dario inversi
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lunedì 14 gennaio 2013
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piccolo capolavoro che non sarà compreso
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Una struttura narrativa molto intricata in quanto è costituita da numerose storie in epoche diverse con personaggi che interpretano più ruoli contemporaneamente. Apparentemente la storia sembra non avere un filo conduttore almeno per metà della durata del film, ci si lascia prevalentemente stregare dagli splendidi scenari futuristici della Seoul del 2144 cercando di trovare una spiegazione a storie senza senso.
Le storie parallele svolte in epoche diverse servono a mettere in luce il significato del film: l'essenza dell'uomo non ha morte. Ogni azione ne genera un'altra correlata e cioò che riteniamo coincidenze significative (Jung) sono il collegamento con ciò che abbiamo realizzato in vite passate.
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Una struttura narrativa molto intricata in quanto è costituita da numerose storie in epoche diverse con personaggi che interpretano più ruoli contemporaneamente. Apparentemente la storia sembra non avere un filo conduttore almeno per metà della durata del film, ci si lascia prevalentemente stregare dagli splendidi scenari futuristici della Seoul del 2144 cercando di trovare una spiegazione a storie senza senso.
Le storie parallele svolte in epoche diverse servono a mettere in luce il significato del film: l'essenza dell'uomo non ha morte. Ogni azione ne genera un'altra correlata e cioò che riteniamo coincidenze significative (Jung) sono il collegamento con ciò che abbiamo realizzato in vite passate. Il tempo non importa tutto è connesso, come cita anche la locandina di questo film. Quando il musicista muore suicida nel bagno dice qualche secondo prima: "non rimarremo morti a lungo" . Teorie quantistiche e filosofie spirituali orientali sostengono con forza questa storia (viene citato il principio di indeterminazione di Heisenberg ma anche Newton).
Film sconsigliato e non adatto ad un pubblico di cultura medio-bassa, questo spiega il perchè di tante critiche negative. E' un film molto profondo e di rara originalità
Nonostante sia tratto dal romanzo ritengo sia una pellicola molto molto ambiziosa e piena di coraggio. Un grande film
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stockton
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lunedì 14 gennaio 2013
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non indimentabile - remake di altri film
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Dopo aver visto Matrix (il primo episodio) un numero indefinibile di volte, mi aspettavo molto da questa nuova fatica dei fratelli Wachowski... piu' che altro, mi attendevo qualche buona idea, invece viene riproposto continuativamente il leit motiv del fatto che l'anima sopravvive alla vita corporea e "ritorna" in vite successive.. ma questa idea non dà tanto spessore al film che, a mio parere non decolla mai ..
gli episodi storici si intrecciano e giungono ognuno ad una conclusione (ovviamente prevale il lieto fine), senza pero' che ci sia alla fine un suggestivo "colpo di scena" che renda il film indimenticabile... alla fine vengono solo spiegati in maniera coerente tutti i flashback iniziali, senza pero' dare molto di piu'.
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Dopo aver visto Matrix (il primo episodio) un numero indefinibile di volte, mi aspettavo molto da questa nuova fatica dei fratelli Wachowski... piu' che altro, mi attendevo qualche buona idea, invece viene riproposto continuativamente il leit motiv del fatto che l'anima sopravvive alla vita corporea e "ritorna" in vite successive.. ma questa idea non dà tanto spessore al film che, a mio parere non decolla mai ..
gli episodi storici si intrecciano e giungono ognuno ad una conclusione (ovviamente prevale il lieto fine), senza pero' che ci sia alla fine un suggestivo "colpo di scena" che renda il film indimenticabile... alla fine vengono solo spiegati in maniera coerente tutti i flashback iniziali, senza pero' dare molto di piu'..
Inoltre, certi collegamenti tra una epoca storica ed un'altra sono un po' forzati e poco "appassionanti" (alcuni troppo moralistici come l'emancipazione dei neri d'america o anche riferimenti alla libertà sessuale nei secoli trascorsi, altri invece un po' utopistici e difficili da comprendere a pieno e un po' fuori dalla nostra mentalità)..
infine, sono (a mio avviso) evidenti i riferimenti ad altri film (alcuni capolavori) come blade runner, amistad, ecc anche per quanto riguarda la fotografia .. alla fine il film cattura l'interesse dello spettatore per tutto il film, pero' se parliamo di un film di fantascienza, negli ultimi anni ho visot sicuramente di meglio, come Matrix (ovviamente), ma anche l'esercito delle dodici scimmie che forse come analoga struttura di film è pero' imbattibile..
da segnalare la recitazione del sempre cattivo Hugo Weaving nella parte del demone - folletto ..
