ultimoboyscout
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giovedì 3 aprile 2014
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l'odissea (prolissa) dei wachowski.
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Sei storie che si dipanano in diverse epoche nell'arco di circa 500 anni, per poi diventare un'unica storia, per dimostrare che ogni vita è interconnessa tra passato, presente e futuro. Ciascun scenario viene inizialmente presentato e poi portato avanti parallelamente agli altri con passaggi non sempre fluidi. Adattare per il cinema il romanzo "L'atlante delle nuvole" di David Mitchell è impresa epica o giù di li: la vastità spazio-temporale è smisurata, in più incastonarla in un unico corpo unico è quasi impossibile. Tom Wyker e gli ex fratelli (Larry è ormai diventato Lana) Wachowski ci hanno provato, confezionando un film ambizioso, anzi monumentale, non proprio riuscito ma coraggiosissimo, aiutati da un cast bestiale che più che interpretare personaggi racconta di anime in trasformazione, le cui scelte ed azioni si ripercuotono sugli altri.
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Sei storie che si dipanano in diverse epoche nell'arco di circa 500 anni, per poi diventare un'unica storia, per dimostrare che ogni vita è interconnessa tra passato, presente e futuro. Ciascun scenario viene inizialmente presentato e poi portato avanti parallelamente agli altri con passaggi non sempre fluidi. Adattare per il cinema il romanzo "L'atlante delle nuvole" di David Mitchell è impresa epica o giù di li: la vastità spazio-temporale è smisurata, in più incastonarla in un unico corpo unico è quasi impossibile. Tom Wyker e gli ex fratelli (Larry è ormai diventato Lana) Wachowski ci hanno provato, confezionando un film ambizioso, anzi monumentale, non proprio riuscito ma coraggiosissimo, aiutati da un cast bestiale che più che interpretare personaggi racconta di anime in trasformazione, le cui scelte ed azioni si ripercuotono sugli altri. Una storia di un'unica realtà, quella umana, fatta di gioie e dolori, vittorie e fallimenti, paura, coraggio e speranza in un'impresa folle, un mix di tanti generi, dalla commedia all'azione fino alla fantascienza con un pizzico di romanticismo. E dentro si può trovare politica e anche tanta filosofia oltre al virtuosismo tipico dei Wachowski. E' un inno alla libertà e alla ribellione, una cavalcata dal gran ritmo, offre scenografie sontuose e notevolissime prove attoriali ma alla lunga stanca (2 ore e 45 sono lunghissime da gestire) e si appesantisce troppo, anche visivamente diventa troppo ricco e si manifesta tutta l'infilmabilità dell'opera di Mitchell. Si parla di vita, di universo, di futuro, uno spot per la reincarnazione che racconta del qualcosa che lega tutti noi in un film indie ma dai 100 milioni di dollari di budget, coraggiosi e patinato ma ampiamente imperfetto che per natura e non solo per durata porta inevitabilmente al colpo di sonno. L'indipendente più costoso di sempre con tanto di predicozzo sul karma e una vacuità di scrittura che si riduce ad un mero gioco di maschere.
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peppons89
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domenica 30 marzo 2014
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noioso
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fedemanfede
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martedì 11 marzo 2014
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stupendo
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Da Berckley a Jung al Buddismo. Questo film per me è un capolavoro, è un film sottovalutato. Ancor più di matrix apre la mente e intrattiene con una trama avvincente e con degli effetti speciali molto buoni, é alla sregua di Inception.
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paolodelduca
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martedì 4 marzo 2014
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sei in una
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Non basta una storia ai fratelli Wachowski (resi famosi dalla saga di "Matrix"), con l'aiuto di Tom Tykwer, per realizzare il film Cloud Atlas, tratto dall'omonimo libro, scritto da David Michell e pubblicato in edizione italiana con il titolo Atlante delle nuvole. Infatti il film è un continuo intreccio tra sei storie parallele fra loro ma che avvengono in epoche storiche differenti:
Nella prima storia, ambientata nell'Ottocento, Adam Ewing, un avvocato, che compie un viaggio per trovare un accordo sulla tratta degli schiavi neri con suo cognato che, fingendo di curarlo, lo stava avvelenando e un reverendo.
