alexpark
|
mercoledì 23 febbraio 2011
|
la cruda realtà di aronofsky
|
|
|
|
Nina è una talentuosa e casta ballerina del New York City Ballet che aspira a ricevere il ruolo di cigno bianco nel fantastico belletto del "Lago dei cigni":Riesce a superare con forza e vitalità la prova per diventare il prossimo cigno bianco,ma non riesce a tirare fuori la prepotenza e la sensualità seducente del cigno nero e quindi la parte non le viene assegnata.Dovrà sfoderare il suo lato oscuro davanti al suo maestro di danza Leroy,un uomo alqualto impulsivo e "generoso"con le sue allieve più avvenenti,per ottenere la doppia parte di cigno bianco/nero.Nina incomincierà a scoprire piaceri e peccati della vita spinta dal suo originale allenatore e dalla sua nuova rivale Lilly.
[+]
Nina è una talentuosa e casta ballerina del New York City Ballet che aspira a ricevere il ruolo di cigno bianco nel fantastico belletto del "Lago dei cigni":Riesce a superare con forza e vitalità la prova per diventare il prossimo cigno bianco,ma non riesce a tirare fuori la prepotenza e la sensualità seducente del cigno nero e quindi la parte non le viene assegnata.Dovrà sfoderare il suo lato oscuro davanti al suo maestro di danza Leroy,un uomo alqualto impulsivo e "generoso"con le sue allieve più avvenenti,per ottenere la doppia parte di cigno bianco/nero.Nina incomincierà a scoprire piaceri e peccati della vita spinta dal suo originale allenatore e dalla sua nuova rivale Lilly.Così,un tempo ragazza innocente,vedrà scivolare davanti a se la sua vita nella disperata ricerca del lato oscuro e quindi della perfezione.Il cigno nero di Aronofsky è alquanto trasgressivo e capace di trasmettere allo spettatore un senso di angoscia per la sua durezza.Ovviamente la regia è ottima,degna di elogi.Come la regia così anche il cast è azzeccato e sempre all'altezza delle scene.La Portman bisogna dirlo si merita l'Oscar,capace di dare una vena di insicurezza e al contempo di trasgressività al suo personaggio.Aronofsky e Potman ci propongono dunque "Il lago dei cigni" come angosciante thriller psicologico,gonfiato di scene di autolesionismo,assunzione di droghe e sesso.Anche se si è meritato quasi tutti e cinque le nomination,le ali del cigno non portano questo film a essere un capolavoro,eccetto che per la regia e la protagonista.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexpark »
[ - ] lascia un commento a alexpark »
|
|
d'accordo? |
|
lionora
|
lunedì 28 febbraio 2011
|
veramente sopravvalutato
|
|
|
|
Un mago malvagio tiene rinchiusa la bella e pura principessa Odette trasformandola in un cigno bianco,può salvarla il vero amore ma al gran ballo il principe si invaghisce della sua gemella malvagia,il cigno nero,così a Odette non resta che uccidersi.Questa è la trama del "Lago dei cigni" il balletto del quale la giovane protagonista,ossesionata dalla perfezione,farà da prima ballerina impersonando le due gemelle,il Bianco e il Nero.Come il suo personaggio anche la giovane ballerina è tenuta prigioniera,da una madre che non le permette di crescere,e anche lei è alla ricerca dell'amore(il suo coreografo).Ed è proprio il suo coreografo che la sprona a cercare in sè il Cigno nero,poichè apparentemente,sembra capace di impersonare solo l'innocente Cigno bianco.
[+]
Un mago malvagio tiene rinchiusa la bella e pura principessa Odette trasformandola in un cigno bianco,può salvarla il vero amore ma al gran ballo il principe si invaghisce della sua gemella malvagia,il cigno nero,così a Odette non resta che uccidersi.Questa è la trama del "Lago dei cigni" il balletto del quale la giovane protagonista,ossesionata dalla perfezione,farà da prima ballerina impersonando le due gemelle,il Bianco e il Nero.Come il suo personaggio anche la giovane ballerina è tenuta prigioniera,da una madre che non le permette di crescere,e anche lei è alla ricerca dell'amore(il suo coreografo).Ed è proprio il suo coreografo che la sprona a cercare in sè il Cigno nero,poichè apparentemente,sembra capace di impersonare solo l'innocente Cigno bianco.
