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Ewan McGregor guarda le capre

L'attore a Venezia per il suo nuovo film The men who stare at goats.
di Gabriele Niola

Una commedia esilarante
Ewan McGregor (Ewan Gordon McGregor) (53 anni) 31 marzo 1971, Crieff (Gran Bretagna) - Ariete. Interpreta Bob Wilton nel film di Grant Heslov L'uomo che fissa le capre.

mercoledì 9 settembre 2009 - Incontri

Una commedia esilarante
Di tanti che interpretano The men who stare at goats gli unici due che sono venuti a Venezia sono Ewan McGregor e George Clooney (Jeff Bridges e Kevin Spacey sono rimasti a casa). Uno di questi due poi è inavvicinabile se non avete fatto la velina a Striscia la notizia, quindi a parlare del film c'era praticamente solo l'ex Jedi Obi-Wan Kenobi che in questo nuovo film di Grant Heslov curiosamente si sente di nuovo dire che la forza in lui è grande.
Si tratta di una commedia esilarante basata su un fatto vero, cioè che l'America per decenni ha sperimentato la possibilità di allenare i propri soldati a sviluppare poteri paranormali definendoli Jedi. "Si è tutto vero!" conferma McGregor davanti allo stupore generale "Jon Ronson [lo scrittore del libro da cui è tratto il film] ha anche realizzato un documentario su questa storia percui tutti noi abbiamo potuto vedere le persone che poi abbiamo interpretato".
Un fratello militare, un passato da Obi-Wan e una passione per i viaggi hanno fruttato a McGregor la possibilità di avere il ruolo da protagonista anche se americano mentre lui, com'è noto, viene dalla Scozia. Ma gli accenti per gli attori non sono un problema...

Sono stato 40 minuti in Iraq e non vorrei passarci un minuto di più
Vedendo The Men Who Stare at Goats la prima curiosità viene appena Ewan McGregor comincia a parlare. Abituati a sentire il suo accento scozzese, ascoltare un'inedita pronuncia americana genera un certo straniamento: "Il mio personaggio è americano quindi recito in americano. L'ho fatto sul set e anche in alcune sessioni di doppiaggio utili a rifinire il lavoro sulla voce. Ho rifatto le cose molte volte, per arrivare al miglior risultato possibile".
Molto esercizio per la voce ma decisamente poco per calarsi nel mondo e nella mentalità dei militari: "Personalmente non ho mai pensato di arruolarmi, l'idea non mi piaceva all'epoca e non mi piace ora. Mio fratello però era nell'aeronautica britannica fino a 2 anni fa. È stato in Iraq parecchie volte in questa guerra. Ma non fa per me. L'unica volta che sono stato in Iraq è stato per sole 40 ore in un incontro con le forze britanniche e non vorrei starci un minuto di più". Nessun effetto collaterale dopo l'incontro? "Mi ha colpito quanto fossero giovani i soldati e il senso di orgoglio che mi hanno lasciato, non me lo aspettavo perché sono cose che non mi piacciono di solito".
Il film ad ogni modo qualche cosa sulla guerra la dice: "Si in un certo senso. Secondo me non è uno sguardo comico sull'Iraq, semmai sui militari. In fondo il mio personaggio va lì per provare qualcosa a se stesso e alla moglie e alla fine, a parte la scena alla pompa di benzina non c'è un grande commento a quella guerra".
A ogni modo questo suo giornalista in cerca di avventura non nasce soldato e nemmeno ci finisce, eppure a un certo punto sembra avere delle velleità militari: "Ha un'evoluzione molto interessante. Parte da uomo distrutto, dopo che la moglie lo ha lasciato, e incontrando quest'uomo così appassionato [il personaggio di George Clooney] trova uno scopo nella sua vita che gli consente alla fine di raccogliere i pezzi di se stesso".

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