Nella seconda storia, ambientata negli anni '30 in Scozia, un giovane compositore, Robert Frobisher, innamorato del nobile Rufus Sixsmith, si reca da un anziano compositore, Vyvyan Airs, e gli fa rivivere la gioia del comporre.
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Non basta una storia ai fratelli Wachowski (resi famosi dalla saga di "Matrix"), con l'aiuto di Tom Tykwer, per realizzare il film Cloud Atlas, tratto dall'omonimo libro, scritto da David Michell e pubblicato in edizione italiana con il titolo Atlante delle nuvole. Infatti il film è un continuo intreccio tra sei storie parallele fra loro ma che avvengono in epoche storiche differenti:
Nella prima storia, ambientata nell'Ottocento, Adam Ewing, un avvocato, che compie un viaggio per trovare un accordo sulla tratta degli schiavi neri con suo cognato che, fingendo di curarlo, lo stava avvelenando e un reverendo.
Nella seconda storia, ambientata negli anni '30 in Scozia, un giovane compositore, Robert Frobisher, innamorato del nobile Rufus Sixsmith, si reca da un anziano compositore, Vyvyan Airs, e gli fa rivivere la gioia del comporre. Ma, compromesso da un accenno ad un rapporto sessuale con Airs, lo uccide e, poi a sua volta, si suicida lasciando senza "padrone" il suo componimento: Il Sestetto dell'Atlante delle nuvole .
Nella terza storia, ambientata negli anni '70 in California, la protagonista, la reporter Luisa Rey che segue le orme del padre e sta indagando su una centrale nucleare nella quale risulta danneggiato un reattore. Grazie ad un casuale incontro in ascensore conosce Rufus Sixsmith, ormai invecchiato, che è diventato un fisico nucleare e possiede dei documenti sensibili sulla centrale.
Nella quarta storia, ambientata nel 2012 a Londra, il vecchio editore Timothy Cavendish, a causa di un ricatto, è costretto a chiedere dei soldi al fratello che, stanco di lui, lo "rinchiude" in una casa di riposo-prigione, dalla quale però riuscirà a fuggire.
Nella quinta storia, ambientata nel 2144 nella Nuova Seul (in Corea del Sud), Artificio, il clone Sonmi 451, grazie ad un uomo riuscirà a scappare dalla crudele routine di un crudele fast food (Papa Song) e diverrà la guida simbolica, e in un certo senso spirituale, di una rivoluzione.
Nella sesta storia, ambientata nel 2321, Zachry, un uomo primitivo, incontra nella sua casa una donna, Meroyma, della società dei "prescelti", provenienti da un altro pianeta. Con lei compirà un viaggio verso la cima di una montagna, dove si trova da una stazione di trasmissione delle informazioni, la donna manderà un segnale all'intera comunità umana.
Dopo aver aperto questa parentesi, necessaria per capire il film, mi domando: «Perché narrare sei storie così diverse e distanti cronologicamente fra loro?»
Credo principalmente per due motivi:
Far notare allo spettatore le connessioni tra uomini e donne così distanti attraverso dei segnali monitori, come la voglia a forma di cometa che presentano i protagonisti delle sei storie e che rappresenta una sorta di trait d'union fra essi. Un altro punto che li unisce tutti è quello di aver preso decisioni molto forti:
L'avvocato Adam Ewing decide di non firmare il trattato a favore dello sfruttamento degli schiavi neri;
Il giovane compositore Frobister decide di lasciare il suo affetto più caro per recarsi dal vecchio compositore e poi prendere la difficile decisione di suicidarsi;
Luisa Rey compromette la sua stessa vita decidendo di dedicarsi alle indagini;
Cavendish scappa dalla "prigione";
Sonmi 451 prende la difficile decisione di accettare il compito di guida simbolica della rivoluzione che causerà la sua stessa morte;
Zachry, cercando di non cadere nelle tentazioni del cappellaio matto, prende la decisione di condurre Meroyma nel suo viaggio.