Tante le idee suggestive e gli spunti narrativi(il tema del doppio,dell'autolesionismo,del fascino del male,le più varie teorie psicoanalitiche,..) che si risolvono però in un enorme pasticcio,infatti nessuno viene svolto in maniera completa,o anche solo comprensibile,così pur cercando di essere un thriller psicologico,non coinvolge,risulta veramente noioso, a tratti davvero ingurdabile per la sua mancanza di senso,tanto che se non fosse per la splendida interpretazione della Natalie Portman non starebbe in piedi.Si salvano gli ultimi quidici minuti dove finalmente il tema del doppio viene svolto in maniera copleta,spaventoso e tragico come nei migliori classici della letteratura.
Ma quindici minuti di buon film e tante buone idee non sviluppate possono davvero valere una nomination agli Oscar?
[-]
[+] non sono solo!
(di pozzo)
[ - ] non sono solo!
|
|
[+] lascia un commento a lionora »
[ - ] lascia un commento a lionora »
|
|
d'accordo? |
|
benedetta bergagnini
|
martedì 29 marzo 2011
|
la portman é l'onirismo
|
|
|
|
Una proiezione psicologica può cambiare la vita, apparentemente per sempre. Attenzione però a parlare di evidenza, poiché il film è, volendo, una trasposizione del concetto e della dinamica onirica. Allo spettatore infatti, non rimane altro da fare che utilizzare le proprie doti interpretative.
Il regista non riesce a regalarci un finale concreto e convenzionale, perché per la prima volta ci permette di vestire i suoi panni e ci consente di decidere, tutto. Dal primo all'ultimo minuto. Ricco di scene forti, fino a scivolare nella pesantezza, Black Swan enfatizza e sconvolge. Sempre. Costringendo il pubblico in sala a non alzarsi per cinque minuti dopo la fine del film.
Un sogno elegante, seppur straziante e folle.
[+]
Una proiezione psicologica può cambiare la vita, apparentemente per sempre. Attenzione però a parlare di evidenza, poiché il film è, volendo, una trasposizione del concetto e della dinamica onirica. Allo spettatore infatti, non rimane altro da fare che utilizzare le proprie doti interpretative.
Il regista non riesce a regalarci un finale concreto e convenzionale, perché per la prima volta ci permette di vestire i suoi panni e ci consente di decidere, tutto. Dal primo all'ultimo minuto. Ricco di scene forti, fino a scivolare nella pesantezza, Black Swan enfatizza e sconvolge. Sempre. Costringendo il pubblico in sala a non alzarsi per cinque minuti dopo la fine del film.
Un sogno elegante, seppur straziante e folle.
Nina è una ballerina del New York City Ballet, che fa suo il ruolo dell'esistenza e immagina un amore in grado di liberarla da tutto e da tutti, in primo luogo dalla madre, frustrata ed iperprotettiva. è così che accetta l'allenamento straziante ideato dal suo coreografo, Thomas Leroy, uomo sicuro e determinato a fare di Nina un'icona nel mondo del ballo. è per questo che le assegna il ruolo principale nella sua futuristica interpretazione de "Il Lago dei Cigni". Il perfido mago Rothbard sarà il malvagio artefix del sortilegio che farà della Portman un cigno. Sortilegio che solo (gettonatissimo cliché) l'eterno amore potrà spezzare. Eterea, fragile e spaventata, Nina personifica brillantemente la grazia del cigno bianco e con estrema difficoltà quello nero che, mediante un'audace variazione, ingannerà l'amore e voterà Natalie al suicidio.
