corsaro quad
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domenica 13 gennaio 2013
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sublime
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Film che lascia a bocca aperta e con qualche lacrima alla fine. Non ho mai visto un film che riprende in modo così fedele uno degli antichi pensieri filosofici sulla "trasmigrazione dell'anima". Questo film, infatti, racconta 6 vite diverse in varie epoche (passate, contemporanee e futuristiche) nelle quali vediamo le stesse anime ricoprire personaggi e ruoli diversi. Il messaggio di base sul quale si è fondato il film è chiaro per tutti quelli che conoscono, e non, la filosofia dei pitagorici: ad ogni vita commettiamo errori; errori che, con la prossima vita, inconsciamente andiamo a risolvere e magari costruire una vita migliore rispetto quella precedente.
Requisito per una buona visione: per la complessità della trama e dell'argomento tratto bisogna completamente lasciare ogni pensiero e immergersi nel film.
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Film che lascia a bocca aperta e con qualche lacrima alla fine. Non ho mai visto un film che riprende in modo così fedele uno degli antichi pensieri filosofici sulla "trasmigrazione dell'anima". Questo film, infatti, racconta 6 vite diverse in varie epoche (passate, contemporanee e futuristiche) nelle quali vediamo le stesse anime ricoprire personaggi e ruoli diversi. Il messaggio di base sul quale si è fondato il film è chiaro per tutti quelli che conoscono, e non, la filosofia dei pitagorici: ad ogni vita commettiamo errori; errori che, con la prossima vita, inconsciamente andiamo a risolvere e magari costruire una vita migliore rispetto quella precedente.
Requisito per una buona visione: per la complessità della trama e dell'argomento tratto bisogna completamente lasciare ogni pensiero e immergersi nel film.
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sirroby
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domenica 13 gennaio 2013
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osceno - risparmiate i soldi
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Obiettivamente...il film si svolge cosi:
5 personaggi di rilievo, tom hanks,h.grant..etc..che fanno tutti i ruoli, cattivo, buono, amante, moglie etc...e questo non sarebbe un problema...se non fosse che il fil non ha una trama...il film è un continuo saltare dal passato al futuro al ritorno al presente, ma in epoche remote e poi 200anni nel futuro..iersonaggi non sono legati, non fisicamente...sono solo gli stessi attori che interpretano ruoli diversi.....ma non é come The snatch oppure come ritorno al futuro..che c'e un prologo...non c'é una fine...il film racconta vite diverse con una morale talmente fine che alla fine vi chiederete se per dire quella cosa dovevate attendere 172min...si 3 ore, che pero non passano mai.
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Obiettivamente...il film si svolge cosi:
5 personaggi di rilievo, tom hanks,h.grant..etc..che fanno tutti i ruoli, cattivo, buono, amante, moglie etc...e questo non sarebbe un problema...se non fosse che il fil non ha una trama...il film è un continuo saltare dal passato al futuro al ritorno al presente, ma in epoche remote e poi 200anni nel futuro..iersonaggi non sono legati, non fisicamente...sono solo gli stessi attori che interpretano ruoli diversi.....ma non é come The snatch oppure come ritorno al futuro..che c'e un prologo...non c'é una fine...il film racconta vite diverse con una morale talmente fine che alla fine vi chiederete se per dire quella cosa dovevate attendere 172min...si 3 ore, che pero non passano mai...non é come il signore degli anelli o schindler list...che non te ne accorgi nemmeno...alle fine di questo film sarete talmente delusi, che chiederete il rimborso...
Uomo avvisato...mezzo salvato...
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lisadp
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domenica 13 gennaio 2013
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la nostra vita non ci appartiene
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"La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo inevitabilmente legati ad altri." [Sonmi 451]
"Che cos'è l'oceano se una moltitudine di gocce?" [Adan Ewing]
Noi non siamo altro che storie, raccontate nel tempo e nel tempo mutate per lasciare spazio ai nuovi piccoli particolari. Ma in fondo storie restiamo. La nostra vita non è nostra perchè noi apparteniamo al mondo, apparteniamo gli uni agli altri, lasciamo il segno gli uni sugli altri, siamo solo gocce nell'oceano che è il ciclo della vita e la nostra dipartita non è che un nuovo arrivo, un nuovo inizio e ciò che resta è il nostro eco, la nostra storia impregnata nelle persone e nei luoghi a cui siamo stati legati.