Perciò tutti questi personaggi sono legati fra loro da un destino comune e questo ci viene reso bene nel film grazie alla presenza di piccoli particolari come la cometa, i bottoni di una giacca di Adam Ewing, il disco in vinile Il sestetto dell'atlante delle nuvole, il sogno-visione che ci viene narrato dal vecchio compositore e molti altri aspetti che secondo me si rivelano ad ogni nuova visione del film. Inoltre anche la presenza di un continuo balzo da una storia all'altra ci permette di comprendere bene questi legami.
2 . Far capire allo spettatore che purtroppo l'uomo difficilmente impara dalla storia: Luisa Rey riesce a bloccare, grazie alla sua indagine, un disastro nucleare, mentre con Sonmi 451 l'uomo non ha imparato dal passato, ma anzi è in un mondo buio e inquinato tanto che nella sesta storia si ritorna ad una situazione quasi primitiva a causa di un disastro nucleare. Questa visione viene sicuramente ripresa dal pensiero di Albert Einstein che dice: «Non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma la quarta verrà combattuta con clava e pietre». Comunque il film ha un il lieto fine forse perché i registi ci voglion far capire che il nostro mondo non è ancora troppo compromesso e quindi abbiamo la speranza di poter imparare dagli errori della storia. Inoltre il film si conclude con la visione di una stella cometa in cielo come a completare un ciclo millenario. In conclusione posso dire che è un bel film con davvero un gran numero di spunti e particolari che ci fanno tener attaccati allo schermo per coglierli uno ad uno.
Paolo Del Duca
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fabio1957
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martedì 28 gennaio 2014
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ambizioso
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Non si può dire che sia un film facile, in realtà è estremamente articolato e cerebrale, le sei storie si intrecciano e sovrappongono in modo complicato facendo compiere allo spettatore capriole mentali per poter cogliere il senso del film. I temi trattati sono importanti e ambiziosi, ma la storia è tutt'altro che scorrevole. Personalmente preferisco trame più lineari e intellegibili. Non è che fare un film macchinoso equivale a produrre un capolavoro. Con buona pace di chi ha scritto commenti lusinghieri in proposito.
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martinanananna
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lunedì 13 gennaio 2014
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stupendo
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é il film più bello che abbia mai visto, ti mette dentro l'anima un senso si rivalsa e di voglia di combattere il "male" della società. Non si capisce tutto appieno, molte cose mi sono ancora oscure, ma è bellissimo, ben girato, ottimi effetti speciali e trucco superbo, alcuni attori in alcune storie sono davvero irriconoscibili. Il mio personaggio preferito è Sonmi-451, ma anche i personaggi interpretati da Tom Henks. Insomma da vedere assolutamente anche più e più volte per essere sicuri di capire tutto!
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krynn
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mercoledì 8 gennaio 2014
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una grande antitesi cosmica
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Sei storie, sei periodi storici, tre registi. Film ambizioso, visivamente piacevole e accattivante. Cast di tutto rispetto, spiccano Tom Hanks, Halle Barry, Hugh Grant, Hugo Weaving e Jim Sturgess, che interpretano addirittura sei ruoli diversi. Cercare di indovinare chi è chi (esercizio non troppo complicato), sotto il pesante trucco, renderà sicuramente meno pesante questo film, della durata di quasi tre ore.
Tratta con molta frequenza e senza tanti giri di parole argomenti difficili quali il destino, l'immortalità dell'amore, l'importanza di alcune scelte e delle loro conseguenze perpetue. Forse, e dico forse, parla anche di reincarnazione. Politicamente corretto a trecentosessanta gradi.
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Sei storie, sei periodi storici, tre registi. Film ambizioso, visivamente piacevole e accattivante. Cast di tutto rispetto, spiccano Tom Hanks, Halle Barry, Hugh Grant, Hugo Weaving e Jim Sturgess, che interpretano addirittura sei ruoli diversi. Cercare di indovinare chi è chi (esercizio non troppo complicato), sotto il pesante trucco, renderà sicuramente meno pesante questo film, della durata di quasi tre ore.
Tratta con molta frequenza e senza tanti giri di parole argomenti difficili quali il destino, l'immortalità dell'amore, l'importanza di alcune scelte e delle loro conseguenze perpetue. Forse, e dico forse, parla anche di reincarnazione. Politicamente corretto a trecentosessanta gradi. Storie d'amore omosessuali, interraziali, un'amicizia nata tra un ricco borghese e uno schiavo nero, qualche spunto retorico di denuncia sociale, diverse scene strappalacrime, e immancabile, una giusta dose di azione.