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gianfrix
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lunedì 14 gennaio 2013
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pessimo
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Film sconclusionato, inutilmente lungo e violento. Cast sprecato
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wounded knee
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lunedì 14 gennaio 2013
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comunque, merita!
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Da quando si nasce a quando si muore, siamo legati ad altri, senza i quali non possiamo esistere. Un discorso forse totalmente accademico e teorico. Sembra che il film si fermi qui, che voglia esprimere questo concetto, così teorico e vago.
In realtà i vari racconti, che sembrava che ad un certo punto si dovessero “collegare in modo diretto” tra loro, non si collegano mai uno all’altro se non attraverso un filo conduttore che li accomuna, ma non li rende continuativi a livello temporale, se non a tratti.
A mio avviso il tema che li accomuna di più è l’inno alla ribellione del debole contro l’oppressore, ribellione che nell’immediato porti alla vittoria o alla sconfitta, poco importa, alla fine la vittoria arriverà.
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Da quando si nasce a quando si muore, siamo legati ad altri, senza i quali non possiamo esistere. Un discorso forse totalmente accademico e teorico. Sembra che il film si fermi qui, che voglia esprimere questo concetto, così teorico e vago.
In realtà i vari racconti, che sembrava che ad un certo punto si dovessero “collegare in modo diretto” tra loro, non si collegano mai uno all’altro se non attraverso un filo conduttore che li accomuna, ma non li rende continuativi a livello temporale, se non a tratti.
A mio avviso il tema che li accomuna di più è l’inno alla ribellione del debole contro l’oppressore, ribellione che nell’immediato porti alla vittoria o alla sconfitta, poco importa, alla fine la vittoria arriverà.
Non manca il tema caro ai fratelli registi, già presente in Matrix, dell’eletto che dovrà salvare gli oppressi. Questa volta però il tema è trattato in modo più esplicitamente religioso: l’eletto che deve morire per poter salvare i deboli si è già visto nella realtà, circa 2000 anni fa…
Il film nel complesso mi è sembrato un pò pretenzioso e, dal punto di vista del montaggio, piuttosto stancante. Alla fine però mi è risultato essere un opera che fa discutere e pensare, oltre che a dar luogo alle critiche più disparate e articolate, e questo è senz’altro positivo. Le scene e la cura nei particolari, oltre che il trucco dei personaggi “riciclati” nelle varie ere, è a livello magistrale. Cosa invece che non so se sia una scelta a livello di doppiaggio italiano oppure sia stata presente anche nell’originale, è lo strano idioma parlato nel futuro remoto, insopportabile.
Pretenzioso, caotico, a tratti pesante, ma alla fine merita di essere visto.
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neo anderson
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lunedì 14 gennaio 2013
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dai tempi di blade runner e matrix, poche le .....
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E' dai tempi di Blade Runner o Matrix che non riconosco tanta profondità e talento nel portare sullo schermo ideologie e filosofie sulla vita dell'uomo mediante fantascienza.
Non é consigliabile, é da rivedere molte volte, in quanto se fate molta attenzione, é pieno zeppo di microdettagli riconoscibili (o magari solamente) per chi ha una buona cultura narrativa o, appunto, filosofica storica.
Quindi attenzione ai dettagli e alle emozioni forti che questo altro 'capolavoro' di casa Wachowski ha saputo trasmettere anche grazie ad un SUPER Tom Hanks che ne ha veramente dell'impossibile.......! ALTRO OSCAR GRAZIE !!!! :-))) [senza togliere nulla a tutti gli altri grandi interpreti veramente eccezionali].
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E' dai tempi di Blade Runner o Matrix che non riconosco tanta profondità e talento nel portare sullo schermo ideologie e filosofie sulla vita dell'uomo mediante fantascienza.
Non é consigliabile, é da rivedere molte volte, in quanto se fate molta attenzione, é pieno zeppo di microdettagli riconoscibili (o magari solamente) per chi ha una buona cultura narrativa o, appunto, filosofica storica.
