuro che è poi il vero cuore del film.Non è un film per uno spettatore superficiale,bisogna coglierne ogni minimo dettaglio,rapporto tra i personaggi e dialoghi che rindondanti si ripetono nell'arco delle sei storie ambientate in epoche diverse (ci sarà anche un lontano futuro in cui l'umanità sembra essere ritornata ad uno stato quasi primitivo in cui la fede/religione torna a giocare un ruolo essenziale per l'uomo).La particolarità del film sta anche nel fatto di non poter ricondurre il tutto ad un unico genere,Cloud Atlas diverte come una commedia,emoziona come un film drammatico,affascina come un film di fantascienza e ti tiene incollato allo schermo come un ottimo 'noir'.Ottimo cast,immenso Tom Hanks.Sono davvero stupito di come sia stato completamente snobbato agli Oscar o ai Golden Globes.
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(di olyalkol)
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nemo93
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martedì 15 gennaio 2013
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un atlante incompleto
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172 minuti pieni di scene dal ritmo incalzante che si muove sui quarti di una colonna sonora meravigliosa (a mio avviso la componente migliore del film). Gli scenari che propone la storia sono molto fantasiosi ed originali ed anche l'intreccio è elaborato in maniera nuova ed interessante, c'è da dire però che il tutto preannuncia una narrazione dalla portata epica che invece viene a mancare. Le vicende assai travagliate dei personaggi sembrano siano i tratti di un disegno finale elaborato e meraviglioso che invece risulta molto semplice, ne esce fuori un bel messaggio, una bella morale, ma non più di tanto innovativa e travolgente. Consiglio comunque di vederlo, per la sua ironia particolare, per le musiche e la scenografia e perchè nonostante la portata non grandiosa del messaggio del film si possono trarre da esso vari spunti per riflettere su alcune cose, soprattutto riguardo al nostro ruolo nella storia del mondo.
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mickey97
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martedì 15 gennaio 2013
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un'opera tecnicamente scialba e priva di un'anima
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Cloud Atlas ( atlante delle nuvole ) non è un film normale, non lo era già dal trailer il quale suscita le prime incomprensioni. I fratelli Wachoski cuciono intorno ad esso una trama impossibile, difficilissima da comprendere e da decifrare tanto che io non ci ho capito nulla per via di queste sei storie ambientate in sei epoche diverse che si susseguono l'un l'altra tramite un brutto montaggio che rende il tutto ancora più difficile e non aiuta a individuare il vero filo conduttore non manifestatosi per la terribbile accozzaglia di scene sovrapposte in maniera grossolana all'interno delle quali tra l'altro figurano un'eccessiva e ingiustificata sfilza di personaggi interpretati dai medesimi attori.
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Cloud Atlas ( atlante delle nuvole ) non è un film normale, non lo era già dal trailer il quale suscita le prime incomprensioni. I fratelli Wachoski cuciono intorno ad esso una trama impossibile, difficilissima da comprendere e da decifrare tanto che io non ci ho capito nulla per via di queste sei storie ambientate in sei epoche diverse che si susseguono l'un l'altra tramite un brutto montaggio che rende il tutto ancora più difficile e non aiuta a individuare il vero filo conduttore non manifestatosi per la terribbile accozzaglia di scene sovrapposte in maniera grossolana all'interno delle quali tra l'altro figurano un'eccessiva e ingiustificata sfilza di personaggi interpretati dai medesimi attori. Non ho mai visto in vita mia un film così scollegato, pensavo che le storie si sarebbero svolte singolarmente ma se solo così fosse stato non avrei espresso tutta questa negatività e potevo anche parlarne bene perchè le storie di per sè erano interessanti specialmente quella della giornalista e quella che si svolge a Saul che ricorda molto Thron ma una volta svolte in questo modo perdono drasticamente il loro fascino, divenendo storie sconclusionate senza un nesso logico accomunate solo da un dramma "tarocco" che in me non ha suscitato alcun dispiacere e rancore per via degli attori che seppur bravi, non sono riusciti ad affrontare il dramma e per la poca importanza che i registi gli hanno dato. Per la prima volta gli effetti speciali non mi hanno colpito perchè buttati lì per caso, tra