filippo catani
|
lunedì 21 gennaio 2013
|
un film scorrevole con buoni spunti
|
|
|
|
Una serie di storie interpretate dai medesimi attori si svolgono in secoli differenti che vanno dal passato più o meno recente fino al presente e al futuro più o meno prossimo e finiranno per avere un unico filo conduttore.
La cosa più importante di questa pellicola è che non annoia mai lo spettatore e questo non è poco vista la durata della stessa e allo stesso tempo l'altro pregio è quello di condurre una narrazione più o meno organica che non disorienta lo spettatore. Per il resto sono lontani i fasti del primo Matrix che fu un film rivoluzionario nel suo genere e che non poteva essere eguagliato. Allo stesso tempo però va dato merito ai regista di aver creato una valida trasposizione cinematografica di un film per nulla facile da adattare.
[+]
Una serie di storie interpretate dai medesimi attori si svolgono in secoli differenti che vanno dal passato più o meno recente fino al presente e al futuro più o meno prossimo e finiranno per avere un unico filo conduttore.
La cosa più importante di questa pellicola è che non annoia mai lo spettatore e questo non è poco vista la durata della stessa e allo stesso tempo l'altro pregio è quello di condurre una narrazione più o meno organica che non disorienta lo spettatore. Per il resto sono lontani i fasti del primo Matrix che fu un film rivoluzionario nel suo genere e che non poteva essere eguagliato. Allo stesso tempo però va dato merito ai regista di aver creato una valida trasposizione cinematografica di un film per nulla facile da adattare. Certo i messaggi che le varie storie passano non risultano certo inediti a chi frequenta determinate "botteghe" filosofico-religiose e anche new age. Troviamo un po' di religiosità "classica", la visione che le nostre azioni si ripercuotono oltre la nostra persona e il nostro tempo, il desiderio di andare oltre i limiti che vengono fissati per cercare di tracciare nuove frontiere e non avere paura di portare avanti messaggi rivoluzionari perchè nessuno è progettato per esserlo. D'altra parte, come la storia e la filosofia ci insegnano, ciò che inizialmente è concepito e creduto da pochi spesso finisce poi per affermarsi (con le conseguenze ora positive ora tragiche che la storia ci ha tramandato). Ottime e coinvolgenti scene senza bisogno di ricorrere al 3D (su tutte la scena di quando la Berry viene tamponata e gettata giù da un ponte). Se la cava bene anche il cast che d'altra parte è formato da attori di calibro e piacevole è stato anche il fatto che ogni storia finisce per incarnare un genere cinematografico diverso (ora il thriller poi commedia, fantascienza). In fin dei conti un film più che godibile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
gionni_
|
lunedì 21 gennaio 2013
|
cloud atlas ricomicia da...3
|
|
|
|
Se il mondo del domani dovesse essere raccontato da 3 persone, i registi di questo film-capolavoro sarebbero i fiduciari perfetti delle gesta di un pianeta che sebra prendere sempre di più la strada di questo "evoluzionismo regressivo" che tanto sta cuore ai genitori di Matrix , i fratelli Wachowski. Il tutto condito dallo scorrere paziente ed inesorabile del tempo, firma e gioiello del regista tedesco Tom Tykwer. I 3 lavorano di concerto raccontando parallelamente 6 storie in 6 periodi storici diversi. Apre il film un Tom Hanks inedito, in una forma a dir poco smagliante, nelle vesti di un "capraio" di una civiltà postmoderna che fa il filo, quasi a citarlo, a Waterworld, incarnandone il senso di forzato rinnovamento di una società che per andare avanti deve ritornare alle sue origini più preistoriche ed arcaiche.
