Titolo originale | The Lady |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Gran Bretagna |
Durata | 145 minuti |
Regia di | Luc Besson |
Attori | Michelle Yeoh, David Thewlis, William Hope, Martin John King, Susan Wooldridge Sahajak Boonthanakit, Nay Myo Thant, Marian Yu, Guy Barwell. |
Uscita | venerdì 23 marzo 2012 |
Distribuzione | Good Films |
MYmonetro | 2,74 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 17 aprile 2012
La storia della leader democratica birmana Aung San Suu Kyi. Michelle Yeoh interpreta la protagonista che si oppose al governo militare del suo paese. In Italia al Box Office The Lady - L'amore per la libertà ha incassato 97,8 mila euro .
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La storia vera di Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991 e 'orchidea d'acciaio' del movimento per la democrazia in Myanmar. Dopo l'assassinio del padre, il generale Aung San, leader della lotta indipendentista birmana, Suu cresce in Inghilterra e sposa il professore universitario Michael Aris. Quando nel 1988 il suo popolo insorge contro la giunta militare, Suu torna nel paese natale e inizia il suo lungo scontro diretto contro il potere assoluto dei generali.
La figura di Aung San Suu Kyi, paladina dei diritti democratici che per la libertà del suo paese e del suo popolo ha per oltre vent'anni sacrificato la propria libertà personale e gli affetti familiari è di certo una delle più toccanti e ammirevoli fonti d'ispirazione politica e umana degli ultimi decenni. È comprensibile quindi che The Lady fosse tanto per la scrittrice Rebecca Frayn che per il regista Luc Besson e, soprattutto, per la sua interprete Michelle Yeoh un vero e proprio progetto del cuore.
Onde rendere più vicina allo spettatore una figura complessa che ha attraversato fasi tumultuose della Storia di un paese di cui i più davvero poco sanno, Frayn e Besson hanno scelto la via della divulgazione, presentando il contesto storico e politico in maniera essenziale (la principale riflessione sulla Storia del Myanmar è racchiusa nel racconto di sapore quasi favolistico che Aung San fa alla figlia, e che funge da prologo del film), e di far leva sul dramma umano della protagonista. Dopo il ritorno a Yangon nel 1988, Aung San Suu Kyi ha difatti potuto rivedere il marito solo cinque volte, a causa di visti negati al consorte e della sua impossibilità di tornare in Gran Bretagna (una volta lasciato il suolo birmano non le sarebbe più permesso il ritorno), cosa che le ha impedito di vedere i figli crescere e di assistere Aris durante la malattia che l'ha condotto alla morte nel 1999.
Un'impostazione che inscrive la drammaturgia di The Lady nelle convenzioni del melodramma e che, a conti fatti, rischia di sminuire l'aspetto politico della battaglia di Aung San Suu Kyi. Sul fronte della resa formale, Besson rischia poco ed emoziona solo a sprazzi - ossia quando le situazioni tendono all'action (l'assassinio di Aung San, il primo blocco di Suu agli arresti domiciliari dopo la vittoria alle elezioni). Michelle Yeoh, dal canto suo, si spende nella sua migliore interpretazione (assai riuscita nella mimesi del contegno e della postura di Aung San Suu Kyi), anche se si ha l'impressione che il gigione David Thewlis (nel ruolo di Aris) sovente le rubi la scena.