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"La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo inevitabilmente legati ad altri." [Sonmi 451]
"Che cos'è l'oceano se una moltitudine di gocce?" [Adan Ewing]
Noi non siamo altro che storie, raccontate nel tempo e nel tempo mutate per lasciare spazio ai nuovi piccoli particolari. Ma in fondo storie restiamo. La nostra vita non è nostra perchè noi apparteniamo al mondo, apparteniamo gli uni agli altri, lasciamo il segno gli uni sugli altri, siamo solo gocce nell'oceano che è il ciclo della vita e la nostra dipartita non è che un nuovo arrivo, un nuovo inizio e ciò che resta è il nostro eco, la nostra storia impregnata nelle persone e nei luoghi a cui siamo stati legati.
Sembra un concetto semplice da trascrivere in poche righe, ma chi ha davvero, realmente preso coscienza di tutto ciò? i personaggi di Cloud Atlas. I personaggi intrecciati tra loro nel corso dei secoli che sono riusciti ad apportare un piccolo cambiamento nelle storie, quelli che hanno potuto guidare, anche se in modo più flebile o più radicale, gli altri destini, come una cometa da seguire.
il film è un racconto non solo innovativo, ma epico e magistrale, che spiega in storie ed immagini e suoni l'idea della nostra presenza nello spazio e nel tempo.
Inutile raccontare come i personaggi siano stati incredibilmente coinvolgenti e ben studiati, nonchè interpretati meravigliosamente da tutto il cast; le scenografie che appaiono allo stesso tempo reali ed irreali, quasi sognanti, incredibilmente poetiche o crude; una colonna sonora che si fa più vivida ed incredibile solo con il procedere del film, con il comprenderlo, quasi fossimo tutti il giovane compositore Robert Frobisher che la scopre poco a poco come scopre la morale del film. Il mix di questi componenti e una straordinaria regia e sceneggiatura hanno permesso che un capolavoro venisse trasmesso nelle sale cinematografiche, un capolavoro che entra a spintoni nella mente dello spettatore e che questo sia daccordo o no, gli insinua davvero il dubbio che la nostra vita non ci appartenga.
un applauso alla regia che ha creato un piccolo miracolo.
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(di pinkblack9)
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(di maiomon78)
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[+] un film interessante.
(di antonio montefalcone)
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spike
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domenica 13 gennaio 2013
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grande montaggio
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Film a episodi che si richiamano e si fondono tra loro. Attori che interpretano più personaggi, sceneggiature che si sovrappongono una all'altra, montaggio abile nel portare avanti diverse storie in un racconto unico. Lasciando stare il messaggio, condivisibile o meno, che può essere un buon spunto di riflessione, è un tentativo riuscito di proporre al pubblico hollywoodiano qualcosa di originale. Ottima l'interpretazione di Halle Berry e Jim Broadbent; buona la regia e la sceneggiatura. Un pò di sintesi avrebbe giovato al film (2h 35') non solo al botteghino.
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ddaba7803
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domenica 13 gennaio 2013
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leggere i nostri tempi e i nostri mondi
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La critica ufficiale non è sempre in grado di apprezzare ciò che esce dai suoi standard e si erge a giudice delle opere più innovative, spesso poi destinate a diventare opere di riferimento, se non capolavori. Successe così per la 9° di Beethoven, criticata a suo tempo per ragione che potremmo definire analoghe alle critiche rivolte a Cloud Atlas, come per tante altre opere, e per certi versi è accaduto a Matrix, di cui la critica colse a fatica la carica rivoluzionaria. Sembrano esserne consapevoli i registi di Cloud Atlas, citando nel film il caso di Moby Dick, stroncato dalle critiche del tempo e divenuto un “must” della formazione letteraria americana.
Analogamente, una certa cultura alta (almeno quella che si rivendica tale), snobba le opere della cultura pop, come se fossero di rango inferiore, pena poi pagare il prezzo che la cultura alta parla a un “elite” autoreferenziale che non incide più nella vita reale del mondo e delle persone, mentre la cultura cosiddetta pop intercetta le istanze più significative dell’esistenza di (quasi) tutti.
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La critica ufficiale non è sempre in grado di apprezzare ciò che esce dai suoi standard e si erge a giudice delle opere più innovative, spesso poi destinate a diventare opere di riferimento, se non capolavori. Successe così per la 9° di Beethoven, criticata a suo tempo per ragione che potremmo definire analoghe alle critiche rivolte a Cloud Atlas, come per tante altre opere, e per certi versi è accaduto a Matrix, di cui la critica colse a fatica la carica rivoluzionaria. Sembrano esserne consapevoli i registi di Cloud Atlas, citando nel film il caso di Moby Dick, stroncato dalle critiche del tempo e divenuto un “must” della formazione letteraria americana.
Analogamente, una certa cultura alta (almeno quella che si rivendica tale), snobba le opere della cultura pop, come se fossero di rango inferiore, pena poi pagare il prezzo che la cultura alta parla a un “elite” autoreferenziale che non incide più nella vita reale del mondo e delle persone, mentre la cultura cosiddetta pop intercetta le istanze più significative dell’esistenza di (quasi) tutti.
