"La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo inevitabilmente legati ad altri." [Sonmi 451]
"Che cos'è l'oceano se una moltitudine di gocce?" [Adan Ewing]
Noi non siamo altro che storie, raccontate nel tempo e nel tempo mutate per lasciare spazio ai nuovi piccoli particolari. Ma in fondo storie restiamo. La nostra vita non è nostra perchè noi apparteniamo al mondo, apparteniamo gli uni agli altri, lasciamo il segno gli uni sugli altri, siamo solo gocce nell'oceano che è il ciclo della vita e la nostra dipartita non è che un nuovo arrivo, un nuovo inizio e ciò che resta è il nostro eco, la nostra storia impregnata nelle persone e nei luoghi a cui siamo stati legati.
Sembra un concetto semplice da trascrivere in poche righe, ma chi ha davvero, realmente preso coscienza di tutto ciò? i personaggi di Cloud Atlas. I personaggi intrecciati tra loro nel corso dei secoli che sono riusciti ad apportare un piccolo cambiamento nelle storie, quelli che hanno potuto guidare, anche se in modo più flebile o più radicale, gli altri destini, come una cometa da seguire.
il film è un racconto non solo innovativo, ma epico e magistrale, che spiega in storie ed immagini e suoni l'idea della nostra presenza nello spazio e nel tempo.
Inutile raccontare come i personaggi siano stati incredibilmente coinvolgenti e ben studiati, nonchè interpretati meravigliosamente da tutto il cast; le scenografie che appaiono allo stesso tempo reali ed irreali, quasi sognanti, incredibilmente poetiche o crude; una colonna sonora che si fa più vivida ed incredibile solo con il procedere del film, con il comprenderlo, quasi fossimo tutti il giovane compositore Robert Frobisher che la scopre poco a poco come scopre la morale del film. Il mix di questi componenti e una straordinaria regia e sceneggiatura hanno permesso che un capolavoro venisse trasmesso nelle sale cinematografiche, un capolavoro che entra a spintoni nella mente dello spettatore e che questo sia daccordo o no, gli insinua davvero il dubbio che la nostra vita non ci appartenga.
un applauso alla regia che ha creato un piccolo miracolo.
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pinkblack9
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lunedì 14 gennaio 2013
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recensione memorabile!
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complimenti per la recensione che è veramente profonda e coinvolgente...
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maiomon78
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mercoledì 16 gennaio 2013
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sottoscrivo...
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non potrei scriver parole diverse dalle tue,meravigliosooo
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antonio montefalcone
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lunedì 21 gennaio 2013
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un film interessante.
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Film dignitoso e interessante questo “Cloud Atlas”. Tratto dal romanzo di Mitchell, l'ultima pellicola dei Wachowski e Tykwer è lussuosa nella confezione, curata figurativamente, lunga nella durata, articolata e ambiziosa narrativamente, ma anche inevitabilmente fragile, imperfetta, superficiale. Un'opera che stupisce e affascina per i suoi significati espressivi (tipici di “Matrix”, ma non solo), per le sue influenze filosofiche, letterarie, musicali e cinematografiche, per la sua spettacolarità immaginifica, e per il suo coinvolgimento emozionale. Un film di immagini dunque, ma in sé anche figurazione emblematica di quel cinema post-digitale di oggi, dove l’immagine è smaterializzata e intenta solo a trasformarsi in un potenziale tutto che vada oltre il realizzabile.
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Film dignitoso e interessante questo “Cloud Atlas”. Tratto dal romanzo di Mitchell, l'ultima pellicola dei Wachowski e Tykwer è lussuosa nella confezione, curata figurativamente, lunga nella durata, articolata e ambiziosa narrativamente, ma anche inevitabilmente fragile, imperfetta, superficiale. Un'opera che stupisce e affascina per i suoi significati espressivi (tipici di “Matrix”, ma non solo), per le sue influenze filosofiche, letterarie, musicali e cinematografiche, per la sua spettacolarità immaginifica, e per il suo coinvolgimento emozionale. Un film di immagini dunque, ma in sé anche figurazione emblematica di quel cinema post-digitale di oggi, dove l’immagine è smaterializzata e intenta solo a trasformarsi in un potenziale tutto che vada oltre il realizzabile. Ma anche un film di mutamenti: spaziali, temporali e soprattutto dell’anima umana. Il progresso dell’Uomo visto nella sua evoluzione terrestre e morale, ancora da compiersi, o da completarsi, pienamente e in meglio.
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