[+]
Se il mondo del domani dovesse essere raccontato da 3 persone, i registi di questo film-capolavoro sarebbero i fiduciari perfetti delle gesta di un pianeta che sebra prendere sempre di più la strada di questo "evoluzionismo regressivo" che tanto sta cuore ai genitori di Matrix , i fratelli Wachowski. Il tutto condito dallo scorrere paziente ed inesorabile del tempo, firma e gioiello del regista tedesco Tom Tykwer. I 3 lavorano di concerto raccontando parallelamente 6 storie in 6 periodi storici diversi. Apre il film un Tom Hanks inedito, in una forma a dir poco smagliante, nelle vesti di un "capraio" di una civiltà postmoderna che fa il filo, quasi a citarlo, a Waterworld, incarnandone il senso di forzato rinnovamento di una società che per andare avanti deve ritornare alle sue origini più preistoriche ed arcaiche. Iniziano così le danze con le storie, 6 personaggi che non sono più in cerca di autore ma di uno sfogo, di un culmine, del coup de théâtre, ma che alla fine non sono altro che la trasfigurazione ancestrale degli odierni stati d'animo di un pianeta adolescente: confuso e allo sbando. Nascono così scenari futuristici che ci ricordano che la storia è un sussegurisi di episod. Ritroviamo quindi il tema della schiavitù selvaggia sia nell'episodio ambientato nell'ottocento che ha per protagonista l'avvocato Ewing, sia nell'episodio-chiave ambientato nel 2144 che ha come protagonista l'"artificio" Sonmy-451. La ridondanza, quasi spasmodica, attraversa tutta la pellicola, diventando essa stessa uno dei temi di un film che fa della ricchezza di scenari, del cast talentuoso e stellare, e dell'illogicità programmata dei cambi di scena le sue armi vincenti.
La corposità dell'opera cinematografica la si avverte anche nella durata del film, decismanete lungo, incapace di trattenere l'attenzione del pubblico "dei più", ma che stimola l'immaginazione del pubblico già allenato dalla trilogia di "Matrix" ed dal ritmo del tempo di "Profumo-Storia di un assassino". Le sale così vengono spaccate in 2 gruppi, i classici PRO e CONTRO che danno vita, già allo scorrere dei titoli di coda ad un acceso dibattito sulla qualità di un film, la cui unica colpa (se proprio ne dobbiamo trovare una) è quella di essere troppo lungimirante e troppo ricco di citazioni per un pubblico medio.
Il resto è pura accademia, pietra miliare della storia del cinema per gli studenti dei prossimi anni. A questa generazione invece, il compito di educare i nostri figli a raccogliere il dono intrinseco della vita, succhiandone quasi l'essenza, per non dover arrivare ai tristi scenari post-apocalittici che il film racconta, non con disincanto, ma con la certezza che si arrivi a qualcosa di estremamente simile.
Tre firme d'eccezione per un film che ne vale tre, una pellicola che va al di là del prezzo del biglietto. Storico.
[-]
[+] gionni for president
(di paolo31)
[ - ] gionni for president
|
|
[+] lascia un commento a gionni_ »
[ - ] lascia un commento a gionni_ »
|
|
d'accordo? |
|
vapor
|
lunedì 21 gennaio 2013
|
3 registi, un unico destino
|
|
|
|
Cloud Atlas è un film che si potrebbe definire "Post-moderno" -sempre che il Cinema stesso non sia in fondo da considerarsi la matrice stessa di quella postmodernità- Proprio per il suo contenuto, per la ricchezza delle citazioni visive,per la sua ridondanza e quell'effetto di deja-vu che rimanda al cinema stesso; vengono in mente almeno 3 pellicole che vanno a costituire la tradizione "in progress" di questo filone: The Fountain,Matrix,Waterworld, e forse altri ancora. Il catastrofismo planetario non è mai stato così suggestivo come in questi film ( e bando a quei meteoriti che in maniera accidentale ci rendono le vittime di un caos cieco..).A quelle rappresentazioni Cloud Atlas cerca di aggiungere qualcosa.