l'altro mal sfruttati senza una reale ragione, e il mondo di Saul che rappresenta di per sè un'importantissimo effetto speciale non viene affatto valorizzato ma solo gravemente trascurato. La prima parte del film è davvero insignificante e non fa' altro che originare dubbi continui, la seconda invece non tende verso il chiarimento ma solo verso l'incomprensione tanto da non chiarire affatto i perchè, incrementando così di conseguenza le domande che lo spettatore si pone per poi disperarsi per la mancata risposta. Una traccia di interesse per le singole storie in m'è c'era, ma è stata una vera e propria sofferenza vederle impiegare in questo modo, in me accresceva il rancore, la tristezza e la rassegnazione poichè costretto ad assistere a questo uso improprio causa della mia indifferenza che comunque non mi ha portato alla noia, perchè provavo interesse per queste storie, un interesse sofferto colmo di rammarico, che mi porta solo ad apprezzarne solo la parte esterna e a rimpiangere quella interna. Peccato, un Kolossal mancato con grave noncuranza, non caapisco perchè i film al giorno d'oggi debbano avere una trama così complessa piena di intrecci, I fratelli Wachovki a chi si volevno paragonare? A Christopher Nolan, che con il suo inception meraviglia lo spettatore abile intelettualmente e delude quello che non arriva alla soluzione perdendosi negli intensi intrecci? Comunque entrambe le regie seppur abili nell'intreccio, non riescono a far arrivare il messaggio. Cloud Atlas non ci riesce e l'unica cosa di cui si rende capace è presentare un'accozzaglia di scene scollegate e totalmente indipendenti, un film finalizzato a sè stesso che ignora lo spettatore e lo lascia affogare nei dubbi con tutta l'indifferenza che questo stesso prova. Un film tecnicamente scialbo e privo di un'anima e di una identità,che lascia sospesi nel vuoto amaramente nel nome dell'ignoto.
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(di jennyx)
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(di mrgm1221)
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blackdragon89
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martedì 15 gennaio 2013
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il debole lo abbatte, il forte che lo inghiotte.
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Un avvocato in viaggio nel Pacifico del XIX secolo combatte contro una strana malattia, un centinaio di anni dopo un giovane musicista si reca da un famoso compositore per apprenderne arte e segreti, nella sfera noir degli anni '70 una reporter viene coinvolta in un'inchiesta contro una sospetta società energetica, un vecchio editore dei giorni nostri viene ricattato e costretto a chiedere aiuto al riluttante fratello, in un 2144 distopico una clone viene chiamata a testimoniare contro il totalitarismo dell'epoca, mentre nel lontano 2321 dopo la caduta degli antenati un primitivo villaggio si ribella contro il popolo cannibale.
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Un avvocato in viaggio nel Pacifico del XIX secolo combatte contro una strana malattia, un centinaio di anni dopo un giovane musicista si reca da un famoso compositore per apprenderne arte e segreti, nella sfera noir degli anni '70 una reporter viene coinvolta in un'inchiesta contro una sospetta società energetica, un vecchio editore dei giorni nostri viene ricattato e costretto a chiedere aiuto al riluttante fratello, in un 2144 distopico una clone viene chiamata a testimoniare contro il totalitarismo dell'epoca, mentre nel lontano 2321 dopo la caduta degli antenati un primitivo villaggio si ribella contro il popolo cannibale.
Tratto dall'omonimo romanzo di David Mitchell, il film come il libro adotta quella particolare meccanica a petali di fiore che era già stata propria di Magnolia, vecchio colossal di Thomas Anderson; sei storie differenti svolte in tempi altrettando differenti, ma aventi un denominatore comune che le fa scorrere sul medesimo filo conduttore. Una sorta di istinto naturale ed involontario spinge i componenti di ogni vicenda a ribellarsi contro un preciso ordine imposto dal più forte, come può esserlo la società, un assassino o persino la gigantesca badante di un ospizio. E dove meglio può germogliare il curioso e arcano fenomeno del deja vu se non in un ambiente pieno di coincidenze e battaglie collettive, vuoi per le discriminazioni razziali o l'omofobia, per i poteri delle compagnie, vuoi per la senilità, il sistema o la religione. E così sotto la dolce melodia di uno scozzese che abbraccia l'intera opera il karma si rivela, conferendo al debole i mezzi per combattere.