Quindi attenzione ai dettagli e alle emozioni forti che questo altro 'capolavoro' di casa Wachowski ha saputo trasmettere anche grazie ad un SUPER Tom Hanks che ne ha veramente dell'impossibile.......! ALTRO OSCAR GRAZIE !!!! :-))) [senza togliere nulla a tutti gli altri grandi interpreti veramente eccezionali].
SPLENDIDO!!
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maudiri
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lunedì 14 gennaio 2013
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complessa la trama, diretto il messaggio
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Forse andrebbe rivisto più di una volta per apprezzare i link tra le storie, io ho dovuto ricorrere alla più fresca mente di mio figlio 15enne per rielaborare alcuni passaggi.
Però tiene viva la tensione per tre ore, i 6 episodi sono tutti girati con una cura esemplare dei dettagli, è un'opera vera e che genera emozioni e per questo va apprezzato.
Viceversa il messaggio è semplice e diretto, si comprende bene, è molto meno fantascentifico di quello che sembrerebbe dal trailer. Si parla del bene e del male, in tutte le nostre scelte c'è questa dicotomia. C'è sempre il demonio (molto ben rappresentato nell'ultima storia, il demone che sussurra a Tom Hanks) che fa leva sulle nostre debolezze per farci scegliere la via più facile, che poi è sempre quella del male.
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Forse andrebbe rivisto più di una volta per apprezzare i link tra le storie, io ho dovuto ricorrere alla più fresca mente di mio figlio 15enne per rielaborare alcuni passaggi.
Però tiene viva la tensione per tre ore, i 6 episodi sono tutti girati con una cura esemplare dei dettagli, è un'opera vera e che genera emozioni e per questo va apprezzato.
Viceversa il messaggio è semplice e diretto, si comprende bene, è molto meno fantascentifico di quello che sembrerebbe dal trailer. Si parla del bene e del male, in tutte le nostre scelte c'è questa dicotomia. C'è sempre il demonio (molto ben rappresentato nell'ultima storia, il demone che sussurra a Tom Hanks) che fa leva sulle nostre debolezze per farci scegliere la via più facile, che poi è sempre quella del male. Ma dobbiamo avere il coraggio di seguire la scelta del bene, perché qualsiasi nostra decisione ha impatto sulla nostra vita futura, su quella di altre persone a noi vicine o lontane ed a quelle che verranno quando noi non ci saremo più.
"Cosa pensi di fare, sei una goccia nell'oceano" dice il proprietario terriero schiavista, "l'oceano è fatto di tante gocce" risponde l'avvocato che aveva deciso di lottare per abolire la schiavitù.
E così ciascuno di noi pensi al bene nel suo piccolo, è questo il messaggio del film. E' dai tempi del peccato originale che se ne parla, ma repetita iuvant.
Maurizio
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marcocremona
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lunedì 14 gennaio 2013
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cinema vs serial
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Questa nuova fatica dei Wachowski (e degli spettatori) mostra tutti i limiti del film da sala verso i serial. E' davvero una fatica seguire 180 minuti di film. o meglio 6 film da 30 minuti l'uno; incastrati intracciati senza un vero e riconoscibile filo conduttore se non un tatuaggio a forma di stella cometa (sigh!). Sarebbe stato un ottimo soggetto per una serie (tipo fringe) dove ci sarebbe stato tutto il tempo (e lo spazio) per dare un senso allo sviluppo delle storie. Si mischiano i generi: dal film in costume, al thriller, dalla fanstacienza al post-apocalittico. Dopo i primi 20 minuti, mi ha assalito una noia mortale. Sono rimasto in sala solo per capire dove i registi (ben 3) volevano andare a parare e per giocare con le trasformazioni dei vari attori.
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Questa nuova fatica dei Wachowski (e degli spettatori) mostra tutti i limiti del film da sala verso i serial. E' davvero una fatica seguire 180 minuti di film. o meglio 6 film da 30 minuti l'uno; incastrati intracciati senza un vero e riconoscibile filo conduttore se non un tatuaggio a forma di stella cometa (sigh!). Sarebbe stato un ottimo soggetto per una serie (tipo fringe) dove ci sarebbe stato tutto il tempo (e lo spazio) per dare un senso allo sviluppo delle storie. Si mischiano i generi: dal film in costume, al thriller, dalla fanstacienza al post-apocalittico. Dopo i primi 20 minuti, mi ha assalito una noia mortale. Sono rimasto in sala solo per capire dove i registi (ben 3) volevano andare a parare e per giocare con le trasformazioni dei vari attori. Per fortuna verso la fine il montaggio migliora ed il gioco d'incastri si fa più raffinato.