[+]
Cloud Atlas è un film che si potrebbe definire "Post-moderno" -sempre che il Cinema stesso non sia in fondo da considerarsi la matrice stessa di quella postmodernità- Proprio per il suo contenuto, per la ricchezza delle citazioni visive,per la sua ridondanza e quell'effetto di deja-vu che rimanda al cinema stesso; vengono in mente almeno 3 pellicole che vanno a costituire la tradizione "in progress" di questo filone: The Fountain,Matrix,Waterworld, e forse altri ancora. Il catastrofismo planetario non è mai stato così suggestivo come in questi film ( e bando a quei meteoriti che in maniera accidentale ci rendono le vittime di un caos cieco..).A quelle rappresentazioni Cloud Atlas cerca di aggiungere qualcosa. Forse vuole troppo: l'intreccio temporale visto in The Fountain, la civiltà regredita e imbastardita nel mondo allagato di Kevin Costner, l'uomo "sostanza" di Matrix alimentato da illusioni, e al tutto includiamo echi lontani di Avatar. Ma se il cinema dei Wachowski si fa sentire decisamente imponendosi nell'estetica futuristica, la mano di Tykwer è più sottile e il film è percorso dalla stessa tensione esistenziale che si sente nella sua opera più risucita: Profumo-storia di un assassino. Là era un uomo condannato dal suo istinto, qui i protagonisti sono tutti "divorati" dalle proprie ambizioni, e un velo di fatalismo si stende su entrambe le opere. Sono ritratti di una natura umana debole e vinta, qui destinata a dissolversi nel vuoto della sua artificialità, a scapito della sua autenticità. Il Tempo è poi l'altro grande tema del film( elemento portante di "Lola corre"), visto qui come dimensione non lineare dell'esistenza, come coordinata spirituale del mondo. La vita rinasce quindi da un'altra parte nell'universo di Cloud Atlas, ma la musica che attraversa le ere rende ogni istante eterno, ripetendo la melodia del mondo in una storia senza inizio e senza fine. Volete il Vero vero? I 3 registi sono stati "Bravo"
MAT
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vapor »
[ - ] lascia un commento a vapor »
|
|
d'accordo? |
|
nineteen
|
lunedì 21 gennaio 2013
|
un gran bel messaggio di speranza ..
|
|
|
|
Decisamente un bel film, di non facile organizzazione con 6 storie tra di loro intrecciate da un filo conduttore da riconoscere durante tutto il film.
Si aggiunge un bel messaggio di sottofondo legato al riverbero che le buone azioni hanno oltre lo spazio e il tempo.
|
|
[+] lascia un commento a nineteen »
[ - ] lascia un commento a nineteen »
|
|
d'accordo? |
|
marco donati
|
lunedì 21 gennaio 2013
|
grande
|
|
|
|
Le tre ore non si sentono, segno che il film scorre bene ed è avvincente, raramente si vedono film fantasy così ben curati e con una fotografia spettacolare. Tom Hanks è ai suoi massimi livelli, da evitare se si vuole mettere in stand-by il cervello e rilassarsi.
|
|
[+] lascia un commento a marco donati »
[ - ] lascia un commento a marco donati »
|
|
d'accordo? |
|
daf_ma
|
domenica 20 gennaio 2013
|
un film che rapisce
|
|
|
|
Cloud Atlas, un film che appassiona e rapisce per tutta la sua durata. Sei storie che si sviluppano in diversi archi temporali, ma legati dal concetto di reincarnazione tale per cui le azioni future rispondono a quelle passate. “La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo legati agli altri” questa è una delle frasi emblematiche del film che dà senso e spiegazione ai sei racconti che si intrecciano nel corso della narrazione. Il bene e il male, la speranza, la rivoluzione e la giustizia sono gli elementi chiave sui quali si incentrano le sei storie, presentate in modo non cronologico, facendo uso di continui flashback. Così assistiamo al viaggio nel Pacifico di Adam Edwing che presta il suo aiuto ad uno schiavo clandestino il quale a sua volta lo sottrarrà alle angherie del Dr.