Qui sta la grandezza di film come Cloud Atlas. Che non si interessa delle regole di genere, dei blockbuster e degli standard ufficiali, e entra in contatto (probabilmente grazie a una capacità intuitiva e innata da parte dei registi), con ciò che ci aiuta a leggere, a capire e a vedere i nostri tempi e i nostri mondi. Ricordiamo che Cloud Atlas è prodotto senza il contributo delle grandi case di produzione (certo i registi, dopo Matrix, se lo possono permettere), e quindi risulta un film indipendente!
Come si fa a non considerare che un film con questo montaggio e questa sceneggiatura, e con una tale esperienza visiva che passa dai mondi della schiavitù dell’800 ai mondi iper-futuristici della fantascienza Wachowski, è una cosa nuova e unica nel cinema? Fraintendere che non si tratta di sei storie giustapposte e montate in parallelo, ma di un'unica storia e di un unico racconto narrativo costruito con le sei storie intrecciate, proprio nella loro clamorosa e sfrontata diversità di genere e di tono, significa non arrivare nemmeno vicino al film, non avere compreso niente di quest’opera. Come si fa a non cogliere il valore di un’opera che si può e deve leggere su moltissimi livelli di profondità e di significato differenti? Molte critiche sostengono che affronta alcuni temi contemporanei, rischiando di sfociare nel puerile e nel banale: significa essersi fermati al primo livello, e non avere compreso che la pienezza di significato giunge dalla possibilità di attraversare tutta la complessità dei livelli insieme.
Jovanotti, nel suo ultimo libro Viva tutto, scrive che «funziona tutto ciò che connette più cose a livello più alto». Questo è il caso di Cloud Atlas. “Connettere” è la parola maestra di questo tempo che sorge dal passaggio repentino del post-moderno a un’epoca che deve ancora essere riconosciuta, ed è ciò che i Wachowski e Tykwer sanno fare meglio.
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erone13
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domenica 13 gennaio 2013
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concedetegli una possibilità.
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Film con grandi ambizioni, per via della lunghezza, dei mezzi, del cast e sopratutto una storia complicata, molto complicata, che dovrebbe portare a un messaggio di fondo universale.
Ci riesce? In parte. E' un tentatico che comunque merita rispetto, anche se la somma è inferiore alle singole parti che lo compongono.
Vale la pena vederlo? Per quanto mi riguarda si, ma devo sottolineare che, probabilmente, c'è la sua base ideologica da accettare, o almeno da non detestare.
Il tema della reincarnazione, del karma che mette perennemente a confronto il bene e il male, ripetendolo all'infinito nel tempo e nello spazio, per molti, è logico, potrebbe essere veramente troppo da digerire, anche perchè spesso si cade nel melodramma, si sfiora il ridicolo e ci sono molte citazioni di altri film (Sentieri selvaggi - Occhi bianchi sul pianeta terra)
Questo per sottolineare che è chiaro che "Could Atlas" non è certo un capolavoro ma come ci sono momenti non riusciti, ce ne sono anche molti altri da apprezzare.
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Film con grandi ambizioni, per via della lunghezza, dei mezzi, del cast e sopratutto una storia complicata, molto complicata, che dovrebbe portare a un messaggio di fondo universale.
Ci riesce? In parte. E' un tentatico che comunque merita rispetto, anche se la somma è inferiore alle singole parti che lo compongono.
Vale la pena vederlo? Per quanto mi riguarda si, ma devo sottolineare che, probabilmente, c'è la sua base ideologica da accettare, o almeno da non detestare.
Il tema della reincarnazione, del karma che mette perennemente a confronto il bene e il male, ripetendolo all'infinito nel tempo e nello spazio, per molti, è logico, potrebbe essere veramente troppo da digerire, anche perchè spesso si cade nel melodramma, si sfiora il ridicolo e ci sono molte citazioni di altri film (Sentieri selvaggi - Occhi bianchi sul pianeta terra)
Questo per sottolineare che è chiaro che "Could Atlas" non è certo un capolavoro ma come ci sono momenti non riusciti, ce ne sono anche molti altri da apprezzare. Confesso che io sono agnostico e certe tematiche non mi coinvolgono più di tante altre, ma le quasi tre ore di visione del film mi sono passate quasi tutte piacevolmente e i finali buonistici di ogni episodio mi hanno alleviato dalla negatività che avevo a metà film. E’ debolezza e ipocrisia, lo ammetto, ma ormai il tema di fondo si era già capito e finire nel drammatico non lo avrebbe cambiato. Per finire vorrei dichiarare che Halle Berry è sempre brava e molto carina, come anche Bae Doona, l’altra protagonista. Vorrei dire molto di più ma i limiti delle 3500 battute non me lo permettono. Ciao.
