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La leggenda del bandito e del campione: Amici e nemici su due ruote

Un'amicizia che continua a suscitare polemiche.
di Edoardo Becattini

Destino ciclico
Giuseppe Fiorello Altri nomi: (Giuseppe Fiorello ) (55 anni) 12 marzo 1969, Catania (Italia) - Pesci. Interpreta Sante Pollastri nel film di Lodovico Gasparini La leggenda del Bandito e del Campione.

venerdì 1 ottobre 2010 - Televisione

Destino ciclico
Un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memoria" canta Francesco De Gregori a proposito della presunta amicizia che agli inizi del secolo scorso legò il campione di ciclismo Costante Girardengo al pericoloso criminale Sante Pollastri. Nati a soli sei anni di distanza l'uno dall'altro nella cittadina di Novi Ligure, le due figure sono col tempo diventate nell'immaginario popolare le due facce dell'Italia dell'avvento fascista: l'uno esaltato per i meriti sportivi e le eccezionali qualità fisiche, l'altro considerato nemico pubblico dal regime anche per la sua vocazione antiautoritaria e le simpatie anarchiche.
Dal libro che ricostruisce le testimonianze di un'amicizia giovanile e documenta le varie fasi di questi destini paralleli forgiati dalle stesse umili origini ("Il campione e il bandito" di Marco Ventura), Lodovico Gasparini, su sceneggiatura di Andrea Purgatori e Debora Alessi, ha liberamente tratto la fiction La leggenda del bandito e del campione, con Giuseppe Fiorello e Simone Gandolfo che andrà in onda lunedì 4 e martedì 5 ottobre in prima serata su Raiuno. Una storia che fra libera rivisitazione e visione romantica del banditismo non manca già di suscitare qualche polemica fra i parenti delle vittime di Pollastri e i nipoti di Girardengo, che negano una forte amicizia fra il Campionissimo e il criminale novesi.
È il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce ad aprire la conferenza stampa di presentazione della miniserie cercando di placare le polemiche: "Si tratta di una libera interpretazione basata su un'amicizia realmente documentata dove alla fine Giraradengo non esce affatto come un complice di Pollastri, ma come un uomo con un alto valore dell'amicizia. Non vedo quindi cosa ci possa essere di lesivo in questo".
Ognuno degli attori protagonisti descrive poi il suo rapporto con il proprio personaggio e le scelte che lo hanno portato a confrontarsi con figure realmente esistite o del tutto inventate. Il primo a parlare è Giuseppe Fiorello, solitamente alfiere delle fiction della Rai dedicate ai piccoli e grandi eroi della storia italiana, stavolta impegnatosi volontariamente con la figura negativa di Sante Pollastri: "Mi è stata data la possibilità di scegliere e non ho esitato a propormi nel ruolo del bandito, non volevo perdere l'opportunità di fare per una volta un personaggio con ombre e chiaroscuri. I personaggi con un'etica forte richiedono un percorso attoriale più importante, con i cattivi invece ci si diverte e ci si sente un po' più liberi". L'altro protagonista, Simone Gandolfo, scherza invece sulla sua seconda volta come "Campionissimo": "Dopo Fausto Coppi e Costante Girardengo i campioni di ciclismo li ho fatti tutti, adesso mi aspetto la cittadinanza onoraria di Novi Ligure!" Dopodiché, accenna alla differenza fra i due campioni delle due ruote: "Coppi era un atleta moderno, molto preciso e rigoroso. Orio Vergani lo ha paragonato ad Achille per il fatto di avere un fisico magrolino e un modo molto raccolto di correre. Le sue fughe e la sua potenza nello scatto lo rendono un atleta molto diverso da Girardengo, che era invece un ciclista di fisico e di resistenza per cui il ciclismo era più una gara di sopravvivenza che di velocità. Anche per questo, prepararmi per il ruolo è stato davvero molto impegnativo".
Oltre all'antitesi fra il campione e il bandito, la miniserie vede anche due differenti donne a confronto: Mela, l'oggetto del contendere dei due uomini, e Agostina, la moglie fedele di Girardengo. Raffaella Rea precisa che Mela "è un personaggio di fantasia, è l'elemento che serve a cogliere sia le differenze che le somiglianze fra Sante e Girardengo. È un carattere molto sfaccettato nel modo di relazionarsi alla vita, ai sentimenti, alle emozioni e che rappresenta un'aggiunta importante alla storia". Al contrario, Sarah Maestri precisa che la sua Agostina "è stata raccontata con una certa fedeltà storica. È un personaggio con un'integrità morale che vedo un po' come una continuazione ideale del mio personaggio in Notte prima degli esami".
Sulle licenze narrative e le distanze dalla realtà ritorna poi lo sceneggiatore Andrea Purgatori, appena uscito dalle polemiche in merito al film su Vallanzasca di Michele Placido, dal quale ha fatto ritirare la sua firma allo script. "Questa storia va presa con lo spirito e la leggerezza di una favola. Le due figure che abbiamo raccontato sono in un certo senso leggendarie e per questo le abbiamo volute rileggere alla luce di alcuni pilastri oggi purtroppo dimenticati come l'amicizia, la fedeltà e il sentimento. Le origini comuni di Sante e Girardengo e la loro probabile amicizia sono quelle storie che hanno costruito un intero immaginario, che hanno fatto innamorare, sognare e fantasticare le persone dell'epoca".
L'idea di un differente destino di due persone nate nello stesso contesto è anche ciò che ha stimolato il regista Lodovico Gasparini, il quale afferma di essersi voluto concentrare sulla "costruzione drammaturgica di una doppia vita, di una lotta comune che porta a due destini completamente diversi".
Nel finale, ritornano le polemiche di fronte al dramma personale raccontato da una delle persone presenti in sala, la nipote di una delle vittime di Sante Pollastri, rimasta scioccata dalla visione positiva del personaggio interpretato da Giuseppe Fiorello. Alla testimonianza diretta cerca di rispondere nuovamente Purgatori, dichiarando il suo rispetto per il dolore delle vittime ma ribadendo come non ci sia stato "alcun tentativo di ammorbidire la figura di Pollastri per farne un antieroe positivo, ma solo il desiderio di raccontare una favola su un'idea antica di amicizia. La tragicità e l'efferatezza delle azioni del bandito restano evidenti, ma abbiamo cercato di fare un tipo di operazione che si improntasse più all'idea di un percorso parallelo fra queste due persone così distanti".

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