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Standing ovation per un Luc Besson in gran forma nella serata d'apertura della VI edizione del "Festival internazionale del film di Roma". Il suo ultimo lavoro,"The Lady", racconta la tormentata vita del premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi, e la ritrae nella veste inedita al pubblico di donna, moglie e madre, scavando alla perfezione nel dramma umano, costretta a dover [...] Vai alla recensione »
Applausi e qualche lacrima al termine dell'anteprima di questo bel film di Luc Besson, nelle sale nei prossimi giorni. Una storia vera, conosciuta ma troppo poco ricordata, quella della coraggiosa Aung San Suu Kyu, Nobel per la Pace che ha dedicato e sta dedicando la vita alla sua Birmania, sacrificando ogni altro affetto o interesse personale. Girato da Besson con grandiosità ma anche cura [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film di apertura al festival di Roma: The Lady di Luc Besson la storia di questa donna meravigliosa che ha lottato per la libertà del suo paese ed ha vissuto per 15 anni agli arresti ed è ancora viva, nonostante il regime violento che opprime la Birmania. La storia di una donna e di un uomo, il marito inglese che l'ha sostenuta fino alla morte per un tumore annunciato. [...] Vai alla recensione »
Pellicola intensa fin dalle prime battute, dove un padre racconta la sua Birmania rigogliosa e antica, fatta di tradizione e ricchezze nascoste. Rubini di un vermiglio mozzafiato, elefanti sacri simbolo di fertilita', natura e liberta'. La figlioletta San Suu di pochi anni ascolta incantata la voce avvolgente del padre, protetta in un abbraccio che sa di bellezza e magia.
Un film che fa riflettere molto! davvero bellissimo
Il film prende le mosse dalla vita dell'attivista birmana Sun Suu Khy e indaga soprattutto sulla sua parabola politica e sul suo delicato rapporto con il marito e i figli lontani. Davvero bello, forte ed entusiasmante questo film diretto da Luc Besson. Sicuramente la scena più ad effetto e che si scolpisce nella memoria dello spettatore è senza dubbio quella di quando Aung Sun Suu [...] Vai alla recensione »
Non il film commuove ma la Storia.Narrato con scruplo e precisione, gli Affetti fanno da padroni: l'Amore per la Patria, per il marito, per la moglie, per i figli, per il proprio popolo, per la Libertà. L'impegno è notevole,il commento musicale è sottolineato nella spiegazione:"è Musica", e tanto basta.La vicenda drammattica in tutta la sua cruda verità porta a momenti di commozione, che non nuocciono [...] Vai alla recensione »
Il rischio di chi intende realizzare un 'opera incentrata sulla vita di un personaggio pubblico è, da una parte, di esagerare con toni retorici e solenni e, dall'altra, di concentrarsi su determinati episodi preferendoli ad altri di ben più meritoria considerazione,Questo è il caso dell' ultimo film di Besson focalizzato su una figura-simbolo per la salvaguardia [...] Vai alla recensione »
Dopo il brutale assassinio del padre, eroe birmano colpevole di essere stato sensibile a temi come democrazia e libertà, ed il trasferimento in Gran Bretagna –dove ha studiato e messo su una famiglia improntata al massimo di amore, sostegno e complicità reciproci- Suu si vede catapultata nel marasma del suo Paese e scelta dal popolo per guidare la lotta contro una giunta militare [...] Vai alla recensione »
The lady,film che narra la vera storia di aung san suu kyi,donna birmana premio nobel per la pace nel 1998 e paladina dei diritti umani e della democrazia. Aung sun suu ky figlia del generale Aung san,è una donna birmana che vive in Inghilterra,felicemente sposata con un professore universatario e madre di due figli,fa ritorno in birmania per assistere la madre gravemente malata.