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il profeta
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domenica 13 gennaio 2013
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mix di storie, mix di film
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Il progetto di questo film è davvero enorme, talmente grande da essere impossibile da realizzare senza difetti. Pero merita 4 stelle proprio per la volonta e il lavoro che cè dietro. E' un film non semplice ma neanche cosi complicato come vuole far sembrare. Le sottotrame sono abbastanza lineari invece per capire l'insieme bisogna fare un piccolo sforzo. Un punto a favore sono gli attori che riescono a fare diversi ruoli in modo impeccabile e sono irroconoscibili quasi del tutto. Ritmo incalzante, pero ogni tanto si fossilizza in alcune scene che rischiano di far perdere il filo della trama. Atlas Cluod è un film che ne cita molti altri. Il primo paragone che viene in mente è Magnolia per la struttura della trama.
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Il progetto di questo film è davvero enorme, talmente grande da essere impossibile da realizzare senza difetti. Pero merita 4 stelle proprio per la volonta e il lavoro che cè dietro. E' un film non semplice ma neanche cosi complicato come vuole far sembrare. Le sottotrame sono abbastanza lineari invece per capire l'insieme bisogna fare un piccolo sforzo. Un punto a favore sono gli attori che riescono a fare diversi ruoli in modo impeccabile e sono irroconoscibili quasi del tutto. Ritmo incalzante, pero ogni tanto si fossilizza in alcune scene che rischiano di far perdere il filo della trama. Atlas Cluod è un film che ne cita molti altri. Il primo paragone che viene in mente è Magnolia per la struttura della trama. L'altra citazione evidente è Blade Runner, che non solo riprende il tema dei replicanti ma lo cita direttamente ("vi faro vedere cose che non potete immaginare") e di sicuro il termine "colonia oltremondo" non è frutto del caso, oltre a riproporci location futuristiche che di diverso dal capolavoro di Scott hanno solo il protagonista e la risoluzione; e non possono non venire in mente Matrix e Apocalypto.
Cloud Atlas o non piace perche hanno voluto fare il passo piu lungo della gamba o piace perche sono voluti andare oltre e superare ostacoli spazio-temporali, io sono tra gli ultimi...punti di vista
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pacanto
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domenica 13 gennaio 2013
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il peggiore in assoluto!!!
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Sono appena tornato dal cinema,stremato!! è difficile anche fare un commento di un film del genere...posso dire con certezza però che è il peggior film che ho visto nella mia vita!! a scorrimento lento...quasi privo di colpi di scena,non trasmette niente se non la voglia di arrivare in fretta alla fine che purtroppo non arriva mai!!!! 3 ore di penitenza a sperare in una svolta che lo renda interessante e sensato!!.I titoli di coda sono stati una liberazione per tutta la sala!!
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pacanto
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domenica 13 gennaio 2013
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senza parole!!!
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sono appena tornato dal cinema..stremato da un film del genere...è difficile anche fare un qualunque commento,posso solo dire che questo lo ricorderò come il peggior film che abbia mai visto nella mia vita!! a scorrimento lento,quasi privo di colpi di scena e infinitamente lungooo!!
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vincentvegas
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domenica 13 gennaio 2013
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un ottimo mix di stelle del cinema e
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Film leggermente complesso, forse non adatto al pubblico di massa, specie anche per la sua durata piuttosto longeva.
Comunque al di là del tempo e dell'intricata trama, il significato che si viene a creare dall'intreccio di queste 6 storie è veramente una cosa eccezionale e anche piuttosto reale. La ricerca continua dei personaggi di un mondo dove ognuono possa esprimere e utilizzare le proprie idee, senza essere accusato, processato o ucciso è in continuo sviluppo sia nel passato sia nel presente e anche in un ipotetico futuro. Un'idea che arrivati ai giorni nostri può sembrare quasi banale, ma che raccontata in questo modo ti fa tutta un'altra impressione.
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Film leggermente complesso, forse non adatto al pubblico di massa, specie anche per la sua durata piuttosto longeva.
Comunque al di là del tempo e dell'intricata trama, il significato che si viene a creare dall'intreccio di queste 6 storie è veramente una cosa eccezionale e anche piuttosto reale. La ricerca continua dei personaggi di un mondo dove ognuono possa esprimere e utilizzare le proprie idee, senza essere accusato, processato o ucciso è in continuo sviluppo sia nel passato sia nel presente e anche in un ipotetico futuro. Un'idea che arrivati ai giorni nostri può sembrare quasi banale, ma che raccontata in questo modo ti fa tutta un'altra impressione.
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