Di fatto, Black Swan coglie l'essenza della complessità psicoanalitica: per esperire (passione, sentimento, fisicità), la Nina della Portman sarà costretta, o spinta, alla lotta con il suo doppio, che diverrà presto oggetto di venerazione ed assoluta attrazione. Thriller, Melò, Dramma, Horror, tutto una cosa sola, come Nina ed il suo principe, come Nina e Lily. Coreografie meravigliose ed altrettanto inebrianti, sintesi perfetta di composizione mirata e lunare poesia tardo romantica, sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono a rendere il film un capolavoro. Privo di limiti o confini, obblighi o ragioni, Black Swan vede come protagonista una ragazza alla costante ricerca della propria sessualità e della propria concezione. Fra fluttuazioni mentali e avvitamenti morali, psicologici, Natalie mette fine al sogno, talmente attratta dall'incubo, fallendo il paradosso, ispirandosi all'eleganza cignesca ma, inevitabilmente, inseguendo la fine.
Ma il mago che incanta e però mantiene sempre in sé il controllo razionale sul meccanismo del trucco, è la nostra Portman, attrice che vola ed insegna a volare , che colpisce e che affonda. Finalmente una "grande" del cinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a benedetta bergagnini »
[ - ] lascia un commento a benedetta bergagnini »
|
|
d'accordo? |
|
xquadro
|
giovedì 23 giugno 2011
|
due colori son pochi, ma la portman li vale tutti
|
|
|
|
Bianco o nero, gelido o sensuale, istintivo o razionale. Nel film 'Il cigno nero' l'animo umano ha due sole facce e non è detto che una metà lasci spazio, in una qualche fase della vita, al suo naturale complemento. Questo avviene sul palcoscenico del film come nella mente della protagonista, incapace di cogliere, perchè spaventata da ciò che non riesce ad accettare (al punto da tarparsi professionalmente le ali), la propria complessità. Nina/Odette vuole restare uguale a se stessa: vivere dentro una bolla, in un'unica dimensione è più facile e meno pericoloso che mettersi in discussione, perchè il controllo è gratificante e infonde sicurezza.
[+]
Bianco o nero, gelido o sensuale, istintivo o razionale. Nel film 'Il cigno nero' l'animo umano ha due sole facce e non è detto che una metà lasci spazio, in una qualche fase della vita, al suo naturale complemento. Questo avviene sul palcoscenico del film come nella mente della protagonista, incapace di cogliere, perchè spaventata da ciò che non riesce ad accettare (al punto da tarparsi professionalmente le ali), la propria complessità. Nina/Odette vuole restare uguale a se stessa: vivere dentro una bolla, in un'unica dimensione è più facile e meno pericoloso che mettersi in discussione, perchè il controllo è gratificante e infonde sicurezza. Il risvolto negativo è che la vita non si scosta mai dalla sua fascia mediana, ogni vetta risulterà inviolabile per l'artista come per l'uomo della strada: per chiunque, in definitiva, si ponga l'obiettivo di rendere (a modo suo) memorabile, anche a costo di dover sopportare un fallimento, la propria storia personale. Il film offre uno scenario semplificato della vita, che non è composta solo di stati binari e contrapposti. Se si vuole il massimo i tasti prima o poi bisogna suonarli tutti, i bianchi come i neri. Così Odette diventa Odile e per assumere l'una e l'altra personalità deve violentare se stessa, scavare con la mente laddove è proibito (qualche volta da se stessi, talvolta dagli altri) e accettare la propria imperfezione di soggetto duale, unica via per accedere realmente al traguardo della perfezione. Il tema non è originale, di metà oscure il cinema ha offerto un nutritissimo campionario. Cosa resta, allora, del cigno nero? L'abilità trasformistica di Natalie Portman (stupenda la scena del suo primo contatto in scena con la propria metà repressa), l'ambiguità di Vincent Cassel, diviso tra le sue passioni di uomo e la dedizione al proprio lavoro, una regia a tratti accattivante. Ridondante invece la tensione, che resta costante per tutto il film (anche negli spartiti più tumultuosi esistono le pause) e un po' scontato il finale che viene anticipato con continui riferimenti all'opera danzata e rappresentata. Alcuni personaggi, come la madre di Nina, risultano decisamente piatti. Alla fine anche il regista pecca, come la protagonista del film, di presunzione (ma lei rimedia, lui no). Da vedere (ma subito dopo concedetevi un vecchio film di Charlie Chaplin).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a xquadro »
[ - ] lascia un commento a xquadro »
|
|
d'accordo? |
|
mymichelle
|
lunedì 24 giugno 2013
|
es, io e superio
|
|
|
|
Nina è una giovane ballerina di New York, fortemente repressa, incapace di ogni approccio sessuale o autoerotico.