Il film inizia mostrando Aung Suu mamma di due adolescenti ad Oxford, sposata con uno scozzese. Aung nel 1988 è costretta a tornare d'urgenza in Birmania per un infarto della madre Khin, personaggio fondamentale nella storia della Birmania e nella crescita umana e culturale della figlia. Di questo periodo di Suu e Khin insieme in India non viene però fatto accenno alcuno e [...] Vai alla recensione »
The Lady - L’amore per la libertà, film (2011) di Luc Besson con Michelle Yeoh e David Thewlis Gran bel film sulla biografia di Dau Aung San Suu Kyi, la leader democratica birmana, premio Nobel per la pace 1991, a lungo perseguitata dal regime dittatoriale militare per la sua opposizione pacifista e lo stimolo offerto alla popolazione oppressa del [...] Vai alla recensione »
Finalmente il film The Lady é arrivato anche a Sondrio.Lo aspettavo con impazienza avendo vissuto a Rangoon dal 1990 al 1996. Ho avuto il grosso privilegio di incontrare Aung San Suu Ky in occasione di una breve liberazione tra un arresto domiciliare e l'altro. Come si diceva a scuola"E' una persona che non dimenticherò mai" Nella mia non breve e movimentata vita penso che sia in assoluto la persona [...] Vai alla recensione »
Ho visto Nikita, Leon, Wasabi, Taxxi e altri lavori di Luc Besson: in tutti ho trovato azione, energia, violenza, spericolatezza… insomma, ogni volta direi che ho trovato lo stile Besson ben riconoscibile nella sua originalità. Questa volta invece lui ci regala una storia diversa, nuova, vera, recente, famosa: la storia di Aung San Suu Kyi, l'eroina del Myanmar.
E’ un bellissimo film, delicato e per certi versi semplice, che racconta senza alcuna retorica la straordinaria storia di una grandissima donna birmana, Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace nel 1991. E’ una storia vera che dà il senso della sofferenza, del dolore, ma anche della forza straordinaria espressa da questa donna, che con tenacia, determinazione e con il sano principio della [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film con ottima interpretazione e una forte drammaticità. Ti coinvolge a pieno e ti fa sentire molto vicino alla protagonista, non ci sono scene eccessivamente violente e quindi lo consiglierei anche come film da far vedere nelle scuole per studiare la storia di altre nazioni e di altri continenti per esempio a geografia, se esiste sempre.
E’ un bellissimo film, delicato e per certi versi semplice, che racconta senza alcuna retorica la straordinaria storia di una grandissima donna birmana, Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace nel 1991. E’ una storia vera che dà il senso della sofferenza, del dolore, ma anche della forza straordinaria espressa da questa donna, che con tenacia, determinazione e con il sano principio della [...] Vai alla recensione »
una bella, triste, dura storia, (di cui nessuno parla e pochi sanno, -dove nn c'è interesse...-) ci vorrebbero tante donne come lei..e allora chissà che mondo sarebbe...
ho visto il film solo ieri ,ritengo sia un bel film, bisognerebbe passarlo intv parecchie volte per far nascere nei ragazzi la voglia di appassionarsi alla libertà e alla vera politica. ciao Gando
E' davvero un'occasione mancata, ed è un peccato. Portare sullo schermo un'icona della resistenza nonviolenta come Aung San Suu Kyi, forse non era cosa facile, certo era difficile fare peggio. Si è voluto ridurre solo a ruolo di madre e di moglie, un personaggio che credo abbia altro da dire e trasmettere all'umanità intera.
La ragione delle 4 stelle che ho aggiudicato a questo film sta nel suo valore di assoluta necessità. Forse non è il film più bello che io abbia visto nell'ultimo mese dal punto di vista tecnico e stilistico, ma certamente ritengo sia un film necessario, uno di quei testi che si impongono alla nostra attenzione, che ci chiedono di essere mostrati ai nostri figli perché imparino la Storia e dalla Storia. [...] Vai alla recensione »
Film davvero molto bello,appassionante,non è mai ceduta la mia attenzione,nonostante la durata di !45 minuti del film.Ricco di nobili sentimenti,presenta un ottimo cast ed è del tutto consiglibile a chi ama i films seri,impegnati,non noiosi.
ognuno decide per se e la sua vita,difficile determinare se la scelta di questa donna sia stata corretta,quando ci sono di mezzo gli affetti è sempre duro propendere per la libertà di un popolo che ancor oggi sembra non avere,dunque dopo che il marito è morto senza vederlo.i figli le sono cresciuti lontano e lei stessa non goda di una totale indipendenza nel suo paese fa riflettere,non [...] Vai alla recensione »
Bello. Pur conoscendo abbastanza bene la storia, mi ha commosso e indignato perchè ben girato anche se crudo, cosa necessaria per essere efficace. Però! ... mettere dei sottotitoli almeno parziali in tutte le scene in birmano o in che lingua fosse mai, sarebbero stati graditi e molto utili a mio parere.