Pare ovvio quanto sia impossibile concepire un'opera così grande in una breve durata, obbligando i registi a suddividere gli oneri sotto 170 minuti pieni, numero che, vista la drammaticità dei contenuti, rischia di spaventare i meno permissivi. E invece la trama scorre colma e inesorabile verso il suo corso naturale, scompattando gli eventi in modo da esporli in perfetta armonia di ritmi e rivelazioni, e offrendo allo spettatore uno spettacolo scenico di non poco conto. In nessun attimo la melassa rischia di cedere, grazie anche e soprattutto ad un sublime lavoro svolto in fase di montaggio, sia per quanto riguarda la grafica che per la sceneggiatura e la colonna sonora, melodica e mai invadente. I vari tasselli sono perfettamente incastonati, dando la mera impressione che in realtà le sei Novel facciano parte dello stesso continuum narrativo, fornendo linearità, stabilità ed equilibrio. Del resto si parla di un cast gigantesco, capace di interpretare e reincarnarsi nelle varie spoglie dei protagonisti, in linea con la struttura del racconto stesso.
In definitiva l'Atlante delle Nuvole è un film che mira ad una velata completezza di argomentazioni, riuscendoci in buona parte con intuizioni geniali e techiche cinematografiche straordinarie. Certo non pare il film adatto ad una grande massa di spettatori, essendo particolarmente impegnativo e complesso; un film, senza ombra di dubbio, di quelli da seguire con occhi attenti fino allo scorgersi dei titoli di coda, per non perdere nemmeno un indizio di tutto il fantastico insieme, perchè "cosa è l'oceano, se non una moltitudine di gocce." (Madre Teresa di Calcutta)
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tiamaster
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martedì 15 gennaio 2013
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epico e visionario, ma non del tutto convincente.
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Cloud Atlas, diretto da Andy e Lana Wachowski (Matrix) e Tom Tykwer (Lola corre) è un film eccezionale. Eccezionale se si escludono i presupposti di partenza. Il film è fantasioso, divertente, epico, profondo, adrenalinco....riesce a essere tutto questo grazie alle 6 storie che si intrecciano tra di loro con una maestria registica (nei passaggi da una vicenda al'altra) veramente sbalorditiva e intuitiva.
L'incredibile cast che vede uniti alcuni tra i più bravi attori in circolazione offre prove interpretative sublimi (in special modo Tom Hanks e Jim Broadbent), che riescono a destreggiarsi nel non facile compito di interpretare più personaggi e non far sembrare che recitino sempre lo stesso ruolo o di essere ripetitivi.
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Cloud Atlas, diretto da Andy e Lana Wachowski (Matrix) e Tom Tykwer (Lola corre) è un film eccezionale. Eccezionale se si escludono i presupposti di partenza. Il film è fantasioso, divertente, epico, profondo, adrenalinco....riesce a essere tutto questo grazie alle 6 storie che si intrecciano tra di loro con una maestria registica (nei passaggi da una vicenda al'altra) veramente sbalorditiva e intuitiva.
L'incredibile cast che vede uniti alcuni tra i più bravi attori in circolazione offre prove interpretative sublimi (in special modo Tom Hanks e Jim Broadbent), che riescono a destreggiarsi nel non facile compito di interpretare più personaggi e non far sembrare che recitino sempre lo stesso ruolo o di essere ripetitivi. Fin quà il film è ineccepibile e risulta un blockbuster nettamente sopra la media, e assolutamente godibilissimo nonchè con alcune storie che da sole avrebbero potuto costituire un'intero film (la realtà post-apocalittica e la Korea futuristica sono un gioiello di visionarietà, mentre alcuni episodi al contrario sono inutili e smorzano il ritmo).
Ma quello che il film voleva essere non era solo un buon blockbuster, ma voleva anche "dare risposte" alle grandi domande del'umanità (chi siamo?perchè siamo tutti collegati? ecc.). ed è quà che arriva la delusione.su questo aspetto lo spettatore viene lasciato a bocca asciutta, completamente.Quindi qual'è il principale problema di Cloud Atlas?non di essere un brutto film, perchè è assolutamente magnifico e incalzante, ma l'enorme, vertiginoso, immenso baratro tra quello che voleva essere e quello che è in realtà.
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[+] purtroppo d'accordo
(di casastella)
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