Ha sempre vissuto con la madre, una ex-ballerina, che non è mai riuscita a diventare qualcuno, dando la colpa alla sua nascita: è da lei inconsciamente frenata.
La madre vuole che si impegni per diventare un'ottima ballerina, e la limita nell'etichetta di "Sweet girl" , dolce bambina, per questo Nina sopprime il suo lato istintivo (Es) fino a diventare unicamente (Io); la figura materna le grava addosso come un'ombra, non lasciandole modo di liberare la sua vera natura ed equilibrare la sua personalità, fungendo da Superio imposto.
[+]
Nina è una giovane ballerina di New York, fortemente repressa, incapace di ogni approccio sessuale o autoerotico.
Ha sempre vissuto con la madre, una ex-ballerina, che non è mai riuscita a diventare qualcuno, dando la colpa alla sua nascita: è da lei inconsciamente frenata.
La madre vuole che si impegni per diventare un'ottima ballerina, e la limita nell'etichetta di "Sweet girl" , dolce bambina, per questo Nina sopprime il suo lato istintivo (Es) fino a diventare unicamente (Io); la figura materna le grava addosso come un'ombra, non lasciandole modo di liberare la sua vera natura ed equilibrare la sua personalità, fungendo da Superio imposto.
Il suo superio, inteso come "Ideale dell'Io" è Beth, la ballerina perfetta, con una profonda carica autodistruttiva; è interessante notare il gioco psicologico di luci ed ombre: Nina rappresenta ciò che succede alla personalità quando si esclude l'ES, Beth è il suo estremo opposto, in quanto la parte dell'Io è in lei assente.
Nina ha difficoltà nell'intrecciare rapporti con le persone, e in particolare, con i maschi: affronta la questione del sesso con timore e reticenza, relegando nella parte sepolta di lei quella carica irrazionale che non riesce ad accettare e quando viene scelta per interpretare la parte della "Swan Queen" la sua difficoltà nell'accettare il suo Es viene alla luce.
Nina attraversa una fase di blocco quando l'arrivo di Lily cambia le carte in tavole.
Un Aronofsky magistrale ci lascia presagire dall'inizio la verità per quanto riguarda il rapporto tra Nina e Lily: quest'ultima è infatti la ragazza della metropolitana, che Nina vede come una se stessa più libera e seducente.
In un vero e proprio dramma stregato (Tanizaki) tutti i personaggi rientrano nel loro ruolo perfettamente: Nina è il cigno bianco e Lily la gemella cattiva di cui il principe (Thomas) si innamora.
Le ferite che Nina si autoproduce si ingrandiscono mano a mano che il cigno nero si manifesta, prendendo il posto della sua identità ufficiale.
Sin dal suo arrivo Nina vede in Lily la sua principale rivale, seppure sia sgraziata e imprecisa: lei ha quello che le manca, il giusto equilibrio tra Io ed Es e il fascino che porta Thomas a preferire lei.
La controversa scena onirica saffica tra Nina e Lily è la prima battaglia vinta dal cigno nero, che finalmente riesce a far valere le sue pulsioni, dando persino idea a Nina di essere riuscito a prevaricare l'imposizione materna, e serve anche da trampolino di lancio per la riconquista dell'Es, che riesce a liberarsi del Superio, a prendere il posto del cigno bianco (parlo della scena in cui Nina uccide Lily); Nina si perde, uccide la sua parte innocente e nella morte diventa finalmente una persona libera, raggiungendo la perfezione tanti desiderata.
Aggiungo solo una cosa: ho letto che il mondo del ballo è insorto contro questo film, sostenendo che trasmetta un'immagine negativa della danza.
In realtà lo scopo del film era un altro, e secondo me, il mondo del ballo fa solo da cornice; era interessante per Aronofsky giocare sul tema del doppio tra cigno nero e cigno bianco, e secondo me lo ha fatto egregiamente.
Scusate se mi avete trovata prolissa e se ho fatto un uso errato della punteggiatura.