L'incredibile storia di Aung San Suu Kyi raccontata dal regista Luc Besson attraverso salti temporali partendo dal 1947 anno in cui venne ucciso il padre di San Suu Kyi, per poi riprendere il racconto nel 1988 quando la protagonista ormai da anni ad Oxford con marito e 2 figli riceve la notizia che la madre non versa in buone condizioni, allora si reca subito in Birmania e vede coi propri occhi [...] Vai alla recensione »
Nel suo piccolissimo "Miral", il pittore regista Schnabel aveva già costruito una telenovela a sfondo sociale; ma il suo film, quantomeno, sollevava qualche problema che andava oltre il privato della protagonista. Besson, anche a causa di una sceneggiatura talora pessima -Si vedano le scene che hannoc ome protagonista il direttor e e company- fa anche di peggio; peraltro, l'ultima [...] Vai alla recensione »
Con questo film Luc Besson ha avuto il merito di trasferire sul grande schermo una storia di cui probabilmente il pubblico conosce solo alcuni aspetti. Il film è interamente focalizzato sulla figura di Aung San Suu Kyi, sulla sua battaglia politica e personale, senza tralasciare tuttavia un ritratto delle persone che l'hanno sostenuta e ostacolata.
Può essere che il film non è passato nelle sale di Modena e Reggio?
Quasi due ore e un quarto, all'inizio, mi ha quasi "spaventato". Ma, con una pausa a metà film, la visione è risultata piacevole. Il film in sé è ottimo, nulla da eccepire, con Michelle Yeoh in gran forma.
Film narrante la vera storia della leader della Birmania Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991, e della sua lotta a favore dei principi di libertà e di uguaglianza del suo popolo. Praticamente un documentario sulla figura storica e politica della protagonista, con pochi accenni alla sua vita privata praticamente però annullata dal suo impegno politico.
Sembrava di spiare attraverso il buco della serratura nella vita intima di questa donna e nei suoi rapporti col marito. Lei ne esce come una bambolina senza alcuna introspezione psicologica, ma siamo inondati di scene in cui lei piange o abbraccia figli e marito che fanno su e giù tra Oxford e la Birmania. Povero circa l'azione politica che indebolisce l'importanza del personaggio [...] Vai alla recensione »
La storia dell'attivista birmana Aung San Suu Kyi ha coinvolto emotivamente tutto il mondo. Da molti anni nella difesa dei diritti umani all'interno del suo paese, distrutto da un'aberrante dittatura militare, si è imposta come rappresentante internazionale della non-violenza. Malgrado il riconoscimento del premio Nobel per la Pace nel 1991, è stata arrestata più volte e finalmente liberata il 13 novembre 2010.
Che meraviglia, che piacere e che sollievo andare al cinema, sedersi al buioe per due ore entrare a far parte del mondo, capire domandarsi emozionarsi, sentirsi parte del tempo in cui viviamo e della storia, uscirne più ricchi, più consapevoli, grati. Lo so: non è una recensione convenzionale quella che inizia dicendo vi prego, andate a vedere questo film.
Cosa si va a vedere stasera? Se prediligete le «vere storie» dei personaggi che si sono opposti o ancora si oppongono ai governi liberticidi e siete lodevolmente attenti alle campagne di Amnesty International e Human Rights Watch, «The Lady» di Besson è il titolo che fa per voi. Il regista e produttore francese, per la verità, è noto per una filmografia di tutt’altro segno (da «Nikita» a «Leon») e [...] Vai alla recensione »
La storia di Aung San Suu Kyi è nota, o almeno dovrebbe esserlo. Figlia di un generale birmano, di sinistra, che a suo tempo guidò la lotta per l'indipendenza contro gli inglesi (e che venne assassinato) e di una diplomatica, si è ritrovata a contrastare con le armi della nonviolenza la feroce dittatura dei militari birmani. Per oltre venti anni è stata confinata in casa.