Le storie, prese singolarmente, non sono un granchè per originalità e buon gusto (il sapone che di cui si cibano le dispensatrici di cibo ha un chiaro riferimento a ciò che avveniva nei campi di consentramento nazisti). La migliore forse è la spy-story ambientata negli anni '70. I Wachowski continuano con la loro ricerca (o smarrimento) d'identità. Forse ci sarebbe stata bene pure la storia di Lana: da omaccione riservato a fetish-famme del futuro (con quei rasta fucsia). Quando si dice entare nel personaggio.
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mirko77
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lunedì 14 gennaio 2013
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gocce nel mare
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Cloud Atlas: bello ma impegnativo perché i Wachoski lo hanno infarcito di significati filosofici e gli hanno tessuto una trama mirabolante. Innanzitutto il tema dell'eterno ritorno di Nietzche: l'abolizione del tempo lineare e la valorizzazione del tempo circolare. La complessità del cosmo è talmente inaudita che tutte le combinazioni possibili devono essere già esistite una infinità di volte: il passato è anche il futuro e il futuro è il passato.
Poi il tema del libero arbitrio che prende lo spunto da Kierkegaard: nulla è determinato aprioristicamente ma il divenire è sempre libertà, contingenza, salto nel vuoto che esclude tutto il resto.
E ancora l'idealismo new-age che prende spunto da Hegel: sono le nostre percezioni, è la nostra mente che determina i nostri comportamenti, tutto è determinato all'interno della razionalità assoluta e ilo libero arbitrio sarebbe soltanto un'illusione.
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Cloud Atlas: bello ma impegnativo perché i Wachoski lo hanno infarcito di significati filosofici e gli hanno tessuto una trama mirabolante. Innanzitutto il tema dell'eterno ritorno di Nietzche: l'abolizione del tempo lineare e la valorizzazione del tempo circolare. La complessità del cosmo è talmente inaudita che tutte le combinazioni possibili devono essere già esistite una infinità di volte: il passato è anche il futuro e il futuro è il passato.
Poi il tema del libero arbitrio che prende lo spunto da Kierkegaard: nulla è determinato aprioristicamente ma il divenire è sempre libertà, contingenza, salto nel vuoto che esclude tutto il resto.
E ancora l'idealismo new-age che prende spunto da Hegel: sono le nostre percezioni, è la nostra mente che determina i nostri comportamenti, tutto è determinato all'interno della razionalità assoluta e ilo libero arbitrio sarebbe soltanto un'illusione. Questo punto di vista. abbiamo visto, cozza con il pensiero dei critici di Hegel, e soprattutto con il tema marxista dell'ideologia che è anch'esso presente nel film: ogni nostro pensiero 'è dipinto' in una cornice di significati imposti dal più forte. L'idealismo è infine contraddetto dal nucleo centrale del film: il cambiamento è davvero possibile ed è alimentato da forze esterne, Fichte parlerebbe di infinito scontro di io e 'non io'. Ma è proprio nella contraddizione che si insedia la verità.
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76pier76
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lunedì 14 gennaio 2013
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la grande delusione
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Delusione assoluta. Tre ore buttate via.
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jennyx
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lunedì 14 gennaio 2013
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finalmente un capolavoro
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Sinceramente mi chiedo come non si puo' amare ed emozionarsi per un film che e' geniale,profondo, intenso e originale come questo! Di quelli che lasciano il segno e riflessioni sul karma, sull'interconnessione tra tutti noi, sulle conseguenze delle nostre azioni nelle nostre vite future. Sceneggiatura, trucco, effetti speciali e interpretazioni magistrali. Commuove, diverte, fa riflettere... Cosa chiedere di piu' a un film? Chi non apprezza e' perche' non ha capito il messaggio e la complessita' dell'intreccio ma ne facessero di piu' film cosi' curati! Ha superato le mie aspettative gia' alte e di film ne ho visti a bizzeffe nella mia vita!
[+] assolutamente d'accordo
(di niels)
[ - ] assolutamente d'accordo
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