[-]
[+] brava
(di paolo salvaro)
[ - ] brava
|
|
[+] lascia un commento a mymichelle »
[ - ] lascia un commento a mymichelle »
|
|
d'accordo? |
|
lia_manelli
|
sabato 12 ottobre 2013
|
meno fiaba e più verità
|
|
|
|
Fin troppo abituati a vedere tutu, corpi perfetti che si muovono nell’aria apparentemente senza sforzo, volando quasi, ci dimentichiamo del sacrificio che si nasconde dietro tutto quello che percepiamo come naturale e spontaneo. Quello che Aronofsky vuole mostrare è quello che si cela dietro le quinte del mondo della danza, tutt’altro che fiabesco e ovattato.
Pudico e sensuale, inquietante e affascinante, candido e sanguinoso, agghiacciante e bellissimo. I contrasti sono d’altronde il fulcro attorno al quale la storia prende vita. Questi aggettivi estremi riescono a rappresentare la complessità e l’intensità dei tormenti interiori di una Natalie Portman eccezionale, meravigliosa che interpreta due ruoli allo stesso tempo, l’innocenza e il lato oscuro che si nasconde nell’animo di una ballerina dotata, perfetta ma che non è in grado di lasciarsi andare e lasciarsi trasportare dalle sue emozioni e dalle sue sensazioni.
[+]
Fin troppo abituati a vedere tutu, corpi perfetti che si muovono nell’aria apparentemente senza sforzo, volando quasi, ci dimentichiamo del sacrificio che si nasconde dietro tutto quello che percepiamo come naturale e spontaneo. Quello che Aronofsky vuole mostrare è quello che si cela dietro le quinte del mondo della danza, tutt’altro che fiabesco e ovattato.
Pudico e sensuale, inquietante e affascinante, candido e sanguinoso, agghiacciante e bellissimo. I contrasti sono d’altronde il fulcro attorno al quale la storia prende vita. Questi aggettivi estremi riescono a rappresentare la complessità e l’intensità dei tormenti interiori di una Natalie Portman eccezionale, meravigliosa che interpreta due ruoli allo stesso tempo, l’innocenza e il lato oscuro che si nasconde nell’animo di una ballerina dotata, perfetta ma che non è in grado di lasciarsi andare e lasciarsi trasportare dalle sue emozioni e dalle sue sensazioni. Un viaggio verso la consapevolezza della propria femminilità, della propria sensualità e sessualità con scene crude, intense e che ci mostrano come la danza classica non sia immacolata e incorrotta. La fatica, il dolore, la ricerca della perfezione, l’esigenza verso se stessi, il confronto con gli altri e la concorrenza hanno un ruolo predominante nella vita di un ballerino. Ecco cosa c’è dietro ad una performance eccelsa.
Un lago dei cigni che fa da cornice a questo percorso fino alla tragica, spettacolare fine.
L’interpretazione della Portman le fa arrivare nella notte del 27 Febbraio agli Academy Awards l’Oscar come miglior attrice protagonista, meritato c’è poco da dire, soprattutto considerato l’impegno e le straordinarie doti di un’ex ballerina che si è rimessa in gioco, con un risultato che soddisfa, assolutamente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lia_manelli »
[ - ] lascia un commento a lia_manelli »
|
|
d'accordo? |
|
ipoclorito
|
domenica 20 febbraio 2011
|
una rasoiata foderata di velluto
|
|
|
|
Film allucinante nel quale spicca la bravura di Natalie Portman. Due ore di pieno coinvolgimento,una perfetta sinergia tra scene armoniose di danza,di sesso e di delirio psichico. Veramente una bella opera.
[+] meraviglioso il film e bravi interpreti!
(di patty1955)
[ - ] meraviglioso il film e bravi interpreti!
|
|
[+] lascia un commento a ipoclorito »
[ - ] lascia un commento a ipoclorito »
|
|
d'accordo? |
|
keanu
|
lunedì 21 febbraio 2011
|
meraviglioso
|
|
|
|
Stupendo, un thriller mozzafiato, cupo, ossessivo, angosciante, allucinante, forte e intenso con una magnifica Natalie Portman che spero vinca l'Oscar.
Molto bella la fotografia e la colonna sonora !