Inutile cercarvi un significato intrinseco o una morale, credo voglia essere un inno alla vita, al giusto fare, all'importanza delle scelte emotive e all'ampiezza incondizionata dell'amore.
La carne sul fuoco è tanta, le idee confuse, e spesso vengono mischiati determinismo, fatalismo, indeterminismo e correnti new age, in un'unica grande antitesi cosmica.
Nel complesso le tre ore scorrono più o meno bene, si alternano buoni spunti a momenti di puro trash (uno su tutti, Hugh Grant in versione cannibale, vestito di mille colori e con cresta da moicano).
Alcuni ingredienti potevano renderlo un capolavoro, ma purtroppo è davvero molto lontano dall'esserlo.
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torpehedoscloud
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mercoledì 8 gennaio 2014
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filosofia e spiritualità
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Filosofia e spiritualità si mescolano con un turbinio di azione e paesaggi mozzafiato per una pellicola che è un urlo contro l'eterno, imperante egoismo dell'umanità.
Alla riscoperta delle virtù più pure e dei concetti ormai desueti di morale, responsabilità, uguaglianza e comunità, Cloud Atlas è un film da non perdere che regala emozioni anche ai non amanti del genere.
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liuk!
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lunedì 25 novembre 2013
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complesso
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Cloud Atlas é un film difficilissimo da comprendere, visivamente incredibile, poco spiegato, lunghissimo e confusionario nei sui zapping temporali estremi. Misteriosamente, peró, é affascinante. Non ci si riesce a staccare per tre ore, ore in cui si cerca un senso, un vero legame o trama tra le storie narrate. Il legame peró non c'é se non nelle fantasie dello spettatore, in pratica si assiste al finale aperto più aperto della storia del cinema. Personalmente ho intuito il tema della metempsicosi, che viene ripreso nel discorso delirante della cameriera/clone/simbolo della resistenza, quindi i personaggi con la stella cometa sul corpo, avrebbero la stessa anima che nel tempo si é trasferita aprendo le varie porte.
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Cloud Atlas é un film difficilissimo da comprendere, visivamente incredibile, poco spiegato, lunghissimo e confusionario nei sui zapping temporali estremi. Misteriosamente, peró, é affascinante. Non ci si riesce a staccare per tre ore, ore in cui si cerca un senso, un vero legame o trama tra le storie narrate. Il legame peró non c'é se non nelle fantasie dello spettatore, in pratica si assiste al finale aperto più aperto della storia del cinema. Personalmente ho intuito il tema della metempsicosi, che viene ripreso nel discorso delirante della cameriera/clone/simbolo della resistenza, quindi i personaggi con la stella cometa sul corpo, avrebbero la stessa anima che nel tempo si é trasferita aprendo le varie porte. Non so se la mia interpretazione sia corretta ma é l'unica che intravedo e che mi piace, ed é questo il bello del film, ognuno, puó capirlo come vuole e come piú gli piace.
Giudizio finale: da vedere.
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eusts
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sabato 9 novembre 2013
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le forze invisibili che fanno girare il mondo,sono
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...non c'è dubbio ogni nostra azione mette le radici e prima o poi verranno fuori frutti e semi...all'infinito ?
Sicuramente un film che stimola la mente e scatena immediatamente dopo la visione sguardi di smarrimento, discussioni e risate (frase detta quasi all'unisono NON HO CAPITO UN ....)il genere di film che adoro! Un po' macchinoso, ma alla seconda visione il quadro risulta molto più chiaro...
Nota polemica: al solito gli italiani preferiscono, vacanze di natale e checco zalone...incassi totali di Cloud Atlas 3.665.000 (tre milioni e mezzo circa in IN TOTALE)...sole a catinelle = 18.000.000 (diciotto milioni) nei primi 4 giorni!!! So che si tratta di generi imparagonabili e probabilmente nei cicli infiniti di morte e rinascite dell'universo anche checco zalone ha un ruolo
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