Dopo il controverso The Iron Lady che, col pretesto di raccontare la vita politica della Thatcher, metteva a nudo, in maniera poco sensibile, la sua malattia, esce ora un nuovo biopic dedicato ad un’altra fondamentale figura femminile del panorama politico mondiale. The Lady è un omaggio alla straordinaria storia della leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi, premio Nobel nel 1999, costretta [...] Vai alla recensione »
Con The Lady Luc Besson ha girato un film politico di tragica attualità senza usare materiale di repertorio, e senza rinunciare alle seduzioni del grande schermo. Ha affrontato l’argomento con lo stile di un romanzo storico ottocentesco. Eppure esso tratta di un regime, come quello birmano, ancora oggi governato da militari sanguinari e sprezzanti dei più elementari diritti politici, civili e umani. [...] Vai alla recensione »
Besson che fa un biopic civile: abbiamo visto proprio tutto. E con l'estetica standardizzata dell’agiografia classica non se la cava neanche male. Perché Aurg San Suu Kyi, eroina della resistenza birmana moderna, ha il carismsa della Yeoh. Poi perché suo marito è lo stralunato Thewlis (Il migliore), e a chi lotta per la libertà si può concedere un film senza troppi guizzi.
Da Nikita a Giovanna d’Arco, Luc Besson ha sempre dimostrato attrazione per le figure femminili forti; e ormai da tempo, sia come regista che produttore, ha scelto di imboccare la strada di un cinema di genere, popolare e possibilmente remunerativo. Che con The Lady abbia firmato un classico biopic non deve quindi stupire, piuttosto la domanda pertinente è se sia riuscito a rendere vivo e appassionante [...] Vai alla recensione »
“Chi non piange dovrebbe farsi vedere da un medico”, ha anticipato Luc Besson, in un’intervista all’Express, parlando del suo ultimo progetto dedicato ad Aung San Suu Kyi. Se fossimo in una dittatura, all’uscita dei cinema troveremmo delle brigate oftalmiche che controllano i dotti lacrimali degli spettatori. Per fortuna viviamo in una democrazia che la Birmania ci invidia e siamo assolutamente liberi [...] Vai alla recensione »
L’avevamo già accennato a proposito di The iron lady: perché, quando il cinema racconta una delle rare donne contemporanee di visibilità e potere, deve ridurla alla dimensione privata? Perché mai anche in The lady, che racconta la storia della leader birmana Aung San Suu Kyi (Yeoh), la sceneggiatura e la regia devono attardarsi sulla figura di suo marito (Thewlis)? Succederebbe mai in un biopic dedicato [...] Vai alla recensione »
Il popolo di Minimei lo ha reso buono, per questo non si può imputare davvero a Luc Besson l’intenzione di raccontare la storia di Aung San Suu Kyi, icona dei diritti umani, come un western globale con i cattivi degni di un B movie italiano dei bei tempi e i buoni aureolati come eroi della Hollywood anni Trenta. I buoni sono uniti in una lobby mondiale, che si incrocia per i corridoi dell’Onu, vince [...] Vai alla recensione »
Basterebbero poche righe per liquidare The Lady come un film cartolinesco e Luc Besson come il regista più superficiale sul mercato. Ma non è sufficiente. The Lady è un film-monito, la dimostrazione di come il politicamente corretto sia un morbo letale che può obnubilare giudizi e coscienze. Come tale va analizzato. Direte: è possibile, e persino lecito, parlar male di un film su Aung San Suu Kyi, [...] Vai alla recensione »