Darren Aronofsky si riconferma un regista geniale.
Film da non perdere, soprattutto per gli amanti del genere !
|
|
[+] lascia un commento a keanu »
[ - ] lascia un commento a keanu »
|
|
d'accordo? |
|
chepazienza
|
giovedì 24 febbraio 2011
|
storia ridicola
|
|
|
|
Il film più noioso di tutta la stagione camuffato da thriller. Ma quale thriller!? Di una pazza si tratta che all'infuori di stare in una casa di cura non puo' fare altro. Di certo non puo' sostenere il ruolo di prima ballerina dove occorrono mente fredda e controllo della situazione. Pur con lo stress che un ruolo di questo genere comporta.
Una ridicola storia senza senso, dove attori bravi interpretano un bel...niente!
Fino a metà si regge, poi tutta la confusione che si perpetra fino alla fine, del verità/paranoia, paranoia/verità diventa una cosa estenuante.
Ho visto gente uscire prima della fine!
[+] sì
(di lady libro)
[ - ] sì
[+] se ti aspettavi un thriller.....
(di blackcat)
[ - ] se ti aspettavi un thriller.....
|
|
[+] lascia un commento a chepazienza »
[ - ] lascia un commento a chepazienza »
|
|
d'accordo? |
|
quieromirar
|
giovedì 3 marzo 2011
|
il volo radente di darren aronofsky
|
|
|
|
Tradire le attese non è un peccato capitale per un film, se la contropartita è una qualche efficacia espressiva. Quando però uno spunto felice si tramuta rapidamente in una sequela di banalità, il risultato è imperdonabile. Il tema del doppio ha sempre avuto ampia fortuna al cinema, ma ciò non toglie che sia necessaria finezza psicologica per tratteggiarlo con un minimo di coerenza. È esattamente questo che manca a “Il cigno nero”, dove Darren Aronofsky imbocca la via più semplice per narrare il delirio di una ballerina consacrata al suo ruolo a costo di smarrire il confine tra immaginazione e realtà. Le figure che si mostrano nel buio, le aggressioni, i momenti splatter provengono da un immaginario talmente scontato e raffazzonato da scivolare inesorabilmente nel ridicolo.
[+]
Tradire le attese non è un peccato capitale per un film, se la contropartita è una qualche efficacia espressiva. Quando però uno spunto felice si tramuta rapidamente in una sequela di banalità, il risultato è imperdonabile. Il tema del doppio ha sempre avuto ampia fortuna al cinema, ma ciò non toglie che sia necessaria finezza psicologica per tratteggiarlo con un minimo di coerenza. È esattamente questo che manca a “Il cigno nero”, dove Darren Aronofsky imbocca la via più semplice per narrare il delirio di una ballerina consacrata al suo ruolo a costo di smarrire il confine tra immaginazione e realtà. Le figure che si mostrano nel buio, le aggressioni, i momenti splatter provengono da un immaginario talmente scontato e raffazzonato da scivolare inesorabilmente nel ridicolo. La parte iniziale della pellicola mostra un uso intelligente della cinepresa che, nell’assecondare i movimenti di danza, ne mette in luce il carattere a suo modo claustrofobico: è infatti l’unica arte in cui tutto inizia e si conclude con il corpo, trasformando la libertà in prigionia e dando a quest’ultima il sapore della libertà. L’illusione che si stia assistendo a qualcosa che valga il prezzo del biglietto dura poco: strizzando l’occhio al thriller e all’erotismo, la regia fallisce su entrambi i fronti scegliendo immagini che stuzzichino gli spettatori senza divenire mai momenti di autentica tensione. Mentre Vincent Cassel si conferma una delle figure più inespressive mai apparse sul grande schermo, Natalie Portman offre tutto ciò che può sul piano interpretativo nonostante un copione di bassa lega. Winona Ryder costruisce in modo credibile la figura di una donna sul viale del tramonto e Barbara Hershey, nel ruolo della madre della protagonista, ha un’indubbia presenza scenica, ma è difficile imporre le proprie qualità quando si è scelto di volare programmaticamente basso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a quieromirar »
[ - ] lascia un commento a quieromirar »
|
|
d'accordo? |
|
|