[+]
Cloud Atlas, un film che appassiona e rapisce per tutta la sua durata. Sei storie che si sviluppano in diversi archi temporali, ma legati dal concetto di reincarnazione tale per cui le azioni future rispondono a quelle passate. “La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo legati agli altri” questa è una delle frasi emblematiche del film che dà senso e spiegazione ai sei racconti che si intrecciano nel corso della narrazione. Il bene e il male, la speranza, la rivoluzione e la giustizia sono gli elementi chiave sui quali si incentrano le sei storie, presentate in modo non cronologico, facendo uso di continui flashback. Così assistiamo al viaggio nel Pacifico di Adam Edwing che presta il suo aiuto ad uno schiavo clandestino il quale a sua volta lo sottrarrà alle angherie del Dr. Goose. La storia, che tocca i temi della discriminazione e della schiavitù, si sviluppa nel 1849. Nel 1936, invece, Robert Frobisher si dirige ad Edinburgo per tentare la fortuna come copista del compositore Vyvyan Ayris. Il musicista riuscirà a istaurare una perfetta sintonia con il compositore, ma la brama di potere di quest’ultimo innescherà una serie di azioni che porteranno a gravi conseguenze. Raccontata attraverso le lettere, inviate dal giovane musicista al suo amante, la storia si conclude tragicamente con un suicidio. Altre quattro storie si sviluppano in altre quattro epoche, di cui due proiettate nel futuro, nel 2144 e nel 2321. La prima, ambientata nella Corea del Sud, racconta lo sfruttamento di “artifici” in un sistema totalitario che si occupa della loro costruzione per poi servirsene fino a quando non saranno più necessari. Sonmi 451 è uno degli artifici che, nel 2321, ispirerà il popolo di Zachry, ridotto allo stato primitivo. La speranza regna sovrana, la rivoluzione di cui Sonmi 451 è ispiratrice nel 2144, permette a Zachry di aiutare una prescente nel 2321 e di andare oltre le sue convinzioni più radicate. Egli scoprirà che Sonmi non è una divinità ma una semplice donna. I fantasmi che lo ossessionano lo abbandoneranno, lasciandogli la serenità dei giorni che verranno, lontano dalla terra accanto alla prescente. Queste ed altre storie si intrecceranno sulla scorta dei personaggi che, di volta in volta, saranno presentati al pubblico con nuove vesti, a volte coerenti a volte incoerenti con quelle precedenti, ma che spiegano, nella loro totalità, l’idea di fondo che vede nel passato le cause e i motivi delle azioni presenti e future. Un film che rapisce, lasciando perplessi per almeno una mezz’ora dall’inizio del film, ma che tiene alta la tensione per tutta la sua durata. Cast stellare, irriconoscibile in alcuni momenti grazie ad un trucco perfetto. Il film si perde, qualche volta, su battute un po’ forzate che hanno la pretesa di dare al film uno stile più leggero, vicino alla commedia. Per il resto, un gran bel film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a daf_ma »
[ - ] lascia un commento a daf_ma »
|
|
d'accordo? |
|
laplas
|
domenica 20 gennaio 2013
|
amore o odio
|
|
|
|
Sono stata subito attirata dal trailer che prospettava un film colossale pieno di emozioni. All'inizio sono rimasta leggermente delusa perchè non era quello che avevo immaginato; mi trovavo invece davanti ad una storia frammenta che apparentemente non seguiva un filo logico. Andando avanti il film assume una sua logica ed un suo fascino che ti fa restare incollato sulla poltrona. Fantastico il cast e la loro performance, soprattutto Tom Hanks che è stato capace di calarsi in molti e diversi ruoli confermando la sua bravura; discreto anche Hugh Grant che sottovalutavo e non lo ritenevo adatto ad un film del genere. Cloud Atlas o si ama o si odia, io l'ho amato, nonostante non sia un grande capolavoro, e lo consiglio.
|
|
[+] lascia un commento a laplas »
[ - ] lascia un commento a laplas »
|
|
d'accordo? |
|
@gomoto
|
domenica 20 gennaio 2013
|
innovativo....
|
|
|
|
.....impegnativo,...innovativo,...bellissimo per fotografia e musiche....diciamo che quando lo si vede proprio impegnarsi e aver voglia di farlo per capire e seguire....
|
|
[+] lascia un commento a @gomoto »
[ - ] lascia un commento a @gomoto »
|
|
d'accordo? |
|
stani 1
|
domenica 20 gennaio 2013
|
consigliato ni
|
|
|
|
L'idea è sicuramente originale il film però è un pochino prolisso e opaco. Chissà magari riguardandolo.......
|
|
[+] lascia un commento a stani 1 »
[ - ] lascia un commento a stani 1 »
|
|
d'accordo? |
|
davrick
|
domenica 20 gennaio 2013
|
bellissimo film
|
|
|
|
non mi aspettavo un film così bello , contro ogni aspettativa .Lo consiglio a quelli che non amano tanto l'azione.
|
|
[+] lascia un commento a davrick »
[ - ] lascia un commento a davrick »
|
|
d'accordo? |
|
|